E pure di Liguori, per non parlare di Luna (Riccardo) e degli altri frequentatori di salotti/risse televisive.
Sul fronte tv nazionali io mi sono arreso: non ci vogliono ai dibattiti su calciopoli, tanto che dall’inizio di tutta questa storiaccia ho contato solo una sortita di Pallavicino e qualche affondo di Sconcerti.
Non è la favola della volpe e l’uva, ma ad un certo punto mi sono chiesto: siamo proprio sicuri che queste chiacchiere servano a qualcosa?
Pensiamo davvero che uomini come Guido Rossi e Francesco Saverio Borrelli si lascino influenzare da un’intemerata di Sposini o da un delirio di Liguori?
Ma dai, siamo seri: quelli sono giochetti per noi.
Chi dovrà giudicare sa di avere in mano le sorti della quarta industria italiana e non potrà certo lasciarsi inflenzare dal velenoso vento televisivo.
Contano le carte, solo quelle e oggi, a quanto ho letto, è una giornata interlocutoria.
Nuove intercettazioni, ma sempre sul solito tormentone, cioè Fiorentina che non sapendo a che santo affidarsi per evitare le ingiustizie si butta fra le maledette braccia di Mazzini.

P.S.
E’ arrivato pure il Milan, leggete un po’ qui (grazie a Pierluigi Cerbai, che me lo ha segnalato) da Corriere.it

La Juventus era in grado di determinare anche il calendario del Campionato. A rivelarlo sarebbe stato l’ex allenatore Carlo Ancelotti dopo essere approdato al Milan. Destinatario delle confidenze, il dirigente rossonero Leonardo Meani che lo racconta al telefono all’arbitro Pierluigi Collina. L’ultima informativa consegnata dai carabinieri del reparto operativo di Roma ai magistrati napoletani, svela nuovi retroscena sullo scandalo del calcio. E individua le pressioni,ma anche le minacce della dirigenza del Milan per ottenere designazioni favorevoli dopo aver scoperto le manovre della Juventus. Il telefono intercettato è quello di Meani, ma il presidente Adriano Galliani interviene più volte sulla scelta di «fischietti» e assistenti.

Trucchi e calendario
Nell’aprile 2005, subito dopo l’incontro Siena- Milan, Meani chiama Collina «lamentandosi per la designazione di De Santis per l’incontro Juventus-Inter e proseguendo gli riferisce quanto raccontatogli da Carlo Ancelotti in merito alle designazioni arbitrali nel periodo in cui allenava i bianconeri ed era alle dipendenze di Luciano Moggi». Così è annotata la conversazione. «…”Ma tu sai che ieri in macchina, quando mi diceva Carletto che il giovedì, il giovedì quel famoso, l’altra persona famosa gli… gli diceva, domani abbiamo questo arbitro e veniva, e c’era quell’arbitro… e c’era il sorteggio e fa e noi non… io non riusci…, non mi spiegavo, lui il giovedì sapeva già l’arbitro che aveva alla domenica. Tu pensa, questo prima, quando riuscivano a manovrarlo in un certo modo no!”. Sempre Meani proseguendo nella conversazione, aggiunge, per meglio far comprendere al suo interlocutore il potere di Moggi sul sistema calcio, che addirittura lo stesso riesce anche ad influenzare la stesura del calendario “Era tutto, era tutto be…, mi diceva ieri in macchina che addirittura quando gli diceva ti piace… in fase di preparazione del calendario, gli diceva come dici che sia meglio, vogliamo cominciare con queste partite o con quell’altre partite o… con… che squadre vogliano trovare all’inizio”».

L’avvertimento
Il 19 aprile 2005 Meani telefona ad Adriano Galliani, «il quale ne approfitta per chiedergli se ha parlato con i designatori, ricevendo non solo risposta positiva dal Meani ma anche l’energico richiamo fatto sia a Bergamo che a Mazzei (designatore degli assistenti, ndr), tant’è che per il prossimo incontro con il Chievo è stato designato l’assistente Puglisi». Galliani sapeva dunque quale fosse la procedura per ottenere designazioni favorevoli. Del resto, quale fosse il tenore delle «pressioni» esercitate dai rossoneri, emerge proprio dalla trascrizione della conversazione tra lo stesso Meani e Mazzei dopo Siena-Milan del 17 aprile 2005 finita 2-1, nel corso della quale il dirigente milanista si lamenta del guardalinee Baglioni che aveva annullato un gol. «Che cazzo! Io questo proprio non lo voglio no! Non l’ho mai chiesto nè voluto! Questo è uno… oltretutto adesso mi dice di stare molto attenti eh! Di non sbagliare perché Galliani è furibondo! Quindi digli di stare molto attenti da qui alla fine del campionato… quindi anche mercoledì cercate di mandare due intelligenti… ». I due si parlano nuovamente dopo pochi minuti. Meani: «Adesso state attenti, state attenti perché è super velenoso, mandateci gente, perché ormai… mandateci anche a noi un po’ il Consolo della situazione, non è che lo mandi sempre a Torino… hai capito?». Mazzei: «Sì, no, no, no te lo mando, non è che… ci mancherebbe altro».

