Impressione da ascoltatore: la voglia di ripartire c’è, l’uomo di collegamento tra squadra e il resto del mondo pure, anche se non è quello che in tanti avrebbero voluto.
Ma Vincenzo Guerini è una bella sorpresa e un gradito ritorno, specie per chi ricorda lo strazio di quella sera di novembre del 1975.
Mi è parso di capire che un budget esiste, che qualcosa verrà fatto (e ci credo!), che Corvino sarà molto meno mediatico, che c’è una gran voglia di glasnost, di riannodare fili che sono stati colpevolmente sfilacciati.
Essere ottimisti fa parte del DNA del tifoso, continuare a professare serenità nell’ultimo anno viola è stata impresa al limite dello stoicismo, ma oggi secondo me potrebbe essere davvero un punto di partenza.
Con un presupposto chiaro per Corvino, Mihajlovic e giocatori: ogni posizione oltre la settima piazza sarà considerata un fallimento: chiariamocelo da subito per non avere discussioni dopo.