Sulla mia simpatia calcistica e umana verso Stefano Fiore credo che sia a conoscenza gran parte del popolo viola.
In televisione Sandrelli ne ha fatto un tormentone per rinfacciarmi continuamente quanto in estate la Fiorentina abbia guadagnato nello scambio tra lui e Mutu (ma Massimo sbaglia, perché il confronto deve essere fatto semmai con Santana ed il rumeno paragonato a Bojinov).
Detto questo, ho accolto con un po’ di sorpresa la mozione di affetto tecnica di Prandelli verso l’ex laziale.
O per meglio dire mi sono trovato in piena sintonia col tecnico quando ha parlato dell’uomo e della sua importanza nello spogliatoio, ma non l’ho più seguito quando ha detto che potrebbe farci comodo da adesso in avanti.
Forse è stato un modo per ringraziarlo di quanto aveva dato l’anno scorso, un risarcimento per il mancato riscatto dal Valencia ed allora in questo caso le sue parole vanno lette in un’altra ottica e ancora di apprezzate.
Fiore è uno di quei giocatori molto bravi tecnicamente che fatica ad entrare a partita in corso e quindi per lui dovrebbe esserci sempre o quasi una maglia da titolare, più o meno come è avvenuto nella passata stagione, dove Stefano è stato (con buona pace di Sandrelli) tra i più positivi della squadra.
Ma dove lo troviamo oggi un posto per Fiore in una squadra che già si permette uno splendido anarchico come Mutu?
No, Fiore non serve e lo dico con grande dispiacere perché sarebbe stato molto bello rivederlo al Franchi con la maglia viola.

Era l’estate del 1999 e Padalino non ne voleva sapere di rinnovare il suo contratto con la Fiorentina alle condizioni dei viola.
Chiedeva tre miliardi di lire nette, il suo procuratore Caliendo giocava al rialzo perché si sarebbe liberato nel giugno successivo a parametro zero ed infatti alla fine se ne andò.
Pur essendo un grande estimatore di Pasquale dentro e fuori dal campo ricordo con ancora addosso un briciolo di vergogna la sincera e appassionata battaglia mediatica che ingaggiai per impedirne la partenza.
Dal tono che usavo pareva che il calcio finisse dopo il suo addio, sembrava che la Fiorentina fosse guidata da un branco di incapaci (beh, non che sia andato troppo lontano, ma non certo per il mancato rinnovo a Padalino) e insomma proprio non mi davo pace.
Poi Pasquale partì, la società non incassò niente e la vita continuò, come sempre.
Racconto tutto questo perché non vorrei che adesso ci dividessimo su Pazzini (altro elemento che stimo moltissimo) dopo le dichiarazioni rilasciate in esclusiva a Radio Blu dal suo procuratore Tinti.
Ognuno esprima tranquillamente il proprio pensiero, ma per carità non ne facciamo una questione di vita o di morte e non ingaggiamo lotte furibonde sull’opportunità di mandarlo o meno in prestito.

Nel nome del dio denaro succede anche questo.
Succede che un bastardo accusato di atti osceni nei confronti di bambine , solo perché ha gli sponsor giri ancora a piede libero tra le televisioni locali toscane a fare programmi.
Non so come e quando finirà il processo, ma ogni volta che lo sentivo mi veniva il voltastomaco.
Nei giorni scorsi mi è anche capitato di vederlo di nuovo e allora non ce la faccio più a stare zitto.
Vi prego: non scrivete dei nomi perché non ne passerà uno, ma chi sa capisce a chi mi riferisco.

P.S. Mi rendo conto di aver sollevato un vespaio, di essere passibile di critiche che mi prendo senza problemi, ma era una cosa che sentivo dentro e lo rifarei per sfogare un sentimento di nausea che mi porto dentro da tempo.
E non è assolutamente detto che abbia la tessera di giornalista o che parli di calcio, si può andare in televisione in tanti modi.

