Grande squadra quella di Radio Blu!
Come anticipato nel punto di mercato di ieri nel Pentasport, nella notte Corvino ha chiuso per Manuel da Costa (che nome impegnativo…), difensore portoghese e nazionale del PSV Eindhoven, alto 191 cm con 85 kg. di peso.
Di madre francese e padre portoghese, da Costa ha cominciato nel Nancy ed è stato acquistato a 4,5 milioni di Euro, con un ingaggio di 650.000 Euro a stagione, con un contratto credo di quattro anni.
Questa è quindi un’autentica corvinata, anche perché mi racconta Loreto da Milano che sul giocatore fossero arrivate Inter e Parma, pronte a prenderselo insieme in comproprietà.
Naturalmente non ho alcun merito nel dare in anteprima questa notizia, i meriti sono tutti della task force del mercato di Radio Blu (Biagiotti, Fabiani, Loreto, Russo) e al fatto di aver ingaggiato in esclusiva radiofonica toscana un autentico fuoriclasse come Gianluca Di Marzio.
Nell’ultima settimana abbiamo (hanno) dato in anticipo tre notizie: Do Prado al Mantova, l’ingaggio di Di Matteo e ieri da Costa.

Oggi la squadra l’ha trascinata lui, Giampaolo Pazzini, quello che secondo molti avremmo dovuto dare in prestito, quello che era troppo coccolato, quello che non aveva grinta.
Stiamo vincendo partite “sporche”, dove non giochiamo bene, o almeno non giochiamo come vorrebbe (credo) Prandelli.
Però vinciamo, spesso nei minuti finali, un altro ottimo segno di forza fisica e mentale.
Siccome qui c’è la sostanza, non starei troppo a sottilizzare e punterei diritto al quarto posto, forse pure il terzo, perché la Juve non è certo meglio di noi.
Qualcuno come Kuzmanovic e Montolivo è destinato a crescere, Santana può e deve fare meglio, Gamberini è da Nazionale.
E ora sotto con la Lazio perché vorrei tanto commentare un’altra finale di Coppa Italia.

CI SONO LE RISPOSTE

Devo essermi perso qualcosa negli ultimi mesi, anche se mi pare di aver visto tutte, ma proprio tutte le partite ufficiali della Fiorentina.
Ascolto Balzaretti a Radio Blu e a precisa domanda dell’ottimo Russo sento rispondere: “chiedete a Prandelli perché non ho giocato”.
Poi arriva il procuratore di Pazienza e fa capire che il suo assistito ha bisogno di più spazio e quindi è pronto a partire.
Sono un po’ in imbarazzo perché sia Balzaretti che Pazienza sono ottime persone, con il secondo che opera nel sociale con grande impegno, ma siccome il calcio non è un circolo del Rotary o dei Lions, dove sono importanti i rapporti sociali e le cene conviviali, si impone una considerazione.
Conta solo il campo, e qui purtroppo dobbiamo dire che Balzaretti ha piuttosto deluso, mentre Pazienza ha dato come sempre tutto, ma quel tutto lo colloca, temo irrimediabilmente, un gradino sotto quella che dovrebbe essere la soglia minima per aspirare al posto da titolare in una squadra ambiziosa come la Fiorentina.
Insomma, è giusto che ognuno cerchi di migliorare la propria posizione, ma un minimo di autocritica imporrebbe una maggiore riflessione quando si rivendicano i propri diritti.

Certo, alla fine a sentire i commenti, compresi i nostri, sembrava quasi che avessimo vinto e forse sarà stata la paura per un tracollo che alla metà del primo tempo non era poi così improbabile.
Vogliamo dire una volta per tutte che in questo momento della stagione Pazzini è più in forma di Vieri?
Poi magari ad Empoli giocherà di nuovo Bobone, ma non possiamo andare avanti per stereotipi e molto conta la stampa nazionale, tanto solerte a raccontarci la rinascita di Vieri da mistificare la realtà.
Un esempio?
Domanda a Prandelli subito dopo la gara alla Rai: “con questo gol Pazzini esce da una fase grigia…”
Ma se nell’ultima gara giocata aveva segnato una doppietta, dov’è il periodo grigio?
Per il resto, qualche segno di vitalità di Semioli, dopo un primo tempo inguardabile, l’ormai solito atteggiamento un po’ fuori dalle righe di Osvaldo e la scarsa ispirazione di Mutu.
Avremmo meritato il pareggio e possiamo tranquillamente passare il turno, però magari mercoledì sera sarebbe il caso di rimettere Frey in porta.

