Al Milan è successo che in cinquantamila a gennaio chiedano a Kaka di rimanere, che Maldini (Maldini!!) debba chiudere una carriera unica tra i fischi dei suoi ultras, che Kaka venga quindi venduto lo stesso a giugno, con relativa contestazione, e che i soldi finiscano in cassa.
Poi il Milan viene umiliato e asfaltato nel derby, ma i tifosi della ex fossa dei leoni diventano imrovvisamente delle mammolette ed invitano tutti a “stare con Berlusconi”.
Ora, premesso che contestare la più straordinaria dirigenza mai vista nel dopoguerra del calcio italiano (oh yes, molto meglio dell’Inter di Moratti, durato cinque anni, e della Juve di Boniperti, che spesso gli scudetti li vinceva si sa come, mentre il Milan ha sempre abbinato i successi al gioco) è da folli oltre che da ingrati, non appare un po’ strano il cambiamento di rotta?
Repubblica ieri ci ha fatto un grande articolo, dove si parla di cinquemila biglietti omaggio dati alla curva e di un film girato da uno dei due capi del tifo rossonero, inquisito e considerato come l’altro un delinquente dalle forze dell’ordine.
Ve lo immaginate uno scenario del genere a Firenze, dove i capi tifosi sono accusati da alcuni di essere al soldo della società solo perché non abbastanza duri verso i Della Valle?
Ce lo vedete un Sartoni o un Brazzini a fare gli attori nella parte di se stessi in un film di Panariello?
Facciamole ogni tanto queste riflessioni, perché ci aiutano a passare meglio la giornata.