A me piace questo girone, che non è facile, ma al tempo stesso tranquillamente alla nostra portata.
Sento davvero il profumo d’Europa, molto più che a Groningen, non fosse altro che per la bellezza delle città, Valencia ed Atene.
Non sarà Champions, d’accordo, ma sinceramente non vedo proprio perché dovremmo snobbare l’Uefa che invece potrebbe darci molte soddisfazioni.
Meglio affrontarle a Firenze quelle più deboli e poi passando in tre abbiamo la possibilità di rimediare ad eventuali passi falsi.
Scusate se da ieri non ho più risposto alle vostre domande e/o considerazioni a proposito del mio precedente post provocatorio, ma chi ha ascoltato oggi Radio Blu (oltre alle pillole e al Penta abbiamo fatto un’ora e mezzo di diretta da Nyon con quattro assi nella manica: Russo, Sardelli, Ceccarini, Fabiani) avrà compreso (spero) come siano stati frenetici questi giorni.

…passiamo le prossime due settimane a sparare su Pazzini.
Oppure a rimpiangere Reginaldo e a dire che Semioli non lo vale assolutamente.
Non dobbiamo però dimenticarci di dire che Santana è ormai un giocatore finito, che Frey e Mutu se ne andranno certamente a fine stagione e che anche su Prandelli cominciamo ad avere dei dubbi.
Dimentichiamoci ovviamente che siamo l’unica squadra italiana imbattuta in partite ufficiali, che non perdiamo da quasi sei mesi e che siamo in piena corsa Champions.
Mescoliamo tutto quello che ho detto e serviamo calda questa cicuta a chi ama davvero la Fiorentina: l’effetto veleno non tarderà ad arrivare.

Non arrivo a dire, come è stato scritto sul blog, che ne perderei cinque di seguito pur di vincere con la Juve, ma solo chi è stato a Cagliari nel 1982 e ad Avellino nel 1990 sa di cosa sto parlando.
Certo, andando indietro col tempo c’è stato anche il maggio del 1971, quando la Juve concesse un pareggio generoso alla Fiorentina, che così si salvò, mandando in B il Foggia (mentre la Roma fece molto peggio 22 anni dopo…), ma io davvero non posso pensare che domani sia una gara come le altre.
E’ inutile, fin da piccolo, ancora senza Cagliari ed Avellino, la sentivo moltissimo, perché mia nonna era torinese, amica da ragazza di Boniperti (perdonatemi, nessuno è perfetto) e, pensate un po’, era proprio lui a portare il decenne David in tribuna quando c’era la partita a Firenze.
Io mi agitavo come un matto e venni definitivamente espulso nella stagione 72/73, quando il diciassettenne Desolati, a tre minuti dalla fine, mise a sedere Zoff segnando il gol della vittoria.
Sinceramente non ricordo se feci il segno dell’ombrello, so solo che Boniperti si lamentò per l’atteggiamento tenuto dal nipote della sua amica e non venni più “convocato”.
Fiorentina-Juve è “la partita”, inutile girarci troppo intorno.
E’ in piccolo come la finale dei Mondiali: ognuno di noi ha l’esatta percezione storica delle sfide passate, cosa faceva in quella stagione, con chi era sposato, quale fidanzata lo aveva lasciato, a che punto era la propria vita.
A me ha pure portato bene: stagione 88/89, “il sogno di tutti i fiorentini è quello di segnare un gol al novantesimo alla Juve…”, e poi sapete come andò a finire.
Anche quella volta ero abbastanza vicino a Boniperti, ma nessuno ebbe da ridire sulla mia smodata esultanza.

