Dopo averci dormito (male) una notte ed aver letto le intercettazioni sin qui pubblicate, si possono tentare alcune considerazioni.
La prima è che nel 2005 saremmo andati certamente in B, indipendentemente dai nostri demeriti, che pure sono stati tanti.
Per me la cosa più grave è quella di Lecce, dove pare che De Santis si sia molto adoperato perché la partita finisse in pareggio. Bisognerebbe rivedere la partita per capire se è vero, oppure se è millantato credito, come spesso accade nel calcio.
Ho anche analizzato Diego Della Valle in televisione e se per caso fingeva lo faceva benissimo, perché mi è sembrato tranquillo. Solo all’inizio era un po’ teso, ma forse perché era tutto il pomeriggio che pensava alla trasmissione.
Che siamo parte lesa non ci sono dubbi, ma fino a maggio, poi forse devono aver seguito il consiglio di Nassi che spiegava come fosse necessario rivolgersi a Mazzini per far terminare l’ondata di torti subiti.
Terranno conto di tutto questo quando andremo a giudizio (perché ci andremo, su questo non ci sono dubbi)?
Mazzini è l’aspetto più sconvolgente della vicenda, almeno per noi fiorentini.
Avevo scritto che era il miglior dirigente italiano, mamma mia che cantonata che ho preso!
La storia della “lezione da dare alla Fiorentina” tra dicembre e gennaio oltre che di pessimo gusto gli dovrebbe consigliare prudenza nelle uscite pubbliche cittadine.
Io non riesco assolutamente a pensare alla trasferta di domani, ci provo, ma volo verso altri lidi ed altri incubi.

Io lo so benissimo che Super- Pentasport di questa sera avrei dovuto essere più freddo, analizzare la situazione sotto ogni punto di vista, come invece ho fatto solo a tratti.
Ma quando prima Bucchioni e poi la Righini hanno smentito il corrispondente di Napoli che si diceva sicuro dell’assenza delle voci viola nelle intercettazioni, mi è presa paura.
E quando ho letto quello che riportava il Tgcom la paura è aumentata, anche se sarebbe proprio questo il momento di rimanere lucidi.
Esiste oggi un’alternativa ai Della Valle? No, assolutamente.
Cosa avremmo fatto noi al posto loro di fronte alla proposta di un patto scellerato per salvarci dalla B?
L’ho detto in diretta e ribadisco il concetto: non lo so.
Io me la ricordo bene la strizza del maggio scorso, i riferimenti al 1993, la sensazione che tutto ci sarebbe stato contro.
Insomma, se hanno sbagliato, i Della Valle hanno fior di giustificazioni.
Che non bastano però ad evitare la figuraccia sul piano dell’immagine, ma questa passa alla svelta.
Mi preoccupa di più, molto di più, ciò che accadrà da lunedì in poi e non ho voglia di vivere altri stress che non siano legati al campo: abbiamo già dato in abbondanza.
Un ultima cosa, scusate se non rispondo ai vostri messaggi, cerco di aggiornare il blog il più frequentemente possibile per dirvi del mio pensiero, ma questi sono giorni estremamente convulsi.

Nelle ultime ore mi sta arrivando di tutto: indiscrezioni, certezze, dubbi, anticipazioni di scenari apocalittici per la Fiorentina, perché pare (ripeto, PARE) che abbiano sbobinato altre decine di ore di telefonate napoletane.
Confesso di non essermi goduto affatto questa settimana che potrebbe portarci alla Champions e se volevano iniettarmi veleno ci sono riusciti, perché ora questa storia delle intercettazioni occupa i miei pensieri calcistici molto più dell’incertezza per chi gioca tra Bojinov e Jimenez al Bentegodi.
Una cosa però l’ho vista con i miei occhi alle sei di stamani, ed è stato uno spettacolo vergognoso.
Al TG5 del mattino hanno montato le immagini sullo scandalo calcio nel seguente modo: Juve in tutte le salse, i due Della Valle che esultano in tribuna, Galliani che parla in Lega.
Della Fiorentina, nel parlato, nemmeno un accenno, ma in televisione le immagini contano più delle parole.
Ora, siccome un po’ di esperienza nel settore ce l’ho anch’io, so bene come funzionano certe malizie.
Ma Carlo Rossella, il direttore, non era tanto amico di Diego?
O vuoi vedere che qualcuno da Arcore non si è scordato di quando gli è stato dato impunemente del tu?
Detto questo, prepariamoci a vivere un’altra giornata di passione senza sorrisi, ma anche senza deprimerci troppo in assenza di notizie certe.

