Giorni di riflessione un po’ su tutto, dunque anche sulla nostra amata Fiorentina.
Siamo a metà del guado, siamo cioè più ricchi e ben disposti ad investire delle squadre normali, ma siamo anche lontani anni luce dalle tre che hanno sottomesso brutalmente il calcio (due soprattutto).
Dal 2002 volevamo la prova d’amore dai Della Valle verso la Fiorentinna e adesso possiamo dirci soddisfatti visti i sostanziosi assegni staccati per ripianare i deficit sempre più ampi del 2003, 2004 e 2005.
Ora però si impongono scelte di fondo decisive per nostre prossime fortune.
Abbiamo diverse fiches, cioè milioni di Euro, da puntare ed io dico che il primo acquisto che dobbiamo fare è per un giocatore che gioca già nella Fiorentina: Sebastian Frey.
Più lui di Vidic, Marchionni o anche De Rossi.
Frey ci ha fatto dimenticare di aver vissuto dal 2001 con una terrificante emergenza portiere.
Su Panorama, in un’intervista a tutto tondo, Buffon lo ha inserito fra i primi dieci del mondo.
E’ un’ammissione onesta, che fa onore al numero uno della Nazionale.
Da agosto ad oggi Frey è stato il migliore del campionato, ha dieci anni di carriera davanti, guadagna tanto e da quel che ho capito conoscendolo un po’ ha già sbagliato abbastanza fuori dal campo per non commettere più errori grossolani.
Ho provato a capire qualcosa di più sulla sua posizione e mi sono convinto che il suo sia davvero un prestito secco, senza purtroppo nessuna opzione viola.
E allora sarà il caso di mettersi a tavolino con il Parma, e anche a costo di spendere un po’ di più di quello che era il budget previsto portarselo a casa il prima possibile.
Poi vediamo quanto avanza e con quello che c’è penseremo a come e dove rinforzare il resto della squadra.

Io non voglio rovinare a nessuno la festa più intima e sentita dell’anno, ma mi piacerebbe che ognuno di noi fra oggi e domani ci pensasse almeno trenta secondi.
E dal 26 dicembre cinque secondi al giorno, tutti i giorni.
L’emergenza fame nel mondo si aggrava ogni giorno di più, .
Oggi nel mondo 852 milioni di persone soffrono per fame o
malnutrizione.
Se non ci sarà un significativo incremento della politica di aiuti i traguardi previsti per il 2025 saranno conseguiti solo nel 2150.
La poverta’ dei bambini non e’ piu’ una costante dei Paesi in via di
sviluppo, ma coinvolge pesantemente anche i Paesi industrializzati.
In Europa, il rapporto Unicef 2005 sulla poverta’ infantile nei paesi
ricchi assegna la maglia nera all’Italia, con un 16,6%.
Nel 2004, secondo i dati forniti dall’Istat, le famiglie residenti in Italia che si trovavano in condizione di poverta’ relativa erano 2 milioni 674 mila, pari all’11,7% (nel 2003 erano 2 milioni 360 mila).
Poverta’ relativa significa vivere con un reddito inferiore alla meta’ dell’introito medio e la soglia convenzionale per definire “povera” una famiglia di due componenti e’ rappresentata dalla spesa media mensile pro-capite di circa, nel 2004, di 919,98 Euro.
Se leggete queste righe, avete ovviamente un computer e quindi credo e spero che non facciate parte della categoria.
Ma proprio per questo, nei giorni di grande felicità per tutti, DOBBIAMO pensare a chi sta peggio.
Auguri a tutti voi!

Come si fa a continuare così nel calcio?
La Juve ha appena stipulato un contratto televisivo onnicomprensivo con Mediaset per 218 milioni di Euro in due stagioni, il 2007/2008 e il 2008/2009.
Ha comprato tutto e in pratica, se Sky vorrà ancora trasmettere via satellite la Juventus, dovrà trattare con Mediaset il prezzo, però questo a noi interessa poco.
Semmai ci interessa come sia quasi certo che identico trattamento verrà riservato al Milan.
Sarà una partita di giro, perché mi pare che il proprietario del Milan e di Mediaset sia lo stesso signore che a tempo perso fa pure il Presidente del Consiglio.
Ora: la Fiorentina, se va bene, in quelle due stagioni riuscirà a prendere 60 milioni di Euro, ma già dal prossimo campionato Sky, che adesso paga 14,5 milioni di Euro giocherà al ribasso e l’ipotesi dei 60 milioni è legata alla partecipazione tutt’altro che sicura alla Champions Leagues.
Comunque sia, è meno di un terzo della Juve (e Milan), e allora come si fa a gareggiare?
Viene voglia di dire: fatevelo da soli il vostro maledetto campionato stramilionario.
Giocate venti volte Juve-Milan e altre venti Milan-Juve e poi guardiamo quante gente vi compra gli incontri da casa o va allo stadio.
Ma sì, fatevi la Coppa Europa per grandi club sognata da Giraudo e Galliani, ingrassate ignobilmente con i soldi delle televisioni e lasciate a noi comuni mortali il piacere di vedere giocare a calcio partite vere, tante partite vere, di quelle che non si sa mai come andranno a finire.
P.S. Stamani leggendo i giornali ho scoperto che Zamparini la pensa come me o viceversa.
E’ imbarazzante avere qualcosa in comune con lui, ma si vede che è proprio Natale…

