Dicembre 2012


L’ho visto abbastanza male, prostrato, ma circondato da un affetto che credo abbia pochi riscontri a Firenze.
Sono arrivato con Saverio Pestuggia, Giovanni Sardelli e Mario Tenerani, poi è arrivato Roberto Vinciguerra, erano già lì gli incredibili Immonda Bestia e Lucia (la prenoto come assistente: eccezionale), oltre alla signora Renza che ormai vive sui nervi e non si sa quanto possa durare, anche perché non ha un posto dove andare a dormire.
Dico questo con molto pudore e rispettando la dignità delle persone, ma è la verità perché ci sono anche dei problemi pratici di non facile soluzione.
Ci vorrà un bel po’ di tempo prima che possiate riascoltarlo alla radio o vederlo in televisione, ma in questo momento è davvero il problema minore, qui bisogna ristabilire una corretta funzionalità di tutti gli organi, soprattutto il cuore.
Non vi ho nascosto niente, non me la sentivo, scusatemi se sono stato fin troppo schietto, ma ho lo stomaco in subbuglio e penso davvero che bisognerà fare qualcosa anche e soprattutto dopo che sarà passata l’ondata emotiva.

Ragazzi, grazie.
La situazione è veramente difficile e c’è molto da fare: Mario Tenerani ha avuto un’idea eccellente, la dobbiamo sviluppare con l’aiuto di un altro paio di persone che vogliono bene a Ciuffi perché queste cose vanno studiate bene per evitare inciampi e strumentalizzazioni.
Ovviamente vi tengo informati, comumque temo che ci sarà bisogno di uomini e donne di buona volontà.
Buon 2013 a tutti voi.

Sento su di me una grande responsabilità, tutti vogliono sapere, molti telefonano, in tanti si danno da fare.
Mario sta sempre nello stesso modo, non ci sono novità, la Renza è fissa lì in ospedale e non lo molla un attimo.
Sa che è partita un’ondata d’affetto che lo farà commuovere e comunque non è questo il momento per le troppe emozioni, comprese quelle belle.
Grazie a Rialti e al professor Galanti sta seguendo la cosa anche Andrea Della Valle, con la Fiorentina pronta a fare tutto quello che può per dare una mano.
Si è messo in moto Mario Tenerani, è sempre presente Salvatore Scaravilli, sta facendo un lavoro straordinario di cucitura Andrea Bruno Savelli, da Vernole vuole, pretende notizie Pantaleo Corvino, che per queste cose è assolutamente speciale.
E giuro che appena Mario sta meglio io sono pronto a fare la pace con lui, consideratelo pure un voto.
Ho letto tutti i post, ci sono persone che lo considerano uno di famiglia, destinatari di frustate che gli dedicano affetto e ribadisco il concetto: Mario, non fare il bischero.
Poi, passato tutto, questo dovrà essere un campanello d’allarme: devi goderti i tuoi anni, che non sono pochi, e riposarti un po’, ma ne parleremo al momento giusto.
Intanto devi sapere che tutta Firenze, anzi tutto il popolo viola, ti vuole davvero bene.

Domenica 6 gennaio non ascolterete lo spazio autogestito di Mario Ciuffi.
Il mio nonno-bambino è in questo momento disteso in un ospedale ad aspettare che passi quello che è senz’altro il più brutto momento della sua vita.
Ovviamente non può fare il bischero perché la Fiorentina non ha ancora vinto il terzo scudetto e quindi non se ne parla nemmeno di abbandonare le fruste e le battute fulminanti che lo hanno reso famoso in tutta Italia.
Lunedì lo andrò a trovare col professor Pestuggia e mi piacerebbe portargli un po’ di vostri messaggi.
Intanto ripropongo a distanza di dieci anni quello che scrissi su di lui ne “la mia voce in viola”, perché il bene che gli voglio è lo stesso.
Forza Mario, siamo davvero tutti con te.

