Al Milan è successo che in cinquantamila a gennaio chiedano a Kaka di rimanere, che Maldini (Maldini!!) debba chiudere una carriera unica tra i fischi dei suoi ultras, che Kaka venga quindi venduto lo stesso a giugno, con relativa contestazione, e che i soldi finiscano in cassa.
Poi il Milan viene umiliato e asfaltato nel derby, ma i tifosi della ex fossa dei leoni diventano imrovvisamente delle mammolette ed invitano tutti a “stare con Berlusconi”.
Ora, premesso che contestare la più straordinaria dirigenza mai vista nel dopoguerra del calcio italiano (oh yes, molto meglio dell’Inter di Moratti, durato cinque anni, e della Juve di Boniperti, che spesso gli scudetti li vinceva si sa come, mentre il Milan ha sempre abbinato i successi al gioco) è da folli oltre che da ingrati, non appare un po’ strano il cambiamento di rotta?
Repubblica ieri ci ha fatto un grande articolo, dove si parla di cinquemila biglietti omaggio dati alla curva e di un film girato da uno dei due capi del tifo rossonero, inquisito e considerato come l’altro un delinquente dalle forze dell’ordine.
Ve lo immaginate uno scenario del genere a Firenze, dove i capi tifosi sono accusati da alcuni di essere al soldo della società solo perché non abbastanza duri verso i Della Valle?
Ce lo vedete un Sartoni o un Brazzini a fare gli attori nella parte di se stessi in un film di Panariello?
Facciamole ogni tanto queste riflessioni, perché ci aiutano a passare meglio la giornata.

Quando parlo di Vittorio Feltri ho sempre, per dirla con una celebre battuta, dei pensieri che non condivido.
Ho scambiato con lui qualche volta delle battute sul calcio e aveva una gentilezza da altri tempi, l’ho visto di discutere di Gaber a Viareggio ed era affascinante, scrive divinamente, fa alzare le tirature di tutti i quotidiani che dirige, ma è indubbiamente, giornalisticamente parlando, una canaglia.
Geniale, arguto, ma canaglia.
Sull’affaire Boffo io sinceramente ho perso il filo, cioè non ho capito alla fine se l’ormai ex direttore dell’Avvenire era stato condannato per le molestie verso la fidanzata di un suo presunto compagno oppure no.
Fatto sta che si è dimesso, al terzo tentativo, e certamente ora diventerà un nuovo martire italiano, perché è proprio nel nostro DNA non avere vie di mezzo e non prendere mai oggettivamente i fatti o giudicare le persone per quello che sono, senza estremizzare.
E a proposito di dimissioni, visto anche che si parla della parte politica a cui da trent’anni faccio arrivare più o meno convinto il mio voto, sto ancora aspettando che l’ex giudice De Magistris si dimetta dalla magistratura come aveva giurato e spergiurato di fare quando si presentò candidato alle elezioni europee.
Non vorrei che facesse come Franceschini, che aveva giurato e spergiurato che il suo incarico sarebbe stato a tempo, che avrebbe sostituito Veltroni solo per il tempo necessario a preparare un nuovo congresso e che mai e poi mai si sarebbe candidato come segretario del Partito Democratico.
Infatti…

I VIZI D’ORIGINE DEL RAPPORTO TRA I DELLA VALLE E LA FIORENTINA: I DELLA VALLE PENSANO DI AVER FATTO UN GRANDE FAVORE A FIRENZE NEL PRENDERE LA FIORENTINA, NON SO QUANTO ABBIANO SPESO, CERTAMENTE TANTO, ANCHE SE I 170 MILIONI SPARATI OGGI DA CORVINO MI SEMBRANO DAVVERO TROPPI, MA CERTAMENTE HANNO TAPPATO BUCHI ENORMI PER SEI ANNI E LO HANNO FATTO IN UN’OTTICA DI POTENZIAMENTO DI QUALCOSA CHE E’ DI LORO PROPRIETA’