Conosco amici che si stanno separando per colpa (merito?) degli sms.
Altri che hanno rischiato il matrimonio o il fidanzamento, eppure continuano imperterriti.
Uno di loro pensava di aver trovato l’amore cominciando una corrispondenza via telefonino con un’anonima interlocutrice tanto dolce e carina con le parole, peccato fosse un annoiato commercialista di Genova che immaginava la stessa cosa.
E’ diventata una specie di droga: invii il messaggino e pretendi subito una risposta.
Fremi nell’attesa.
E se il display non si accende nel giro di dieci minuti scatta la delusione, il senso di esclusione, l’aspettativa non mantenuta.
Mi chiedo: ma fino a dieci anni fa come diavolo facevamo?
Come dialogavamo?
Come imbastivamo le nostre trame amicali e sentimentali?
Per le feste i messaggini si decuplicano, per la gioia degli operatori della telefonia mobile.
Io da anni ho deciso di mandare pochi sms, ma tutti personalizzati.
Non sopporto quelli seriali del tipo: “Pino, Maria e la piccola Laura augurano buon Natale e un felice anno nuovo”, sanno di catena di montaggio e non rispondo mai.
E voi come vi comportate?

Ci hanno appena squalificato il campo perché

al 10° minuto del secondo tempo, la parte della tifoseria della Fiorentina situata in curva sud, dopo aver distrutto alcuni servizi igienici, scagliava pezzi degli stessi nonché alcuni petardi dall’anello superiore della curva nella zona sottostante del recinto di giuoco, che divide la curva dalla tribuna maratona. I tifosi, per effettuare tali lanci, si sporgevano lateralmente rispetto al lato alto della griglia, posta a separazione tra la curva e la tribuna.
Per effetto di tale comportamento, ed in particolare dell’esplosione di un petardo, uno steward della Soc. Empoli, che si trovava nella parte del recinto di giuoco posta tra la curva e la tribuna, subiva lesioni all’occhio destro, che rendevano necessario un intervento medico di urgenza, con applicazione di lavaggio con soluzione fisiologica e bendaggio dell’occhio (vedasi certificazione medica allegata al supplemento di relazione.

E adesso cari imbecilli che fate casino, che spaccate i bagni, che cercate sempre di menare le mani, che fate del razzismo di pelle, religione, di collocazione geografica il vostro vanto, che considerate un nemico chiunque non la pensi e/o agisca come voi, adesso siete contenti?

Che delusione i tifosi del Livorno.
Sventolano fieri e felici un bandierone collage che esalta la Palestina, e fin qui poco male, perché tutti noi vorremmo due Stati sovrani, Israele e, appunto, la Palestina.
Il fatto è che nel bandierone vengono esaltate pure Cuba e Unione Sovietica, come dire due dittature tout court, con milioni di morti alle spalle e qualche condanna a morte ancora da eseguire dalle parti dei Caraibi.
Che bello fare la rivoluzione allo stadio, con la pancia sempre piena ed un letto caldo che ti aspetta a casa…
Non contenti, alcuni nostalgici di “Zio baffone”, al secondo gol del Milan, hanno srotolato uno striscione di auguri a Stalin, di cui ieri ieri ricorreva il ben poco lieto compleanno.
Aberrante.
Adesso possiamo finalmente dire che nel campionato dell’imbecillità è partito ufficialmente l’inseguimento a Di Canio, che per ora resiste saldamente in testa, anche perché aiutato dai gregari Delio Rossi e Lotito.
Intanto Vittorio Cecchi Gori è tornato a chiedere i soldi del titolo sportivo a Della Valle.
Fa il paragone con i 35 milioni di Euro pagati da De Laurentiis per il Napoli: punterebbe in teoria a quella cifra, ma si accontenterebbe di molto meno.
VCG si è pure offeso perché vorrebbe essere invitato al Franchi da DDV ed io sarei pure d’accordo con lui, a patto però che gli venisse riservato un posto in curva Fiesole, magari tra il Marasma ed il Collettivo…

Quando ci sono queste partite, quando si vince così, si torna a casa innamorati del calcio e ancora di più della Fiorentina.
Fusione perfetta tra pubblico e squadra, secondo tempo da incorniciare per intensità agonistica e qualità tecnica di tutte e due le squadre.
Unico neo, Rosetti: non è che sia contro la Fiorentina, il fatto grave e che si è semplicemente e clamorosamente imbrocchito, chissà cosa gli è successo.
E poi Montolivo.
Vuoi vedere che una volta tanto non avevo sbagliato a dichiararmi contrario alla sua trasformazione forzata in un nuovo Pirlo davanti alla difesa?
Lui sta bene lì, negli ultimi venti metri, dove il campo per tanti è troppo stretto.
Credo che un Montolivo così allontani un po’ Fiore da Firenze, ma avremo tempo e modo pensarci con calma.
Adesso ci godiamo i tre punti ed il quarto posto, sorridendo del supponente scetticismo con cui ci tratta la grande stampa televisiva e cartacea.

