Settembre 2007


O quanto potrà mai costare portare 23 o 24 persone (se viene anche Bobone) a cena fuori?
Sono pronto a pagare e anche a prendermi la valutazione tranciante di Vieri a fine partita (“lei non capisce niente di calcio” e può anche darsi che abbia ragione…) se tutto ciò fa bene alla Fiorentina.
D’altra parte, parlare dopo è troppo facile e a me invece piace espormi, a costo di rischiare le brutte figure.
Scommessa con Corvino a parte, penso che non dovremmo rattristarci troppo per questo pareggio che doveva e poteva essere una vittoria.
E invito anche ad andarci piano con Pazzini, che ha fallito un gol, ma la stessa cosa avevano fatto sul 2 a 1 prima Bobone e poi Kuzmanovic.
Prima non era affatto andato male e guardiamo quindi di non fissarci troppo con lui.
D’accordo, brucia aver lasciato lì i due punti, però sono più preoccupato per Pasquale e soprattutto Mutu: senza di lui diventa nolto più difficile.
SCUSATE SE NON HO RISPOSTO A TUTTI, ANZI A POCHISSIMI, MA STO FRULLANDO COME E PIU’ DI SEMPRE

Stavo ripensando a quanto Corvino sia ancora arrabbiato per quel titolo “Da Toni a Osvaldo” che criticava la campagna acquisti viola.
In quei giorni non ero in Italia e non ho neanche letto l’articolo,però sono convinto che con gli stessi contenuti, ma con un titolo diverso l’ira furente del grande Pantaleo si sarebbe già esaurita da tempo.
Il problema è che quel titolo è molto…fiorentino, perché un giocatore pur bravo che si chiama Osvaldo non può che suggerire un pizzico di iromia.
Anche perché richiama alla memoria, oltre che l’immagine stereotipata del cameriere, uno storico locale dalle parti di Ponte a Mensola che si chiama allo stesso modo.
Ma il discorso è più ampio e coinvolge la peculiarità tutta fiorentina di parlarsi addosso (spesso) e di prendere in giro il mondo (sempre), con soave distacco verso il prossimo.
Qui, per una battuta si è disposti a farsi spellare vivi, mentre dalle altre parti per la metà delle cose che ci diciamo volerebbero senz’altro gli schiaffi.
E però dobbiamo essere presi così, a tutto tondo, è inutile che qualcuno pensi di cambiarci.
Il calcio a Firenze è un fenomeno totalizzante: non so quanto sia un bene per il comune vivere civile, ma certamente accanto alla frizzante ironia che non sempre viene capita (e non sempre, diciamoci la verità, è axzeccata) esiste una smodata passione che ci fa amare la Fiorentina come se fosse davvero una parente stretta.

Nel 2003 Sergio Cofferati riuscì a riunire quasi tre milioni di persone a Roma per protestare contro il governo Berlusconi: un successo senza precedenti ed infatti mai più verificatosi.
Si parlò all’epoca giustamente di un nuovo leader e di un nuovo modo di fare politica.
Più o meno un anno dopo uno dei miei registi più amati, Nanni Moretti, prendeva a sorpresa la parola durante un intervento in piazza dei leader politici per sbertucciarli: nasceva il movimento dei girotondi.
Tutti a tenersi la mano e a girare inorno a Montecitorio felici e contenti.
Che fine ha fatto il “partito di Cofferati”, dove sono spariti i girotondi?
Adesso c’è il “vaffa” di Grillo, 300.000 firme raccolte e il trionfo dell’antipolitica: mi sbaglierò, ma siamo più o meno sulla stessa strada.
Urla, strepiti, ammiccamenti interessati di tutti i politici (ieri era stato Bertinotti, oggi perfino Berlusconi si è detto sostanzialmente d’accordo col comico genovese…), e poi?
Cosa voglio dire? Voglio dire che purtroppo tra il dire e il fare c’è una bella differenza.
Lungi da me cercare di salvare l’insalvabile (cioè la quasi totalità della nomenklatura politica ed economica italiana, di destra e di sinistra), ma un conto è dire no e un altro è pensare di costruire qualcosa.
Sull’argomento ci riconfronteremo tra sei mesi.
VORREI PRECISARE UN CONCETTO FONDAMENTALE: SONO D’ACCORDO SULLE PROPOSTE DI GRILLO, QUELLO CHE MI CHIEDO CON RASSEGNATA PREOCCUPAZIONE, QUANDO E COME SARA’ POSSIBILE PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI, DAL DIRE NO AL COSTRUIRE