Gli sms
Mentre Moggi contava su Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, Meani si affidava al segretario della commissione arbitrale Manfredi Martino. Due giorni prima di Milan-Chievo «Meani riceve un sms da Martino che gli comunica che l’arbitro sarà Paparesta e gli assistenti Puglisi e Gemignani». Puglisi appare per il dirigente rossonero un «uomo di fiducia»: era stato proprio lui, alla vigilia di Milan-Inter di Champions League ad affermare al telefono “l’importante è che noi riusciamo a fargli il culo a ’sti interisti”. E infatti, dopo aver ricevuto l’sms Meani esulta. «Chiama l’assistente Babini —si legge nell’informativa — e con tono trionfante gli comunica che le sue lamentele (dopo Siena- Milan, ndr) hanno avuto l’effetto desiderato: “…dopo la purga arriva… arriva la medicina…” e alla richiesta di ulteriori precisazioni replica “…siccome si sono cagati addosso, allora mandiamogli i suoi amici”».

Il dossier a Letta
Il 27 aprile 2005 Galliani chiama Meani «per avvisarlo di riferire all’arbitro Paparesta “che il dossier è nelle mani del sottosegretario Gianni Letta”, dopo che in proposito gli aveva specificato “che questa mattina mi ha chiamato, m’ha detto che conosce la vicenda che interverrà!”. Il contenuto del dossier non è specificato. Ma nell’informativa c’è la telefonata fatta due minuti dopo da Meani e Paparesta «per informarlo di quanto Galliani gli aveva riferito». Dopodiché, Meani esterna le sue considerazione sull’attuale situazione del mondo arbitrale, “… e bisogna un po’ cambiare, bisogna un pochettino cambiare il vento però!”… Il dirigente milanista, infine, invita l’arbitro a contattare il presidente Galliani per ringraziarlo del suo interessamento per la vicenda che lo riguarda».

Me le sono lette le nuove intercettazioni e forse avrò gli occhi foderati di viola, ma non mi pare che aggiungano molto a quanto già sapevamo.
E’ Bergamo che dice a Mazzini “era tutto pilotato”, non è Della Valle che chiama Lotito per mettersi d’accordo.
Voglio dire che è evidente come ad un certo punto, non sapendo più a quale santo votarsi per evitare di retrocedere, i dirigenti viola si siano messi nelle mani di Mazzini.
Da lì a quelle di Moggi il passaggio è stato rapido e per niente indolore.
Ritorno sul concetto iniziale: come mai siamo arrivati a questo punto?
Possibile che non conti niente quello che la Fiorentina ha subito per almeno sei mesi?
E’ anche onesto dire che mi pare impossibile cavarcela senza danni, ma dobbiamo scongiurare in tutti i modi la B, che sarebbe un colpo quasi mortale.

