Mica male la storia della festa dell’Inter annullata.
Roba che la trimurti bianconera Giraudo-Moggi-Bettega ci fa una risata sopra e pensa: “nemmeno noi saremmo arrivati a tanto”.
Biglietti da 22 a 15o Euro per una ricorrenza che mancava da 18 anni e che poi, diciamola tutta, è una celebrazione un po’ sciupata dalle penalizzazione delle altre e, soprattutto, dall’assenza della Juve.
Ma che gli è preso a Moratti, un tempo munifico dispensatore di ingaggi (lo è ancora, forse, aspettiamo di vedere cosa fa con Toni) e di aiuti di varia natura?
Comunque, contrordine ragazzi: si festeggia (gratis) il 27 maggio, nell’ultima in casa con il Torino.
E se il Milan il 23 vince la Champions sai che che gioia…

Una partita perfetta, trascinante: impossibile non ammirare il Milan di stasera, anche perché Ancelotti è infinitamente più simpatico dei vari Capello, Lippi, Mourinho e compagnia cantante (sì, lo so che c’è Galliani, ma vedendo lo spettacolo di San Siro me ne sono quasi dimenticato…).
Fosse stata la Juve avrei certamente resistito, ma in fondo il Milan è la formazione che ha giocato meglio in Europa negli ultimi venti anni e allora questa sera mi sono lasciato andare e ho tifato per la “squadra italiana”.
Sono stati davvero strepitosi, come del resto all’andata, e poi il calcio non è mica solo odio o antipatia verso il “nemico”.
Esiste pure il fatto tecnico, la giocata da applausi, come il secondo gol di Seedorf.
Mi è sembrato un po’ come se giocasse l’Italia contro l’Inghilterra e alla fine ero contento che fossero andati in finale perché se lo meritano proprio.
E ora, naturalmente, sono pronto a ricevere gli attacchi di chi la pensa in modo diametralmente opposto, ma per piacere non tirate fuori la storia che se si applaude per una sera un’altra squadra si ama meno la Fiorentina.

Adesso va a finire che quasi quasi ci rimaniamo male, se non vendono Toni.
Diciamo la verità: il gradimento sulla persona è sceso vertiginosamente dopo le sceneggiate dei mesi estivi del 2006 e nessuno provi a dare la colpa ai giornalisti perché (almeno) in questo caso siamo proprio innocenti.
Poi, in campo, si è comportato benissimo, ma non è questo il problema, ormai qualcosa si era rotto.
Siamo dunque ormai così certi di darlo via che lo consideriamo un ex giocatore della Fiorentina e non vediamo l’ora di vedere quello che succede nell’era post-Toni.
Quanto siamo cambiati dal 2000, quando se ne andò molto dolorosamente Batistuta (che però era davvero tutta un’altra cosa e se lo dico io…), forse il fallimento del 2002 ci ha insegnato qualcosa: esiste solo la Fiorentina.
Gli altri, i giocatori, gli allenatori, i presidenti, i direttori sportivi, i radiocronisti, passano.

Non so se ve ne siete accorti, ma grazie alla tanto contestata trasmissione di Rtv38 (comunque la più vista in assoluto) siamo riusciti a dire qualcosa all’Italia intera nel programma di Odeon.
Era già successo in passato di difendere la Fiorentina, ma ancora di più ieri, quando mi hanno chiesto cosa ne pensassi del derby di Roma.
Ho risposto che erano una vergogna i feriti del pomeriggio e soprattutto erano allucinanti le dichiarazioni di Achille Serra, che aveva parlato di striscioni che potevano essere esposti all’Olimpico, quasi che quello lo stadio non fosse ubicato in Italia.
Scrivo questo perché molti di voi in estate, e anche recentemente, avevano fatto presente l’assoluta mancanza di voci fiorentine sull’etere nazionale, anche se non credo che queste più che giustificate lamentazioni portino un solo punto in più in classifica.
Però, incoerentemente con quanto appena detto, mi sto imbarcando in qualcosa che potrebbe dare i suoi frutti mediatici a breve scadenza…

Con la p minuscola, quella con la maiuscola è un buon giocatore, ma non un titolare fisso, almeno per ora.
Sì, ci vuole pazienza, soprattutto con Pazzini, anche perché credo che l’ultimo Toni non avrebbe fatto molto di più contro una difesa molto fisica come quella del Chievo.
Bisogna dare a Pazzini un girone di continuità e poi misurarlo a livello di grande pascolscenico.
Ed invece sento già sibilare qualche polemicuccia, qualche mugugno se non segna sempre.
Itanto abbiamo vinto anche questa: non siamo belli, fatichiamo, ma troviamo sempre il colpo giusto.
Una volta Mutu, una volta Reginaldo, magari la prossima volta proprio Pazzini…

Guardiamo quanto siamo pronti noi e quanto è pronto lui.
Sto parlando di Giampaolo Pazzini, che mi dà comunque più fiducia della nostra voglia di vederlo già al posto di Toni, con la stessa sua efficacia.
Diaciamocela tutta: se Pazzini avesse fatto gli ultimi due campionati di Toni, ci sarebbe molto più affetto nei suoi confronti di quanto non ve ne sia nei confronti del Campione del Mondo.
Questione di pelle, di appartenenza geografica e di qualche entrata proprio fuori luogo dell’estate 2006.
E però adesso ci siamo: magari va benissimo contro il Chievo e così Pazzini va a scuola un anno prima, cioè supera il rodaggio post Toni già nelle ultime partite di questo campionato.
Sempre ammesso che Toni se ne vada, perché io, lo ripeto e mi sbaglierò, ma non sono mica tanto convinto che ci portino la vagonata di soldi che ci offrivano giusto dodici mesi fa.

