ACF Fiorentina comunica il cambio della guida tecnica della prima squadra.
A Sinisa Mihajlovic, che ha ricoperto questo ruolo con impegno e professionalità, vanno i più sentiti ringraziamenti della società e i migliori auguri perché la sua carriera possa continuare con crescenti soddisfazioni e meritati successi. Un ringraziamento particolare anche allo staff tecnico che lo ha assistito.
Il nuovo allenatore sarà Delio Rossi, che ha raggiunto un’intesa per guidare la prima squadra fino al 30 giugno 2013

Scusate, ma la vicenda di Montolivo e Gamberini (capitano ed ex capitano della Fiorentina!) è veramente incredibile e trovo triste che tutto finisca con delle scuse postume e posticce solo perché la tv li ha beccati (più Montolivo di Gamberini, a dire il vero) nel minuto di raccoglimento.
Il mio suggerimento è il seguente: per scusarsi davvero devolvano il 10% di un loro stipendio mensile alle popolazioni toscane e umbre travolte dall’alluvione.
Questo sarebbe un bel gesto, altro che poche parole messe insieme dopo ben otto ore.

Un finale dignitoso sarebbe stato questo: Mihajlovic si presenta nella tribuna stampa del Bentegodi e dice a tutti “grazie alla Fiorentina dell’opportunità offerta, purtroppo mi sono accorto che non esistono più le condizioni per andare avanti e dunque rassegno le dimissioni”.
Medaglina di Ciuffi e via andare.
Invece mi è toccato ascoltare di una squadra che ha giocato bene, di una sconfitta immeritata e ancora non ho capito se ci faceva o ci credeva veramente in quello che diceva.
Certo, mica è tutta colpa sua, una buona fetta di responsabilità ce l’ha pure Corvino e se continueranno a decidere di non decidere aumenteranno le colpe dei Della Valle, che comunque i soldi li hanno messi anche nella scorsa estate, tanto per restare alla cosa che più interessa i tifosi.
A questo punto mi arrendo anche su Montolivo: teniamolo fuori.
Dopo nove partite ad una media sul 5 è il caso di dire che ho perso la scommessa sul fatto che avrebbe giocato un campionato di gran livello, spinto dall’orgoglio.
Ma qui il problema è soprattutto Mihajlovic, anche perché fa da parafulmine a gente che dovrebbe baciare la terra sotto i piedi per il solo fatto di vestire la maglia viola e che invece delude ogni giorno di più.
Ed il più vergognoso di tutti è per me Vargas, ancora fuori forma a novembre inoltrato.
L’ho visto mentre si riscaldava: sembrava non toccasse a lui ed è sempre sovrappeso, ma si può.
Tiriamo una riga su diverse cose, chiamiamo Delio Rossi e proviamo a ripartire con i cocci che abbiamo in mano.

BRAVO SINISA: OTTIMA SCELTA QUELLA DI NON CONVOCARE KHARJA.
COERENTE E CORAGGIOSA.
QUESTO SPERO CHIUDERA’ LE POLEMICHE CON TUTTI QUELLI CHE HANNO CRITICATO SENZA MOTIVO LO SCOOP DI FIRENZE VIOLA, CHE DETTO PER INCISO SAREBBE PURE UN CONCORRENTE DEL SITO A CUI FACCIAMO RIFERIMENTO DA SEMPRE E CHE E’ VIOLANEWS

E SU CERCI, DI CUI LEGGERETE PIU’ SOTTO, UNA PRECISAZIONE: PUO’ DARSI CHE LE DIFFICOLTA’ DI ALLENAMENTO PROVENGANO DA PROBLEMI FISICI, MA CERTAMENTE NON DEPONE A SUO FAVORE L’EPISODIO DI QUESTA ESTATE A SAN PIERO A SIEVE E I TANTI ALTI E BASSI AVUTI IN 18 MESI.
VARGAS INVECE E’ SENZA ALCUNA GIUSTIFICAZIONE