CI SONO LE RISPOSTE, A DOMANI

Il vero uomo per cui varrebbe la pena di sfondare il tetto degli ingaggi è Cesare Prandelli.
Che differenza, per esempio, con uno come Mancini, che ad ogni infortunio chiede un nuovo giocatore!
La stampa lo pressa sull’esigenza di infoltire la rosa e lui dice che invece va bene così, mai un lamento in trenta mesi, mai una richiesta specifica inviata alla società a mezzo stampa.
Eppure Prandelli è uno che da mesi ha la città in mano: basterebbe un suo sussurro per fare girare il vento ed invece è un aziendalista straordinario, che farebbe davvero la fortuna di qualsiasi società.
A volte rischiamo di non accorgerci di questa straordinarietà, di questa anomalia perché ormai ci è diventata familiare, ma pensarci ogni tanto non fa affatto male.

Ecco un pessimo esempio di come la nostra categoria abbia perso un’occasione per affermare la par condicio mediatica con coloro che giornalisti non sono.
Succede che in una scuola elementare accadano episodi di bullismo e che sui giornali vadano i nomi ed i cognomi delle maestre colpevoli di non aver vigilato abbastanza sul regolare andamento della disciplina durante gli orari delle lezione.
Un bel sputtanamento, di cui tra qualche giorno nessuno ricorderà niente, ma che certamente mette alla gogna tra parenti e conoscenti le tre signore, colpevoli o innocenti che siano.
E succede anche ad un giornalista televisivo locale, che davvero non conosco avendo appreso tutto dai giornali, arrivi una denuncia perché una giovane e avvenente aspirante cronista ha dovuto subire, sempre secondo l’accusa, di tutto.
Telefonate nel cuore della notte, avances pesanti via sms e a voce, chiacchericci tra colleghi in cui veniva definita “una che la dà facile” e, tanto per chiudere in bellezza, il cellulare della sventurata scritto a caratteri cubitali nei bagni di un autogrill dell’autostrada in cui si promettevano mirabolanti prestazioni erotiche.
Tutto questo, pare, per non aver accettato di sottostare all’insano corteggiamento.
Del collega però non c’è traccia, tranne che su un giornale, che si è limitato a pubblicare le iniziali.
Così come accadde qualche anno fa con quella simpatica persona tanto innamorato dei bambini di cui ci siamo già occupati un paio di volte su questo blog.
Le maestre in bella evidenza ed il collega no: la legge dello sputtanamento non è davvero uguale per tutti.

Se non era contento Prandelli della Fiorentina del primo tempo, figuriamoci noi.
E però: alla fine abbiamo avuto quattro nette occasioni da gol, oltre ai due rigori, mentre il Torino ha tirato una (1!) sola volta nello specchio della porta.
Qualcuno si è accorto che siamo alla quinta vittoria consecutiva tra campionato e Coppe?
Che Prandelli vince tutte, o quasi, le partite che deve vincere contro squadre sulla carta più deboli?
Che Mutu sta segnando più del Toni dell’anno scorso?
Che Kroldrup sta smentendo tutti, compreso il sottoscritto?
Che ce la giocheremo fino al termine del campionato per la Champions?
No, perché a leggere certi sms arrivati venerdì al Penta sembra che negli ultimi ven’anni la Fiorentina abbia vinto quattro scudetti e due Champions e che per questo qualcuno sia scandalizzato dell’attuale rosa di giocatori…

CI SONO LE RISPOSTE, A DOMANI

Non sono così convinto che domani sera giocherà Vieri e credo che lo stesso Prandelli non abbia ancora deciso.
Continuo a credere che Bobone sia più utile sulla breve distanza, magari quando gli altri sono un po’ più stanchi e lui può sfruttare il suo grande senso del gol, superiore a quello di tutti gli altri giocatori viola, Mutu compreso.
Ma ributtare Pazzini in panchina dopo aver vista che sta benissimo ed è pure arrabbiato al punto giusto, non mi sembra una mossa straordinaria.
Occhio quindi alle sorprese.

