Babacar sta dissipando il suo talento, sempre ammesso che abbia un talento, perché sono da sempre stato convinto che il cervello debba essere collegato con il resto degli organi che madre natura ci ha regalato.
Non può essere un caso se prima Prandelli e poi Mihajlovic lo abbiano bacchettato e lo bacchettino, ognuno secondo il proprio stile.
Ora siamo al terzo anno di spreco e sinceramente questa storia del grande talento sempre inespresso ci avrebbe già divertito, anche se l’età di Babacar rimane verdissima.
Le cronache di Cortina raccontano purtroppo ancora una volta di un giocatore svogliato, al limite dell’indolenza e davvero non si capisce cosa voglia fare da grande e se ha fame di arrivare questo ragazzone che a Torino molto mi fece arrabbiare quando si scaldava per entrare in campo contro la Juve come se non toccasse a lui (sembrava me quando da ragazzo facevo finta di fare gli esercizi nella Sanger…).
Possibile che nessuno gli spieghi come ci si deve comportare?
Possibile che non capisca che i tram che passano sono sempre meno, e che se non si dà una mossa qui o da altre parti nessuno starà lì ad aspettarlo solo perché si chiama Babacar?

P.S. Non scrivo assolutamente nulla della querelle Antognoni-Fiorentina/Cognini perché il quadro è talmente desolante e gli stracci volano così in basso da non lasciare spazio a sentimenti che non siano la tristezza, almeno in chi vuole veramente bene a Giancarlo e ai viola.

Se Munari l’avesse preso il Bologna, qualcuno avrebbe scritto e detto: “anche questo ci hanno fregato, ormai non contiamo più niente”.
Magari sarebbero stati gli stessi che ora si arrabbiano al grido di “ma chi c…. è Munari”.
E lo stesso vale per Lazzari: “se era bono finiva al Milan lo scorso inverno, stava fuori anche nel Cagliari”, oppure “sta a vedere che adesso Aquilani non viene più”.
I miei ricordi dal vivo sono invece positivi per entrambi, anche se è giusto sottolineare come un radiocronista abbia un po’ gli stessi limiti dell’allenatore, cioè vede solo le “sue” gare e quindi gli rimane nella memoria solo la prestazione di quel giorno.
E Munari a Lecce lo scorso settembre e Lazzari a Cagliari nel 2009/10 (ci fece pure gol, se non ricordo male) giocarono ottime partite.
Si tratta dunque di arrivi che possono cominciare a soddisfarci e non penso in tutta onestà che siano peggio, sia pure in ruoli diversi, di Donadel e Santana.
Ora aspettiamo Aquilani, un acquisto straordinario per quelle che erano, e temo siano, le prospettive di mercato della Fiorentina, e poi (finalmente!) un vice-Gilardino.
Dovesse arrivare Floccari, non dico che avrei la pancia piena, ma insomma forse sarebbe davvero il caso di mettere in soffitta il pessimismo cosmico che sta avvolgendo tutto e tutti e cominciare a sorridere alla prossima stagione, incognita dell’allenatore permettendo.

Abbiamo davvero scarsa memoria e seguiamo con occhi e orecchie distratti tutto ciò che accade a Napoli, non capendo invece che quello è il nodo scorsoio della Fiorentina futura.
Dico subito come la penso: Diego Della Valle ha perfettamente ragione ad arrabbiarsi in questo modo, a chiedere purtroppo inutilmente agli altri grande club di rivisitare Calciopoli alla luce delle intercettazioni che hanno riguardato l’Inter e altre squadre.
Temo che anche Moratti come Galliani e Agnelli non darà risposta alla sua domanda di mettersi intorno ad un tavolo per riguardare con altri occhi gli avvenimenti di quel periodo.
Capisco perfettamente Diego Della Valle, perché nel mio piccolo ho speso diverse migliaia di euro per querelare gente che metteva in dubbio la mia onestà: l’onorabilità non ha prezzo e ai Della Valle (ma anche a Mencucci) brucia terribilmente passare per truffatori.
Io c’ero in quella sera del 2005, dopo il pareggio del Messina al sesto minuto di recupero: ce le stavano facendo di tutti i colori, perfino uno come Zoff aveva evocato i cattivi pensieri e spingemmo letteralmente i Della Valle brothers tra le pericolosissime braccia di Mazzini, perché ci sembrava cosa buona, giusta e logica chiedere l’intervento del vice presidente federale fiorentino per essere uguale agli altri, per impedire altre prepotenze.
Sono stati presi di tacco dal sistema calcio, considerati un po’ come gli scemi del villaggio (do you remember Lazio-Fiorentina e Zauri quando i viola “dovevano” essere salvati?) e adesso invece le vittime rischiano di essere condannati come i registi di operazioni disoneste.
Come si fa a non pensare ad un’arrabbiatura inestinguibile, soprattutto da parte di Diego che a certe cose tiene come pochi altri al mondo?
E invece noi tutti, cioè compresa la stampa, ci siamo scordati di quei torti e del danno con beffa delle condanne, presi come siamo a cercare di non affogare nel nulla quotidiano che la Fiorentina ci offre da troppi mesi.
Così come in verità un po’ tutti si sono scordati di quei tifosi che la notte dormono poco perché non sanno come ripagare i soldi della condanna a loro inflitta per i danni alle Ferrovie, e qui non sarebbe male che anche i politici si facessero sentire, da Renzi a Giovanni Galli.