Sono tra i meno adatti a confrontarmi con la vicenda Toni e non solo per il burrascoso passato con Batistuta, che dal 1997 ad oggi mi ha procurato amarezze e contestazioni.
E’ proprio questione di indole, che proverò a spiegare con un paio di esempi personali.
Da una decina di anni varie radio (e una in particolare…) mi fanno offerte per passare ad altre frequenze, qualche volta proponendo ingaggi imbarazzanti per la povertà del settore.
Ebbene, non mi è mai passata nemmeno una volta per l’anticamera del cervello l’idea di andare a bussare a quattrini da Rinaldo Pieroni, il proprietario di Radio Blu, solo perché da altre parti mi promettevano mari e monti.
Quello era il budget e quello dovevo prendere e se ho chiesto qualche investimento in più è stato solo per ingaggiare un opinionista particolarmente prestigioso per il Pentasport.
Sciocco? Può darsi, ma siccome i cinquemila Euro in più o in meno in un anno per mia grande fortuna non mi cambiano la vita, ecco che ho sempre preferito privilegiare, rispetto ai soldi, aspetti diversi della vita professionale.
Il secondo esempio riguarda Raffaello Paloscia, che da tempo conduce una straordinaria e coraggiosa battaglia per magnificare l’ascolto e le virtù di un’altra emittente.
Spesso mi è stato suggerito di punzecchiarlo un po’, perché alcune sue affermazioni finiscono inevitabilmente per ledere il lavoro di Radio Blu, ma io proprio non ce la faccio ad attaccarlo ed il motivo è semplice.
Paloscia nel 1987, quando cioè in televisione non mi conosceva nessuno o quasi, credette in me e mi impose a Rete 37.
Per tre anni facemmo insieme “Calcio parlato” e questo non posso e non devo mai scordarlo.
Gli sono insomma riconoscente, anche se sono passati quasi vent’anni.
Tornando a Toni, credo che abbia sbagliato tempi e modi per andare a battere cassa.
Non è questo il momento, mediaticamente parlando: i tifosi, strangolati dalle vicende di Calciopoli, non capiscono ed infatti nella stragrande maggioranza mi pare non siano troppo afflitti da una sua eventuale partenza, a patto però che sia compensata da adeguata contropartita.
Comunque sia, è stata un’uscita a vuoto: te ne freghi del contratto firmato dieci mesi fa e vuoi guadagnare più del doppio? Provaci pure, ma fallo in silenzio.
Manda il tuo procuratore in avanscoperta a discutere con Corvino e tu (Toni) glissa sorridente alle domande sul futuro.
Così, in qualunque modo vada a finire, è stata sciupata un’immagine bella di una stagione unica.
Ma è mai possibile che tra tanti amici e amici degli amici non ci sia nessuno in grado di dare a questi milionari del pallone un consiglio giusto?

Eccola qui fresca fresca l’ultima arrivata: la grana Toni.
Mi ha appena informato Biagiotti e non ho ancora ascoltato le parole del bomber, ma pare che il nostro centravanti non sia per niente convinto di restare, prima vuole incontrare Della Valle, con cui pare abbia vedute diverse (che si tratti di politica estera o più prosaicamente di aumento di ingaggio?…).
Scelta di vita? Occasioni che nella carriera non capiteranno mai più?
Fate voi, io queste scene le ho già viste e sull’argomento ho dato il mio parere nel 1997 con Batistuta, pagando prezzi salatissimi alla mia libertà di pensiero.
La grana in arrivo è un bel modo per misurare la voglia di calcio nuovo dei Della Valle, perché Toni ha un contratto fino al 2009 e se la Fiorentina vuole tutto rimane così com’è.
Vedremo.
Questa comunque ci mancava: che bello aver raggiunto la Champions e festeggiarla così.

Ragazzi, armiamoci di pazienza perché sarà lunga.
Ragioniamo: prima devono chiudere l’indagine penale a Napoli e poi apriranno quella sportiva e quasi certamente ci deferiranno.
A quelo punto bisognerà fare davvero qualcosa: non ho idee precise sull’argomento, ma non possiamo certo stare fermi.
Sull’onda emotiva della rabbia per aver letto certe cose, a metà settimana avevo pensato ad una convocazione pacifica a Coverciano, tanto per ricordare che non siamo la Lazio ma neanche l’agnello da sacrificare sempre.
Ho fatto le mie verifiche con chi di dovere e ci ho ripensato, o meglio: mi hanno indotto a ripensarci, perché ancora non è il momento di cose eclatanti e pensandoci bene hanno ragione loro.
Questa è infatti una battaglia che si combatte pure sulla tenuta nervosa e noi non dobbiamo scivolare in gesti sbagliati, come ad esempio mi stava accadendo venerdì, quando volevo mandare al Pentasport la registrazione integrale della conversazione tra il tifoso e Mazzini scordandomi che era una telefonata diciamo così “carpita” e non una intercettazione.
Il concetto fondamentale è che in B non possono e non devono mandarci perché per per tre quarti di tutta questa storiaccia noi siamo parte lesa e dovranno tenerne conto.
Per il resto, forse è bene non esagerare con le speranze e rimanere vigili.