Due tra i migliori esterni europei (ardita definizione di un ascoltatore del Pentasport) quasi certamente domani a Verona andranno in panchina per scelta tecnica e per la seconda volta consecutiva.
C’è qualcuno che pensa davvero che Lazzari sia meglio di Vargas e Romulo di Cerci?
Eppure io sono perfettamente d’accordo con Mihajlovic, che li prova tutti i giorni e che si deve essere arreso davanti all’indolenza di due presunti grandi giocatori.
Sottolineo il termine presunti perché questi signori, e non sono certamente i soli, non hanno proprio capito come funziona da qualche anno il calcio.
C’è una parolina magica che apre diverse porte: continuità.
Continuità in partita, ma soprattutto in allenamento, dove dovrebbe essere bandita l’apatia.
Certo, non tutti i giorni sono uguali ed è capitato pure a me di provare una gran stanchezza all’idea di mettermi in viaggio per una trasferta, anche se sapevo benissimo di essere un privilegiato, pagato (da me stesso, ma questo è un altro discorso…) per andare a vedere e commentare la Fiorentina.
Ma è proprio in quei giorni, che ai nostri due eroi mi sembra capitino un po’ troppo spesso, che bisognerebbe raddoppiare l’impegno e la fatica, ma forse sto sognando.

Prima di tutto i complimenti al sito Firenze viola: si vede che è tornato direttore Tommaso Loreto, si nota la sua mano nell’impostazione giornalistica della testata.
Cos’ha fatto Loreto?
Beh, quello che avremmo dovuto fare tutti noi che lavoriamo intorno alla Fiorentina.
Si è posto una domanda: ma Kharja avrà smesso o no di fare il pendolare tra Firenze e Milano?
Ha sguinzagliato un giornalista dietro al marocchino e ha scoperto che questo signore se ne è bellamente fregato di essere stato scoperto, della multa e della figura triste fatta dalla Fiorentina.
Il signor Kharja il giovedì pomeriggio, dopo l’allenamento, era alla stazione a prendere il suo bel Frecciarossa per la Lombardia.
Credo che meriti una punizione esemplare, come faccio io con i miei figli quando insistono in un comportamento che va fuori da ogni regola, sempre che non esistano gravi problemi familiari di salute a cui però nessuno ha mai accennato, ma non è solo questo il problema.
Il fatto è che le ultime situazioni in casa viola (l’allegria di Vargas fuori dal campo e la sua tendenza ad ingrassare, la depressione facile di Felipe scomparso dopo qualche mese disastroso, i posteggi di Cerci, questa vicenda grottesca ed incredibile di Kharja) mi portano a pormi e porre una domanda: ma Corvino quando prende un giocatore che costa quando una media azienda valuta con attenzione con quale testa ha a che fare?
Cosa sapeva per esempio di questo Kharja, di cui nessuno tra l’altro sentiva la necessità tecnica, nel momento in cui gli sono stati dati quasi due milioni e mezzo lordi all’anno?
Sarebbe gradita, penso anche dai Della Valle, una maggiore prudenza e accortezza in futuro.

A ME SEMBRA DI SOGNARE: VA BENE CHE I GIORNALISTI SONO UNA CATEGORIA A MOLTI INVISA, MA CHE SI DEBBA LEGGERE CASTRONERIE SECONDO LE QUALI SI SAREBBE INFRANTA LA LEGGE A FOTOGRAFARE KHARJA CHE PRENDE IL TRENO PER MILANO CE NE CORRE.
POI CI SONO QUELLI CHE PENSANO SIA NORMALE FARE IL CALCIATORE A FIRENZE, CIOE’ AVERE LA MASSIMA CURA DELLA PROPRIA MACCHINA/CORPO, E VIVERE A MILANO: IO UNA COSA DEL GENERE NON L’AVEVO MAI SENTITA E MI SEMBRA GRAVISSIMA, POI FATE VOI, PUO’ DARSI CHE MI SBAGLI IO E CHE KHARJA ABBIA FATTO BENE A FREGARSENE DELL’AMMONIZIONE DI MIHAJLOVIC E DELLA SOCIETA’.
COME DICEVA QUELLO: IL MONDO E’ BELLO PERCHE’ E’ AVARIATO….