I TIFOSI VIOLA PRETENDONO CHE I DELLA VALLE SIANO AL LORO SERVIZIO SEMPRE E COMUNQUE E NON ACCETTANO CHE NON PAGHINO QUELLA CHE NELLA TESTA DI MOLTI E’ SCIAGURATAMENTE UNA CAMBIALE DA ONORARE.
PERCHE’ I DELLA VALLE NON SONO ORIGINARIAMENTE TIFOSI VIOLA, PERCHE’ HANNO RILEVATO LA FIORENTINA A ZERO EURO, PERCHE’ NON SONO PASSIONALI E QUINDI, PER LAVARE QUESTA LORO COLPA, DOVREBBERO SPENDERE, SPENDERE, SPENDERE

MA I DELLA VALLE CON I LORO SOLDI FANNO QUELLO CHE VOGLIONO ED E’ GIUSTO OGGETTIVAMENTE CHE SIA COSI’, ANCHE SE DA TIFOSO VIOLA VORREI OVVIAMENTE AVERE UN PRESIDENTE DISSENNATO COME MORATTI

I DELLA VALLE SONO QUINDI PERSONE ESTREMAMENTE SERIE, CHE MOLTO HANNO DATO E MOLTO HANNO PRESO A FIRENZE, PERCHE’ NELL’ASCESA DALLA C2 ALLA A HANNO AVUTO UNA CITTA’ DIETRO DI LORO E AL LORO FIANCO

NON ESISTE AL MONDO UNA SOLUZIONE MIGLIORE DEI DELLA VALLE PER LA FIORENTINA E QUESTO VA SOTTOLINEATO, ANZI URLATO, MA A ME NON PIACE ASSOLUTAMENTE QUELLO CHE HA DETTO CORVINO A PROPOSITO DELL’AMAREZZA DEI DELLA VALLE: E’ UN AVVERTIMENTO? E PER COSA? E PERCHE’ CORVINO, CHE E’ “SOLO” IL DIRETTORE SPORTIVO DICE QUESTE COSE?

ASPETTO TECNICO.
QUI IL DISCORSO E’ MOLTO SEMPLICE: LA FIORENTINA OGGI E’ OGGETTIVAMENTE PIU’ DEBOLE DI QUELLA DI DODICI MESI FA E SFIDO CHIUNQUE A DIMOSTRARE IL CONTRARIO, A MENO CHE NON SI PENSI CHE CASTILLO SIA MEGLIO DI PAZZINI COME VICE GILARDINO, CHE DONADEL O ZANETTI SIANO NEL CORSO DI UNA STAGIONE PIU’ FORTI DI FELIPE MELO E CHE JORGENSEN, CHE SECONDO PRANDELLI, E SONO PAROLE DI CORVINO, HA UN FUTURO A 34 ANNI E MEZZO DA CENTROCAMPISTA SIA MEGLIO DI KUZMANOVIC.
PROBABILMENTE SIAMO MIGLIORATI SOLO SULLA FASCIA DESTRA, CON MARCHIONNI AL POSTO DI SEMIOLI

C’ERANO DELLE PREMESSE PRECISE: NESSUN EURO DA INVESTIRE -ARRIVARE IN RITIRO CON UNA SQUADRA GIA’ FATTA – NEL MERCATO DI GENNAIO SI COMPRA MALE – INVESTIRE I SOLDI PRESI DA MELO. MA ERA SOTTINTESO CHE VENISSERO REINVESTITI ANCHE GLI ALTRI INTROITI, ALMENO IO AVEVO CAPITO COSI’.

I FATTI DICONO CHE AL MOMENTO DEL RITIRO LA SQUADRA NON ERA PRONTA, CHE NEL GENNAIO DEL 2010, COSI’ COME NEL GENNAIO DEL 2009 E DEL 2011 SI CONTINUERA’ A COMPRARE MALE E SUI SOLDI INCASSATI DA REINVESTIRE OGGI CORVINO, CHE LO RIBADISCO E’ UN OTTIMO DIRETTORE SPORTIVO ED UN PESSIMO COMUNICATORE, HA CONTRIBUITO AD AUMENTARE LA CONFUSIONE PERCHE’ NON SI E’ ASSOLUTAMENTE CAPITO SE QUANTO INCASSATO DA SEMIOLI E KUZMANOVIC VERRA’ POI UTILIZZATO PER RINFORZARE LA SQUADRA.