Un quesito che mi sta ronzando in testa da un mese: che voto dare al campionato di Toni?
Premesso che si è allenato poco e male non per colpa sua, ma degli infortuni vari che lo affliggono da settembre, che la stagione post Mondiale è storicamente difficile per chi quel Mondiale l’ha vinto e che non ha più due esterni che giocano tutti per lui, ecco, premesso tutto questo, siamo proprio sicuri che la sua sia stata una grande stagione?
A me pare che il rendimento di Toni sfiori il 7, che è sempre un bel vedere e sentire, solo che sono due punti meno del 9 del 2005/2006 e sinceramente mi chiedo se per caso qualcun’altro si stia ponendo domande simili alle mie.
Tipo: ma vale davvero la pena di spendere 50 milioni di Euro per lui (25 di cartellino e 25 lordi per il suo ingaggio nei prossimi 3 anni)?
Sono 17 milioni l’anno e per quella cifra io vorrei essere sicuro di avere un rendimento da 8 ed è quello a cui forse sta pensando in questi giorni Paperon Moratti.

ROMA – Sei persone sono state arrestate dai carabinieri di Bracciano, in provincia di Roma, con l’accusa di aver narcotizzato e drogato alcuni bambini tra i 5 e i 10 anni e di averli costretti a partecipare a giochi erotici. Gli arrestati sono tre maestre di una scuola materna ed elementare di Rignano Flaminio, vicino Roma, il marito di una di loro (noto autore televisivo), una bidella e un extracomunitario addetto a un distributore di benzina del paese.
L’indagine è partita alcuni mesi fa. Gli indagati si sono sempre dichiarati innocenti. I dottori avrebbero accertato in almeno due casi una violenza sessuale.
Secondo i carabinieri che hanno condotto le immagini una quindicina di bambini sarebbero stati condotti con un pulmino in orario scolastico in un locale privato, secondo indiscrezioni di proprietà di una delle maestre indagate, e filmati mentre venivano sottoposti a abusi.
Le indagini erano cominciate durante l’estate 2006, a seguito della denuncia di alcuni genitori che avevano notato strani comportamenti nei figli.
Alcuni, in diverse occasioni, sarebbero tornati a casa in stato quasi confusionale, altri avrebbero avuto crisi di pianto prima di essere accompagnati a scuola, altri ancora avrebbero disegnato organi genitali maschili e femminili e figure assolutamente anomale per la loro età.
I nomi degli arrestati. Gianfranco Scancarello di 56
anni, autore televisivo, noto per aver creato importanti programmi per ragazzi come ‘Solletico’, e ‘Uno per Uno’, la moglie Patrizia del Meglio 57 anni, maestra della scuola; le colleghe Marisa Pucci e Silvana Magalotti, la bidella Cristina Lunerti e Kelum De Silva, cittadino dello Sri Lanka.

Fino a quando la sentenza non passa in giudicato si è innocenti per la giustizia e quindi la strada è ancora lunga, ma questa vicenda dobbiamo seguirla molto più di Cogne.

Non si possono paragonare le accertate nefandezze juventine (il doping farmacologico, Moggiopoli) ai sospetti che gravano sull’Inter per la totale assenza di intercettazioni che la riguardano.
Questi ultimi sono solo sospetti e comunque, una volta accertati, certificherebbero magari un tentativo di difesa o di protezione.
La Juve per per dodici anni ha vinto barando, l’Inter ha vinto contro nessuno.
Una sola volta, ma in modo pulito, sporcando semmai il suo scudetto vero con l’accettazione di quello di cartone che persone dotate di vera sportività mai avrebbero dovuto esibire.
Per vincere contro nessuno Moratti ha speso di più di mille miliardi di vecchie lire, ma sono fatti suoi, o al massimo degli azionisti della Saras, buggerati da fantasmagoriche valutazioni di mercato nella fase di collocamento delle azioni dell’azienda di famiglia.
Sono diventati molto più antipatici, ma è assurdo tentare un paragone tra i due poteri: uno si basa sui soldi e sull’ inevitabile arroganza che il tanto, troppo denaro comporta; l’altro è figlio dell’inganno e ha prosperato solo grazie all’omertà del sistema.

Spero che qualcuno si ricordi dei miei commenti post Parma.
Ora, non è che siamo diventati dei fenomeni, anzi siamo parecchio stanchi e lo si vede, ma abbiamo personalità.
Abbiamo retto in qualche modo nel primo tempo, quando davvero visto dal vivo Rocchi faceva paura, e poi abbiamo colpito nella ripresa.
Cinici come contro il Siena, adesso proviamo divertirci contro il Chievo e pensiamo all’Uefa, a come cercare di arrivare il più lontanno possibile.
E quelli che volevano buttare via tutto dopo la scoppola di Parma, adesso dove sono finiti?

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