Partiamo, per onestà nei vostri confronti, da quello che alcune vocine mi avevano sussurato nei giorni scorsi.
Ci sarebbero state state intercettazioni sulle ultime partite del campinato di B, spareggio compreso.
Ripeto: CI SAREBBERO STATE…
Io non ci credo e non ci voglio credere, a me pare che si stia mettendo la m…. nel ventilatore e si accenda l’interruttore per vedere fino dove arrivano gli schizzi.
Mi sono letto i giornali, ho fatto un po’ di verifiche e nessuno sa a cosa si riferiscano queste intercettazioni di cui oggi parlano in modo generico i giornali.
Ovviamente siamo tutti un po’ preoccupati, ma aspettiamo a fare previsioni catastrofiche.
Cerchiamo di capire, ragioniamo e poi ci esprimeremo.

Aggiornamento: da quello che ho capito e appurato la Fiorentina entrerebbe solo incidentalmente nella vicenda.
Pare, ripeto pare, che ci sia stata una telefonata di Mazzini a Pairetto in cui il dirigente fiorentino avrebbe detto “guarda, se puoi, dai una mano alla Fiorentina”, che non mi pare il massimo dellillecito sportivo.
Speriamo che sia tutto qui.

Ieri la festa molto bella dei tifosi (con la stonatura dei fischi a Domenici e Giani), ancora prima il bagno di folla di Toni a Calenzano, stasera il Fair-play: non è che per caso stiamo esagerando?
Siamo tutti talmente impegnati a cercare il biglietto per Verona (a proposito, avviso per tutti gli amici, parenti ed ex fidanzate: non ne ho e non so dove trovarli!), che ci siamo scordati di come la partita debba ancora essere giocata e vinta.
Sì vinta, perché io non voglio passare novanta minuti a farmi raccontare da Russo in studio come sta andando la Roma a Milano.
Ecco, io sinceramente, prima di una gara di siffatta importanza, non ho mai visto una settimana così “leggera”.
Va bene allentare la tensione, però adesso non sarebbe male concentrarci di più su Semioli e meno sui possibili incassi che faremo con la Champions.

Nel giorno delle dimissioni di Carraro (finalmente, ma Galliani che aspetta?), mi è sembrato giusto ed istruttivo riproporre quello che scrissi ne “La mia voce in viola” nel 2003. Il periodo di riferimento è quello della stagione 2001/2002, con Mancini, che allora era sotto contratto con la Gea.

SCUSE E SPIEGAZIONI
Ho sempre considerato Stefano Sartoni, il leader storico del Collettivo, una persona leale con cui a volte posso anche non essere d’accordo e mi piace che sia un tipo che non sfugge mai al contraddittorio.
Fu solo per questo rapporto speciale che accettai di partecipare all’incontro che mi propose, un incontro strano con Gaetano Lodà e Dimitri Rocchi proprio nel locale dove io non sarei mai potuto entrare perché indesiderato.
Chiesi a Luis Laserpe di accompagnarmi, sia per precauzione che per avere un testimone.
Ero molto arrabbiato con Lodà, che mi fece correttamente le scuse per ciò che era successo il giorno delle dimissioni di Terim ed anche per quel cartello che lui considerava solo una goliardata.
Cominciammo quindi a parlare del futuro della Fiorentina e mi venne disegnato uno scenario assolutamente inedito, quasi da fantapolitica calcistica.
Lodà, Rocchi e Sartoni esibirono fogli e documenti degni del miglior giornalismo investigativo. Considerandomi (bontà loro) una voce importante per i tifosi, volevano che anch’io fossi a conoscenza di come la società viola stesse inevitabilmente andando verso la rovina.
Mi dissero che i giochi non si facevano a Firenze, in piazza Savonarola, ma a Roma, dove sul pianeta calcio regnava incontrastato il banchiere Cesare Geronzi.
Lo stesso arrivo di Mancini era stato “impostoâ€? dalla GEA (la società che cura gli ingaggi e i diritti di immagine di diversi calciatori e allenatori e di cui fa parte anche la figlia di Geronzi), per cui non ci dovevamo stupire delle cifre concesse ad un tecnico esordiente.
Uscii da quelle tre ore di colloquio perplesso e turbato: e se avessero avuto ragione loro?

