Sono completamente dalla parte di Mihajlovic: qui qualcuno non ha capito la serietà della situazione.
E se da una parte i tifosi devono mordersi la lingua e in certi casi tapparsi il naso di fronte al poco o niente di questi tempi (sperando comunque in tempi migliori), dall’altra i protagonisti devono filare via dritti come fusi.
Per due motivi: sono regolarmente strapagati ogni mese e hanno fatto onestamente piangere nell’ultima stagione.
Ecco perché qualcuno dovrebbe spiegare a quel genio di Cerci che se Mihajlovic, che molto l’ha supportato e sopportato nel passato campionato, gli dice di fare una cosa, lui deve eseguire e stop.
Invece di non impegnarsi e poi far finta di non sentire il rimprovero accusando pure un inesistente dolorino per non effettuare le ripetute punitive.
Per la legge del contrappasso i farei a rivedere sui ceci a Cerci and the City (by Benedetto ferrara), le sue prestazioni da settembre ad aprile, con particolare attenzione ai suoi rientri inesistenti in difesa, che era poi l’esercizio tattico che tanto lo ha infastidito.
Bravo Sinisa a non farsi prendere in giro, non portarlo in Inghilterra è una delle decisioni migliori prese da quando è alla Fiorentina.

AUGURI AL GRANDE ZACHINI! IN RITARDO, MA SPERO SEMPRE BEN ACCETTI

Ieri mattina avevo preso di istinto la tastiera e stavo per scrivere un post fiammeggiante sulle (non so neanche come definirle) dichiarazioni di Corvino sulla signora squadra e sui non titolari andati via.
Poi mi è scattato dentro qualcosa, un riflesso fanciullesco della Fiorentina che è stata nel mio cuore e che tuttora alberga quando la squadra entra in campo e comincia a giocare.
Mi sono detto: certo, esprimo il mio punto di vista, mi sfogo, ma poi?
Non è che aumento il casino, sottolineando l’ennesima uscita a vuoto del nostro ds?
Così mi sono fermato, non ho scritto niente, chiedendo anche ai ragazzi di Blu di non infierire troppo su quanto incautamente affermato.
E lo stesso mi piacerebbe che accadesse nel tifo, specie tra la parte più caliente che so frequentare questo blog.
Ragazzi fermiamoci, tanto la delusione su come tutto è stato gestito negli ultimi diciotto mesi dentro e fuori dal campo è stata espressa decine di volte.
E non mi pare che questa società sia particolarmente sensibile agli umori della piazza, che non devono certo dettare l’agenda, ma un po’ più considerati questo sì.
Basta con gli striscioni, con i cori di scherno a Cerci e Montolivo, con gli attacchi a Mihajlovic, Corvino, Teotino, i Della Valle.
Proviamo a darci una moratoria di un mese, vediamo chi arriva e chi non parte, tifiamo per un grande inizio di campionato e poi protestiamo.
Se si va al muro contro muro con Andrea Della Valle ci perde solo la Fiorentina, quindi noi, perché ci potremmo pure mettere il cuore e la passione, ma non i mezzi per garantire un decente livello.
Hanno promesso una squadra dal quarto all’ottavo posto?
Ok, vediamo cosa viene fuori, mordendoci (mi) la lingua e analizzando passo per passo ciò che accade.
So che chiedo qualcosa di non facile, ma se pensiamo alla Fiorentina e al suo bene forse ce la facciamo.

C’è un solo giocatore viola da non vendere assolutamente e si chiama Alberto Gilardino.
Perché non si insegna a nessuno a fare gol, è un dono di natura, o ce l’hai o non ce l’hai.
Io sarò un po’ suonato, ma ancora non ho capito perché si debba vendere una delle poche sicurezze di una squadra da inventare.
Va bene, ci danno 15 milioni, perché quella dell’offerta di 11 dal genoa è una barzelletta, e poi chi compriamo?
Amauri? Una promessa brasiliana? Maxi Lopez?
Già con Quagliarella avrei qualche dubbio, ma sento che per Vargas ci vorrebbero dare Bonucci o Martinez, perché tanto a Firenze siamo tutti presi dalla piena…
Un’eventuale cessione di Gilardino in un momento come questo saprebbe quasi di provocazione e in questo momento non mi pare proprio il caso di inasprire i rapporti tra il popolo viola e la Fiorentina.