Ieri sera mi è successa una cosa preoccupante.
Per una volta avrei voluto infrangere la barriera personale delle 22.30 e trastullarmi davanti alla televisione, resistendo sveglio fino alle 23.30, quando era in programma il collegamento Sky con la Fiorentina.
Tralasciando i tristi aspetti legati al nostro lavoro, che giustamente interessano poco i tifosi (giornalisti depistati nel gelo di Cortina, intervistati che entrano da una porta secondaria dell’albergo neanche si trattasse dell’incontro Merkel-Sarkozy per il futuro dell’Euro), il mio ragionamento era semplice: faranno un annuncio, approfitteranno giustamente della ribalta nazionale per dare un colpo di acceleratore a questo mercato ancora fermo.
Ero chiaramente caduto nella sindrome del tifoso e non mi importava nemmeno troppo di non essere il primo a dare la notizia alla radio, mi bastava essere il destinatario dell’evento, come se fossi tornato indietro di una trentina d’anni (magari!).
Poi Cosimo mi ha chiesto di giocare nel lettone, lui si è addormentato ed io sono ovviamente crollato prima delle 23, rinunciando così ai miei buoni propositi.
Alle 5.15 di stamani, appena sveglio, uno dei miei primi pensieri è stato quello di andare subito a vedere chi avevamo comprato, sintomo questo di un’evidente alterazione mentale, certamente causata da carenza di giocatori.
Il resto della storia, cioè quando sono andato a controllare, la sapete già.

Ogni limite ha la sua pazienza, diceva Totò, oppure era il contrario, non ricordo bene e importa fino ad un certo punto.
Quello che è certo che qui siamo in apnea, si boccheggia pensando alla Fiorentina.
A due mesi dalla fine del campionato si naviga a vista e devo confessare a distanza di giorni il mio stupore quando sono andato a Cortina.
Mi sono apparsi davanti dei fantasmi: Felipe, Papa Waigo, l’imperturbabile Marchionni, l’inaffidabile Babacar, pare ci fosse pure Gulan, e poi i sopportati e i costosi, da Frey a Montolivo
Insomma mi sembrava di giocare a scala 40, quando dopo averlo dato via ti rientra lo scarto, e pensare che se ne erano già andati in 6.
Non vorrei ripetermi, ma siccome mi leggono anche e soprattutto a Cortina, ribadisco il concetto che tanto ha fatto arrabbiare Corvino: qui a Firenze c’è una depressione che fa paura e non è, proprio no, per colpa dei giornalisti che non sanno raccontare le magnifiche virtù di una Fiorentina impalpabile.
Il fatto è che non succede niente e non arriva nessuno, l’unico aspetto positivo è che oggi non ci sono state risse, ma è davvero una magra consolazione.
Dopo 18 mesi di patimenti non si può accendere la fantasia della gente con Nastasic e Romulo, ci vuole ben altro, ma purtroppo questi appelli cadono sempre nel vuoto.
Ci rimane solo Jovetic, che domani parlerà in sala stampa: per ora ci aggrappiamo a lui per non buttarci troppo giù, ma è dura.