Visto cosa vuol dire avere Frey tra i pali invece di Dida?
Non so perché ma ai rigori ero molto tranquillo, certamente di più che durante i supplementarri, dove temevo l’erroraccio difensivo che poteva costarci l’Europa.
Non abbiamo giocato bene, eravamo un po’ tesi, non con la testa alla Juve, ma certamente non sciolti come altre volte e se non prende per mano Mutu sarebbero stati dolori.
Mutu e Frey, Frey e Mutu: sempre loro, la coppia di campioni che rinunciano a ingaggi doppi per stare a Firenze, forse bisognerebbe riflettere un po’ di più su questa scelta così anomala nel mondo del calcio e non solo del calcio.
In attacco abbiamo sofferto, sia con Vieri che con Pazzini ed è vero che lavorano moltissimo per la squadra (ieri sera Bobo sembrava Giampaolo), però due soli gol in tutto in otto gare ufficiali mi sembrano un po’ poco.
Adesso un bel respiro e poi la gara più importante, almeno per un provinciale come me.
DOMANI RISPONDO A TUTTI, PROMESSO

Li avete visti i portieri delle squadre italiane impegnate in Champions?
Imbarazzanti, se proprio vogliamo essere buoni.
Ballotta ha quasi la mia età, Curci va in Nazionale ma vent’anni fa avrebbe fatto la riserva forse anche in B, Julio Cesar è l’unico che se la cava e Dida è il caso più clamoroso di come si possa strapagare un giocatore (4 milioni netti a stagione) per farsi del male.
No, ma dico: uno come Frey, inferiore solo a Buffon quanto varrebbe oggi sul mercato, ammesso e non concesso che la Fiorentina decidesse di venderlo?
Questa dei portieri è una storia senza spiegazioni, improvvisamente ci siamo imbrocchiti nel ruolo.
Incredibile solo immaginarlo negli anni settanta, quando gente come Castellini e Superchi non riusciva mai ad entrare nel giro della Nazionale.
E ora aspettiamo la prossima ondata di numeri uno esotici, magari peruviani o messicani.
P.S. Su stasera non diciamo niente e facciamo sì che non diventi troppo complicata.

Si sta sgonfiando la Roma: due pareggi e due sconfitte nelle quattro partite che dovevano segnare una svolta alla loro stagione.
L’impressione è che si piacciano un po’ troppo, che a furia di dire che giocano il miglior calcio in Europa, che sono il nuovo Barcellona, abbiano finito per crederci davvero e che aspettino di vincere le partite quasi per diritto naturale.
Qualcuno si lamenta di Pazzini, ma penso che sbaglierebbe la metà dei gol falliti dai loro attaccanti e che a Roma lo prenderebbero a braccia aperte.
Il fatto è che il calcio non è solo spettacolo, non è solo un palleggio prolungato alla ricerca dell’effetto bellezza.
Me ne accorsi la prima volta a neanche quattordici anni, quando ci misi un paio di giorni a cercare di capire come diavolo la strepitosa Olanda avesse potuto perdere la finale contro una squadra di brutti, sporchi e cattivi (la Germania).
Eppure è così, è sempre stato così e solo il Milan di Sacchi riuscì a vincere dando spettacolo, ma probabilmente meno di quanto avrebbe potuto e dovuto.
MI SPIACE, MA SONO TORNATO ADESSO E HO APPENA AVUTO IL TEMPO DI MODERARE I COMMENTI: IN QUESTO PERIODO COSI’ FRENETICO POSSO SOLO LIMITARMI A PROPORRE

Da brividi: eravamo in tanti questa sera alla festa a sorpresa per il compleanno di Leo, vorrei dire tutti, ma poi ho paura di esagerare.
Inutile mettere i nomi, basti sapere che non esiste un giornalista di Firenze, dai grandi inviati a quelli alle prime armi, che non abbia mollato gli impegni che aveva per venire ad abbracciarlo.
E poi i tecnici di Canale Dieci (alcuni non li vedevo da anni), gli amici fuori dal nostro microcosmo, il babbo, la sorella, il mondo che gli vuole bene e che aspetta solo che lui ritorni.
Ne ha fatta di fatica Laura per portarlo a cena fuori, ma quando è arrivato al ristorante vicino allo stadio è stato emozionante
A me veniva quasi da piangere a vedere quanta fatica facesse Leo per trattenere la commozione.
Tutti insieme lì per lui, per dirgli: guarda che non sei solo a combattere, guarda che non puoi permetterti di mollare neanche di un centimetro.
Ad un certo punto ho origliato anche una telefonata di Corvino che gli faceva gli auguri e so che la Fiorentina gli è stata vicino più di una volta.
E ora aspetto solo di sentire un Pentasport che cominci con una frase a me molto cara: “amici viola all’ascolto…”

