Settembre 2007


Sinceramente non lo se e non voglio neanche pormi il problema: me la godo e basta.
Così come mi godo Osvaldo su cui, tanto per chiarire, non ho mai espresso un giudizio perché ho candidamente ammesso ad agosto di non conoscerlo.
Mi godo questa certezza di essere una squadra che ha un’anima che in tanti in Italia si sognano di avere e continuo ad avere fiducia in Pazzini.
Non è questo il momento del regolamento dei conti tra i critici feroci ed i suoi sostenitori: il “Pazzo” serve alla Fiorentina e state tranquilli che se non fosse così Prandelli lo avrebbe già spedito in panchina.
Ci aspetta una gran bella settimana, da vivere con poche polemiche e molti sorrisi.
P.S. Tempo di “Corri la vita” sui 10,5 km: 68 minuti, ma quante salite, molte più di quanto immaginassi.
Sono molto soddisfatto e, udite udite, a fine gara ho pure parlato a Lady Radio, facendo loro i complimenti (più che meritati) per come avevano organizzato radiofonicamente l’evento.
E’ il buonismo che avanza…

Il risultato della Fiorentina è ovviamente incerto, il mio invece sicuro: a Livorno sarò certamente spernacchiato dai tifosi labronici e pure dai nostri per questa mia battaglia, ormai di retroguardia, per provare a riportare i rapporti tra le due tifoserie in un ambito di civile convivenza.
Non ho detto e scritto gemellaggio, ma CONVIVENZA.
Eppure verrei meno a quello che sento se facessi finta di niente, se accettassi silenziosamente che i facinorosi delle due parti avessero la meglio sugli altri.
Qualcuno un giorno mi dovrà spiegare perché non sia possibile andare d’accordo con i livornesi.
Per i cento idioti che nel 2004 ci prendevano in giro e ci davano di ripescati?
Per gli invasati della politica con falce e martello che pretendevano una trattativa stile Road Map per fare il gemellaggio?
Ma cerchiamo di andare oltre, e magari blocchiamo anche i “gemellati” idioti e teppisti che con la scusa di stare con noi vanno, da destra, a regolare i propri conti.
Intanto per domani, oltre che vincere, mi aspetto una serata tranquilla.
Per provare a ripartire e almeno parlarci tra noi.

…poteva battere un rigore neanche a cucchiaio, ma a “cucchiaino”, ma siccome quel “pazzo” si chiama Adrian Mutu noi gli perdoniamo tutto e ora che è andata bene troviamo la cosa pure divertente.
Che partita fantastica!
Adoro fare la radiocronaca, ma per una volta giuro che me la sarei voluta godere da spettatore/tifoso ed è strano che molti di quelli bravi tecnicamente abbiano marcato visiti.
Parlo di Liverani e Santana, sempre fuori dalla gara, dell’incerto Semioli e (purtroppo) anche di Pazzini, che, come mi ha detto Prandelli, avrà pure lavorato tanto, ed è vero, ma qualcosa in più doveva lasciare in termini di conclusioni.
Molto bravo Vieri, male invece Pasqual, forse in serata storta.
La squadra va, l’ambiente un po’ meno.
Lo dico da osservatore esterno perché davvero pur facendo tutti gli sforzi possibili non mi riconosco tra coloro che dubitano o hanno dubitato della Fiorentina (la mia unica perplessità, ormai strapopolare, era su Vieri).
Sarà perché provengo da mille stagioni passate con i Pontello e Cecchi Gori in cui la pace tra media e società era l’eccezione e non la regola, però davvero non riesco a vedere a livello generale tutta questa acidità e/o critica di cui hanno parlato in tempi diversi Corvino, Prandelli e ieri sera Andrea Della Valle.
Ma può darsi che mi sbagli io, solo che forse sarebbe il caso di rasserenarci un po’ tutti perché poi alle bordate polemiche dei protagonisti seguono, inevitabili, i risentimenti dei giornalisti innestando così una spirale deleteria per tutti.
GRAZIE A TUTTI PER GLI AUGURI: COME AVERE 47 ANNI E…SENTIRLI UN PO’