SU QUESTO PUNTO URGE AL PIU’ PRESTO FARE CHIAREZZA, PERCHE’ PUO’ ANDARE BENE TUTTO, ANCHE CHE LE PLUSVALENZE DELLA CAMPAGNA ACQUISTI 2009/10 SERVANO PER DIMINUIRE L’ESPOSIZIONE DAVVERO ALTA DEI DELLA VALLE DEGLI ANNI PRECEDENTI, OPPURE CHE VENGANO TENUTI DA PARTE PER RINFORZARE IL SETTORE GIOVANILE O LA FUTURA CITTADELLA VIOLA, MA BISOGNA DIRLO CHIARAMENTE E SUBITO

COMUNQUE CORVINO HA DETTO CHE I DELLA VALLE GLI AVEVANO DATO IL VIA LIBERA PER SPENDERE I SOLDI INCASSATI, PERO’ NON SI SA APPUNTO, SE SONO TUTTI O SOLO QUELLI DI MELO, E CHE LUI, NON TROVANDO OCCASIONI GIUSTE HA PREFERITO ASPETTARE.
BENE, NE PRENDIAMO ATTO, AGGIUNGENDO CHE PANTALEO SI ASSUME UN GRANDE RISCHIO, PERCHE’ A GENNAIO, MESE NEL RICORDO QUALE CORVINO CI HA SEMPRE DETTO CHE SI COMPRA MALE, NON SAPPIAMO COME CI ARRIVIAMO, IN CHAMPIONS E IN CAMPIONATO.

E COMUNQUE VORREI CHE TUTTA LA SODDISFAZIONE DI PRANDELLI RACCONTATA OGGI DA CORVINO VENISSE CERTIFICATA DALLO STESSO TECNICO

ORA PERO’ BASTA CON QUESTO CLIMA AVVELENATO!

IL MERCATO E’ FINITO E LASCIA TUTTI SFINITI, CI SONO PERSONE TALMENTE ARRABBIATE CHE, VE LO GIURO, SPERANO CHE LE COSE VADANO MALE PER POTER URLARE CHE L’AVEVANO DETTO CHE I DELLA VALLE HANNO IL BRACCINO, CHE CORVINO E’ UN INCOPETENTE PER NON DIRE DI PEGGIO

ALLO STESSO TEMPO VOGLIO RICORDARE A CORVINO CHE LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI GIORNALISTI NON SI SVEGLIA LA MATTINA CON L’IDEA DI DANNEGGIARE LA FIORENTINA,.
IO ALMENO NON NE CONOSCO NEANCHE UNO, MA PUO’ DARSI CHE NON SIA BRAVO AD INVESTIGARE, VORREI RICORDARE A CORVINO CHE SE PENSA CHE CI SIA MALAFEDE DA PARTE DI QUALCUNO CHE STA NEI GIORNALI, NELLE RADIO, NELLE TELEVISIONI O NEI SITI INTERNET, QUESTA MALAFEDE VA DIMOSTRATA, ALTRIMENTI ANCHE QUESTE ILLAZIONI CONTRIBUISCONO A RENDERE IL CLIMA AVVELENATO, DIREI INSOPPORTABILE

CONSIGLIO A TUTTI DI CHIUDERE MENTALMENTE COL MERCATO E SUGGERISCO PURE UNA SANA SEDUTA DI AUTOCOSCIENZA PER IL BENE DELLA FIORENTINA, RICORDANDOCI CHE SIAMO TUTTI DI PASSAGGIO NELLA STORIA DELLA FIORENTINA NEGLI ULTIMI 83 ANNI SONO PASSATI IN TANTI. LA FIORENTINA E’ SOPRAVVISSUTA A TUTTO, FIGURIAMOCI QUINDI SE NON SI POTRA’ FARE A MENO DEI CRITICONI, DI NOI GIORNALISTI E PERFINO DI CORVINO

