Per dieci giorni con Ceccarini ci siamo molto adoperati per far tornare Toldo a Firenze.
A giochi fatti è giusto dirlo, e anche ammettere che se per caso dovessimo smettere di fare i giornalisti tra le poche strade che potremmo intraprendere non ci sarebbe certo quella del procuratore.
Tanto per chiarire: nella vicenda non avevamo nessun interesse personale, ma solo quello della Fiorentina.
E’ andata male, speriamo ovviamente che sia andata benissimo ai viola con Lobont, però è stata una bella esperienza, perché a distanza di quasi cinque anni ho capito che Toldo non è proprio cambiato.
Un conto in banca stratosferico e la frequentazione del villaggio vacanze Inter non lo hanno minimamente intaccato: resta sempre uno di noi.
Non nel senso dell’appartenenza all’universo fiorentino, che comunque esiste, quanto piuttosto per la ferrea determinazione a voler vivere come una persona normale, cioè come uno di noi.
I suoi gesti, le sue paure, le sue gentilezze non hanno proprio nulla a che fare con il mondo del calcio, che spesso fuori dal campo è sconsigliabile a chi non abbia chili di pelo sullo stomaco.
Toldo si sarebbe inteso a meraviglia con i Della Valle e certamente si troverà bene con Firenze il giorno in cui smetterà di giocare.

Il giorno dopo una vittoria come quella di ieri sera ci si sveglia molto, ma molto soddisfatti, ancora di più di quando si è andati a letto.
Perché quest’anno ci divertiamo davvero e, lo ribadisco, il merito principale è di Prandelli.
Ha lavorato splendidamente da mercoledì a domenica, sia sul piano fisico che su quello psicologico, la squadra lo segue compatta, alla faccia dei corvi che già volteggiavano dalle parti del Franchi.
E poi, Toni.
Ora vale Batistuta e il solo scriverlo o pensarlo dà la misura della stagione mostruosa che sta vivendo.
Adesso recuperiamo Bojinov, se proprio non lo si vuole vendere, e guardiamo con interessata curiosità a Lobont.
Per i prossimi sei giorni possiamo godercela, senza troppe angosce.

Scusate, so che non c’entra niente a due ore abbondanti da una partita particolarmente importante per la Fiorentina, ma l’umanità è stata colpita dall’annuncio di questo duello intergalattico.
Leggete un po’ (uno almeno sa cantare ed era il pupillo di Lucio Battisti; l’altro, invece, non so assolutamente a che titolo frequenti le televisioni nazionali).

Rissa furibonda a “Domenica in” tra Adriano Pappalardo e Antonio Zequila, in diretta tv, davanti ad una sbigottita Mara Venier che ha tentato, invano, di mettere fine al litigio e si e’ scusata ripetutamente con il pubblico.
Lo scontro tra Pappalardo e Zequila, secondo quanto hanno riferito alcuni testimoni, era cominciato gia’ dietro le quinte della trasmissione: Pappalardo avrebbe detto che Zequila, pur di stare in televisione, sarebbbe passato sul corpo della madre.
Appena la puntata li ha visti protagonisti, si dibatteva degli italiani raccomandati, Zequila si e’ messo a gridare di lasciar perdere la madre, e molto altro ancora.
Il direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce (bono quello…), e’ intervenuto subito per “deplorare vivamente la lite” sottolineando che era avvenuta, oltretutto, in orario protetto e tradizionalmente destinato ad un pubblico familiare.
Del Noce ha inoltre deplorato che la lite sia stata lasciata degenerare e che la trasmissione non sia stata interrotta, perche’ “questi spettacoli sono assolutamente incompatibili con la linea editoriale di Raiuno e con i principi del servizio pubblico”.
“Domani – ha annunciato – verra’ avviata un’inchiesta interna per accertare la dinamica e le responsabilita’ di quanto accaduto.
E’ stata data, comunque, disposizione che fin da ora coloro che sono stati protagonisti della lite televisiva non siano piu’ invitati nelle trasmissioni di Raiuno.

