Cominciamo bene: oltre cento commenti e neanche una mia risposta…
Il motivo è semplice e si chiama lavoro, cioè essere rientrati nel frullatore degli impegni, con in più un’assenza di “addirittura” cinque giorni.
Comunque scusatemi, Pestuggia era molto più bravo di me.
Credo che sia arrivato il momento di fissare dei paletti alla vigilia della parte più delicata della stagione, in modo da non farci prendere dall’isteria del momento e del risultato.
I miei sono questi: Uefa e quarto posto, 10.
Finale Uefa e quarto posto, oppure Uefa e quinto posto: 9.
Semifinale Uefa e quarto posto: 8,5.
Semifinale Uefa e quinto posto, 8.
Quarto di finale Uefa e quarto posto, 7.5 (cioè come siamo messi adesso, ed è questo il voto che ho dato alla Fiorentina domenica sera a Golden Gol).
Quarto di finale Uefa e quinto posto, 6.5.
Comunque vada, una sufficienza piena, in giro c’è chi sta peggio, ma molto peggio di noi ed io non sono mai uno che largheggia nei voti.
Siete d’accordo?

Che si sia perso di brillantezza, mi pare purtroppo un dato inconfutabile.
Adesso conta sbagliare il meno possibile, in panchina (e qui siamo messi molto bene), in campo e pure fuori.
La sconfitta è sostanzialmente meritata, anche se non abbiamo giocato malissimo e le nostre occasioni (come succede quasi sempre) le abbiamo avute.
Ma l’Udinese sta meglio di noi e l’assenza di Mutu a questo punto diventa un bel macigno da sopportare.
Con il senno di poi, di cui notoriamente sono piene le fosse, si potrebbe obiettare che era meglio non mettere la solita coppia di centrali lenti, ma Da Costa è grosso come Kroldrup e Dainelli e Ufo è la l’ombra di se stesso.
La verità è che ci manca maledettamente Gamberini, che Santana sta deludendo e che Kuz sta pagando la sua prima vera grande stagione da titolare.
Si è risvegliato Vieri e potrebbe essere un segno del destino: io pago la cena e la Fiorentina va in Champions.

La legge del contrappasso ha colpito il mio amico Saverio: lui mi ha spinto per mesi ad iniziare questa avventura, lui ora sa quanto sia difficile rispondere colpo su colpo a chi scrive, cosa che in verità faccio poche volte.
Comunque grazie a Saverio e grazie a tutti voi che avete continuato a movimentare il blog.
Vacanze credo meritate, concluse in anticipo perché con decisione sofferta avevamo lasciato Cosimo con la nonna e la voglia di vederlo era enorme.
Meno male: continua a considerarmi (per ora) il pezzo meglio della famiglia…
Sulla Fiorentina ho declamato stamani a Valentina e Camilla l’intervista di Prandelli sulla Gazzetta e c’è poco da aggiungere: nel 2005 ci è capitato un colpo di fortuna e dovremmo fare di tutto per meritarlo.
Sono più carico che mai, in chiave Champions e in chiave Uefa, speriamo lo siano pure i giocatori, che hannp finalmente avuto una settimana per lavorare sul campo-
Non mi voglio accontentare e credo che siano in tanti a pensarla come me.

Auguri a tutti, oggi stacco per quasi una settimana (bianca), anche se poi non so se ce la faccio a resistere…
Nel periodo non collegato trasformiamo questo spazio in una tribuna libera, in cui vi confrontate senza esagerazione nei toni.
L’ottimo Pestuggia, il mandante di questo blog, sarà il moderatore e nei casi in cui sarà richiesto provvederà a rispondere.
Un abbraccio a tutti.

Prima considerazione: l’abbiamo meritata, sia pure nel contesto di una partita brutta, in cui nel primo tempo sembrava tutto al rallentatore.
Seconda considerazione: questa squadra ha un gran carattere, sa soffrire e qualche volta può fare a meno dei suoi campioni (leggi alle voci Frey e Mutu).
Terza considerazione: dove sono finiti quelli che a dicembre urlavano contro Pazzini beatificando Vieri, che oggi è sinceramente imbarazzante, anche se fa benissimo Prandelli a dire che ha giocato bene, perché in questo momento abbiamo bisogno di tutti.
Prandelli ha anche ringraziato il pubblico, ma sinceramente io tutto questo gran tifo ho cominciato a sentirlo solo dopo l’espulsione di Mutarelli, cioè quando abbiamo peascato un jolly.
Capisco di essere politicamente scorretto a scrivere una cosa del genere, ma per me è andata così.
Infine credo che quelo gol di Pazzini sia una gran brutta botta per il Milan: le giornate che mancano alla fine del campionato sono sempre meno.

Ci sono stati momenti e partite in cui la Firenze calcistica ha letteralmente tenuto su la propria squadra.
Parlo dei novanta minuti, perché magari fuori dal campo il troppo amore ha fatto talvolta male.
Ecco, contro la Lazio sarà uno di quei momenti in cui davvero c’è bisogno di tutti, senza divisioni.
La squadra è stanca, noi che abbiamo la fortuna di commentarla siamo stanchi, lo è Prandelli e forse perfino Corvino.
E però bisogna fare quest’ultimo sforzo per poi staccare la spina almeno per tre/quattro giorni con una vittoria alle spalle.
Il pareggio stavolta sarebbe pessimo e non parlo della classifica, dove pure ci potrebbero essere risvolti pesanti.
Sinceramente, se qalcuno mi chiedesse a bruciapelo l’ordine delle ultime otto partite viola, farei fatica a fornire la risposta esatta, pur avendole viste tutte dal vivo.
Questo per dire a che punto è l’ingranaggio di questo calcio, che a volte pare montare come una maionese impazzita.
Resta comunque l’input iniziale: andare allo stadio, tifare e non fischiare per novanta minuti, e prendere i tre punti.

