Novembre 2021


Deve essere il segno dei tempi e del destino, un nome che entra nella testa della gente e poi diventa un simbolo: Greta.

Va benissimo che Greta, la giornalista, sia sulle prime pagine dei giornali, nei titoli di ogni TG, che per lei scorrano fiumi di parole: sdegno e consigli di ogni genere ed è giusto che per il tipo autore dell’idiozia (non mi viene altro termine, scusate) sia applicata la legge.

Va bene tutto, anche se per quelli che sono i miei parametri il troppo stroppia, ma è una valutazione del tutto personale che non pretende di avere proseliti.

Ho però la sensazione che sul versante maschile tutta questa melassa di buoni sentimenti e di buoni propositi sia un po’ come la carità pelosa, quella che si fa e si racconta solo per il sottile piacere di sentirsi e apparire più buoni di quanto lo si sia effettivamente.

E’ come se indignandosi, scrivendo e parlando, in tanti scarichino la propria coscienza e poi ricomincino, chi più chi meno, ad avere quel senso di superiorità e di impunità che ha permesso per secoli con chi appartiene al sesso femminile atteggiamenti e consuetudini non lontani dalla pacca sul fondo schiena di Greta.

Tralasciando i femminicidi, un numero imprecisato e vergognoso di donne e di ragazze subisce quotidianamente violenza verbale o fisica, che sia esplicita o sottile, ma nessuno di loro lavora in televisione, nessuna di loro va in diretta e soprattutto a nessuno importa niente di quello che subiscono.

E’ la violenza della porta accanto, quella che vediamo, ma ci voltiamo dall’altra parte, però in compenso siamo così pronti ad indignarsi per Greta che alla fine sembriamo quasi veri. 

Ci siamo chiusi in difesa dopo aver segnato? No, anzi abbiamo avuto almeno altre due occasioni

Ce la possiamo prendere con i soliti Biraghi e Callejon? No, anzi lo spagnolo ha giocato la sua miglior partita da quando è a Firenze.

L’Empoli del giochista Andreazzoli ci ha messo sotto sul piano della manovra? Ma quando mai: abbiamo dominato per almeno due terzi della gara in modo netto ed inequivocabile.

Italiano ha sbagliato la formazione? Non direi proprio, perché Duncan era da confermare e Castrovilli è scomparso dai radar

E allora: come diavolo abbiamo fatto a perdere una partita come quella di Empoli? Boh

Non ci sono risposte, ma solo tantissima amarezza

P.S. Chi è l’imbecille che ha molestato la giornalista di Toscana TV?

Ci sono le immagini, non dovrebbe essere difficile rintracciare questo idiota. E chi minimizza aiuta la violenza sulle donne.

Denuncia e tolleranza zero con questa gente.

Quando vennero al funerale di Astori, ero sincero: provai qualcosa dentro di struggente ed ero veramente ammirato per quello che Buffon e altri avevano fatto dormendo quattro ore e partendo da Londra all’alba pur di esserci.

Feci il fioretto, per riconoscenza, di non tifare contro la Juve in Europa e davvero un po’ di dispiacque quando qualche settimana più tardi Ronaldo col Real segnò il rigore che li scaraventava (ancora una volta) fuori dalla Champions.

E’ però durata pochi mesi: come nell’indimenticabile scena di In e Out, quella dove Kevin Kline prova a non ballare e poi esplode lanciandosi in una danza sfrenata, allo stesso modo già nel 2019 ero già diventato neutro, per poi  tornare inevitabilmente al passato, cioè al totale godimento quando la Juve perde.

Perché? Possibile che sia contento quasi allo stesso modo (ma a volte forse anche di più) come quando vince la Fiorentina?

Va bene, ho raccontato Cagliari ed Avellino, ma se proprio vogliamo essere sinceri era così anche prima: non li ho mai sportivamente sopportati. Li tollero solo con la maglia azzurra, che per me viene dopo quella viola e granata.

E sono tra l’altro uno dei pochissimi giornalisti fiorentini che ha ripetutamente preso una pubblica posizione contro la vergogna dei cori inneggianti all’Heysel pagando questa mia posizione a caro prezzo in Curva.

E quindi, ribadisco, perché? Cosa mi e ci smuove dentro questo viscerale odio sportivo da Palio senese, in cui si è quasi più contenti se perde la Contrada nemica di quanto lo si possa essere per un nostro trionfo?

Io non ho spiegazioni e forse non ce ne sono, so solo che stamani sorrido di più dopo i quattro gol del Chelsea.

Dopo la seconda serata più bella dell’era Commisso, davanti c’è solo il 3 a 0 alla Juve, torno sul concetto di un mese fa: perché non ci godiamo Vlahovic fino al termine del suo contratto?

Facendo bene i conti tra quello che la Fiorentina incasserebbe e quello che risparmierebbe sull’ingaggio di un attaccante che lo valga (e sappiamo tutti quanto è difficile pescare il nome giusto) quanto rimarrebbe in cassa? Trenta milioni? Forse.

E se noi l’anno prossimo con Vlahovic, questo Vlahovic, puntassimo alla Champions? Senza contare il neanche troppo sottile piacere di pagare appena un milione di euro chi non ne ha accettato cinque.

Detto questo, serata magica, da sorseggiare per un paio di giorni godendosi i gol del serbo, la furbate di un magnifico Duncan e la magia di Saponara.

E soprattutto bisogna applaudire a scena aperta Italiano: ha incartato il Milan con il fuorigioco, provato e riprovato in allenamento per l’assenza della difesa.

