Spero oggi in una conferenza stampa di Corvino puntuale e puntuta, ma senza acredine.
Come sempre non ci sarò, per il semplice motivo che negli orari in cui Pantaleo convoca questi appuntamenti, io lavoro e non vedo perché dovrei rivoluzionare i miei impegni e la mia giornata per porre una/due domande al nostro DS.
Se invece avessi un’intervista da solo, cancellerei ogni altra cosa e andrei certamente.
E poi comunque ci sono i giornalisti di Radio Blu che sanno cosa chiedere, senza però andare in trincea e senza ingaggiare deleteri corpo a corpo.
Perché qui sembra che si sia perso il senso della misura e delle cose, la situazione si sta pericolosamente incattivendo in un crescendo di incomunicabilità.
Ci scordiamo tutti, da Corvino ai giornalisti, dai dirigenti ai tifosi, che di Fiorentina ce n’è una sola e che noi siamo solo dei frammenti di qualcosa che c’è stato e ci sarà anche dopo il nostro modesto “transito terrestre”.
Ed invece eccoci lì, chi più chi meno, a cercare di difendere il proprio orticello (o giardino, perché esistono anche personaggi con l’io talmente ipertrofico da non riuscire a contenersi), eccoci lì ad accumulare risentimento, ad avercela con questo e con quello.
Niente risse oggi, please.
Cerchiamo di non farci riconoscere e chiudiamo (finalmente!) per quattro mesi il discorso sul mercato.