Lavoro da 32 anni, di cui 26 a ritmi che a me sembrano normali, ma che stando al comune sentire forse molto normali non sono: 13/14 ore al giorno per 6 giorni alla settimana.
Sono stato molto fortunato, almeno per ora: la salute mi ha fermato pochissime volte e non ho mai avuto troppe bischerate per la testa.
Per questo motivo credo di essere nella parte più alta della forbice sociale, cioè tra quelli che non si fanno mancare niente e riescono a mantenere in modo più che soddisfacente una famiglia di cinque persone, non rinunciando quando è possibile ad aiutare chi sta peggio di me.
Ebbene, pur non avendo alcuna colpa specifica per il disastro in cui ci stanno conducendo i nostri politici, ed avendo anzi sulle spalle il destino lavorativo di diverse persone, sono pronto al salasso economico pur di uscire da questo stillicidio.
Quanto potrà essere la patrimoniale per me?
Quattro, cinque mila euro?
Va bene, pago io e paghiamo tutti quelli che se lo possono permettere, in proporzione ai propri averi
Poi però azzeriamo tutto e si riparte.
Dimezzando il costo della politica (via le province e metà tra senatori e deputati, via molta gente che è parassita rispetto a noi che lavoriamo), mandando in una delle sue ville faraoniche un Presidente del Consiglio di cui mi vergogno ogni giorno di più, facendo curare un potente settantenne malato che fa le pernacchie (a quando le puzzette?) e minaccia la guerra, bonificando la sinistra da ogni deriva insurrezionalista e terrorista, creando finalmente in Italia un clima respirabile.
Io pago, ma voglio che ci tornino a rispettare in Europa e nel mondo.
E soprattutto vorrei lasciare ai miei tre figli un minimo di speranza, invece che farli vivere in questo continuo pensare che domani sarà peggio di oggi.

Cambio di strategia nella Fiorentina, in particolare da parte di Sinisa Mihajlovic.
Questa valutazione è un qualcosa a metà tra la speranza e quanto ho percepito negli ultimi due giorni.
Il tecnico viola deve aver capito, o gli hanno fatto capire, che il muro contro muro non paga e che a pedere è solo la squadra viola.
Ecco quindi una maggiore apertura verso l’esterno, ecco l’allenamento a porte aperte di giovedì, ecco (mi auguro) una maggiore accortezza nelle dichiarazioni pre e post partita.
In particolare spero che Mihajlovic se ne freghi dell’appoggio esterno dei vari Mauro/Boniek e compagnia cantante e privilegi i suoi interlocutori naturali, che sarebbero poi i fiorentini.
Vedremo alla prossima conferenza stampa se ci ho azzeccato oppure no, se spariranno certi toni da far west dialettico, se eviteremo per almeno un mese la parolaccia gratuita che gli toglie carisma e lo rende volgare.
E naturalmente chi lo insulta era e rimane un imbecille.

Qui stiamo andando verso il corto circuito nervoso, qui ci vuole l’intervento di Andrea Della Valle.
Non possimo costruirci una trentina di orizzonti che durano solo una settimana, stritolati tra il machismo di scarsa qualità di Mihajlovic (“io non abbasso mai lo sguardo”, ma non è meglio se pensa a fare giocare bene la Fiorentina?) e l’autolesionismo di molti, anche se non la maggioranza, che preferirebbero perdere piuttosto che vederselo ancora tra i piedi.
Qui bisogna che Andrea Della Valle prenda una posizione forte, anche impopolare tipo “lo teniamo fino al termine del campionato, qualsiasi cosa succeda”.
Oppure decida dopo Chievo, comunque vada a finire la gara, di far ripartire la Fiorentina con un nuovo tecnico, preferibilmente Delio Rossi, ma se arrivasse Carlo Ancelotti sarebbe un gran colpo per tutti.
Io non ho ricordi nei miei 33 anni professionali, e neanche nei totali 45 da tifoso, di una cosa del genere.
Perché la Fiorentina non sta lottando per non retrocedere, non ha preso gli stessi schiaffoni dell’Inter o anche della Roma, che si è fatta pure buttare fuori indegnamente in Europa.
Eppure la contestazione è ai livelli Mancini/Giorgi/Carosi, il Franchi si è, come ha detto Ferrara, desertificato e questo allenatore lo sopporterà al massimo, ma proprio al massimo, il 20% del popolo viola.
Ma siccome i Della Valle ci hanno messo i soldi (13 milioni anche questa estate), hanno tutto il diritto di insistere su di lui e anche su Corvino, che a me pare un po’ il convitato di pietra di tutta questa incresciosa ed incredibile situazione.
Bisogna però dare un segnale netto e preciso, perché così si va poco lontano.