CI SONO (FINALMENTE) LE RISPOSTE

Non può essere questo, Semioli.
Si vede chiaramente che non è tranquillo, che si deprime strada facendo, magari, come è accaduto ieri, dopo un gol sbagliato.
“E’ un ragazzo sensibile”, ha detto Prandelli a Radio Blu, facendo capire come gran parte dei problemi non siano fisici o tecnici, ma psicologici.
Non è possibile che Semioli non azzecchi un cross, che non azzardi un dribbling vincente, che abbia fatto un solo gol in sei mesi.
Se fosse davvero questo, si sarebbero sbagliati nell’ordine: Donadoni, che lo ha voluto e rivoluto in Nazionale, Corvino, Prandelli e molti operatori di mercato che lo consideravano un gran colpo per la Fiorentina.
In tutta onestà mi sembra un po’ troppo e allora preferisco pensare che a sbagliare siano tutti quelli che attaccano la società per questo acquisto da 7,5 milioni di Euro che sta facendo così fatica.
Aiutiamo quindi Semioli, in attesa che prima o poi Semioli si aiuti da solo.

P.S. Nessun commento su Pazzini, solo una condivisione di gioia per i suoi due gol e nessuna risposta sul precedente post perché quello è un libero confronto di idee e non mi pare il caso di stare a ribattere se qualcuno non la pensa come me.
Grande soddisfazione invece per i tanto attesi dati annuali Audiradio nel giorno medio: nel 2007 Radio Blu ha fatto il 3% in più rispetto al 2006, in un anno di grandi cambiamenti che in qualche modo si pagano.
Abbiamo aumentato il distacco con la concorrenza (sto parlando di chi ogni giorno propone, come noi, trasmissioni sportive) e questo è uno stimolo per cercare di fare sempre meglio. Grazie a tutti voi.

DOVETE SCUSARMI, MA TORNO ORA (20.50) COMPLETAMENTE COTTO DA UNA GIORNATA RICCA DI SODDISFAZIONI ED ESTREMAMENTE IMPEGNATIVA.
CI RITROVIAMO DOMANI CON UN ALTRO ARGOMENTO, O PROSEGUENDO SU QUESTO, DECIDERO’ COME SEMPRE SENZA AVERE NULLA DI PRECOSTITUITO

Vergognosa la vicenda della Sapienza e del Papa, intollerabile vivere in un mondo di intolleranti.
Lo siamo diventati un po’ tutti e abbiamo finito col dimenticare quello strepitoso assioma illuminista che così recitava: “ho idee diverse dalle tue, ma mi batterò fino alla morte perché tu possa esporle liberamente”.
Viviamo nel nostro particolare, nella nostra casta, piccola o grande che sia.
Ci svegliamo già sospettosi verso il prossimo e il nostro grado di sopportazione verso gli altri sta ormai declinando verso lo zero assoluto.
Nel nostro povero microcosmo calcistico stiamo anche peggio, prendiamo Firenze, che pure è davvero molto meglio di tante altre piazze.
Ci sono tifosi intolleranti verso Della Valle perché non spende come Moratti, con Corvino perché non parla un italiano forbito e non compra Ronaldinho, e poi c’è Corvino intollerante verso i giornalisti che fanno domande scomode e che non lo apprezzano, secondo lui, quanto meriterebbe.
Per non parlare dei giornalisti, dove si vive di rancori quasi tribali e dove io sono forse uno dei peggiori, perché coltivo un’insana tolleranza verso tutti coloro che a mio insindacabile giudizio mi hanno fatto un torto in trent’anni di attività.
Tutti siamo convinti di essere in credito con gli altri e che le nostre ragioni siano le migliori, le più giuste.
E se ci dessimo tutti una regolata e ricominciassimo a dialogare?
Sempre che ci si ricordi appena appena di come si fa.

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