Vi do in esclusiva un’anticipazione sul casino di giornata che andrà in scena domani in ritiro (è ormai accertato che un casino al giorno tolga l’abbonato di torno).
Loreto ha rilasciato un’intervista al veleno ad un sito per protestare per la sua clamorosa esclusione dalla prima settimana di ritiro a favore del carenade Zoccolini, per giunta quasi fuori uso per via della frattura allo scafoide, uno che (è Loreto a parlare) “non riesce neanche a svitare da solo le bottiglie dell’acqua e non si capisce cosa ci stia a fare a Cortina”.
Ha inoltre protestato per il reiterato impiego di Sardelli in ogni trasferta viola, in Italia, in Europa e nel mondo.
Lo spogliatoio è completamente dalla parte di Loreto, Baragatti ha affermato che Sardelli doveva rimanere in studio, ma lui, Bigiotti, Fabiani e i due Bargellini si sono dovuti inchinare alla volontà della direzione.
Sardelli è infuriato per l’attacco di Loreto e minaccia il passaggio ad un’altra emittente, se salterà anche solo una partita e comunque nel 2013 si svincola a parametro zero.
Intanto Pestuggia si è svegliato dal consueto letargo estivo e ha velatamente fatto capire che esiste una regia occulta dietro la minaccia di Loreto.
Sestini su facebook ha scritto che Loreto non è proprio nessuno per meritarsi di essere portato in trasferta, mentre Sardelli ha almeno una fidanzata bellissima, che vale da sola il prezzo del biglietto.
Che bello un gruppo unito e compatto!

Non ho scritto e non scriverò nulla oltre a questo post della querelle Antognoni-Teotino per due motivi.
Il primo è che si tratta di una polemica di panna montata, nata da un giudizio sbagliato, certamente affrettato e immotivato di Teotino sul comportamento tenuto dal “capitano”, giudizio a cui è stata data una risposta “di pancia” e su questa linea piena di veleno e acredine si è preseguito per un giorno intero.
E’ errato il giudizio di Teotino perché le prese di posizione anti Della Valle di Giancarlo sono datate 2002, e lui negli ultimi due anni ha fatto veramente di tutto per costruire un buon rapporto con i proprietari viola, non ultimo l’elegante invito a tutti nella straordinaria serata dedicata a uno dei pochi uomini in grado unire Firenze.
Va comunque riconosciuto a Teotino un alto e autolesionistico grado di democrazia e trasparenza.
Non è da tutti infatti voler dialogare proprio con tutti nel micidiale facebook, da cui io per esempio sto da sempre alla larga.
Il secondo motivo per non parlare più di questa storia è che continuare a sparare sul pianista (cioè Teotino, che in questo momento ha un indice di sgradimento nel popolo viola superiore perfino a Cerci e Montolivo messi insieme) è al tempo stesso troppo facile e negativo per la Fiorentina.
Non sarranno certo i vostri post o i vari giudizi a far licenziare Teotino, che rimarrà il responsabile delle relazioni esterne, ruolo nel quale credo e spero potrà riscattare questo infortunio.
E’ un gran professionista, porterà ordine e mi auguro maggiore e migliore comunicazione nel fin troppo autoreferenziale e permalosissimo universo viola.
Non potremmo quindi andare oltre, nell’interesse della Fiorentina, plaudendo magari all’iniziativa di Eugenio Giani che si è offerto di fare (presumo a luci spente) da ambasciatore della difficilissima pace tra Antognoni e la società?