Ho sentito il bisogno di tirare un po’ il fiato, perché questa storiaccia è davvero sfibrante.
Ieri è stata una giornata estremamente impegnativa e giornalisticamente perfino divertente, se non ci fossimo dovuti occupare di Fiorentina.
Sta funzionando benissimo la sinergia con Radio Fiesole e Fiorentina.it, siamo sulla stessa lunghezza d’onda, a tratti lavoriamo in equipe, pronti ovviamente a farci nuovamente della sana concorrenza quando tutto andrà a posto.
Nel frattempo a noi si sono aggiunte Radio Rosa e Radio Studio 54 e so bene che manca qualcuno, ma non mi va di stare a personalizzare: ognuno si comporti come meglio crede e per le offese via etere ci sono apposta gli avvocati.
Una delle cose più curiose che ho letto è stato vedere come Moggi dettasse a Bergamo perfino gli articoli su La Gazzetta dello Sport.
La mancata espulsione di Thuram a Torino nel 2004 viene infatti ridisegnata ad uso e consumo dei bianconeri ed allora penso: ma questi stavano proprio attenti a tutto, dagli arbitri da corrompere ai centimetri di fuorigioco da mostrare nella moviola di Biscardi.
Molto faticoso, non c’è che dire, e alla fine un solo risultato: la Juve in B ed il suo possibile fallimento.
Quasi una parabola del bene e del male da raccontare ai nostri figli.
Noi siamo sempre lì, non si è mosso niente di concreto ed è un bene.
Siamo i danneggiati di tutta la storia, con pericolose scivolate di ingenuità e ancora devo vedere un atto concreto dei Della Valle e Mencucci per tentare di alterare un risultato.
Sul dossier dei tifosi faccio solo il notaio: registro i fatti, racconto e poi lascio a chi ascolta ogni giudizio.

Sentito oggi nel Pentasport l’avvocato Galasso da Torino?
A precisa domanda ha risposto che era stata la Juventus a caldeggiare l’incontro con gli pseudo-tifosi della Fiorentina che avrebbero dovuto consegnargli il dossier anti-Della Valle.
E allora come la mettiamo con quello che è avvenuto prima della partita contro il Messina?
Oggi è stata la giornata dell’inabissamento di Lazio e Roma, anche se in verità per i giallorossi si è trattato (per ora) solo di uno sputtanamento mediatico, mentre Lotito farà bene a preoccuparsi come e più di Della Valle.
Intanto è partita l’iniziativa congiunta con Radio Fiesole e Fiorentina.it (e naturalmente violanews.com e fiorentinanews.com) per montare la guardia, per scendere in campo mediaticamente e convocare gli Stati generali se le cose dovessero precipitare.
Lo scrivevo ieri: niente steccati di concorrenza in questa fase così delicata.
Per ora non si è aggregato nessuno, si vede che ancora una volta in altre parrocchie prevalgono altre logiche.
Per concludere, dopo una settimana di passione rilassiamoci un po’ con quello che è successo nell’universo bianconero, tra i tifosi disperati.
Leggete e poi fatevi quattro amare risate.

Da Repubblica.it
Passione, amore, persino fede, ma alla fine quando è troppo è troppo. Un nutrito gruppo di club juventini è sul piede di guerra dopo aver ricevuto un sollecito di pagamento per la rata dell’abbonamento alla prossima stagione calcistica malgrado il futuro dei bianconeri sia quanto mai incerto.
A capeggiare la protesta è Pino Filippelli, presidente dello Juve club Cherasco, che si rivolge al Cda del club bianconero, convocato per domani, chiedendo di congelare il rinnovo degli abbonamenti. “Ci sentiamo presi a calci in bocca – afferma Filippelli – non sappiamo neppure se l’anno prossimo giocheremo in serie B o in C1, dove verranno disputate le partite casalinghe e in che giorno, e il coordinamento dei club, un’emanazione della società, ci chiede i soldi, ricordandoci che il termine è scaduto il 15 maggio”.
“Il coordinamento dei club – prosegue Filippelli – ci ha risposto che non è successo niente, che non esiste alcun motivo per cambiare le disposizioni, nei prezzi o nei tempi. E’, ancora una volta, una dimostrazione di arroganza, mostrata da chi ci considera ‘clienti’ e non già tifosi, oggetti e non soggetti”.
La protesta interessa club bianconeri sparsi su tutta la Penisola, da Torino (Borgo Vittoria, un migliaio di iscritti) al messinese (Santo Stefano), dall’Emilia-Romagna alle Marche e alla Toscana. In tutto, spiega ancora Filippelli, le associazioni che hanno firmato il documento “sono 172 ma per il momento alcuni non vogliono che il loro nome venga pubblicato”.

