Ma insomma come vorreste che ve la raccontassimo la Fiorentina?
Due premesse mi sembrano d’obblgo: la prima è che ognuno risponde a se stesso o al massimo al proprio direttore.
E qui mi viene in mente una puntata del Pentasport con in studio i due cavalli di razza (Bardazzi e Ceccarini) costretti a tacere di fronte ad un Corvino arrembante contro tutto e tutti a cui non nu fu possibile replicare per mancanza di tempo perché poi doveva in tutti i modi partire il programma successivo.
Loro fecero una pessima figura per colpa mia perché era concordato che fossi solo io a condurre l’intervista.
La seconda premessa è che qui stiamo parlando di calcio e non di inchieste sulla malasanità o su altri argomenti che coinvolgono pesantemente la nostra vita quotidiana.
Voglio dire che ci vuole pure una certa leggerezza nell’affrontare le cose, ed invece vedo sempre più gente invasata, convinta che scoprire il nuovo esterno viola sia una specie di riedizione del Watergate, con Semioli al posto di Nixon.
Rimane comuqnue la domanda di fondo: come la vorreste questa stampa?
Prendiamo il presunto caso Do Prado.
Scopriamo che il giocatore non ha nessuna voglia di andare a Treviso anche perché Reginaldo (e vi assicuro che è vero) gli ha raccontato di come da quelle parti il razzismo affiori spesso e volentieri: se rifeiamo la cosa creiamo un (piccolo) problema alla Fiorentina, se non lo facciamo nessuno saprà mai niente, ma allora che ci stiamo a fare?
Così come la critica: a me sinceramente non pare così grave dire o scrivere che la Fiorentina in questo momento è un cantiere, che non è poi tanto differente dal dire o scrive che è ancora incompiuta.
Attenzione: che è un cantiere non l’abbiamo detto noi e che è incompiuta l’ha detto implicitamente Prandelli, quando ha parlato di rosa completa all’ 80%.
E però Corvino si arrabbia, secondo me troppo, e magari qualcuno di voi comincia pensare che i giornalisti sono sempre i soliti, pronti a seminare zizzania.
Difficile quindi azzeccarla, impossibile accontentare tutti.

Era inevitabile che finisse in questo modo, pur sospettando che nella rabbia di Corvino verso Bojinov ci sia pure qualcosa di personale, che suona come tradimento della fiducia data.
Ma Bojinov e il suo procuratore non possono pensare che il mondo funzioni a loro immagine e somiglianza e davvero mi chiedo se si siano mai posti il quesito se sia giusto chiedere dal 2009 più soldi dei 1.200.000 Euro netti pattuiti fino a quella data.
La storia del calcio è lastricata di straordinari talenti senza testa, potenziali campioni che hanno poi lasciato rimpianti a fine carriera, una carriera con pochi alti e tantissimi bassi.
Bojinov è consigliato male e circondato (almeno a Firenze) da gente capace solo di assecondarlo e attaccare maleducatamente chi osa criticarlo chiamando addirittura ai numeri personali (a me è succeso, sei mesi fa).
Continuando a comportarsi così Bojinov non andrà mai chiaramente da nessuna parte e la linea della Fiorentina è giustissima, anche se dovesse costare qualche milione di Euro.
Il bulgaro fino ad oggi non ha dato niente ai viola: ha dichiarato in tempi diversi il suo amore ad almeno altre cinque squadre italiane (Juve, Milan, Torino, Genoa e Napoli) e ha provando furbescamente a cercare la sponda di Prandelli, ottenendo per fortuna le stesse risposte della società.
Di gente così sinceramente non sappiamo proprio cosa farne.

P.S. MA PAZZINI QUANDO FIRMA?