Uno può raccontarsela come gli pare, ma questa storia dell’assenza di Totti (e Perrotta) a me pare una gran botta di fortuna perché Vucinic non vale neanche la metà del capitano giallorosso.
Questo non vuol dire che saremmo delusi in caso di mancata vittoria, ma, insomma, un’occasione così per battere la Roma sarà difficile che capiti di nuovo, anche perché loro mi sembrano un po’ compressi tra Firenze e i prossimi impegni contro Inter e Manchester.
Se poi saranno talmente bravi da esserci superiori sul piano del gioco con tutte queste assenze, vorrà dire che si meriteranno di lottare fino al termine del campionato per lo scudetto.
Mi aspetto molto da Pazzini e non solo per simpatia personale ma perché mi è sembrato fisicamente in crescita e poi c’è Mutu: oggi Spalletti ha parlato bene di Adrian, ma ha fatto chiaramente capire che tra lui e Totti c’è ancora una certa differenza.
Può anche darsi che abbia ragione, però guardiamo un po’ cosa penserà domani sera alle 22.30…

Considero fondamentale aver vinto a Catania e non sono assolutamente d’accordo con coloro che sbuffano per la fatica con cui siamo arrivati ai tre punti.
Mi è molto piaciuto l’atteggiamento di Prandelli, che sembrava visibilmente contrariato per la scarsa attitudine della squadra a chiuderle prima certe partite: è il segno che ormai ragioniamo da grande squadra, evento quasi irripetibile a Firenze, dove le grandi stagioni negli ultimi vent’anni sono sempre coincise con l’eccezionale momento di alcuni campioni, in primis Baggio e Batistuta.
Mutu è stato stratosferico e sul litigio con Vieri c’è poco da dire, capita a tutti di mandare a quel paese il compagno di stanza o di redazione.
Ora stiamo calmi per mercoledì perché sarà molto più difficile, però intanto ce la giochiamo quasi alla pari e, considerate le premesse estive, questo mi pare già un ottimo risultato.

Ho molta paura della partita di domani perché sono cotto io che non ho giocato e mi immagino come si sentano uomini che dovranno dare il meglio di loro su un campo avvelenato, contro avversari che invece si sono allenati senza problemi per l’intera settimana.
Mi accontenterei di un pareggio, che non è in assoluto un gran risultato contro il Catania, ma che diventerebbe importante se ottenuto con il gioco.
Curiosità assoluta per la formazione, mi dicono che potrebbe addirittura esordire Osvaldo, forse al posto di Mutu, che molto si è speso e poco ha prodotto a Groningen.
Dall’altra parte Baldini e Stovini, due di casa nostra con cui è divertente passare una serata a parlare di calcio e non solo di quello.

Confesso di aver rivisto i fantasmi di Innsbruck 2000, quando ci presero a pallate per novanta minuti ed erano una squadra inferiore a noi.
Ma siccome in panchina c’era Prandelli e non Terim, ecco che dopo quasi trenta minuti di non gioco e’ venuta fuori, anche se a fatica, la mano del tecnico.
Si e’ capito insomma che anche nei giorni piu’ grigi questa squadra ha un’anima e schemi di gioco collaudati che la soccorrono quando la vena dei suoi uomini migliori e’ inaridita.
Un rischio calcolato mettere Vieri al posto di Pazzini, ma l’azzardo non ha pagato anche per due motivi completamente diversi: la squadra lo serviva male e lui aveva sbagliato i tacchetti.
E’ incredibile pensare che quello con piu’ esperienza internazionale tra i ventidue in campo sia potuto incorrere in questo errore da motovelodromo delle Cascine, ma in fondo e’ un modo per ricordarci ogni tanto che il calcio oltre che un business e’ ancora un gioco.
Azzeccata invece la scelta davvero a sorpresa di Kroldrup, il migliore dopo Gamberini.
Si riparte dall’Olanda con una gran voglia di Italia, anche oggi cielo grigio, vento e pioggia a scrosci, domani Sicilia.
E poi uno si domanda perche’ sono cosi’ tanti a voler fare il giornalista…
SONO APPENA TORNATO DA GRONINGEN, SCUSATE SE NON HO RISPOSTO, CI LEGGIAMO DOMANI CON UN NUOVO POST

