Della Valle con Berlusconi, parrebbe così a leggere l’intervista dell’ex premier, che non troppo casualmente arriva dopo la lettera aperta del patron viola.
Entrambi contro Rossi, il proprietario del Milan con qualche stilettata assolutamente prevedibile verso Borrelli.
Ma non è così. Ci sono, è vero, dei punti in comune, ma è diversa la filosofia di fondo: Berlusconi punta alla moratoria, Della Valle ad una giustizia equa, dove a pagare siano solo i colpevoli, cioè chi ha commesso il fatto.
Intendiamoci: io sono d’accordo con Berlusconi quando dice che è assurdo che gli errori di dirigenti scellerati, corrotti e corruttori ricadano su squadre e tifosi, però qui è la legge ad essere sbagliata e non può essere colpa di chi la applica.
Questa storia della responsabilità oggettiva andava modificata.
Si dovrebbe far pagare solo chi ha commesso il reato: Giraudo, Moggi, Meani, Mazzini, Bergamo, Carraro, Galliani e, se ritenuti colpevoli i Della Valle e Mencucci.
Adesso è tardi per tornare indietro e comunque mi risulta che qualche voce in capitolo in termini di legge Berlusconi l’abbia avuta negli ultimi cinque anni (e la sinistra nel quinquiennio precedente).
La cosa buffa ed in fondo affascinante del calcio è che in fondo rimane una gran livella.
Adesso i due grandi duellanti di Vicenza (ricordate lo scontro all’ultimo sangue in Confindustria nel marzo scorso?) friggono nell’attesa allo stesso modo e con le stesse paure di noi comuni mortali, anche se tutti, noi e loro, ne avremmo fatto volentieri a meno.