E’ sbagliato contestare a prescindere, ed è ancora più sbagliato non avere la freddezza di stare calmi di fronte alle contestazioni.
Ve lo dice e ve lo scrive uno che è stato mandato in quel posto per oltre un mese e mezzo a mezzo parterre per aver detto come la pensava sui cori dell’Hysel, non cambiando mai idea su quanto scritto.
Non è stato un gran pomeriggio quello di oggi a San Piero a Sieve e, dico la verità, speravo che la lettera di Stefano e l’assurda, dolorisissima scomparsa di Andrea mitigassero un po’ i toni.
Non si affrontano i tifosi che protestano a muso duro, soprattutto sapendo che quegli stessi tifosi sono gli stessi che c’erano in tutti i posti dove era possibile andare senza restrizioni.
Quelli per cui davvero la Fiorentina viene prima o quasi di qualsiasi altra cosa.
E’ stata una prova di forza inutile, quella di Mihajlovic, che non aiuta la Fiorentina e l’unico aspetto confortante mi è sembrato il finale, con gli applausi a cui non penso sia estraneo l’intervento di Guerini.
Mi pare un inizio di stagione molto travagliato, eppure bisogna cercare di restare uniti ed è molto buona in questo senso l’iniziativa del rapporto tra giocatori e viola club, pearltro già annunciata da Mencucci quasi due mesi fa.
Provi intanto Mihajlovic a dare un gioco a questa squadra, a darle un’anima, perché alla fine solo questo chiedono i tifosi, quelli che contestano preventivamente e quelli più ottimisti.

SONO SCONVOLTO: E’ MORTO IMPROVVISAMENTE ANDREA PAZZAGLI, UN AMICO, UNA PERSONA PERBENE
MA CHE CAZZO DI MONDO E’ DIVENTATO QUESTO?
UN ABBRACCIO A TUTTA LA SUA SPLENDIDA FAMIGLIA, NON E’ POSSIBILE COSI’, NON E’ POSSIBILE…

Provate a farci caso: ormai si parla della Fiorentina come di una persona cara che sta poco bene.
Cioè ci preoccupiamo per lei e anche nell’insoddisfazione del momento continuiamo a dedicarle attenzione.
Basta poco per riattizzare il fuoco: il possibile arrivo di Delio Rossi, l’acquisto (meglio di no…) di Cassano, il tormentone Aquilani.
E’ come se avvertissimo il bisogno di riannodare i fili col nostro passato, lontano e recente, come se in fondo, pur non abbonandoci e contestando spesso e volentieri, non potessimo farne a meno.
E’ questo il segnale che devono cogliere nel viale Fanti e i due fiorentini del gruppo, uno di nascita e l’altro di adozione, lo stanno facendo sotto traccia.
Mi riferisco a Mencucci e Guerini, che sta lavorando veramente bene e che vorrei vedere sempre di più allo scoperto nel contatto con la gente perché è uno credibile e sa come muoversi.
Ed è passato in silenzio il ritorno di Maurizio Fagorzi in panchina come massaggiatore, una gran bella notizia e non perché Dainelli che lo ha sostituito fosse scarso o creasse dei problemi.
Il fatto è che Fagorzi è uno viola dentro, che come capacità di creare spirito di appartenenza mi ricorda molto Luciano Dati e quindi, a parte il lato professionale, il suo rientro è un valore aggiunto nel gruppo, in attesa dei giocatori che devono arrivare.

LA LETTERA DI STEFANO BORGONOVO

Cari tifosi viola, anche voi ci mettete del vostro cazzo!

Che cosa volete facciano i Della Valle, se siete i primi a essere confusi? Come possono i presidenti combattere contro uno vestito di bianco e caga soldi 26 impossibile! Personalmente credo che nemmeno fra voi vi sia una grande chiarezza su ciò che si vuol fare.

Guardo la Curva Fiesole [una tristezza], cerco di ascoltarla [non c’è un suono], guardo giù per cercare un rifugio nel collettivo viola [lo avete sgonfiato come un canotto a ottobre!] e infine sento delle voci su come non andate d’accordo e non avete idee per gestire il vostro amore verso la squadra e perciò la mia domanda è questa.

