Precisiamo: nessun aiuto da parte dell’arbitro, ma vincere in quel modo a Cagliari è proprio da Juventus vecchia maniera, quella che sfruttava al massimo il famoso fattore C di cui abbiamo già parlato oltre un anno fa.
La loro difesa con Zebina e Legrottaglie è quasi da comiche, ma intanto sono a punteggio pieno.
Incredibile Buffon, che ha fatto una parata che mi ha ricordato quella di Toldo su Kanu a Wembley e mi piacerebbe sapere perché i moralisti televisivi hanno elegantemente glissato sull’accenno di manata di Zebina all’addetto cagliaritano.
Ma come? Il calcio nel sedere di Baldini riproposto in tutte le salse e quell’episodio, se vogliamo ancora più increscioso perché coinvolge un non teserato, quasi oscurato?
Intanto l’usato sicuro che avrei preferito a Firenze (Amoruso) continua a segnare gol molto belli ed il Livorno a farsi del male da solo.
E domani juventini e romanisti faranno il tifo per noi, che sensazione strana…

O si ha gli occhi foderati di prosciutto, magari viola, o non si può non restare ammirati davanti alla parabola calcistica del Milan.
Con un pizzico di perfidia politica si potrebbe dire che, se nei suoi cinque anni di governo Berlusconi fosse riuscito ad ottenere per l’Italia la metà di ciò che ha conquistato la sua squadra del cuore, oggi vivremmo tutti molto meglio.
Ragazzi, ma questi hanno l’età media più alta in Europa, si portano in tutti i campi del mondo Dida in porta e Kalac come sua riserva, hanno vinto e rivinto tutto, eppure giocano sempre o quasi da grande squadra.
Poi uno se la può pure prendere a ragione con gli inciuci di Galliani, ricordare i sempre più lontani riflettori di Marsiglia o rimembrare le plusvalenze fittizie con l’Inter, ma se si va a vedere il campo non esiste formazione italiana che negli ultimi vent’anni abbia davvero “onorato” il calcio più dei rossoneri.
Le altre grandi hanno cicli che durano un lustro, questi una generazione.
Per questo sarebbe ancora più bello batterli lunedì pomeriggio.

Me la sono quasi scordata l’Europa: sei anni fa era come non esserci, presi come eravamo dal fallimento prossimo venturo e nella stagione precedente ci fu l’infamia di Inmsbruck, con Terim che alla vigilia parlava solo dei rinforzi non preoccupandosi minimamente degli austriaci.
Per me quindi l’Europa si è fermata a Valencia, a quel gol annullato a Rui Costa, ma pare un’era geologica fa.
Confesso: non conosco neanche tutte le potenziali avversarie, oggi ho pensato che poteva venire fuori una squadra israeliana, forse per interessi personali, per rivedere mio fratello che vive laggiù.
Attendo con curiosità, certo che la Champions è un’altra cosa, però sappiamo tutti come è andata.
Il fascino comunque c’è, anche se io credo che andare avanti in Uefa ci costerà diversi punti in campionato perché tornare il venerdì mattina renderà pesanti alla domenica le gambe dei giocatori.
Ultima annotazione: cinque anni fa di questi tempi eravamo a preparare la trasferta di Arezzo per la prima di C2…

Altra tornata senza risposte e non potete immaginare quanto mi dispiaccia, ma veramente non riesco a fare tutto e allora preferisco introdurre argomenti nuovi, anche perché il mio pensiero sul post precedente penso e spero che sia stato abbastanza chiaro.
Dunque, Montolivo.
Abbiamo cominciato a parlarne all’inizio del blog, addirittura nel dicembre 2005, accompagnandone, se così si può dire, l’ intera evoluzione calcistica.
Quelli che oggi mi acccusano di aver dubitato delle sue qualità si sbagliano: ho solo evidenziato dove poteva migliorare, per esempio nelle realizzazioni, invitando tecnico e tifosi a crederci del tutto oppure lasciar perdere.
E oggi siamo ad un livello di maturazione ottimo, per merito suo e di Prandelli, ma ho letto e sentito le solite esagerazioni che spesso accompagnano il dopo di una prova eccellente: Baggio, Antognoni, Rui Costa, tanto per capirci.
Credo invece che sia meglio andarci piano, per il suo ed il nostro bene, anche se il ragazzo, come il suo amico Pazzini, ha la testa da calciatore vero ed una maturità interiore invidiabile per uno della sua età.
Coccoliamocelo e teniamolo stretto per il prossimo decennio, ma senza mettergli addosso pressioni o aspettative eccessive.

