Ad un certo punto mi ero esaltato, vedendo la Fiorentina imporre una lezione di calcio all’Inter.
Peccato che sia durata solo venti minuti, poi sono venuti fuori i centimetri ed i chili di loro, oltre alla nostra inevitabile stanchezza.
E’ una sconfitta meritata, che non fa male e che non è il caso di drammatizzare.
Probabilmente Eindhoven ha condizionato Prandelli, che non ha voluto cambiare e ci ha riprovato.
Uno degli aspetti positivi è che la squadra non sembrava affatto deconcentrata dagli elogi post Olanda, altrimenti non sarebbe partita in quel modo.
La Champions si avvicina, stavolta non proprio per merito nostro, ma dopo 49 partite non mi pare che sia il caso di stare troppo a sottilizzare.

Oh, domani si vota.
Mai avvertita una tale indifferenza, o forse è un fatto personale, di stanchezza fisica per il lavoro, e mentale perchè ormai siamo ben oltre l’effetto saturazione.
Ciò nonostante, continuo a pensare che non andare a votare sia un grande errore e anche in questo caso mi pongo la domanda se il mio pensiero derivi dal ragazzo che sono stato, cioè dalla passione con cui seguivo ciò che è avvenuto nell’Italia dal fascismo in poi.
Chissà se rivisiteranno davvero la storia della resistenza come ha “suggerito” Dell’Utri, l’uomo che vorrebbe fare di Mangano (condannato con sentenza definitiva per mafia) un eroe.
Ho ancora delle incertezze: se dare un voto “inutile”, più al centro, o turarmi il naso e mettere la croce ancora là dove l’ho sempre messa, con sempre maggiore perplessità.
Lo svincolo da Bertinotti mi è sembrato un passo avanti, tenere in squadra la Binetti o il generale anti gay uno indietro.
La cosa peggiore sarebbe un nuovo pareggio, con l’ipotesi di stare a lì contare e non contare i voti dei senatori a vita e poi rivotare tra un anno o due.
Aspettiamo, con sempre meno fiducia.

Io una cosa del genere mica l’ avevo mai vista con la Fiorentina.
Una dimostrazione di schiacciante superiorita’, non far giocare mai gli avversari, sapere che tanto per loro non c’ é niente da fare.
Straordinari tutti, ma uno in particolare: Montolivo.
Al quarto d’ora del primo tempo dico a Carnasciali in radiocronaca che ancora non e’entrato in partita e lui cosa fa?
Quasi avesse le cuffie, ci ascolta e parte per 70 minuti meravigliosi.
Tralasciamo Mutu, che ormai ci ha abituato e meno male che ha ritrovato la condizione giusta proprio nella partita piu’importante.
Grazie davvero a tutti, dai Della Valle a Corvino, all’ immenso Prandelli, ai giocatori.

Prima una considerazione quasi obbligata: ma si puo’ stare a rispondere per ore a degli imbecilli (fra cui certamente qualche frustrato che gira dalle parti dell’etere, e ne ho in mente uno in particolare) che si e’ lanciato ad offendere Giulia solo perche’ le avevo fatto gli auguri per il suo primo pezzo sul giornale?
Dice: non rispondere.
Eh no, se mi toccano qualcuno della redazione in modo cosi’ disonesto, maschislista e vergognoso, io non lo posso tollerare.
E ora le sensazioni olandesi, che sono molto positive.
Sara’ perche’ sono nella capitale invece che a Groningen o ad Eindhoven, sara’ che la giornata e’ stata bellissima e che Amsterdam e’ davvero da vedere, ma avverto nell’aria un’elettricita’ positiva, peraltro confermatami da Russo.
Poi domani sera sarete liberi di spernacchiarmi se le cose non dovessero andare bene ed avreste pure ragione, ma sarebbe sbagliato non farvi partecipi di quello che avverto.
E, tanto perche’ continuiate a toccare ferro, forse non ci sara’ neanche bisogno di fare le ore piccole davanti alla televisione…

Racconta l’ottimo Fabio Russo dall’Olanda che la città è brutta e lo stadio bellissimo.
Il problema è che loro hanno già archiviato mentalmente il campionato, ormai lo hanno vinto e possono pensare tranquillamente a come buttarci fuori.
Non credo che regaleranno niente tatticamente, non sono affatto sprovveduti ed ogni occasione da gol bisognerà conquistarcela metro su metro, difficile pensare al contropiede.
Non sarà poi questo un gran problema, perché da quando c’è Prandelli le partite siamo abituati a giocarcele e non agiamo quasi mai di rimessa.
La nostra variabile è Mutu: se starà meglio a livello di considizione fisica, possiamo sperare molto, altrimenti sarà bene dirgli di essere un po’ meno generoso e tenere qualche colpo in canna evitando rincorse da mediano.
Conclusione con due annotazioni.
Ieri non ho risposto a nessuno e mi spiace, ma ormai lo sapete, se non ce la faccio vuol dire che proprio ero cotto.
La seconda è un complimento.
Oggi Giulia Bonci ha firmato da Eindhoven il suo primo articolo sul Corriere Fiorentino e sono contento come se lo avessi scritto io (cosa, vi assicuro, rarissima nella nostra categoria).

Alla fine sembrava che giovedì avesse giocato la Reggina e non la Fiorentina.
Ottimo segno, c’è ancora benzina nel serbatoio e dove non arriveranno le gambe arrivereranno le motivazioni, che a questo punto sono enormi.
Grandissimo gol di Pazzini, che segna sempre o quasi reti pesanti, in progresso quasi tutti, tranne Papa Waigo.
Confortante pure lo spezzone di partita di Vieri, che è pronto per la battaglia di Eindhoven e poi c’è un Diego Della Valle molto divertito che mi sembra sia più vicino alla Fiorentina, mentre non sarebbe male vedere Andrea in Olanda.
Insomma, è un gran momento, cerchiamo di farlo durare.