Ad un certo punto della partita mi è venuta in testa una domanda strana: ma la Fiorentina cosa combinerebbe contro questa Nazionale?
E Iaquinta, pagato dalla Juve solo 1 milione meno di Toni, vale così tanto di più di Pazzini?
Comunque sia, abbiamo vinto, grazie al fattore C e perché in porta c’è un fuoriclasse autentico, però questa di Donadoni mi pare una lenta agonia che fa disamorare il pubblico.
Qualcuno si ricorda che abbiamo appena vinto il Mondiale?
A distanza di quindici mesi dalla sua nomina siamo ancora lì a chiederci perché Donadoni alleni la Nazionale e cosa mai abbia fatto in carriera per meritarsi questo onore.
I quesito andranno irrisolti fino al termine del suo mandato, e così tra vent’anno ci ricorderemo di questo periodo come di qualcosa di misterioso, con un tecnico voluto da un signore che per tre mesi pensava di essere (ed in parte lo era) Napoleone e da un intelligente ex compagno di squadra che a 35 anni si è inventato novello Artemio Franchi.

Vedere un bel porno, ben fatto, non ha mai provocato danni a nessuno, a patto che non diventi un’abitudine o peggio ancora una dipendenza
Lo hanno fatto quasi tutti i maschi e molte più signore di quanto si voglia far credere.
E allora non capisco tutto questo scandalo sulla Fiorentina in onda su Conto Tv: la partita costa sul satellitare 5 Euro, se paghi con carta di credito via internet, o 10, se compri la tessera, ma poi hai altre cose da vedere con quello che ti resta.
Perché, se gli stessi soldi li chiedeva Sky si pagava più volentieri?
Certo, il costo sul digitale terrestre è enorme (42 Euro complessive), ma questo sistema è nettamente meno diffuso del satellitare.
Aggiunto che la Fiorentina in tutto questo non c’entra niente, vorrei spiegare a coloro che si scandalizzano che mi pare molto più volgare sentire le Lecciso o DJ Francesco parlare e/o urlare di massimi sistemi da Bruno Vespa (e anche in questo caso pago, il canone) piuttosto che assistere alle evoluzioni multiple e fantasiose di Rocco Siffredi.
Conto Tv ha fatto i suoi calcoli e ha investito 70000 Euro, più le spese, per avere un ritorno non economico ma di popolarità che nessun altro avvenimento avrebbe regalato, almeno in Toscana.
E vorrei infine sommessamente ricordare che una delle accoppiate preferite di Sky il sabato sera era (non so se lo è ancora) l’anticipo del campionato seguito dal film da cartellino rosso, quasi sempre più movimentato dell’anticipo stesso.

Sono arrivati i dati relativi al bimestre giugno/luglio 2007 e sono numeri importanti: Radio Blu ha nel giorno medio 116.000 ascoltatori.
Siamo quindi nettamente sopra la media degli anni precedenti e teniamo sostanzialmente la straordinaria cifra di 120.000 utenti del bimestre precedente (la media semestrale era invece di 99.000).
Un secondo dopo la soddisfazione è arrivata (implacabile) la preoccupazione di mantenere dei livelli così alti, ma anche la gratificante consapevolezza che quelli che da tempo gufano per il prossimo e certo crollo di Radio Blu dovranno pazientare ancora un po’.
E comunque, per sfogare l’ansia da future prestazioni radiofoniche e relativi ascolti, abbiamo messo su un paio di cosette interessanti per la domenica.
Venrdì le annunceremo al Pentasport e intanto grazie ancora a tutti voi (anche a quelli che ci criticano, a patto che lo facciano in buonafede, perché abbiamo ancora tanto da migliorare).