Scusate il francesismo del titolo, ma non se ne può più.
Sto parlando della diatriba fra i Poli sua chi vada il merito per il dimezzamento del fabbisogno di cassa emerso a fine 2006.
Pare che finalmente ci si stia infilando in un circolo virtuoso, anche se il nostro deficit continua ad essere da terzo mondo e negli anni scorsi l’Euro ci ha certamente salvato da una fine simile a quella dall’Argentina.
Pur pagando personalmente più tasse dell’anno scorso, io sono completamente d’accordo con TPS (Tommaso Padoa Schioppa) sul non allentare la presa per non perdere l’occasione della ripresa economica.
Insomma, pare che l’economia stia finalmente cominciando a girare bene e quelli sono lì a becchettarsi per attribuirsi il merito del rilancio, peraltro appena accennato.
Ho come la sensazione che nessuno tra TPS, Tremonti, Prodi e Berlusconi si aspettasse la buona notizia, ma ora si mettono tutti a fare campagna elettorale postuma (o anticipata, a seconda dei punti di vista).
In questo la politica assomiglia davvero molto al calcio e mi fa venire in mente un’epica litigata di dieci anni fa a Canale Dieci tra Nassi e Corsi.
Oggetto del contendere, chi avesse portato Baggio a Firenze.
Naturalmente, se l’immenso Baggio avesse continuato a rompersi i due si sarebbero completamente dimenticati della trattativa col Vicenza.

Nessuno o quasi ha fatto caso ad un dato molto particolare che riguarda Pazzini: da quando è arrivato a Firenze, il suo valore è aumentato.
E’ un dato inoppugnabile che ha due spiegazioni: la serietà ed affidabilità del giocatore da un lato, la bravura di Prandelli dall’altro.
Fateci caso, Bojinov e Pazzini sono arrivati insieme, il primo pagato 15 milioni di Euro, il secondo 6 ed etichettato da Zoff come un ragazzo che si sarbbe formato solo in un futuro neanche vicinissmo.
Eppure adesso Pazzini vale 10 milioni di Euro (lasciamo stare quanto vale Bojinov per non farci del male…), e non è che abbia giocato e segnato più del bulgaro, ma è una questione di immagine.
Io credo che raramente si verfichi nel calcio un evento del genere, cioè di un giocatore che pur scendendo in campo una volta sì e due no aumenti, e neanche di poco, la propria quotazione.
Fosse stato così bravo Cimoli in Alitalia…

Buon anno a tutti, queste sono informazioni di servizio per i tanti che mi hanno chiesto quali saranno le novità del 2007 di Radio Blu a proposito del Pentasport.
Eccole qui:
1) Ogni giorno, da giovedì prossimo, avremo tre edizioni di un quarto d’ora ciascuna del Pentasport: alle 11.15, alle 13 e alle 16.15. Questo vuol dire che un giornalista resterà in redazione dalla mattina alla sera, pronto ad intervenire non appena ci fossero novità importanti in qualsiasi momento della giornata e non solo negli orari prestabiliti. Scompare pertanto il vuoto che avevamo dalle 20 alle 18 e che veniva interrotto solo dalla pillola di tre minuti delle 13.
2) Entro, spero, il mese di gennaio Radio Blu sarà ascoltabile con grande facilità via internet e quindi la partita (che sarà trasmessa in esclusiva regionale almeno fino al 2009) e le varie edizioni del Pentasport potranno essere seguite senza problemi dai tifosi viola di tutto il mondo.
3) Dal mese di febbraio alle 22 e alle 2 di notte andrà in onda il “Meglio del Pentasport”, con dentro le fasi più importanti della trasmissione.
4) Finalmente non staccheremo più per tutto il mese di agosto, ma saremo fermi solo nella settimana che comprende il 15 e per farvi capire che abbiamo aumentato il passo sabato prossimo (6 gennaio) saremo regolarmente in onda alle 18 con l’inviato in Spagna ed il giorno 10 trasmetteremo la partita di Algeri.
Sono impegni importanti ed estremamente stimolanti, io non vedo l’ora di iniziare.

Sempre più spesso mi viene da pensare: me lo avessero detto dodici mesi fa che le cose andavano in questo modo non ci avrei mai creduto.
Non so come mai, ma sono sempre stato morbosamente attaccato al passato, alle cose che ho fatto, che mi sembrano spesso di una bellezza unica ed irripetibile.
Ho cominciato a ragionare un po’ più (oh, solo un po’…) proiettato verso il presente ed il futuro solo da quando mi è saltato il primo matrimonio e ancora di più da quando sono nate le mie figlie.
Ecco perché oggi sono un po’ meno stupito dai cambiamenti che mi lascia in eredità questo 2006.
Cose a cui non avrei mai pensato il primo gennaio scorso e che penso e spero di aver affrontato con la giusta lucidità e determinazione.
Non è stato comunque, complessivamente, un brutto anno e parlo ovviamente a titolo personale.
Non è il caso di mettersi a fare bilanci in partita doppia tra il dare e l’avere, dico solo che è stato un anno “gestazionale”, nel senso che i cambiamenti veri li vivrò nei primi tre mesi del 2007 e chissà poi quali sorprese ci saranno prossimamente, eventi assolutamente impensabili oggi.
Un abbraccio e ancora un augurio a tutti i miei compagni di avventura in questo gioco molto stimolante che è diventato il “nostro” blog.