Spero oggi in una conferenza stampa di Corvino puntuale e puntuta, ma senza acredine.
Come sempre non ci sarò, per il semplice motivo che negli orari in cui Pantaleo convoca questi appuntamenti, io lavoro e non vedo perché dovrei rivoluzionare i miei impegni e la mia giornata per porre una/due domande al nostro DS.
Se invece avessi un’intervista da solo, cancellerei ogni altra cosa e andrei certamente.
E poi comunque ci sono i giornalisti di Radio Blu che sanno cosa chiedere, senza però andare in trincea e senza ingaggiare deleteri corpo a corpo.
Perché qui sembra che si sia perso il senso della misura e delle cose, la situazione si sta pericolosamente incattivendo in un crescendo di incomunicabilità.
Ci scordiamo tutti, da Corvino ai giornalisti, dai dirigenti ai tifosi, che di Fiorentina ce n’è una sola e che noi siamo solo dei frammenti di qualcosa che c’è stato e ci sarà anche dopo il nostro modesto “transito terrestre”.
Ed invece eccoci lì, chi più chi meno, a cercare di difendere il proprio orticello (o giardino, perché esistono anche personaggi con l’io talmente ipertrofico da non riuscire a contenersi), eccoci lì ad accumulare risentimento, ad avercela con questo e con quello.
Niente risse oggi, please.
Cerchiamo di non farci riconoscere e chiudiamo (finalmente!) per quattro mesi il discorso sul mercato.

Chiuso un mercato da sfinimento per la lunghezza e per le speranze disattese, ora è arrivato il momento di voltare pagina.
Se seguiamo con passione la Fiorentina, la prendiamo così com’è, perché tanto fino a gennaio non possiamo cambiare niente e quindi è inutile perdersi con i rimpianti e le arrabbiature per quello che non è stato.
Noto purtroppo in giro invece una certa voglia di giustizia sommaria, che applicata al nostro caso vuol dire avere masochisticamente la speranza che le cosa vadano male per poter affermare “di averlo detto”, per prendersela con Della Valle e/o Corvino.
Ma questa gente ama davvero la Fiorentina? Ne dubito fortemente.
Personalmente cercherò di non parlare e non pensare più agli acquisti (per le cessioni mi pare si sia già dato…) per i prossimi quattro mesi, sperando che Corvino a gennaio mi chiami dicendomi che ho sbagliato e mi rinfacci beffardo l’insufficienza data nell’ultimo post.

P.S. Oggi primo settembre il Pentasport compie trent’anni esatti.
Se mi guardo dentro, scopro che non sono mica cambiato troppo (anzi, quasi per niente nei concetti guida della vita) da quel 1979 quando, appena diplomato, cominciai a trasmettere a Radio Blu per la prima volta pagato, dopo tre anni di vagabondaggio gratis in altre emittenti che oggi, e da tempo, non ci sono più.
Io e Radio Blu ci siamo dati veramente tutto in questi tre decenni e, purtroppo per alcuni, non ho ancora nessuna voglia di smettere.
Grazie a tutti: a chi mi ha fatto iniziare e a chi mi segue, anche contestandomi, con affetto da tanto tempo.

Il peggior mercato dell’era Della Valle, non c’è dubbio.
La cessione di Kuzmanovic è una sconfitta per tutti: Corvino, Prandelli, la Fiorentina.
L’anno scorso di questi tempi pare che lo volesse il mondo, a cominciare dal Milan, si parlava di una ventina di milioni e ora se ne va ad otto.
Dice: è stato lui a chiedere di andare via.
Se anche fosse, gli si dice di no oppure si prova a prendere qualcuno che lo valga tecnicamente perché in mezzo al campo noi abbiamo solo Zanetti, Donadel (che prendono un’ammonizione ogni due partite, ma Zanetti è sopra la media) e Montolivo.
A meno che non si voglia puntare su Santana, che in mezzo è un chiaramente un ripiego, sul sempiterno Jorgensen o sul giovanissimo Di Tacchio.
In attacco siamo ai soliti discorsi con Gilardino e Castillo e in difesa ol problema non è la quantità, ma la qualità.
Detto questo, da domani si volta pagina, si fa un bel sospirone e si prova a vedere con il solito amore e la solita passione dove e come si va a finire con una rosa indebolita.
San Cesare pensaci (ancora una volta) te.