Ma il calcio è ancora divertimento, oppure una cosa estremamente seria, da affrontare indossando il cilicio?
Me lo chiedo pensando a chi incolpa i giornalisti perché alimentano polemiche tra Corvino e Prandelli.
Riepiloghiamo: il tecnico racconta che il ds è bravissimo e che però ha preso molti pali e traverse, cioè non tutti quelli che avrebbe voluto prendere poi sono arrivati.
Corvino risponde elogiando Prandelli e proponendo corsi di inglese intensivi per lo staff tecnico in ritardata risposta a quello che disse l’allenatore a proposito del mancato impiego di Da Costa (“non conosce ancora la lingua”).
Ora, al di là del fatto che l’inglese lo dovrebbero imparare più i giocatori che i tecnic, se davvero vogliono capirsi con i nuovi stranieri (sempre ammesso che Jovetic e gli altri conoscano un’altra lingua), a me pare che questo botta e risposta sia stato molto divertente e per niente indice di chissà quali contrasti tra i due.
Sapeste quante volte non sono d’accordo con Bardazzi, Russo o Pestuggia, eppure sono anni che lavoriamo insieme, ognuno ascoltando le ragioni dell’altro.
Il mio amico Sartoni (Passarella) dice che ai tifosi queste cose non interessano e che sono tutte cose che fanno comodo solo ai giornalisti (ormai gli è presa un po’ di fissazione, un po’ come a Berlusconi con i comunisti…).
Ed invece le dichiarazioni sono vere: complimenti a chi le ha raccolte, interessano alla gente, e quindi pure ai tifosi.
Perché interessa sentire parlare di Fiorentina a qualsiasi livello, figuriamoci quando si esprimono i massimi esponenti tecnici.
Ma se vogliamo smettere con tutto questo, lo possiamo tranquillamente fare: stiamo zitti per sei giorni e la domenica mattina ci ritroviamo tutti in quache chiesa sconsacrata a recitare in ginocchio sui ceci la formazione viola del pomeriggio.
Poi, religioso silenzio fino alla partita successiva.

P.S. A conferma che ormai si è perso il senso delle cose, scopro che nessuno ha chiesto a Prandelli nella conferenza per radio, tv e siti qualcosa sulla battuta di Corvino a proposito dell’inglese da imparare, fosse solo per scherzarci un po’, come dovrebbe essere.
Chi era lì per Radio Blu ha già avuto il mio pensiero sull’argomento…

Bisognerà provarci, ma ci vorrà l’impresa in Olanda.
Sono più esperti di noi a livello internazionale, difficile che tra una settimana si buttino scriteriatamente in attacco perché sospinti dal pubblico di casa, che tra l’altro, mi raccontava Amoruso, è molto meno caldo del Franchi.
E’ stata una partita molto tattica, non brutta, in cui l’Eindhoven ha segnato un gran gol, perché poi alla fine ci sono pure i meriti degli avversari.
La consolazione è di aver visto una squadra con ancora benzina nel serbatoio e questo è sonfortante dopo ben 46 gare.
Il migliore è stato Montolivo, che ieri è apparso misteriosamentente in sala interviste per poi sparire agli occhi di tutti dopo appena cinque minuti, mentre noi avevamo Frey.
Memore di quanto era successo dopo l’Everton, non ho detto nulla e poi, in fondo, chi se ne frega: se gioca così e fa le finte ai giornalisti, a me va benissimo.

Siamo qui a giocarcela mentre in tanti ci guarderanno dalla televisione.
Tiferanno per la Fiorentina, come si deve fare perché “é una squadra italiana”?
E chissà cosa potrebbe succedere nelle eventuali semifinali: ve li ricordate tutti quei discorsi sul Milan e Juve (Inter no, non ci arriva quasi mai) uniche rappresentanti e sull’orgoglio del calcio di casa nostra che così bene viene rappresentato e bla bla bla vari?
Ecco, noi stasera ci siamo e saremo in tantissimi allo stadio, anche quelli che consideravano la Coppa Uefa un intralcio.
Qui ci vuole una serata da sogno.

Ho fatto il bis delle mancate risposte, ma ieri era davvero impossibile fare qualcosa che andasse oltre inserire i vostri commenti.
Sono infatti stato tutto il pomeriggio ai Gigli per presentare la Fiorentina e ho assistito a scene incredibili: duemila persone entusiaste, che esplodevano ad ogni gesto di Prandelli o dei giocatori.
Devo dire la verità: ad un certo punto mi sono chiesto se per caso non avessimo vinto a Udine e la risposta era una sola, qui il calcio è vissuto come da nessuna altra parte d’Italia, a parte Napoli.
Per questo credo che la Fiorentina farebbe bene a riconsiderare il fatto di non frequentare i club dei tifosi, perchè a me piange il cuore quando vedo un ragazzino che se ne va imbronciato solo per non aver preso un autografo o un cappellino.
So che poi diventerebbe un problema accontentare tutti e che ci sarebbero interminabili liste di attesa, però ci si potrebbe provare.
Sono i più giovani (e i più entusiasti) il nostro vero investimento sulla Fiorentina del domani, e chissà se almeno loro riusciranno a vedere un centro sportivo, fosse anche mini.

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