Se si arriva a pensare che dopo lo spettacolare scontro dialettico in cui DDV ha letteralmente stracciato il nostro Presidente del Consiglio, per danneggiarci stasera ci abbiano mandato apposta Rosetti, beh allora si chiude con il calcio e ci occupiamo di altro.
Non ci credo anche perché questa designazione mi ricorda tanto quella di Dondarini contro il Chievo nello scorso campionato dopo i fattacci di Genova.
E non mi sembra che a Verona sia poi andata così male…
Ma ve lo immaginate cosa succederebbe se Rosetti, dopo le nefandezze di Roma di cui ha parlato tutta l’Europa calcistica, ci danneggiasse di nuovo?
Magari stasera a mezzanotte scriverò di essermi sbagliato, ma proprio non ci credo.
Resta invece sullo sfondo lo scontro tra Della Valle e Berlusconi: deve essere il destino dei padroni della Fiorentina quello di litigare con chi comanda, nella politica e nel calcio.
Ci faremo ancora del male?
Quando sentivo DDV sparare bordate ad alzo zero contro il Governatore Fazio, allora sostenuto da tutta la maggioranza e buona parte dell’opposizione, pensavo, ricordandomi della sacralità della sua figura: “ma non starà esagerando? Non cercheranno di farlo fuori?”.
Alla fine ha avuto ragione lui, e quel gruppo ci imprenditori cinquantenni (avete notato che Montezemolo ancora non ha detto una parola sull’argomento?…) che si sono messi in testa di rovesciare il sistema del potere economico in Italia.
Che Berlusconi gliel’abbia giurata, dopo la figura miserrima rimediata lunedì sera, è certo.
Che ci riesca davvero a vendicarsi, un po’ meno.

Due uscite strepitose a proposito di quello di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi.
La prima, volontariamente comica, è di Gene Gnocchi e riguarda i famigerati “furbetti del quartierino”, quelli che prendevano i soldi dai conti correnti dei clienti defunti e che addebitavano a tutti spese inesistenti per continuare a rubare.
“Sapete che Fiorani voleva lanciare per la BPI un nuovo prodotto bancario: il conto arance…”
La seconda, involontaria, è stata recitata davanti alle telecamere da un convinto Delio Rossi che mirava a difendere il povero Di Canio (una buona notizia finalmente, lo hanno squalificato per una giornata, così domani sera potrà rileggersi in santa pace il Mein Kampf).
“Via, non esageriamo, non si può mica fare di ogni erba un fascio…”
Impagabile.

Da trent’anni discutiamo sui numeri dieci viola, amandoli e rimpiangendoli.
Solo su tre eravamo tutti d’accordo: Bonomi, Maspero e Nakata.
Eravamo tutti d’accordo che se ne andassero via alla svelta perché quella maglia, almeno per noi quarantenni, ha un fascino particolare.
Fiore è un ritorno al passato, al quel gusto del bello che tanto piace ai fiorentini, ma ce lo possiamo permettere?
Io direi di sì, ma lo dico di istinto, senza stare a fare troppe speculazioni tattiche su come dovrebbe o potrebbe giocare la Fiorentina.
Dico di sì perché è l’unico insieme a Toni a regalarmi mentre faccio la radiocronaca il gusto dell’imprevedibilità.
Da Fiore ti aspetti sempre qualcosa di importante, e se proprio non arriva niente (vedi Milano e due volte Roma) ti porti dentro l’amarezza dell’amante respinto, del tradimento sentimentale.
Insopportabile.
In verità ci sarebbe pure Bojinov, ma bisognerebbe che andassi a vedere le partitelle del giovedì per godere di un suo colpo ad effetto.
Tanto per essere chiari, tra Rivera e Mazzola io avrei sempre fatto giocare Rivera, così come tra Fiore e, tanto per dire, Pazienza non avrei dubbi su chi mettere in campo.
Poi però ci sono gli equilibri, le esigenze tattiche, le diagonali e le coperture, insomma tutte quelle cose che Prandelli conosce benissimo e che ci fanno stare felicemente al quarto posto in classifica (comunque con Fiore, che è sempre partito titolare).
E allora il dibattito è aperto: lo cogliamo o non questo Fiore?
Se il Valencia ci fa un bel po’ di sconto sui 3,5 milioni di Euro fissati per il suo cartellino, io non avrei dubbi.

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