Essere arrivati alla Champions per cosa, poi, per cosa?! Retrocedere in Serie B, il fallimento, l’aver rischiato di non esistere più per cosa?!

Non avere ricordi di quando la Fiorentina faceva parte delle sette sorelle e lottava per vincere il Campionato.

I tifosi, cari tifosi, sapete cosa ricordano?

Antognoni, con la sua fascia, l’eleganza, la classe.

Casarsa, che calciava i rigori senza rincorsa.

Moreno Roggi, che per la Fiore si ruppe il ginocchio e smise di giocare, finendo la sua carriera.

Roby Baggio e i suoi gol, le sue giocate, le sue invenzioni ma, soprattutto, il momento in cui Roberto giovane, lontano da casa e con un dolore al ginocchio fu spronato a non mollare da un gruppo di ragazzi della Curva Fiesole che gli rimase vicino. Così nacque RobertoBaggio.

Gabriel Omar Batistuta, il bomber più forte che la Fiorentina abbia mai avuto!

Vi ricordate anche solo il primo Bati Gol, quello più nostrano, genuino, che sembrava il leone cui avete dato il nome perfetto: RE LEONE! In realtà, in quella chioma ci perse il phon acceso!

Cari tifosi, fatemi un piacere personale: riprendetevi le vostre emozioni vere, il vostro calcio che avete perso, fatto di schiacciata calda e bestemmie; riprendetevi la vostra Fiorentina, fatta all’ultimo magari con dei prestiti ma vera e che il vostro cuore batta forte, solo per amore e ricordi.

Buon campioanto a tutti

STEFANO BORGONOVO

Grande Stefano, sei sempre nel

Ho parlato con pochissimi di voi in tutti questi anni, Ruggero (Tanai) era uno dei pochi.
Mi aveva lasciato il suo cellulare, lo avevo chiamato ed eravamo rimasti a parlare per una decina di minuti, naturalmente di Fiorentina, ma anche della sua salute sempre più precaria.
Ma aveva una forza dentro spaventosa, ci eravamo dati appuntamento allo stadio per conoscerci meglio e il resto lo sapete.
Non si può corire così e così giovane.
Lo voglio ricordare col suo ultimo commento, appena otto giorni fa, ciao Ruggero, ci mancherai

Gli errori per ora superano i merito questo è stto gli occhi di tutti. Come si fa a perdere D’Agostino a 0? e’ un buon giocatore, buon tiro , mai una polemica nonostante non sia stato trattato bene. Sotto ci cova litigata con Sinisa.
E poi come si fa a dare Mutu gratis, almeno un milioncino. Speriamo ci sia un accordo per Parolo che mi sembra sia sempre lì.
Gli errori per ora superano i merito questo è stto gli occhi di tutti. Come si fa a perdere D’Agostino a 0? e’ un buon giocatore, buon tiro , mai una polemica nonostante non sia stato trattato bene. Sotto ci cova litigata con Sinisa.
E poi come si fa a dare Mutu gratis, almeno un milioncino. Speriamo ci sia un accordo per Parolo che mi sembra sia sempre lì.
Tanai

E’ chiaro che sono stati Zavaglia e Aquilani a cambiare le carte in tavole, con l’aggravante che al giocatore di venire a Firenze interessa e interessava il giusto, considerando la piazza una soluzione di ripiego per le sue ambizioni.
Dal punto di vista della correttezza la Fiorentina esce assolutamente pulita da questa bruttissima storia che qualcuno pensa possa ancora riservare il lieto fine mentre io mi sono messo l’animo in pace.
Ma il calcio è passione, è emozione, e a un dirigente non basta essere perfetto formalmente per assolvere il compito.
Qui l’amara verità è che a settanta giorni dalla fine del campionato italiano, e a cento dalla conclusione effettiva di quello viola, la squadra è ancora da inventare e siamo tristemente in mezzo al guado.
Tra quattro settimane si gioca il derby a Siena e abbiamo in formazione due sopportati, oltre al miglior portiere tra i tre della rosa che è visto peggio di un cane in chiesa.
Ci manca un centrocampista di grande peso tecnico, un’alternativa a Pasqual e la solita riserva di Gilardino, ma quella deve essere una tradizione di famiglia dopo Bonazzoli, Castill, Keirrison e il più sopportato di tutti (molto per colpa sua) Babacar.
Come aveva detto (giustamente) il presidente Cognigni?
Non mi piace mai guardarmi indietro e non ammetto che mi venga detto che siamo stati dietro a lungo a quel giocatore e poi non l’abbiamo preso per un motivo qualsiasi.
Bene, la stagione è cominciata mediaticamente con una fantastica retrospettiva sui sei meravigliosi anni appena trascorsi (negli ultimi diciotto mesi mi devo essere distratto, perché non me ne ero accorto…) e con l’affare Aquilani: si poteva fare peggio?