Scusate per le non-risposte al precedente post, ma com’era immaginabile la ripartenza della trottola lavorativa mi ha impedito di applicarmi come avrei voluto e quindi, anche se molti quesiti erano interessanti, non ho potuto stare più di tanto al computer.
Il dubbio del titolo è legato alla scelta di dare o non dare spazio all’imbecille o agli imbecilli che allo stadio hanno scritto frasi infamanti contro i Della Valle.
Alla fine ha prevalso la logica giornalistica e la notizia l’abbiamo data, con tanto di commento feroce di accompagnamento.
A me comunque pare di sognare, anche leggendo qualche commento del blog: ma dovete tenete nascosto quell’astio, quella ghigna che trasuda dalle vostre parole?
Magari qualcuno sperava di perdere o pareggiare contro l’Empoli per poter affermare felice: “avete visto, ve l’avevo detto!”.
Possibile che si consideri ogni proprietario della Fiorentina una specie di nostro ostaggio che deve fare e spendere quanto noi vogliamo?
Premesso che i Della Valle, Corvino e un po’ pure Prandelli sono troppo sensibili alle critiche, qui si è perso il lume della ragione.
Cento milioni di Euro spesi in cinque anni non hanno ancora lavato secondo qualcuno il peccato originale dei Della Valle: aver preso la Fiorentina a costo zero nel 2002.
Bene allora, mandiamo via i Della Valle e aspettiamo il prossimo padrone fiorentino che ci prometterà Quaresma, Ronaldinho e scudetto.
Tranquilli che qualcuno si trova, specialmente tra gli ex presidenti, i Cragnotti, i Pellegrini o, perché no, ancora Preziosi.

Non sono piaciuti neanche a me, come penso ad Andrea Della Valle, i mugugni sentiti specialmente daklla tribuna verso la fine del primo tempo, quelli che accompagnavano ogni giocata di Liverani e che facevano presagire segnali di contestazione se fossimo rimasti a lungo sullo zero a zero.
Bisognava invece mantenere la calma, capendo soprattutto che quella di oggi non era una partita di calcio, ma una corsa al massacro fisico, con quel caldo atroce.
Abbiamo vinto perché i nostri giocatori sono più bravi e forse ora lasceremo un po’ più in pace Pazzini.
Santana non si è infortunato, Montolivo ha fatto un gol straordinario e Mutu non li è lasciato irretire nel primo: ce n’è abbastanza per passare una settimana di grande soddisfazione.
E Vieri? Tirato fisicamente, aspetto di poter dire “mi sono sbagliato”…

Qui ci vuole una benedizione: Balzaretti con la coscia aperta in due, Santana fragile come un cristallo di Swaroski, Jorgensen a singhiozzo e Semioli a Careggi per dei controlli.
Accade così che di quattro non ne fa due e che quasi sicuramente contro l’Empoli bisognerà ricorrere ancora a Gobbi, il classico giocatore da 6 di cui parlavamo qualche giorno fa.
Penso al ruolo di esterno e mi viene in mente Kanchelskis stroncato da West e poi il Santana dello scoso anno, passando in mezzo a diverse meteore durate lo spazio di due partite: una vero sortilegio legato al ruolo.
In gito c’è poco, magari se nessuno chiude su Quaresma… ma no, mi sto illudendo perché figuriamoci se quello accetta il tetto di ingaggi.
E poi, ripeto, ne avremmo quattro in rosa, peccato che ci sia una sorta di triangolo delle Bermuda che imperversa su quel lato del campo, destra o sinistra non fa differenza.
San Mutu, contro l’Empoli pensaci te (non dico nulla di Pazzini perché su di lui si è detto e scritto fin troppo).