Ho tifato come sempre per il Torino durante Golden Gol e quasi non volevo credere che avessero vinto il derby in quel modo, però alla fine è meglio così.
Ma sì, è meglio così perché per una settimana si parlerà di una Juve che potrebbe entrare nella corsa scudetto, si intervisteranno autorevoli opinionisti ed ex campioni, si farà insomma un po’ di aria fritta.
Ed invece a me pare che Ranieri debba fare miracoli con una squadra che non vale la Fiorentina, soprattutto se dal viale del tramonto non ci saranno segni di risveglio di Nevded e Del Piero.
La Juve adesso sono Buffon e Trezueget: qualcuno potrà obiettare che è come la Fiorentina con Frey e Mutu, dimenticando la crescita di gioco e di personalità che c’è intorno ai nostri due campioni.
Anche se hanno un punto in più in classifica, stavolta partiamo davanti noi.
SCUSATE SE MODERO E NON RISPONDO, MA STIAMO PREPARANDO UNA GRANDE SORPRESA, DOMANI VI RACCONTO…

Sinceramente non lo se e non voglio neanche pormi il problema: me la godo e basta.
Così come mi godo Osvaldo su cui, tanto per chiarire, non ho mai espresso un giudizio perché ho candidamente ammesso ad agosto di non conoscerlo.
Mi godo questa certezza di essere una squadra che ha un’anima che in tanti in Italia si sognano di avere e continuo ad avere fiducia in Pazzini.
Non è questo il momento del regolamento dei conti tra i critici feroci ed i suoi sostenitori: il “Pazzo” serve alla Fiorentina e state tranquilli che se non fosse così Prandelli lo avrebbe già spedito in panchina.
Ci aspetta una gran bella settimana, da vivere con poche polemiche e molti sorrisi.
P.S. Tempo di “Corri la vita” sui 10,5 km: 68 minuti, ma quante salite, molte più di quanto immaginassi.
Sono molto soddisfatto e, udite udite, a fine gara ho pure parlato a Lady Radio, facendo loro i complimenti (più che meritati) per come avevano organizzato radiofonicamente l’evento.
E’ il buonismo che avanza…

Il risultato della Fiorentina è ovviamente incerto, il mio invece sicuro: a Livorno sarò certamente spernacchiato dai tifosi labronici e pure dai nostri per questa mia battaglia, ormai di retroguardia, per provare a riportare i rapporti tra le due tifoserie in un ambito di civile convivenza.
Non ho detto e scritto gemellaggio, ma CONVIVENZA.
Eppure verrei meno a quello che sento se facessi finta di niente, se accettassi silenziosamente che i facinorosi delle due parti avessero la meglio sugli altri.
Qualcuno un giorno mi dovrà spiegare perché non sia possibile andare d’accordo con i livornesi.
Per i cento idioti che nel 2004 ci prendevano in giro e ci davano di ripescati?
Per gli invasati della politica con falce e martello che pretendevano una trattativa stile Road Map per fare il gemellaggio?
Ma cerchiamo di andare oltre, e magari blocchiamo anche i “gemellati” idioti e teppisti che con la scusa di stare con noi vanno, da destra, a regolare i propri conti.
Intanto per domani, oltre che vincere, mi aspetto una serata tranquilla.
Per provare a ripartire e almeno parlarci tra noi.

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