Ottimo inizio campionato, mi pare.
Siena, Bologna, Udinese (senza Sanchez e Inler e con il probabile impegni di Champions nel mezzo) e Parma non mi sembrano proprio impegni insormontabili, a patto ovviamente che la Fiorentina sia già pronta il 28 agosto.
Considerata la nostra posizione dell’ultima stagione, poteva andare molto, ma molto peggio e quindi non abbiamo scusanti: se non partiamo bene, è solo colpa nostra.
Il finale col Cagliari mi ricorda qualcosa di trent’anni fa, sia pure a campi invertiti, qualcosa che ancora non ho digerito, non so voi.
Intanto si continua ad aspettare Aquilani, prima o poi una delle tre parti (Fiorentina, Liverpool, giocatore) dovrà cedere qualcosa.

Partiamo da un presupposto oggettivo: se davvero prendiamo Aquilani, bisogna applaudire a scena aperta Corvino.
E lo dice uno che non ha mai fatto sconti al ds, criticandolo quando mi sembrava il caso (spesso negli ultimi due anni) e dandogli i meriti che gli spettavano per i successi viola.
Qui si sta parlando di un top-player, come dicono quelli che parlano bene, almeno per una squadra che punti all’Europa League.
I dubbi su Aquilani non esistono sul piano tecnico, semmai su quello fisico, ma ha giocato con continuità nell’ultimo campionato a Torino e per puntare a qualcosa di più in alto bisognerebbe andare su Fabregas e De Rossi che non sono proprio sicuro vogliano venire a Firenze.
Resta ancora in sospeso la conclusione dell’affare ed è per questo che la fibrillazione cresce ogni giorno di più, che poi sarebbe ogni giorno in meno di preparazione con i nuovi compagni.
Ma non è un’operazione semplice, anzi direi che è la più complicata dai tempi di Toni ad oggi.

Impressione del tutto personale: alla Fiorentina cominciano con colpevole ritardo a capire cosa voglia dire comunicare.
Mi sembra infatti che Corvino abbia smesso di fare danni mediaticamente, sia un po’ più nell’ombra e di dedichi a ciò che sa fare meglio nella vita: scoprire giocatori, acquistare e vendere.
Che poi prenda anche lui delle cantonate è nella logica delle cose, qui vince chi sbaglia meno, ma sinceramente il mio voto complessivo al Corvino direttore sportivo rimane al di sopra della sufficienza e mi riferisco (come piace immensamente a lui) al periodo giugno2005-luglio 2011.
Dal punto di vista della comunicazione ho invece visto nel corso delle stagioni disastri vari che non sto qui a ripetere, ma non è solo colpa sua, visto che spesso è stato mandato (o ha deciso di andare…) allo sbaraglio.
Ora invece abbiamo un presidente che sa dire “abbiamo sbagliato” (vedi vicenda Antognoni-Teotino), che non ama “guardarsi indietro” per esaltare ciò che è stato fatto, che si sforza di ascoltare l’interlocutore, che non fa liste di proscrizione, che non divide i giornalisti in alleati e nemici: speriamo che non cambi nel tempo.
E abbiamo un uomo, Vincenzo Guerini, che incute e merita rispetto, che conosce gli umori del popolo viola e che forse proprio per questo viene spesso mandato a rappresentare la Fiorentina.
Senza contare il lavoro da mediano di Mencucci, l’unico che c’è sempre stato e che ci ha messo continuamente la faccia in momenti e situazioni in cui non si presentava nessuno, prendendosi svariati “vaffa”, spesso immeritati.
Mancherebbe una presenza più assidua di Andrea Della Valle, qualche intervento che volasse alto sui cieli viola, ma qui il discorso è vecchio e all’orizzonte non si vede niente di nuovo.

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