Riflessione di fondo: quando ero un ragazzino e ripartiva il campionato, avvertivo ogni volta nell’aria quel profumo indescrivibile di speranza mista a gioia per la grande giostra che ripartiva.
Oggi che tutto è freneticamente anticipato, la partenza del campionato è diventata mediaticamente la partenza della nuova stagione e allora invito un po’ tutti, a cominciare dal sottoscritto, a recuperare quella sensazione di dolce attesa, che mi pare invece avvelenata dai mancati acquisti.
Non che non si debba assistere con un po’ di preoccupazione all’evolversi di questo mercato che definire difficile mi pare limitativo, ma insomma questo è “solo” calcio e forse sarebbe il caso di prenderlo con maggiore leggerezza di spirito.
In questo senso, ed essendo questo il trentesimo anno da giornalista al seguito della Fiorentina, devo confessare che a me stamani è venuta in mente la partenza della stagione 1983/84, quando vendemmo Graziani alla Roma e affrontammo il campionato con Monelli al suo posto.
In città e tra i tifosi si respirava lo stesso scetticismo di oggi e poi sappiamo come andò a finire: terzo posto solo perché spaccarono Antognoni, e il miglior calcio visto in Italia.
Tutte queste sono considerazioni del cuore, che infatti sviluppo sul blog e non in radio, mentre con la testa non posso che riaffermare che al momento siamo da sesto/settimo posto.
Ma tutto questo lo sanno bene (spero) i Della Valle, Corvino e Prandelli.

P.S. Mi scuso con chi mi pone quesiti, ma, salvo casi molto particolari, comincerò a rispondere alle domande da martedì prossimo, perché in questa settimana sarei in ferie…

Ma perché non leggete con attenzione e prendete un pezzo in qua ed un pezzo in là di ciò che scrivo, costruendo riformulazioni del mio pensiero che non corrispondono assolutamente al vero?
L’appunto ovviamente non è per tutti, ma qui conviene chiarirci perché altrimenti si passa dalle accuse di essere un portavoce della Fiorentina a quelle di essere diventato un accusatore di Corvino e del suo mercato.
Nel precedente intervento ho fatto due premesse: SE prendiamo Ljungberg con un triennale e SE prendiamo Nocerino senza diritto di riscatto.
Fatte queste ipotesi, ho scritto che si tratta di novità rispetto al passato (vedi caso Brocchi, che con un triennale sarebbe rimasto a Firenze e che non ho mai paragonato allo svedese, ma semmai a Blasi) e che la comproprietà libera ci avrebbe costretto a parlare del futuro di Nocerino per dieci mesi, esattamente come accadde con Miccoli/Chiellini/Maresca (ma non ho mai paragonao loro tre a Nocerino).
Per ora però non sappiamo niente di come siano avvenute le operazioni e se davvero andranno in porto, ma fatemi dire che noto un po’ di isterismo in giro, quando invece è il caso di stare molto tranquilli.

Molto diffcile questo mercato, tanto da richiedere, mi pare, un cambio di strategia da parte di Corvino.
Due esempi, sempre che quello che vagamente esce dalla cortina fumogena di Corvino sia confermato dai fatti: il triennale al Ljungberg e la comproprietà con la Juve per Nocerino.
I giocatori non si discutono, sono due ottimi rinforzi, ma nel primo caso si sarebbe venuti meno al diktat corviniano sul massimo biennale a chi ha 30 anni.
E allora a me è venuto in mente che se un’eccezione si è fatta la si poteva applicare nella passata stagione e tenerci Brocchi, che alla fine sarebbe stato nettamente più utile del deludente Blasi.
In questo modo avremmo risolto per un bel po’ di tempo e con 1 milione di euro al Milan il problema di chi mettere, in alternativa a Donadel, accanto a Montolivo.
Su Nocerino aspettiamo tutti notizie conclusive, ma se davvero è in comproprietà con la Juve mi sa tanto che assisteremo per i prossimi dieci mesi alla riedizione del tormentone Chiellini/Miccoli/Maresca e cioé: che succederà se, come speriamo tutti, Nocerino dovesse esplodere?
Auguriamoci che ci sia un diritto di riscatto a nostro favore.
Comunque vada, credo che questo sia il mercato più difficile tra i tre affrontati per adesso da Corvino ed è giusto predicare urbi et orbi la pazienza.