E poi dicono che c’è sempre più gente che non paga il canone…

E’ finalmente arrivato l’annuncio: Lobont è nostro, e a titolo definitivo.
Una Corvinata in piena regola.
Speriamo che vada bene e lo scrivo sempre nello spirito costruttivo di cui parlavamo nei giorni scorsi.
Ma il “Bravi” del titolo non è per i dirigenti viola (quello speriamo di darglielo compiutamente e definitivamente in primavera), ma per i capi tifosi, che, turandosi montanellianamente il naso, hanno promesso che non fischieranno la Nazionale, il prossimo primo marzo a Firenze.
Bravi.
Adesso guardiamo se qualche cane sciolto, magari contiguo ai vandali che hanno devastato i bagni di Empoli, si mette a far casino solo per il gusto di andare anonimamente in prima pagina.
Chi detesta la Nazionale gufi da casa contro o comunque si astenga dal passare dalle parti del Franchi.
Improvvida però la scelta di Lippi di far debuttare il fido scudiero Ferrara proprio in occasione di Italia-Germania e meno male che si tratta, ve l’assicuro per esperienza personale, di uno degli juventini più simpatici incontrati in oltre venticinque anni di frequentazioni calcistiche.
Ma era proprio impossibile posticipare?
Intanto stasera stiamo tutti appesi a Toni (mi piacerebbe che accanto a lui ci fosse Pazzini) e Cejas.
Se vinciamo andremo a sentire con grande soddisfazione cosa avranno da dire i mille profeti di sventura sbucati all’improvviso nell’ultima settimana.

I risultati non sono affatto male: in pratica c’è solo la Roma, il resto mi pare poca cosa e l’Udinese è in piena crisi.
Ottima la sconfitta della Samp, che però ci fa riflettere su mercoledì: allora non erano poi così forti…
Intanto vinciamo stasera e poi se ne parla.

Io non lo conosco assolutamente, o comunque non me lo ricordo.
Mio nipote Alessandro, (tredici anni e da grande ahimé vuole fare il giornalista) mi ha ricordato che era quello dei miracoli in Milan-Ajax di tre anni fa.
Sul piano caratteriale, la scuola olandese è una gran scuola e certamente non avrà le frequentazioni dell’unico rumeno passato da queste parti, Lacatus.
Per il resto, cerchiamo di essere propositivi e anche se un po’ delusi dal mancato arrivo di Toldo, pensiamo che Corvino ha la vista lunga e che ancora una volta ha spiazzato tutti i segugi.
E siccome è dimostrato che siete molto più bravi di me nella conoscenza del calcio internazionale, ecco qui un bel copia ed incolla sul nostro nuovo portiere, mandatomi da Andrea.
Ultima annotazione: come si sentirà domenica sera Cejas?

P.S. Ma che aspettano ad annunciarlo ufficialmente?
Sono già passate 17 ore da quando l’Ajax l’ha scritto sul proprio sito e non mi ricordo un ritardo di comunicazione così ampio tra una società e l’altra…

Ancora relativamente giovane, Bogdan Lobont è un portiere rumeno di grande esperienza che dà sicurezza alla difesa dell’AFC Ajax.

Nazionale
Dopo le presenze nelle nazionali Under 18 e Under 21, Lobont ha debuttato con la nazionale maggiore nel settembre 1998 contro il Liechtenstein. Ha fatto parte della nazionale rumena a UEFA EURO 2000™, pur non andando oltre la panchina. Ha poi guadagnato la maglia No. 1 e difeso la porta rumena nelle qualificazioni alla Coppa del Mondo FIFA 2002 e a UEFA EURO 2004™.

Squadre di club
Nato nel 1978, Lobont ha iniziato con la squadra locale dell’FC Corvinul Hunedoara. Nel 1997 si è poi trasferito al FC Rapid Bucuresti. Ottime le sue prestazioni negli anni passati a Bucarest, dove ha vinto la coppa nazionale nel 1998 e il campionato nel 1999.

