Non ho scritto e non scriverò nulla oltre a questo post della querelle Antognoni-Teotino per due motivi.
Il primo è che si tratta di una polemica di panna montata, nata da un giudizio sbagliato, certamente affrettato e immotivato di Teotino sul comportamento tenuto dal “capitano”, giudizio a cui è stata data una risposta “di pancia” e su questa linea piena di veleno e acredine si è preseguito per un giorno intero.
E’ errato il giudizio di Teotino perché le prese di posizione anti Della Valle di Giancarlo sono datate 2002, e lui negli ultimi due anni ha fatto veramente di tutto per costruire un buon rapporto con i proprietari viola, non ultimo l’elegante invito a tutti nella straordinaria serata dedicata a uno dei pochi uomini in grado unire Firenze.
Va comunque riconosciuto a Teotino un alto e autolesionistico grado di democrazia e trasparenza.
Non è da tutti infatti voler dialogare proprio con tutti nel micidiale facebook, da cui io per esempio sto da sempre alla larga.
Il secondo motivo per non parlare più di questa storia è che continuare a sparare sul pianista (cioè Teotino, che in questo momento ha un indice di sgradimento nel popolo viola superiore perfino a Cerci e Montolivo messi insieme) è al tempo stesso troppo facile e negativo per la Fiorentina.
Non sarranno certo i vostri post o i vari giudizi a far licenziare Teotino, che rimarrà il responsabile delle relazioni esterne, ruolo nel quale credo e spero potrà riscattare questo infortunio.
E’ un gran professionista, porterà ordine e mi auguro maggiore e migliore comunicazione nel fin troppo autoreferenziale e permalosissimo universo viola.
Non potremmo quindi andare oltre, nell’interesse della Fiorentina, plaudendo magari all’iniziativa di Eugenio Giani che si è offerto di fare (presumo a luci spente) da ambasciatore della difficilissima pace tra Antognoni e la società?