CIUFFI PER CASO
Non è che il gioco fosse brillantissimo, ma in difesa con Galli, Vierchwood, Contratto ed il miglior Galbiati possibile, non passava nessuno. Ad Ascoli pareggiammo zero a zero in una partita che mi è rimasta nella memoria per il prima e per il dopo. Mi avevano rifiutato l’accredito per entrare in tribuna stampa e rimasi un paio d’ore ad elemosinare l’ingresso ai vari dirigenti dell’Ascoli che si avvicendavano nei paraggi. Alla fine, scocciati e forse impietositi, mi fecero entrare proprio al fischio di inizio. Il dopo gara fu caotico, c’erano state contestazioni per un rigore non fischiato all’Ascoli e i teppisti locali cominciarono a spaccare le macchine targate Firenze. Non è un caso che due anni dopo gli unici due ceffoni in ventidue anni di trasferte li abbia presi proprio ad Ascoli. Nel parapiglia generale mi ritrovai così quasi spinto dalla folla su un pullman ancora integro e vidi là in cima, vicino al guidatore e a mo’ di capoclasse, un signore di una cinquantina d’anni che si agitava come un matto. Era Ciuffi, ancora misconosciuto alla platea televisiva, ma già trascinante e acclamato da quelle decine di persone a cui lui pagava tutto. In quanti si sono approfittati di Ciuffi in quegli anni di sfrenata ed illogica allegria finanziaria, magari gli stessi che poi lo hanno vessato nelle stagioni più amare. Gli ho voluto bene da subito, qualche volta mi sono arrabbiato, spesso mi è sembrato di fargli da babbo, credo che in tanti gli debbano qualcosa.

Un difensore, perché quattro per tre ruoli mi paiono obiettivamente un po’ pochi.
Un centrocampista che studi da Pizarro, che è poi l’uomo più difficile da trovare, perchè certe cose o si hanno nel DNA o è meglio lasciar perdere.
Cigarini potrebbe essere una soluzione, ma chissà se lo danno e chissà a quali prezzi.
E ovviamente una punta perché San Toni non si sa fino a quando potrà durare a questi livelli e comunque vada a finire la sua stagione noi dovremmo solo dirgli grazie, perché è chiaro che ha dato tutto per dimostrare di essere degno di vestire un’altra volta la maglia viola.
Siccome non abbiamo tutto questo bisogno di comprare, è possibile che si possano fare buoni affari e non come l’anno scorso, quando eravamo quasi strangolati dal niente che vedevamo e dall’esigenza di cambiare moltissimo (e infatti ci fu il quarto disastro consecutivo di mercato).
Quanto poi alla storia delle mele marce che potrebbero sciupare il gruppo, per favore non scherziamo.
Chi viene saprà benissimo cosa è oggi la Fiorentina, figuriamoci se un gruppo come questo non è in grado di assorbire dei giocatori nuovi con la testa sulle spalle.
Rinforzarci ora, per non avere rimpianti dopo, mi sembra normale e logico…

Ho letto con emozione il post di Andrea di Lucca, il suo è stato un Natale davvero speciale, un bacio a sua sorella e un fortissimo abbraccio a lui.
E voi come lo avete passato?
Vi siete contenuti nell’abbuffata o vi siete lasciati andare?
Io sono stato benissimo, solite cose, ma per fortuna anche solito calore con retropensieri un po’ più maturi, da bilanci e speranze, ragionamenti che forse sarebbe addirittura pericoloso non fare a 52 anni.
E stamani mi sono clamorosamente alzato alle sette e un quarto pur essendo andato a letto alla solita ora: è proprio vero che l’ozio è il padre dei vizi…

Sta arrivando un Natale diverso, la crisi è entrata in quasi tutte le famiglie e chi non ha rinunciato a niente è veramente fortunato.
Forse mi illudo, forse è una visione diversa della vita dovuta al passare del tempo, ma mi pare che in questo dicembre 2012 ci sia un pizzico di solidarietà in più in giro.
Come se nei momenti in cui sembrava che stessimo per essere travolti avessimo riscoperto un minimo di orgoglio, un minimo comune denominatore nazionale, la voglia di essere meno egoisti per pensare finalmente a chi sta peggio di noi.
Rilassiamoci a Natale, proviamo a sentirci meglio aiutando chi è in difficoltà, chi non ce la fa: a me fa benissimo e non credo di essere un caso isolato.
Chi soffre per motivi di salute (e non perché non ha potuto comprare l’ipad) dovrebbe starci nel cuore e soprattutto è insopportabile il dolore dei piccoli: più vado avanti e meno mi avvicino alle notizie che li riguardano, in queste cose sono veramente un codardo.
Un abbraccio a tutti voi che (un po’) mi volete bene, siete orami entrati nella mia vita.
Auguri, e per chi vuole ci sentiamo oggi nel mega Pentasport dalle 14 alle 18.45, poi ci sono i gol del 2012.

