Febbraio 2022


Un’altra ottima prestazione, in linea con le ultime partite e non so in questo momento chi giochi meglio tra Atalanta e Sassuolo.

Solo che abbiamo perso, pur meritando il pareggio e a tutti girano fortemente le scatole.

Abbiamo pensato troppo alla Juve? Non direi, magari Italiano quando ha tolto Bonaventura (ma che gli e’ preso?) e soprattutto Gonzalez.

Ikone però è stato tra i migliori e semmai io continuo ad essere fortemente scettico su Amrabat, che proprio non può fare il regista.

Il migliore? Castrovilli, e vediamo se si placano i veleni che lo riguardano.

. Il peggiore? Quarta, e sarebbe l’ora di vedere progressi significativi dopo quasi un anno e mezzo di calcio italiano, altrimenti non si capisce a cosa gli serva il talento.

E’ la bellezza della radio: unica, non confrontabile con niente di simile dal punto di vista mediatico e per me passione pura.

Alle 13 di ieri mi è venuto in mente che il 16 maggio saranno esattamente 40 anni da quando passeggiai sconsolato e poco più che ventenne sotto il sole sardo pensando a chissà quando mai saremmo andati così vicino a vincere lo scudetto.

Eppure ero in un’età in “è tutto chi lo sa”, perché “a vent’anni si è stupidi davvero, quante balle si ha in testa a quell’età”, ma si vede che ero in uno stato di premonizione sul futuro.

Ecco quindi passare dall’idea all’azione.

In un’ora abbiamo creato l’evento radiofonico per martedì 16 maggio 2022: quattro ore di diretta con i protagonisti di quel tempo, uno dei quali mi affiancherà per un tratto nella maratona.

Ne riparleremo, ma intanto è partita l’iniziativa del Pentasport e nel ripensare a quel tricolore scippato sento dentro di me che ben poco è cambiato della rabbia che provai quel giorno, soprattutto dopo aver visto le immagini da Catanzaro.

Una vittoria meritata, che regala consapevolezza nei mezzi di una squadra che ora sa anche soffrire.

I tre punti contro l’Udinese a ovviamente non sono scontati, ma se arrivassero, per dirla alla Ciuffi, saremmo ufficialmente in lotta per la Champions.

Ipotesi fantascientifica a luglio e io ero tra gli scettici, ma che ricorderebbe quello che accadde nel 2005, dopo la salvezza all’ultima giornata con Zoff.

Abbiamo un’anima che è il frutto del lavoro di Italiano e anche quelli che stanno fuori sono “dentro” all’idea collettiva.

Ed è davvero un grandissimo risultato.

Per me è stato immenso, dei tre grandi viola degli ultimi cinquant’anni quello con cui sono più entrato in sintonia.

Antognoni era la divinità, Batistuta lo strapotere calcistico che nei rapporti personali (almeno con me) sfociava nell’arroganza, Baggio il calcio, per come lo intendo io.

Cinque anni intensi, di cui due di grande sofferenza, quando eravamo davvero in pochi a crederci.

Il Pentasport nel 1987 non era certo ai livelli attuali, ma sostenemmo una guerra senza esclusione di colpi contro chi lo voleva mandare in prestito a Cesena o Genova sponda Samp.

Da compagno di chiacchierate sono passato ad ammirarlo come campione e ho sempre goduto sempre delle sue giocate, tranne ovviamente quando era alla Juve.

Lui non si è mai dimenticato di Firenze e il fatto che questo Peter Pan fantastico oggi compia 55 anni è il segno indelebile di come il tempo sia passato, anche se lui invecchia allo stesso modo di quando giocava: con una classe insuperabile.

Un grande successo, che va al di là dei tre punti e dove c’è il marchio di fabbrica di Italiano.

Abbiamo dominato e pareggiare avrebbe davvero lasciato l’amaro in bocca e invece il finale è stato da sceneggiato sciogli lacrime di Rai1.

Lassù qualcuno lo ama, o almeno non gli vuole male, ora vediamo se Amrabat si sblocca dopo diciotto mesi di quasi niente.

Assurdo non pensare all’Europa, bellissimo pensarci andando con la memoria a dove eravamo l’estate scorsa.

Serata davvero speciale, con stati d’animo altalenanti, com’era anche normale che fosse, vista la forza dell’avversario e per il fatto che giocavamo a Bergamo.

Non è una grande partita, ma tutto passa in secondo piano rispetto al risultato e a come è stato ottenuto.

Preferisco avere la Juve in semifinale: troppo bello giocarsela in questo modo, poi sarà quel che sarà.

Con Italiano non ci si annoia mai, molto nel bene, qualche volta nel male, ma fa parte del gioco. Non ero d’accordo sulla formazione iniziale e su Milenkovic forse avevo ragione, ma non importa.

Questa vittoria così sofferta e così bella spero unisca: si possono avere pareri diversi sul tecnico e sulla proprietà, ma senza pregiudizi nei confronti di nessuno.

Il 2 marzo avrei molta voglia di andare allo stadio, ma, sia pure a malincuore, non lo farò per dirigere “Pentasport-la partita”: il dovere prima di tutto…

Essere arrabbiati e buttare via tutto proprio no, ma non si può fare finta di niente.

Più che l’assenza di Vlahovic, e dando a Cabral il giusto tempo per capire in che calcio si trova, a me preoccupa l’involuzione del centrocampo, che costruisce pochissimo e che con Torreira in quelle condizioni filtra ancora meno.

Bonaventura da un bel po’ è fuori fase, e ieri ha sbagliato il secondo gol di seguito, mentre a sinistra stiamo ancora cercando di capire chi sia il più forte, o almeno il più affidabile. Certamente non adesso Castrovilli, disperso da tempo, ma che bisogna provare a recuperare.

Non ho compreso la scelta di Nastasic, ma non è che Igor e Quarta fossero stati chissà cosa, e soprattutto perché continua a giocare Callejion, con tutt quella batteria di esterni che abbiamo a disposizione.

Una bella botta, presa in pieno viso, che per me vale di più delle polemiche post cessione, ma che deve far riflettere su cosa e come cambiare, perché non eravamo dei fenomeni prima, ma non siamo così scarsi adesso.

Basta con i discorsi, si faccia parlare il pallone.

C’è molta curiosità nel vedere la Fiorentina orfana di Vlahovic, per me siamo sensibilmente più deboli, ma sono ben felice di sbagliarmi.

Italiano meglio di Sarri, in questa stagione: non l’avrei mai detto e forse stare a Firenze è più semplice che combattere ogni giorno a Roma contro tutto e tutti, ma non è solo questo.

Domani me la vedo da spettatore: positivo, senza nessun particolare problema, solo stanchezza. Santo vaccino.

Al posto mio giocherà Loreto, ma non cambia la squadra vincente del Pentasport: Riganó, Bucchioni, Pestuggia, Zoccolini, da studio Sestini e Bigiotti, più la batteria di opinionisti allo stadio.