Si percepiva allo stadio la voglia di molti, diciamo una discreta minoranza, di volere il pareggio del Genoa per dare il via alla contestazione più scatenata a Mihajlovic.
La Fiorentina per fortuna ha vinto, ma i cori contro l’allenatore (compreso quello vergognoso che gli dà di zingaro) ci sono stati lo stesso.
Così non si va avanti, ci stiamo rovinando il fegato e davvero mi sono chiesto se alla fine non fosse più giusto il gesto clamoroso invocato da Ciuffi dopo la partita: licenziarlo lo stesso nonostante la vittoria, qualcosa che nel calcio ricordo solo con Simoni e l’Inter all’indomani di uno straordinario successo in Champions contro il Real Madrid.
Non ho una risposta precisa, lo confesso, così come non credo che ce l’abbia la dirigenza viola.
Oggi pomeriggio di straordinario c’è stato ben poco e comunque la Fiorentina ha meritato di vincere e se non ci fosse stato tutto il pregresso oggi saremmo tutti qui a goderci questi tre punti.
E invece purtroppo ci sono le cinquanta partite ufficiali precedenti dove si è visto davvero poco (spieghiamo al signor Massimo Mauro che su Sky ha fatto passare i tifosi viola per citrulli) a ricordarci il presente, ed io a questo punto davvero non so più cosa pensare.
Mi auguro solo di vincere anche a Verona per stemperare i toni durante la sosta e soprattutto per ritornare in piena corsa per l’Europa.

Parte benissimo contro il Napoli, si inabissa in sette mesi che dire disastrosi è dire poco, risorge, novello Lazzaro, alla vigilia di Pasqua a Cagliari, per non fermarsi più per una decina di partita, comincia a battere in testa a Cesena, non combina nulla contro il Catania, è oltre la decenza a Torino.
Si è visto poche volte un saliscendi di questa intensità e in tutto questo c’è una sola sconsolante costante: non è maturato neanche un minimo tatticamente.
Ovvero: io sto lì, non torno, non mi sposto di un metro per aprire il corridoio a Behrami e/o Cassani (De Silvestri), mi date la palla e se sono in giornata vi faccio quattro/cinque azioni da urlo, altrimenti ciccia.
Al massimo vi concedo il taglio da destra al centro, ma non chiedetemi di più.
Risultato: dopo aver gridato fino a venti giorni fa allo scandalo perché Prandelli non lo portava in Nazionale (ma forse Cesare capisce qualcosa di calcio…) domani Alessio Cerci se ne va in panchina, più o meno nello stesso periodo in cui è cominciata la sua rovinosa caduta nella passata stagione.
Spiegazione bizzarra, ma non del tutto fuori luogo: può darsi che gli faccia male il freddo?

A volte mi sembra di vivere in una realtà rovesciata.
Sto ascoltando negli ultimi giorni propositi masochistici di tifosi viola di lunga e comprovata fede che si augurano di perdere contro il Genoa pur di non vedere più Sinisa Mihajlovic dalle parti del Franchi.
Altri, magari dando un’occhiata alla classifica che si sta facendo scivolosa, puntano su uno scialbo pareggio per poi arrivare allo stesso risultato.
Al di là del fatto che consiglio a qualche laureando in sociologia una tesi sull’argomento “come entrare così profondamente nell’antipatia di una tribù”, a me pare folle sperare che la propria squadra perda.
Pur non essendo affatto convinto da quasi un anno sulla validità del Mihajlovic allenatore, credo che faccia bene la società a costruirgli intorno una specie di fortino e comunque credo alla sincerità dei giocatori che lo sostengono.
Io quindi domenica all’ora di pranzo andrò verso lo stadio con la voglia e la speranza di vedere vincere la Fiorentina, come avviene da più di 45 anni, poi voi fate come vi pare.

« Pagina precedentePagina successiva »