Eppure, nonostante sia stata una delle peggiori edizioni della Fiorentina targata Prandelli, se non ci fosse stato il discutibile annullamento del gol di Mutu, non so come sarebbe andata a finire.
Certamente la squadra è stanca e lo si capisce da piccoli particolari, tipo un paio di facili rilanci difensivi spediti direttamente in fallo laterale oppure in calcio d’angolo.
So che non è il massimo della lealtà sportiva, ma penserei ad un paio di certificati medici nella settimana della Nazionale per evitare che questo stillicidio di partite continui e parlerei di questo con Mutu, per spiegargli la ragione di Stato.
Non ci sono stati meriti o demeriti particolari, piuttosto una certa impotenza ad essere la solita Fiorentina e ringraziamo la Sampdoria, che sinceramente non mi preoccupa in chiave Champions.

Cosa sia successo a Vieri è inspiegabile.
Mi viene in mente il Bitossi del Mondiale ciclistico del 1972, che a Gap si piantò a 200 metri dal traguardo e perse la maglia arcobaleno per un soffio.
Ecco, Bobone aveva fatto come il mio idolo giovanile, aveva compiuto lo sforzo maggiore, dimagrendo moltissimo e mettendosi al servizio della squadra come poche volte gli era successo nelle stagioni predenti.
Intendiamoci: Vieri ha già fatto a Firenze più di quello che pensavo potesse fare, solo che ora ci sarebbe bisogno di lui, soprattutto per certe partite o per certi spezzoni di partite.
E se Prandelli non lo convoca dopo averlo portato in panchina domenica scorsa, vuol dire che Bobone non ha offerto in allenamento ciò che il tecnico chiedeva.
E’ qui che non si capisce, davvero.
Che ci crediate o meno, io spero ancora di perderla la famosa scommessa con Corvino per la cena di 30 persone.
Mancano ancora un bel po’ di partite e se Bobone vuole, mi costringerà a tirare fuori il portafoglio.

Io non posso rispondere in nome e per conto di altre persone, quindi basta per favore con i post in cui mi chiedete commenti su ciò che dicono Massimo Sandrelli e Manuela Righini.
Chiariamoci una volta per tutte: può capitare ed è spesso capitato che non sia d’accordo con le loro affermazioni, ma Manuela Righini e Massimo Sandrelli sono due persone perbene, ottimi professionisti che hanno fatto la storia del giornalismo sportivo a Firenze.
Massimo Sandrelli ha creato questa trasmissione televisiva, che è la più vista della Toscana.
Aveva già inventato Stadium a Canale Dieci e venti anni prima Fuorigioco a Tele Libera, insomma un pioniere.
Nel periodo non collegato con la televisione ha fondato giornali, messo in piedi con Sconcerti la redazione fiorentina di Repubblica (in cui tra l’altro mi ha cacciato a pedate nel fondo schiena, anzi non mi ha proprio mai fatto entrare), è stato inviato per il giornale di Scalfari.
E’ possibile che tutti quelli che gli hanno dato fiducia affidandogli mezzi così importanti siano degli sprovveduti?
La signora Manuela Righini è stata capo servizio dell’Ansa a Firenze e attualmente è nella cabina di comando del più importante quotidiano italiano, il Corriere della Sera, che ogni giorno insieme a Repubblica e forse La Stampa detta la linea politica economica di questo Paese.
Scrive e parla di calcio solo per passione e nei ritagli di tempo che i suoi numerosi impegni le lasciano.
Anche lei è una beneficiata dalla dea fortuna?
Ripeto: posso avere e ho idee diverse dalle loro, magari a volte risultano poco simpatici nel modo di esporre le proprie ragioni, ma se non vi piace la trasmissione, cambiate canale.
E’ così semplice, ma cercate di non farne una guerra di religione: si sta parlando di calcio.
Quanto al non partecipare, è un po’ come il discorso di quando dirigevo lo sport a Canale Dieci: tutti a sparlarne perché era di Cecchi Gori e poi gli armadi di via Marchetti erano pieni di curricula di tutti o quasi i giornalisti radio-televisivi che dal 1993 in poi volevano entrare (specialmente uno, che ci ha provato in tutti i modi…).
Insomma, c’era la fila lì e c’è la fila qui, credetemi.
No, io a Golden Gol continuerò ad andare fino a quando mi chiameranno e fino a quando sarò libero di dire quello che penso, cosa che è sempre avvenuta, anche se le mie parole sono in disaccordo con quelle di chi dirige la trasmissione.

E così sappiamo giocare anche sotto ritmo, e poi abbiamo i fuoriclasse: Frey e Mutu, la vittoria col Genoa è soprattutto opera loro.
D’altra parte ci sarà un motivo se sono quelli con l’ingaggio più alto, anche se di molto inferiore a tanta gente che non li vale…
Quasi non volevo credere alle prime domande che arrivavano nel Penta del dopopartita: rosa corta, Pazzini che non è un centravanti, pensavo che mi prendessero in giro dallo studio ed invece era tutto vero.
E allora, che vogliamo di più da questa squadra e da questa società?
Ma davvero non riusciamo mai a goderci i momenti belli che il calcio sa offrire?
Sono molto contento per il gol di Pazzini e per la superba prova di Montolivo.
Erano i due da cui ci aspettavamo un salto di qualità e la strada è quella giusta.

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