Questa storia di Fredrick Ljungberg è un po’ strana e sfugge dalle precedenti logiche del mercato viola.
Poiché non risulterebbe che Corvino e Prandelli siano improvvisamente impazziti, ci sarebbe da supporre che sappiano quello che stanno facendo e rischiando.
E’ chiaro che siamo di frotte ad un signore che vale una volta e mezzo Semioli, un campione vero che però ha la grande incognita della discontinuità di rendimento.
Ha recentemente giocato pochissimo, ma non è vecchio e certamente un’operazione del genere qualche incognita la presenza.
Non credo assolutamente che gli vengano promesse certezze tecniche in termini di partite da giocare, non sarebbe da Prandelli e neanche da Corvino.
Ma siccome non credo alle favole, penso che eventualmente gli sarà riconosciuta una buona uscita dall’Arsenal, in modo da azzerare la differenza di stipendio che gli darebbe la Fiorentina.
Tra l’altro, se davvero gli verrà fatto un triennale, sarebbe la prima volta che Corvino verrebbe meno alla regola del “massimo due anni per un trentenne”.
Se Ljungberg verrà sarà una bella scommessa, magari un po’ rischiosa nel primo anno post-Toni.

Una cosa è chiara: se questa dovesse essere la Fiorentina 2007/08, con o senza Bojinov, saremmo senz’altro più deboli, non ci sono dubbi.
Detto questo, vorrei però ricorrere ad una metafora legata ai miei tanti tentativi di avere un profilo fisico accettabile.
Ecco, è come quando cominci una dieta, oppure decidi che da domani il tuo stile di vita cambierà e che dedicherai almeno trenta minuti al giorno all’esercizio atletico.
Ci pensi a pancia piena e ben riposato e tutto ti sembra se non facile almeno affrontabile.
Poi parti per tenere fede ai tuoi sani propositi e cominci a maledire i minuti che non passano mai mentre corri o quel buco nello stomaco che avverti a mezzogiorno, quando invece del panino burro e salmone ti tocca mangiare una mela.
Con la Fiorentina accade lo stesso: ci siamo spellati le mani per applaudire Della Valle e Corvino per i loro sani propositi di avere una sana gestione, e mi pare inevitabile che della suddetta sana gestione il tetto degli ingaggi sia un’indispensabile architrave.
Ora siamo al buco nello stomaco o alla vista che si abbassa per la fatica che senti mentre corri: vorremmo uno, due, tre strappi alla regola per prendere i giocatori che ci piacciono.
Ma così la dieta salta e la corsa finisce e bisogna ricominciare da zero.
Va trovata la quadratura del cerchio: rinforzare la squadra tenendo fermo il tetto degli ingaggi.
Difficile? Molto, ma mica sono io Corvino…

MI DOVETE SCUSARE SE NON RISPONDO QUASI A NESSUNO, NON E’ PER CATTIVERIA, MA PERCHE’ DA SABATO SAREBBE INIZIATA UNA DELLE MIE DUE SETTIMANE DI FERIE ESTIVE (L’ALTRA E’ A META’ AGOSTO).
COSI’ VADO SU UNA POSTAZIONE INTERNET VERSILIESE, MODERO I COMMENTI E SCRIVO OGNI TANTO.
DICE: MA UN PORTATILE, NO?
AVETE RAGIONE, MA NON VORREI PAREGGIARE IL CONTO DELLE MOGLI CON QUELLO DEI FIGLI, CHE PER ORA E’ 3 A 2 IN FAVORE DEI FIGLI…

Ecco le dichiarazioni di Gerry Palomba al Corriere dello Sport su Bojinov

“Valeri ha espresso da tempo la voglia di restare a Firenze. Dovevamo affrontare l’aspetto tecnico con Prandelli e l’abbiamo superato. Poi si è posta la questione del rinnovo del contratto: per noi è un aspetto marginale e secondario della vicenda, per la Fiorentina no. Ringrazio la società per la proposta che ci ha fatto, ma riteniamo di non poterla accettare. Ribadisco comunque la volontà del giocatore di voler restare, anche perché sogna di far parte di questo progetto e perché con Prandelli c’è piena sintonia. Ho proposto una strada alternativa: ridiscutere il contrato più in là nel tempo, visto che non scade nel 2008… Corvino ha detto: o il rinnovo o la cessione. Spero che la notte porti consiglio, che la Fiorentina capisca la situazione. Mi viene un dubbio, peraltro: che forse la società viola non crede del tutto nel giocatore e che voglia cederlo. Di certo, non vogliamo essere presi per il collo”.