“Sono avanti di venti anni rispetto a noi”, sentenzia sicuro il collega, in riferimento alla funzionalita’ dello stadio e all’accoglienza ricevuta da noi della stampa.
E’ vero, tutto va alla perfezione, ma aspettiamo stasera per dare giudizi definitivi, perche’ vorrei che anche i 1200 tifosi che arrivano dall’Italia non avessero problemi.
E poi e’ abbastanza facile far funzionare tutto in un contesto dove rispetto a noi il calcio conta un quinto e forse il collega (e magari anch’io, che non troverei gli sponsor per coprire le spese) se fosse nato in Olanda non avrebbe la soddisfazione di guadagnare un ottimo stipendio divertendosi a raccontare le storie di una squadra di calcio.
Voglio dire che senza pressioni e’ tutto enormemente piu’ facile, basta pensare alla storia di Berg, uno dei migliori, che oggi non gioca: tre righe sui giornali e via andare.
Qui abbiamo riempito trasmissioni e giornali per giorni sulla caviglia di Montolivo…
Altri due aspetti che mi hanno sorpreso in negativo: si gira in moto senza casco e si fuma nei locali pubblici.
Non conosco quali siano le leggi olandesi, ma se ci fossero delle norme uguali a quelle italiane a Groningen se ne fregherebbero tutti.
Per il resto, confermo il senso di estraneita’ iniziale, magari domani ad Amsterdam andra’ meglio, ma penso che un italiano medio e provinciale come il sottoscritto faticherebbe moltissimo ad ambientarsi.
Le donne in vetrina sono quanto di piu’ triste si possa immaginare, l’unico aspetto positivo e’ che almeno la prostituzione (credo) sia legale, con tanto di tasse pagate e senza (spero) sfruttamento.
Ma pensare di “comprare” per quaranta minuti una merce esposta e’ veramente quanto di meno erotico ci sia al mondo: ogni volta che le vedo a me viene da pensare a lei, al sentimento di vergogna che deve provare a stare li’ in mostra per ore come se fosse una spalla di prosciutto dal pizzicagnolo.
Stasera occhio alla prima mezz’ora perche’ sara’ molto calda e cercheranno di andare sempre sulle fasce, almeno questo e’ cio’ che hanno provato e riprovato ieri in allenamento.

Vi devo confessare che questo spicchio di Olanda e’ un po’ deludente, ma lo dico da provinciale, perche’ magari uno con meno nostalgie fiorentine del sottoscritto troverebbe Groningen affascinante.
Il fatto e’ che la lingua conta e davvero non si riesce a capire niente dell’olandese, anche se poi sono tutti molto gentili e disponibili nell’aiutare chi prova dire due parole di inglese in croce.
Portatevi il maglione se arrivate nei prossimi giorni e, se e’ possibile, un ombrello perche’ qui, almeno oggi, piove ogni tre ore.
L’impianto sportivo dove giochera’ la Fiorentina e’ molto bello, sembra di stare a teatro e un po’ mi ha ricordato (in piccolo) Manchester.
Particolarita’ non da poco: dal ristorante dove si pranza e cena si vede benissimo la partita perche’ e’ sopra le panchine e sono curioso di scoprire come fara’ Prandelli domani sera a far allenare la squadra a porte chiuse.
La loro conferenza stampa e’ stata tutta a base di birra e battute (non si capiva niente, ma ridevano molto) e pare che non si preoccupino troppo delle molte assenze delle ultime settimane.
Forse la colpa e’ mia, perche’ 26 anni e passa di trasferte continue alla fine pesano un po’, ma da quando sono arrivato qui mi accompagna questo strano e spiacevole senso di estraneita’ che raggiunge l’apoteosi a tavola: altre due giornate come oggi, tra sughi, maionese e schifezze varie e ci vuole la lavanda gastrica.
A me, ovviamente, e non a Russo, che a 22 anni digerisce pure i sassi.

Complimenti ai tifosi della Juve per il blocco all’imbecille di turno, quello che non manca mai a nessuna tifoseria e che a Torino dovrebbe pure aver preso un paio di salutari schiaffi.
Poi c’è la storia delle magliette, che francamente si fatica a capire.
O meglio, se è più che comprensibile non esibire scritte che parlano di odio, sia pure sportivo, mi pare sinceramente eccessivo vessare chi indossa la fruit con sopra recitato “Grazie a Dio non sono gobbo”.
Evidentemente è il prezzo da pagare alla miopia del decennio precedente, alle connivenze tra i dirigenti e capi ultras, al silenzio assenso davanti alle settimanali micro-violenze registrate per anni ad ogni partita (anche a Firenze).
E va bene, accettiamo pure questa.
A patto che i teppisti restino davvero a casa, che la prevenzione funzioni e che ci sia finalmente la certezza della pena per chi va allo stadio solo per delinquere.

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