… e a vedere la finale di ieri sera mi sono arrabbiato ancora di più.
Perché quasi certamente, a meno di miracoli, noi la Champions quest’anno non la giocheremo e penso: se ci avessero dato il nostro, se non ci avessero massacrato fino all’aprile 2005, avremmo fatto un campionato ridicolo ma ci saremmo salvati almeno a due giornate dalla fine.
E poi sarebbe arrivato il 2005/2006, con tutte le sue gioie che ci siamo già scordati, tanto che ancora non so bene quando rimettere i gol nel Pentasport.
Comunque oggi iniziamo la giornata con una gran notizia: non ci sono indagini per il campionato appena concluso.
Un’avvertenza per quelli che nei guai della Fiorentina ci sguazzano e godono (ci sono, eccome se ci sono, soprattutto sotto mentite spoglie…): se la Procura di Napoli si è così sbilanciata, vuol dire che avrà fatto le sue verifiche e quindi parrebbe proprio che il nostro periodo “caldo” vada dal 21 aprile al 29 maggio 2005.
E tutto, è bene ribadirlo ogni volta a costo di essere noiosi, per reazione (certamente sbagliata, ma chiesta a gran voce da quasi tutti noi) ai torti subiti nelle giornate precedenti.
Ieri, nel Pentasport, ne abbiamo contati diciotto fino al Messina, più due dopo (Milan e Lazio).
Eh sì, ha proprio ragione Gazzoni Frascara: la Fiorentina nel campionato 2004/2005 è stata smaccatamente aiutata, altrimenti sarebbe finita in B al posto del Bologna…

Via gli steccati della concorrenza, via i facili moralismi, ora davvero dobbiamo difendere la Fiorentina.
Ad un patto: che per le intercettazioni che ci riguardano ci si fermi al 29 maggio 2005.
Oggi è stata una buona giornata, perché è venuto fuori ancora di più che Della Valle era considerato una mucca da mungere e da intimidire con arbitraggi vessatori.
Stavolta nessuno cerchi di farci passare come agnello sacrificale, qui non c’è più Cecchi Gori che divideva tutti e noi abbiamo già dato con la C2 per “soli” 22 milioni di Euro di debito.
Più si va avanti e più mi sto arrabbiando quando sento parlare di serie B.
Ma quando? Ma dove? Non esiste assolutamente.
Intanto oggi ho cercato di lavorare per vedere se qualcuno di noi di Firenze può andare a difenderci nelle trasmissioni nazionali e mi fa piacere sapere che Carlo Pallavicino sarà ospite a “L’Infedele” di Gad Lerner, che però purtroppo andrà in onda in contemporanea alla finale di Champions.
Ripeto, via gli steccati, via gli interessi di bottega e pietà umana per quelli che usano questa dolorosa vicenda solo per regolare i propri conti in sospeso con i dirigenti della Fiorentina.

Proverò a farlo io e lo suggerisco anche a voi.
Se arriveranno nuove intercettazioni che ci riguardano, prima di tutto controlliamo che siano notizie vere e non illazioni.
Una volta superato il primo minuto di sgomento/rabbia per quello che abbiamo appena letto, cerchiamo di collocare temporalmente la telefonata.
Voglio dire che se le parole incriminate si inseriscono nel periodo Messina-Brascia, cioè 21 aprile/29 maggio, allora (e per fortuna) non c’è niente di nuovo sotto il sole.
A meno che, e mi pare impossibile, non venga fuori che qualche dirigente viola si sia presentato coi soldi in mano dagli avversari o dall’arbitro per corrompere.
Se così non fosse, siamo di fronte al solito canovaccio: presi per la gola e con la terrorizzante ipotesi di finire in B, i Della Valle decisero sciaguratamente e sotto la nostra spinta (chi avrebbe mai immaginato l’esistenza di tanto marcio?) di affidarsi in tutto e per tutto a Mazzini e i suoi compari, per riavere ciò che gli era stato tolto nei mesi precedenti.
La botta mortale, credetemi, sarebbe se uscisse qualcosa legato a questo campionato, perché lì davvero non ci sarebbero giustificazioni.
Buona giornata, temo stressante, a tutti.

P.S. Ragazzi, una precisazione a tutti coloro che chiedono di intervenire nelle trasmissioni nazionali.
Per farlo bisogna essere invitati e nessuno per ora lo fa. Ogni tanto appare Sconcerti e mi pare che ci difenda egregiamente, ma è un po’ poco. Personalmente ho cercato di muovere un po’ di acque, ma per ora senza alcun risultato apprezzabile.
Sul piano regionale, vista la gravità del momento, ho deciso di entrare ogni sera o quasi nel Pentasport.
Cosa che, come sapete, non ho mai fatto in tutti questi anni, ma è arrivato il momento di dire forte le nostre ragioni.
Mi è molto piaciuto l’atteggiamento di Radio Studio 54 e Fiorentina.it (e quindi Radio Fiesole), che hanno capito come sia arrivato il momento di pensare solo al bene comune.
Chi invece sfrutta la situazione per regolamenti di conti personali si commenta da solo.

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