L’unica preoccupazione che ho avuto era quella del risultato, che non è poco, ma era un’ansia che veniva quasi offuscata dal gioco ammirato in campo.
Sono stati strepitosi, un privilegio vederli dal vivo, perché ho potuto ammirare la coralità del gioco di Montella, la partecipazione all’azione di tutti, la voglia di giocare sempre e comunque il pallone, anche con qualche rischio.
Borja Valero fantastico, ma è Toni che non riesco a capire, ovviamente in positivo: ma come ha fatto a tornare così in forma?
Sembrava un vecchio bucaniere dell’area di rigore, pronto per i gol sporchi, ed invece fa tutto con una freschezza atletica invidiabile alla sua età.
Stiamo riuscendo anche a fare a meno di Pizarro e con Aquilani molto stanco, ma che dire di Jovetic?
Era assurdo contestarlo in quel modo e con quella cattiveria.
Scrivo da una Palermo illuminata di viola, il 2012 sta finendo come mai avremmo immaginato: grazie a tutti.

Ovvia, ci siamo arrivati a questa grandissima bischerata del 21 dicembre 2012 e mi pare che per ora non stia succedendo niente.
Io poi prendo pure l’aereo per andare a Palermo, invece di starmene rinchiuso nel rifugio atomico che avevo pensato di farmi costruire dalle parte di Ponte a Ema…
Se penso che ci sono persone che su questa cosa ci hanno fatto soldi, oppure gente che ha condizionato la propria vita recente sulla scadenza epocale del 21/12/2012, non se se ridere o piangere dalla rabbia.
Quando sarà che l’uomo potrà imparare ad usare un po’ meglio quell’organo meraviglioso che lo dovrebbe differenziare per le sue straordinarie funzioni dagli animali e che si chiama cervello?

Confermo quella che è sempre stata una mia convinzione: la partita vista in televisione è un’altra cosa.
Non saprei dire se meglio o peggio, dipende dai gusti, però manacano molte cose, almeno a me che non ci sono proprio abituato.
Dalla tv ho visto una squadra in sofferenza nel primo tempo e un grande portiere, poi è salito in cattedra Borja Valero e a centrocampo negli ultimi trenta minuti non l’hanno quasi più vista.
Vittoria di sofferenza, vittoria col cuore, ora le cose cominciano a diventare interessanti ed il saldo del 2012 si sposta verso l’attivo, dopo i primi cinque mesi da incubo.
Si è un po’ perso Cuadrado, mentre sta per tornare Jovetic, ne riparliamo sabato pomeriggio…

Pur conoscendo benissimo i fiorentini io non ho assolutamente capito il motivo della diffidenza verso Jovetic.
Rientra dopo oltre un mese, fatica moltissimo, gioca obiettivamente male e noi che facciamo?
Gli diamo addosso, diciamo e scriviamo che è meglio venderlo, qualcuno è addirittura convinto che lo faccia apposta.
Follie, non so da cosa generate, ma certamente follie.
Jovetic è il più forte giocatore che ha la Fiorentina, non risulta abbia mai fatto le castronerie di molti suoi compagni (ultima perla, Seferovic, veramente un ganzo a stare in giro per Firenze alle 4 del mattino con l’allenamento alle 11…), eppure gli diamo addosso come se fosse il responsabile di chissà cosa.
Abbiamo aspettao per anni Montolivo-Godot, per due campionati Cerci, qualcuno crede ancora nel recupero di Vargas, potremmo avere la pazienza di attendere una quindicina di giorni uno dei migliori giocatori europei?

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