Abbiamo gli stessi punti di Juve e Lazio dopo 13 giornate, io non ci avrei creduto e sono molto contento di aver avuto torto col mio scetticismo.

Ascoltando e leggendo le reazioni al presunto interessamento del fondo saudita alla Fiorentina sono consapevole di correre il rischio di poter essere in minoranza, ma non mi interessa.

Trovo triste e al limite della volgarità la velocità con cui in tanti si sono vogliosamente lasciati affascinare dall’idea che arrivino gli sceicchi con le loro vagonate di soldi a farci sognare i prossimi acquisti di Benzema, Donnarumma e Kante.

Dobbiamo ancora consumare il nostro primo rapporto con Commisso e già siamo pronti ad andare con un altro proprietario solo perché fa luccicare una moneta più robusta? Evidentemente per parecchi tifosi sì, e a me questo non piace.

Commisso e il suo gruppo hanno commesso degli errori, che sono stati puntualmente evidenziati su questo blog e soprattutto in radio, ma ha buttato dentro un sacco di soldi e non certo per perseguire interessi personali in Italia. Basta pensare alla sponsorizzazione: 25 milioni di euro per reclamizzare nel nostro Paese un brand che in Italia non è mai stato e mai sarà commercializzato.

Non conosciamo quasi niente del fondo, ci sono anche situazioni abbastanza preoccupanti sul versante diritti umani, però non importa: vendiamoci pure a chi ha il portafoglio più pieno e a Commisso, salutato come nuovo imperatore fiorentino neanche trenta mesi fa, arrivederci e grazie.

Eh sì, siamo proprio una strana razza, ma rivendico almeno l’orgoglio e la dignità che invece mi pare si siano persi da quando esiste la possibilità di arrivare ai petrodollari in salsa viola.

 

Ci voleva proprio una serata come quella di ieri con Sinner per amare sempre di più lo sport e le sue storie.

E’ stato bellissimo vedere Sinner entrare in campo come se dovesse giocare agli Assi, in tutta tranquillità, disintegrare il numero sette del mondo e dedicare con grande sincerità a Berrettini il successo più importante della sua carriera.

Il tennis ha ritmi più forsennati del calcio, i soldi che corrono ai più grandi livelli sono più o meno gli stessi, eppure l’aria che si respira è completamente diversa.

Mi verrebbe da dire che (per fortuna) mancano i procuratori e soprattutto l’esasperazione da tifo, che troppo spesso sfocia in razzismo e teppismo e che infetta spesso la gioia di partite che vorremmo vivere in ben altro modo.

So di aver in parte contribuito al passaggio antropologico da tifosi a commercialisti/ragionieri: il fallimento del 2002 è stato per me come un incidente stradale. Non mi sono mai completamente ripreso.

Ho rotto anche troppo le scatole con i miei conti proprio perché temevo di essere “abbandonato” economicamente dai Della Valle e quindi fallire di nuovo.

Confessate le mie colpe, ed avendo una proprietà ancora più ricca della precedente, io non riesco a capire tutta questa frenesia nel voler vendere Vlahovic a gennaio.

Ci rendiamo conto dell’enorme rischio tecnico che corriamo con la sua sostituzione? E quanto prenderemmo in più rispetto a giugno? Vale la pena?

Sapete come la penso: lo porterei a fine contratto, ma quesito è un altro discorso, e certamente ne riparlerei a fine campionato,

Purtroppo però decisivo, che ha stravolto una partita che avremmo meritato di pareggiare e che ci ha visti più forti per settanta minuti, non pochi.

Se fossimo rimasti in undici, era più facile che segnassimo noi che loro, anche se la nostra qualità offensiva è veramente scarsa, Vlahovic a parte.

È ormai chiaro che questa squadra ha una sua identità di gioco, peccato che manchi chi deve concretizzare.

Callejon è da tempo a fine corsa, Sottil non decolla e Saponara ha problemi di ritmo e di continuità: visto che Italiano punta molto sulle fasce direi che siamo messi abbastanza male e Gonzalez non fa miracoli.

Continuiamo poi ad aspettare Castrovilli, derubricato a giocatore assolutamente normale, tanto da far venire il dubbio che sia meglio Duncan.

Però giochiamo a calcio, con idee e consapevolezza, e questo è già un bel passo avanti.

Ci vuole lo spirito dello scorso dicembre, aiuto dalla voglia di far vedere a Chiesa quel qualcosa che doveva essere rimandato negli spogliatoi del Franchi.

Sul piano tecnico siamo inferiori, inutile girarci intorno o mettersi a fare confronti ruolo per ruolo.

Nessuna concessione al personalismo, piuttosto la conferma di quella forte coesione mostrata nello stringersi intorno a Vlahovic.

Il pareggio prima non firmo mai, figuriamoci contro la Juve.

Siamo incontentabili? Sì, abbastanza.

vorremmo tutto subito, un po’ come se quelli di ora dovessero scontare il quasi niente delle passate stagioni, anche se magari sono arrivati in estate.

Fatto un doveroso esame di coscienza, in questo giorno di festa direi di goderci una gran bella classifica e pure la la pace sancita con Vlahovic, che era poi l’unica strada possibile, altro che tribuna o panchina.

Abbiamo soffocato tecnicamente lo Spezia con modalità diverse rispetto al Cagliari, ma con lo stesso efficacissimo risultato.

Da domani penseremo con una certa libidine alla Juve.