Nessuna polemica, anche perché questa Fiorentina non le merita, solo qualche dato inconfutabile.
Grazie soprattutto all’organizzazione di Prandelli la difesa viola è molto migliorata, tanto da risultare nello scorso campionato la migliore in Italia.
Se Lippi prima e Donadoni dopo decidono che Barzagli è in assoluto più bravo e affidabile di Gamberini e Dainelli, forse dobbiamo definitivamente convincerci che sia proprio così.
Ieri sera Barzagli ha giocato secondo me una grande partita contro Anelka e Henry, e non è la prima volta che si esprime su questi livelli.
Nel 2006, per sua stessa ammissione, Corvino cercò di prenderlo, ma rimbalzò davanti ai no del Palermo.
Nel 2007 sarebbe stato possibile, ma non se ne è fatto di nulla.
Barzagli guadagna meno di un milione netto e pur chiedendo un aumento sarebbe stato al di sotto del famoso massimale fissato per gli ingaggi viola.
Certo, il cartellino costava, però, a quanto mi risulta, nessun tentativo è stato seriamente fatto per portarlo a Firenze, e può darsi che sia stato giusto così.
Io però continuo a pensare che averne tre di bravi in mezzo (Barzagli, Dainelli e Gamberini) sarebbe stato meglio che affrontare eventuali emergenze, infortuni e squalifiche con Kroldrup o spostando di nuovo Ufo al centro della difesa.

Non riesco a rispondere ai vari post sulla decisione della Fiorentina di appoggiare in Lega Cobolli Gigli invece che Ghirardi, poi eletto, e quindi scrivo un po’ per tutti.
Credo che il ragionamento sia meno complicato di quanto possa apparire.
Non è che la Fiorentina si senta improvvismente al livello di Inter, Milan e Juve, ma più semplicemente si è ricordata di quello che è accaduto tre anni fa di questi tempi, e poi ha fatto due conti.
Nel 2004 al grido di “armiamoci e partite” Della Valle fu lasciato completamente solo nella battaglia dei diritti televisivi, con la beffa di presidenti (leggi alla voce Spinelli, Cellino e Zamparini) che a parole appoggiavano i dirigenti viola e poi votavano con le grandi per i più svariati motivi.
E i Della Valle per certe cose hanno una memoria da elefante.
Poi ci sono le considerazioni economiche: con il nuovo sistema (e questo lo avevamo detto più volte in radio) la Fiorentina prende più o meno la stessa cifra, mentre avanzerebbero di parecchio le possibili pretendenti alla posizione tra il quarto ed il sesto posto.
Per questo penso che le dichiarazioni odierne di Mencucci non siano così sorprendenti: il calcio è una giungla e ognuno deve pensare (purtroppo) solo ai propri interessi.

E’ vero che la logica spesso non fa parte del mondo del calcio, però a tutto c’è un limite.
Leggo e sento ancora di questa storia di Gilardino in viola e trasecolo.
Premesso che il giocatore è molto meglio di quanto pensino a Milano sponda rossonera, mi chiedo che senso abbia pensare che un attaccante campione del mondo e campione europeo per club si dimezzi lo stipendio (e forse di più) solo per venire a giocare con Prandelli.
Può anche darsi che qualcuno ci creda davvero, ma è come pensare che il calcio sia un fatto romantico in cui i soldi non hanno importanza.
Senza contare che noi immaginiamo Firenze come il centro del mondo, ma nel calcio non è proprio così e Milano ha onestamente un po’ di appeal in più per un calciatore.
Teniamoci quindi stretto Pazzini e smettiamola una volta per tutte con le fantasie.

Tra vent’anni ci rimarrà nella testa l’idea di squadra, che è poi il concetto più caro a Prandelli.
Senza Toni, la Fiorentina continua lo stesso ad esserci, grazie proprio all’organizzazione di gioco applicata molto bene ed insegnata, ribadisco insegnata, magistralmente dal proprio allenatore.
In nessun altro modo avremmo pareggiato a San Siro, contro una squadra che ha i migliori palleggiatori in Italia e che nel mondo vale in questo il Barcellona.
Certo, poi ci vogliono pure i fuoriclasse (leggi alla voce Frey e Mutu), ma vedere Gobbi non sbagliare nulla o quasi nel secondo tempo è un qualcosa che fa bene alla nostra anima calcistica.
A me è venuto in mente il Rossitto che in un paio di partite con Terim sembrava fosse diventato Tardelli, peccato che quella squadra fosse l’illusione di un mese irripetibile.
Con Prandelli e questo gruppo invece andiamo avanti da un paio di anni e di questo non possiamo che dire grazie.

« Pagina precedentePagina successiva »