Visto, voi sospettosi che ieri sera già immaginavate un altro scontro al calor bianco?
Ed imvece no: un quarto d’ora del Corvino-pensiero senza buttarla in rissa, ma parlando solamente di calcio.
Premesso che quando si litiga bisogna essere sempre in due e detto anche dei miei titanici sforzi nelle ultime occasioni per non prendere fuoco, forse ora io e lui abbiamo imboccato una strada nuova.
Ovvero: traduciamo in realtà i nostri buoni propositi, che sono quelli di rispetto reciproco, pur nella diversità delle idee.
E poi ormai ho capito che Corvino divide i giormalisti in tre categorie: i fedelissimi (pochissimi, mi verrebbe da dire gli adepti), quelli che non lo capiscono ma con cui vale la pena discutere fino ad arrabbiarsi ed infine quelli con cui è inutile parlare.
Io sto nella seconda categoria e mi va benissimo così: non punto a salire, mi spiacerebbe retrocedere.
Parlare con Corvino di calcio è stimolante, se si lascia la Fiorentina e la continua finanche eccessiva difesa del suo (ottimo) operato è come entrare in un altra dimensione rispetto alle solite chiacchiere.
Sa veramente tutto, o quasi.
Sicocme prima di cominciare il Pentasport avevo scritto un articolo di presentazione del PSV per il Corriere Fiorentino, per una volta ero piuttosto preparato sul calcio straniero, nella fattispecie quello olandese.
Ho sparato un paio di cose con cognizione di causa e con la segreta speranza di sorprenderlo sul piano tecnico, ma non c’è stato niente da fare.
Quasi quasi gli chiedo se vuole tenere una rubrica fissa al Penta, naturalmente a prezzi stracciati.