Quando nel febbraio 2005 uscii dalla sua casa di Orzinovi, dopo l’intervista, ero entusiasta dell’uomo e allo stesso tempo attento a non “innamorarmi” calcisticamente dell’allenatore.
Adesso, che si arrivi o meno alla Champions (scaramanzia…), posso lasciarmi andare e dire finalmente che Cesare Prandelli è il miglior allenatore che abbia incontrato in 28 anni di frequentazione giornalistica viola.
Ha reso semplice un ambiente in cui nulla è mai semplice, facendo spesso giocare bene la squadra, pretendendo ed ottenendo da tutti il rispetto senza alzare la voce.
Non fa differenze tra giornalisti, anche se sul piano umano è ovvio che abbia delle simpatie, che però non vanno ad influenzare il suo ed il nostro lavoro.
Questa stagione straordinaria, questo pomeriggio da sogno, portano soprattutto la sua firma.
Sì, lo so: Toni, Corvino i Della Valle, Frey (guardiamo di non dimenticarlo e compriamolo al più presto…), Fiore, Jorgensen, Brocchi, ma Prandelli a Firenze ha compiuto davvero un capolavoro.
Mettendo d’accordo tutti, impresa che forse è riuscita (non c’ero e comunque non ci potrei giurare) solo ai vincitori dello scudetto, cioè Bernardini e Pesaola.
Bravo, solo bravo, perché uno così bisognava davvero inventarcelo.

Rifondazione calcistica, mi pare non ci sia niente altro da fare.
Mi sono molto sbilanciato su Innocenzo Mazzini , per conoscenza personale, avendo avuto modo di apprezzare le sue doti di mediazione e ben conoscendo la gavetta che ha fatto.
Ciò nonostante, pur non avendo Mazzini commesso alcun reato di frode sportiva, è chiaramente indifendibile sul piano etico, ed è quindi giusto che paghi pure lui.
Ma prima via tutti gli altri: conosco juventini imbarazzati (un esempio per tutti: Brio stasera al Pentasport), ultras bianconeri che baratterebbero volentieri gli scudetti vinti con i secondi e terzi posti dell’Inter, e questa è già una soddisfazione.
A roposito: ma la Juve non era in silenzio stampa, come mai Moggi e Giraudo hanno parlato?
E domenica come festeggeranno (eventualmente) lo scudetto numero 29?
Sono stupito pure di Dondarini, che ho conosciuto in una bella serata organizzata dai vertici arbitrali fiorentini: chiuderà anche lui in fretta.
Rifondazione calcistica, un bel bagno purificatore, ma non certo guidato da Carraro.
Non sarebbe il caso per Diego Della Valle di tornare a proporre certi temi?

DA REPUBBLICA.IT

Due ottantenni, pensionati e costretti a vivere in ristrettezza, hanno trovato una busta contenente 40 mila euro in contanti e l’hanno riconsegnata alla polizia.
Autori del grande gesto di altruismo sono stati due anziani coniugi che cinque giorni fa, mentre passeggiavano lungo la centralissima via Enrico De Nicola, a Cassino, hanno notato una busta della spesa appoggiata a terra e dalla quale facevano capolino diverse centinaia di banconote.
Si sono avvicinati e l’hanno aperta, accorgendosi che la busta era piena zeppa di migliaia e migliaia di banconote, tutte di medio e grosso taglio. Dopo un primo momento di stupore, la decisione quasi fulminea di consegnare il ‘tesoro’ agli agenti del vicino commissariato.
Nonostante le ricerche della polizia, dei proprietari dei 40 mila euro ancora non c’e’ traccia.
Sono passati gia’ cinque giorni ma nessuno e’ andato a reclamare o denunciare la perdita.
Se entro i termini previsti dalla legge nessuno dovesse denunciare lo smarrimento del denaro ai due onesti pensionati andrebbe sicuramente una piccola parte.

Io li vorrei conoscere e passerei ore a farmi raccontare la loro vita…

Stupisce la scelta dei tempi: dopo le elezioni e prima del Mondiale.
Qualche talpa ha scovato delle intercettazioni telefoniche intercorse tra potenti del calcio: per ora si sa di Pairetto, Mazzini ed del solito Moggi, altri comunque potrebbero entrare a breve.
Pare che nelle frasi dette e ascoltate non ci siano elementi di rilevanza penale (ed infatti l’inchiesta che è inciampata sulle suddette intercettazioni è già stata archiviata) ed allora io mi chiedo: cosa si raccontavano questi signori?
Me lo chiedo davvero con candido stupore e con viva curiosità, perché delle due l’una: o erano chiacchiere da bar, magari condite da qualche maldicenza su altri, o vi era un disegno criminoso per condizionare il calcio.
Sarebbe interessante ce lo facessero sapere al più presto e lo spero soprattutto per Innocenzo Mazzini, il miglior dirigente del calcio italiano tra quelli attualmente al potere.

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