2000: Arrivato all’Ajax dopo un trasferimento da 3 milioni di euro, Lobont è stato costretto prima a passare un lungo periodo in panchina e poi, nel gennaio 2001, a restare fuori dai campi da gioco per un serio infortunio a una spalla. Lobont ha passato la maggior parte della stagione 2001/02 ancora in Romania, in prestito all’FC Dinamo Bucuresti. L’allenatore dell’Ajax Ronald Koeman lo ha però richiamato in Olanda a fine stagione. Dopo il ritiro di Fred Grim, Lobont si è fatto trovare pronto a sfruttare al massimo la possibilità che gli veniva data di giocare da titolare all’Amsterdam ArenA. Purtroppo un serio infortunio ha compromesso i piani del giocatore. Ripresosi, Lobont ha disputato 17 incontri di campionato e contribuito al raggiungimento dei quarti di finale di UEFA Champions League. Ha iniziato bene la stagione 2003/04, difendendo la porta del club olandese nell’incontro con il Grazer AK che ha permesso agli olandesi di raggiungere la fase a gironi.

2003/04: 24 partite da titolare con l’Ajax che a fine stagione riconquista il titolo nazionale dal PSV Eindhoven con la seconda difesa meno battuta del torneo. Dopo essere stato messo da parte per un paio di mesi a metà stagione, ha riconquistato il posto in squadra con la ritrovata condizione fisica.

Tanto per cominciare, Cejas è uno dei ragazzi più simpatici della rosa della Fiorentina.
Si vede che ha faticato e che nessuno gli ha mai regalato niente: solo per questo ce l’ho nel cuore.
Lo scrivo per sottolineare che non provo alcun risentimento verso di lui, però può darsi che abbia davvero accentuato le sue responsabilità sulla sconfitta di ieri e se l’ho fatto è stato solo per il bene della Fiorentina.
Voglio dire che è palese la paura che proviamo tutti (noi che stiamo fuori e loro che sono dentro) quando il pallone si avvicina alla nostra area e allora do l’allarme
Magari non è colpa di Cejas, ma insomma, in due partite ha già preso due gol evitabili: la punizione di Zanchetta e soprattutto il tiro di Tonetto, senza contare un paio di uscite a Genova da brividi.
E se ogni volta che fa una parata un po’ difficile quasi gridiamo al miracolo, beh, un motivo ci dovrà pur essere…
Se entro i prossimi undici giorni non prendono nessuno, giuro che farò di tutto per tenere su di morale Cejas, però mi dispiacerebbe non andare in Champions per non aver sostituito adeguatamente un fuoriclasse come Frey.

Se non vogliamo andare in Champions e forse rischiare pure l’Uefa dobbiamo:
1) cominciare a contestare Prandelli, magari tirando in ballo le sue presunte paure tattiche con riferimenti ad antichi insegnamenti di Trapattoni (come fa, per ora in privato, il mio amico Ciuffi);
2) schernire Pancaro ogni volta che va in campo (errore che ho commesso anch’io in radiocronaca, per la rabbia della sconfitta, al momento del cambio con Di Loreto);
3) pensare al mercato di riparazione in corso come ad una sorta di panacea di tutti i mali, quando invece non c’è da riparare un bel niente, semmai correggere: siamo meritatamente quarti e nessuno ci ha regalato qualcosa;
4) fare di Bojimov un mostro o un eroe, dimenticando che è solo un ventenne che gioca splendidamente a pallone e che ha passato una domenica di mezza follia;
5) non prendere nessun portiere veramente affidabile (cioè Toldo), perché si vede chiaramente che la difesa ha paura. E se non ha paura la difesa, ce l’abbiamo noi ogni volta che si avvicinano alla nostra area.
Ecco, se riusciremo a seguire alla lettera tutti questi insegnamenti, forse ce la faremo a rovinare la stagione.