Primo punto da chiarire con grande forza: Bojinov non è Cassano, nel senso che tra i due c’è un abisso per quello che combinano fuori dal campo e ovviamente il bulgaro è nettamente superiore al barese.
Scrivo questo perché sui giornali passano spesso in coppia come geni incompresi del calcio italiano.
Ciò nonostante, Bojinov fa cadere le braccia per queste sue esternazioni fuori luogo e fuori contesto.
Non contento delle ripetute manifestazioni di amore (non richieste) verso la Juve che gli complicheranno certamente un possibile ritorno a Firenze, adesso Bojinov dichiara ad un sito bulgaro che lo vuole il Milan, bruciando di fatto una trattativa che deve ancora decollare.
Ma non è questo il punto, o almeno non è solo questo.
Bojinov negli ultimi 18 mesi ha fatto quasi sempre la riserva nella Fiorentina e nella Juve in B: è solo colpa degli allenatori che non lo capiscono?
Eppure adesso Bojinov rivendica con orgoglio di essere un obiettivo del Milan, che magari lo prende in prestito (così la Fiorentina non riprende un euro dal clamoroso investimento di due anni fa) per tenerlo nuovamente in panchina: ma un bel bagno di umiltà per almeno sei mesi, no?
E adesso mi aspetto qualche altra bella telefonata/avvertimento che mi spieghi urlando che ho torto marcio, che ce l’ho con Bojinov e che lui è tanto innamorato di Firenze e, naturalmente, che ha solo vent’anni.

Calciomercato, ovvero il regno dei bugiardi.
Il Palermo dichiara al mondo intero di non voler comprare nessuno per sostituire l’infortunato Amauri ed invece ha già chiesto Pazzini alla Fiorentina, che per ora non ci pensa nemmeno a darlo via.
Per ora.
Ecco, io spero che non ci pensi neanche dopo (evento peraltro molto probabile) perché un raffredore od una tallonite di Toni ci creerebbero grossi problemi in attacco, a meno di non voler riproporre di nuovo in attacco come centravanti l’improponibile Reginaldo.
Dice: ma se rientra dalla Juve Bojinov, non si potrebbe dare via in prestito Pazzini per vedere come si comporta da titolare in una squadra che lotta per la Champions?
Io penso proprio di no, perchè sono due giocatori molto diversi tra loro, in campo e nello spogliatoio.
Lo so, Pazzini morde il freno e muore dalla voglia di giocare, però, se davvero aspiriamo a diventare grandi, dobbiamo fare così: tenere in panchina anche quelli molto bravi.
A meno che Foschi non vada dal suo amico Corvino e gli sussurri: “che ne diresti di intavolare una trattativa Barzagli-Pazzini?” ed allora in questo caso sarebbe davvero il caso di pensarci.

Piccolo sforzo di fantasia: siamo nel dicembre 2005 e ci dicono che per rinforzare una difesa sinceramente non straordinaria come quella del passato campionato possiamo prendere Kroldrup, già ottimo difensore dell’Udinese. strapagato dall’Everton e ora acquistabile alla non indifferente cifra di tre milioni e mezzo di Euro.
Che facciamo?
Visto che Nesta e Materazzi non si muovono, che Cannavaro è una colonna della Juve di Capello e che per Barzagli Zamparini chiede una follia, rispondiamo quasi entusiasti che Kroldrup va benissimo, anzi ce ne fossero come lui.
Non è andata nei fatti proprio così, ma quasi, e oggi, ad un anno di distanza, il problema si ripete.
Canini (ancora mezzo rotto), Heitinga, Rinaudo, Loria, Zapata (25 milioni di Euro ha chiesto Pozzo!)?
Mah, non mi sembrano sulla carta tanto diversi dal Kroldrup del 2005 e capisco che non sia facile “rassegnarsi” a quelli che abbiamo (Krokdrup compreso), ma forse sarebbe bene ricordare che in questo momento la Fiorentina non può comprare se non vende, oppure se i Della Valle non ci mettono ancora una volta un extra budget.
Per andare un po’ più con le mani libere sul mercato bisognerebbe che la Juve ci facesse la grazia, e riscattasse a 6 milioni di Euro la metà di Bojinov, ma pare che quelli non ci pensino nemmeno e rimandino la pattata bollente a Corvino.
E per risolvere il problema del turbolento talento bulgaro ci vorrà davvero una giocata da fuoriclasse del più fantasioso tra i direttori sportivi.

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