Padroni di non crederci, ma io questo pomeriggio con Corvino volevo essere costruttivo.
Magari potevo aspettare di essere il secondo o il terzo a fargli domande, ma ero il più anziano del gruppo (o il meno giovane, fate voi), non avevo mai partecipato ad una delle sue fluviali conferenze stampa, sono pur sempre il direttore di Blu e Sportiva e, insomma, sentivo il dovere di rompere il ghiaccio.
Ma veniamo a quello che gli ho detto e chiesto.
Sono partito da due considerazioni oggettive: a Cortina c’era un bel clima, ma con un centinaio appena di tifosi, mentre a Firenze lo scoramento e la sfiducia si taglia a fette, come mai mi era capitato di vedere nei miei 32 anni di attività giornalistica.
Sfido chiunque a dimostrare il contrario e non sto dicendo se tutto questo sia giusto o no, ma se come temo gli abbonamenti supereranno di poco le 10mila tessere, di questo clima, di questa tristezza generalizzata si dovrà tenere conto oppure no?
Questa era la considerazione, la domanda invece verteva sul fatto se lui si sentisse responsabile di questo stato di cose e su cosa pensasse di fare per invertire la rotta (ecco il lato costruttivo del mio intervento).
Poi, coerentemente alle critiche rivolte venti giorni fa, gli ho domandato il perché dell’operazione D’Agostino, un affare per me senza senso, un giocatore che è costato oltre 550mila euro a partita.
Pantaleo si è arrabbiato di brutto per circa un quarto d’ora e delle due l’una: o non ha capito, o ha fatto finta di non capire.
Ha proclamato di non essere depresso (e chi lo aveva mai detto?), ha snocciolato tutti i meriti della Fiorentina delle ultime 6 stagioni e ha accusato la vil razza dannata giornalistica di fare il gioco del nemico, perché non comunica adeguatamente i successi viola.
Se fossimo stati a scuola, avremmo detto che era andato fuori tema, e neanche di poco.
Ho provato a replicare, lui ha controreplicato e alla fine mi hanno tolto la parola, anche giustamente, perché era una conferenza stampa, mica una mia intervista in esclusiva.
E’ stato molto più preciso su D’Agostino, quando ha detto che recupererà la forte minusvalenza e c’è da credergli perché è stato (quasi) sempre molto bravo a vendere.
Sul resto facciamo finta di aver scherzato e ripartiamo da zero nel nuovo ciclo, senza acredine, almeno da parte mia.

Cari contestatori di tutto e di tutti, detto con molta sincerità: mi avete rotto le scatole.
Ho letto commenti folli, di gente incazzata il 15 luglio con il mondo e mi sorge spontanea una domanda: ma che la seguite a fare la Fiorentina?
Ma perché non la cassate dai vostri interessi?
Il calcio deve essere gioia, il tifo un modo di partecipare con passione e senza eccessi, almeno io l’ho sempre visto così.
E’ pazzesca l’equazione di alcuni di voi: sei un po’ ottimista perché intravedi qualche segnale di risveglio?
Non sei più il solito, ti pieghi alle logiche di mercato. Gurada tizio o caio come sono bravi, cosa scrivono e come sono sempre e comunque contro questa società e questa squadra.
Analizzi operazioni senza senso come quella di D’Agostino, sei molto preoccupato per il trascorrere dei giorni senza acquisti, oppure segnali (unico, mi pare) la morte di ogni iniziativa che riguardi l’estate viola?
Sei contro i Della Valle, fomenti la gente, la tua radio è piena di persone che odiano la Fiorentina.
Mi guardo indietro e non riesco a capire la genesi di questa polveriera che è ormai diventato il tifo viola.
Questa acredine, questa cattiveria non fa davvero parte del mio DNA: io amo sportivamente la Fiorentina e faccio il giornalista, dando le mie notizie (poche, per la verità), organizzando la mia squadra e fornendo le mie opinioni.
E ogni volta parto da zero, non mi fa velo al contrario vostro nessun preconcetto.
I toni di alcuni messaggi sono incomprensibili ed ingiustificabili, c’è una violenza verbale che fa paura, la stessa che probabilmente userete in altri momenti della giornata.
Non vorrei essere chi vi sta accanto.

Impressione da ascoltatore: la voglia di ripartire c’è, l’uomo di collegamento tra squadra e il resto del mondo pure, anche se non è quello che in tanti avrebbero voluto.
Ma Vincenzo Guerini è una bella sorpresa e un gradito ritorno, specie per chi ricorda lo strazio di quella sera di novembre del 1975.
Mi è parso di capire che un budget esiste, che qualcosa verrà fatto (e ci credo!), che Corvino sarà molto meno mediatico, che c’è una gran voglia di glasnost, di riannodare fili che sono stati colpevolmente sfilacciati.
Essere ottimisti fa parte del DNA del tifoso, continuare a professare serenità nell’ultimo anno viola è stata impresa al limite dello stoicismo, ma oggi secondo me potrebbe essere davvero un punto di partenza.
Con un presupposto chiaro per Corvino, Mihajlovic e giocatori: ogni posizione oltre la settima piazza sarà considerata un fallimento: chiariamocelo da subito per non avere discussioni dopo.

« Pagina precedentePagina successiva »