Ho voglia di parlare di calcio: domani sera Prandelli mette un attaccante o due?
Mi piacciono i rischi e voto per Pazzini, non perché abbia avuto chissà quale informazione, ma solo perché penso che Prandelli non ritenga la Sampdoria una squadra con difensori in grado di marcare bene lui e soprattutto Toni.
Difficile se si gioca ad una sola punta che vada un’altra volta in campo da titolare Jimenez, semmai Montolivo.
Per il resto, ancora in purga Dainelli e speriamo che ci vada bene con Cejas.
Per me è un rischio pensare di fare il girone di ritorno con lui, speriamo di non dovercene pentire.
Ultima annotazione: l’anno scorso a Genova al quarto d’ora del primo tempo volevo tornarmene a casa e con me tutti i tifosi presenti a Marassi.
Se lo ricorderanno domani quelli che scenderanno in campo?

Bojinov ha mandato a quel paese Andrea Della Valle.
Bojinov passa le sue notti fiorentine a girare per discoteche (come se un ragazzo di venti anni, atletico e con tutte le sue possibilità avesse bisogno di elemosinare compagnie femminili in luoghi dove vanno tutti e dove tutti lo possono vedere…).
Bojinov è un bambino viziato che ha litigato con tutti i compagni.
Ecco tre perle che riempiono la bocca di molti fiorentini in queste ore, con l’aggravante di qualche ragazzino immaturo e montato, a cui hanno dato in mano un microfono e che si diverte a spararle grosse via etere solo per giustificare a se stesso la propria presenza nel mondo dei media.
Questo siamo noi a Firenze, non ci facciamo proprio mancare niente: che pena.
Non contano più i 40 punti, il terzo posto in classifica, i gol di Toni ed il bisogno urgente di un portiere.
No, qui da noi si parla più delle donne di Bojinov che della sua eventuale collocazione tattica o del fatto che tanti passi in avanti in quel senso non pare averli fatti, nemmeno dopo la dura reprimenda di Prandelli post-Lazio.
Come diceva Moretti in Bianca. a proposito dell’ignoranza sulla sacher torta: continuiamo così, facciamoci del male!

Non è che per caso siamo tutti diventati incontentabili?
Qui ho l’impressione che non si sappia più godere a fondo delle vittorie importanti e sofferte, per questo ancora più belle.
E’ successo con il Palermo ed è accaduto di nuovo questo pomeriggio a Perugia.
Ragazzi, diamoci una calmata e pensiamo a dove siamo in classifica, a cosa eravamo tre anni fa e a quanto faticano le altre.
Un successo mei minuti di recupero, una doppietta di Toni, la risposta migliore alla vergognosa serata di Torino: ma che si vuole di più?
L’unico retrogusto amaro è per Bojinov.
Non credo alle spiegazioni dietrologiche, tipo che la cosa fosse preparata a tavolino, che sia tutta una manovra per farsi cedere, eccetera eccetera.
Ventisette anni di frequentazioni in questo ambiente mi hanno insegnato che quasi sempre le reazioni di giocatori che fatturano come aziende di medie dimensioni sono uguali a quelle che avevano i miei compagni dei campionati Arci.
Spesso, cioè, non si ragiona sulle conseguenze di un gesto, ci si arrabbia e basta.
E vedersi passare davanti anche Jimenez deve aver fatto scattare la molla.
Mi viene il sospetto che pure l’intervista alla radio bulgara fosse vera e anche se non lo fosse resta palpabile il forte disagio del giocatore.
A questo punto che facciamo?
Il dibattito è aperto, confesso di non avere un’idea precisa su come convenga agire e posso quindi immaginare l’imbarazzo di Prandelli (grandissimo) e Corvino.

La Fiorentina comunica che, per motivi disciplinari, il calciatore Valeri Bojinov non prenderà parte alla seduta di allenamento odierna e non sarà convocato per la gara di campionato, in programma mercoledì sera a Genova, contro la Sampdoria.

acffiorentina

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