Bisogna per forza essere prudenti e così, come fino a una settimana fa eravamo a chiederci quando sarebbe sbocciato Jovetic, ora non dobbiamo esaltarci più di tanto perché a nemmeno vent’anni si ha il pure il diritto di essere altalenanti.
E comunque, tanto per andare giù decisi, tra sabato e domenica Jovetic batte nettamente Pato, che è e sarà il suo tormentone.
Succede così che nel giorno in cui diciamo addio ad un’upotesi di grande calciatore (Kuzmanovic) ci si possa scaldare all’ombra del vice Mutu, che sarà sempre più difficile tenere fuori.
Lui ha trascinato una bella Fiorentina in una vittoria strameritata, che conferma ancora la bravura di Prandelli, eccezionale nel portare la squadra coi giri giusti alla quarta gara in dodici giorni.
Adesso stacchiamo per un attimo, aspettiamo senza molte illusioni la fine del mercato e coccoliamoci questo Jovetic.

Ho sbagliato.
Sì, ho sbagliato.
Ma non ad arrabbiarmi con chi ha insulsamente definito rabbino l’essere avaro (un modo di dire toscano? Ma da dove arriva una simile idiozia?).
Ho sbagliato a non arrabbiarmi prima, a non essere più duro in altri momenti.
Per esempio con chi usa con molta disinvoltura questa definizione odiosa di “checche isteriche”, che rimanda a periodi oscurantisti.
Chiaro che la storia del rabbino mi ha toccato sul vivo perché già molte volte, per non creare polemiche fini a se stesse, mi è toccato abbozzare e far finta di niente quando ho sentito, anche da persone che stimo, tirare fuori questa offensiva banalità.
La storia poi che tale espressione sia simile all’editto bulgaro non so se sia più comica o stupida.
Secondo qualcuno un bulgaro si dovrebbe offendere se gli viene ricordato come il suo Paese sia stato per decenni prigioniero di una feroce dittatura.
Ma gli ebrei non sono una Nazione, Israele è una Nazione, con tutti i suoi i pregi e i suoi difetti.
Gli ebrei sono uomini e donne che credono a certi valori religiosi e le generalizzazioni sono il primo passo verso la discriminazione.
Esattamente come chi accomuna gli omosessuali ad una associazione di persone in preda perenne degli isterismi più deleteri (checche isteriche, appunto).
Oppure chi è convinto che tutti quelli dell’est Europa ti freghino sempre il portafoglio.
Io, che sono ebreo per puro caso (cioè perché erano ebrei i miei genitori e non per convinzione religiosa), butto spesso via i soldi e davvero non sopporto chi sta a lesinare, non avendone bisogno, l’euro in più o in meno.
Il primo passo per l’emarginazione delle persone è etichettarle, magari inconsciamente, il secondo è isolarle, il terzo è perseguirle.
E se volete trovare degli esempi, basta che andiate a leggere un qualsiasi manuale di storia.

Non è mica andata troppo male, basta dare un’occhiata alle difficoltà attuali del Liverpool, che si sta incartando in campionato e Aquilani, a salute, sta ai reds quanto Zanetti a noi.
Il Lione è alla nostra portata e lo abbiamo visto l’anno scorso, gli ungheresi sono un passo indietro.
Certo, tutto dipende dalla Fiorentina, da come sta e da quanto crede in se stessa.
Lo scorso anno, dopo il pareggio in Francia, ci siamo afflosciati e già uscendo dal Gerland eravamo convinti di aver sprecato un’occasione irripetibile.
Ed invece, guarda com’è fatto il calcio, adesso abbiamo un’altra chance, e stavolta non va buttata via.

Vi piacerebbe oggi alle 18 essere un tifoso del Napoli, del Genoa, del Palermo, della Samp, della Lazio o, soprattutto della Roma?
E via che è bello sentirsi invidiati, stare lì alle 18 ad aspettare per il secondo anno consecutivo con libidine calcistica da quale parte dell’Europa che conta andremo.
Poi, certo, la difesa è da brividi e sarà bene non aspettarci niente di più dell’anno scorso in Champions per non cadere in depressioni postume, ma intanto ci siamo.
Io aspetto una buona notizia da oggi a lunedì prossimo e continuo a sperare ardentemente che a Gilardino non accada mai niente perché anche ieri non avevamo un attaccante di ruolo in panchina.
Eppure, anche così malconci, ce l’abbiamo fatta, con un pubblico secondo me straordinario e in questo caso non sono d’accordo con Prandelli che si è lamentato per i fischi durati un minuto alla fine del primo tempo.
Erano liberatori, perché poi, pronti via nel secondo tempo, la gente trascinata dalla curva è tornata a trascinare la Fiorentina.

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