INFATTI…
La Fiorentina comunica che non saranno disponibili per la gara di domani i calciatori Martin Jorgensen, per gli esiti febbrili e Franco Semioli per il persistere della lombosciatalgia, che seppur in miglioramento, non permette la piena efficienza dell’atleta. Il difensore Federico Balzaretti intanto prosegue il programma di recupero individualizzato e dalla prossima settimana riprenderà il lavoro sul campo.

Ma quanto si chiacchiera a Firenze.
A sentire certe campane, Prandelli sarebbe sull’orlo di un esaurimento nervoso, con Corvino non parlerebbe più e a giugno se ne andrà certamente.
Ebbene oggi mi é capitato di incontrare casualmente Prandelli in Fiorentina e l’ho trovato tranquillissimo, affabile e sorridente come sempre.
Poi magari é lì che rimugina la formazione per domenica, che piange sulla foto di Toni e che implora un esterno, ma, ecco, se un po’ lo conosco, non mi è sembrato assolutamente fuori sintonia con l’ambiente e molto contento del ruolo e del lavoro che sta svolgendo.
Proviamo quindi un po’ tutti (Corvino, giornalisti, tifosi) a non farci troppo prendere la mano chi dal nervosismo e chi dal catastrofismo.
In fondo il campionato che inizia è una festa per tutti, o no?

E’ accaduto un fatto increscioso e vergognoso su questo “nostro” blog e la colpa è in parte mia, perché non avevo valutato bene la portata di un post scritto vigliaccamente da qualcuno che ha voluto far credere di essere un addetto ai lavori, mentre invece è solo un povero imbecille che ha approfittato della mia distrazione dovuta al numero sempre maggiore di messaggi.
Il blog non è un lavoro, ma un piacere, il piacere di dialogare con voi e quando, nei ritagli di tempo mi metto a moderare i commenti, sono concentrato soprattutto sulle offese e le parolacce.
Se queste non ci sono, pubblico, perché non sopporto la censura, come è dimostrato da un post infamante, doloroso e falso (nel senso di ciò che vi era scritto) arrivato contro di me e che ho inserito senza replicare.
L’ho messo perché scorticava me e non altri.
Stavolta invece sono stato fregato proprio dallo stile falsamente gentile del subdolo e chissà come godeva il demente che lo ha scritto e che per qualche ora ha avuto un minimo di visibilità.
Appena tornato sul pc ho cancellato l’idiota e consguentemente i post sull’argomento.
Mi scuso con tutti: la prossima volta cercherò di stare più attento.

Davvero qualcuno crede che la sfuriata post Bilbao di Prandelli sia stato uno sfogo dettato dall’ira del momento?
Via, non scherziamo.
Prandelli è un esperto navigatore di calcio e sa bene quando è il caso di stare zitto o alzare la voce.
Lo fece a freddo lo scorso anno dopo la sconfitta di Livorno con noi della stampa, lo ha fatto in Spagna con i suoi giocatori pensandoci sopra il tempo giusto e necessario.
Tra l’altro non si può neanche dire che ci fosse lo stress dell’avvenimento, perché era un’amichevole e dunque la requisitoria ha il sapore del cartellino giallo alla squadra, che non deve sentirsi protetta dal fatto che l’attenzione dei più è incentrata su questa campagna acquisti così piena di “corvinate” e dunque di scommesse.
Ognuno si prenda le proprie responsabilità, a cominciare dai giocatori e qui mi viene un sospetto: non sarà che siamo un po’ troppo pieni di elementi “normali”?
Cioè di giocatori da sei costante in pagella, ma senza troppi acuti?

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