Capito?
Non vogliono essere presi per il collo perché la Fiorentina ha offerto un milione di Euro netti a stagione dal 2009 al 2011.
Certo dopo le esaltanti prove degli ultimi tre anni è un po’ strano che Corvino si sia permesso di pensare ad ingaggi così bassi per un campione così eccezionale e dotato pure di una grande maturità.
Chiediamo solo a Valeri di perdonarci tutti per avere abusato della sua pazienza echiediamo umilmente scusa per i nostri peccati.
Adesso aspettiamo l’accoppiata Pazzini-Tinti: io sono fiducioso perché i procuratori alla fine fanno quello che gli suggeriscono i loro assistiti, ma non si sa mai…

Mi raccontano i ragazzi del Pentasport a Milano che con Bojinov ci sarebbero difficoltà per il prolungamento del contratto perché il bulgaro non accetterebbe di rinnovare alle stesse attuali condizioni (credo intorno al milione di Euro netti).
Spero non sia vero.
Ricapitoliamo: Bojinov arriva in pompa magna nel gennaio 2005 e gli viene fatto un contratto importante, importantissimo per un ragazzo di 19 anni.
Si fa male quasi subito, poi si fa buttare fuori scioccamente a Genova, insomma non ingrana mai.
Arriva Prandelli e sembra ripartire, ma poi si blocca di nuovo, va di fuori come un matto con Andrea Della Valle a Perugia e passa un mese con i bambini viola alla trave, finisce la stagione.
Passa alla Juve e dopo i fuochi di artificio iniziali trascorre il campionato in panchina; alla Juve è vero, ma in serie B.
Dunque tre anni buttati, o quasi, e adesso per andare oltre il 2009 Bojimov vorrebbe più soldi agitando lo spauracchio dello svincolo a costo zero.
Ma qui siamo tutti impazziti e può anche darsi che ci siano squadre pronte a pagare di più il suo ingaggio però io (sarò un pazzo romantico) ne faccio pure una questione etica.
Che vada pure via Bojinov, se pensa di mettere sotto ricatto la Fiorentina, non ne sentiremo certamente la mancanza.
Ovviamete lo stesso discorso vale parola per parola anche per Pazzini, il cui percorso è stato certamente meno accidentato dell’altro, ma che non può assolutamente chiedere di guadagnare più di adesso.
Una soluzione ci sarebbe per emtrambi: un bel premio di produzione, sostanzioso davvero, da corrispondere ai 19/15/20 gol: chissà che ne pensano Gerry (si scriverà così?) Palomba ed il simpaticissimo Tullio Tinti.

Eh sì, l’astinenza provoca brutti scherzi.
L’astinenza dal sesso, dai piaceri della tavola e pure quella dalle partite.
Accade così che a cinquanta giorni dalla fine del campionato non sappiamo bene come sfogare i nostri sani istinti primordiali legati al tifo e ci immergiamo nel gran fritto del calciomercato.
Il sapore, diciamoci la verità, è per ora quello della minestrina post indigestione: sa proprio di poco.
Ma noi non siamo convalescenti, più semplicemente aspettiamo l’occasione giusta al prezzo giusto.
Certo che con l’astinenza cresce l’impazienza, perché a noi i prezzi sembrerebbero tutti giusti, tanto mica paghiamo noi.
Con l’astinenza crescono pure i vuoti di memoria e così ci siamo scordati che è vero che pagano gli altri (nello specifico i Della Valle), però è già successo che poi ci presentino il conto.
E in quel caso paghiamo tutto, ma proprio tutto: do you remember il primo agosto 2002?

« Pagina precedentePagina successiva »