Non è mica andata troppo male, basta dare un’occhiata alle difficoltà attuali del Liverpool, che si sta incartando in campionato e Aquilani, a salute, sta ai reds quanto Zanetti a noi.
Il Lione è alla nostra portata e lo abbiamo visto l’anno scorso, gli ungheresi sono un passo indietro.
Certo, tutto dipende dalla Fiorentina, da come sta e da quanto crede in se stessa.
Lo scorso anno, dopo il pareggio in Francia, ci siamo afflosciati e già uscendo dal Gerland eravamo convinti di aver sprecato un’occasione irripetibile.
Ed invece, guarda com’è fatto il calcio, adesso abbiamo un’altra chance, e stavolta non va buttata via.

Vi piacerebbe oggi alle 18 essere un tifoso del Napoli, del Genoa, del Palermo, della Samp, della Lazio o, soprattutto della Roma?
E via che è bello sentirsi invidiati, stare lì alle 18 ad aspettare per il secondo anno consecutivo con libidine calcistica da quale parte dell’Europa che conta andremo.
Poi, certo, la difesa è da brividi e sarà bene non aspettarci niente di più dell’anno scorso in Champions per non cadere in depressioni postume, ma intanto ci siamo.
Io aspetto una buona notizia da oggi a lunedì prossimo e continuo a sperare ardentemente che a Gilardino non accada mai niente perché anche ieri non avevamo un attaccante di ruolo in panchina.
Eppure, anche così malconci, ce l’abbiamo fatta, con un pubblico secondo me straordinario e in questo caso non sono d’accordo con Prandelli che si è lamentato per i fischi durati un minuto alla fine del primo tempo.
Erano liberatori, perché poi, pronti via nel secondo tempo, la gente trascinata dalla curva è tornata a trascinare la Fiorentina.

Inter, Juve, Milan e… Fiorentina.
Ragazzi, stop alle polemiche, da stamani stiamo tutti concentrati su un traguardo che gli altri ci invidiano.
In quanti a Napoli, Genova, Palermo e soprattutto Roma vorrebbero essere al posto nostro stasera alle 20.45?
Col campo giallo invece che verde, con i campini che fanno schifo, con il centro sportivo che vergognosamente non arriverà mai, con un mercato molto discutibile, con gli abbonamenti in calo, ma con un piede e mezzo nell’Europa che conta!
E rivendichiamolo, santo cielo, un po’ di sano orgoglio viola: siamo ad un passo dalla seconda Champions consecutiva e quindi direi di smetterla di discutere su tutto e tutti.
Diamoci una bella ghiacciata e cominciamo ad entrare in partita.

Io non la capisco proprio la strategia comunicativa di Corvino.
Hai deciso di non spendere il “tesoretto”?
Bene, anzi male, perché tutti noi vorremmo che la Fiorentina si rinforzasse e davvero è difficile pensare che non si possa prendere nel mondo qualcuno in mezzo alla difesa che non sia meglio del trio Dainelli/Natali/Kroldrup (in ordine di bravura).
Comunque tu hai deciso di rischiare e di presentare una squadra che ha diverse lacune?
Ok, sono decisioni aziendali, opinabili, ma pure da rispettare perché i quattro anni di Corvino/Prandelli sono stati davvero eccellenti e bisogna concedere credito alla coppia e alla società.
Ma perché dirlo oggi, alla vigilia della partita chiave della stagione?
I tifosi ora pensano più alle parole di Corvino che allo Sporting Lisbona e se passi il turno si godranno poco della futura Champions.
Se invece (tocchiamo ferro) vai fuori, viene fuori il finimondo.
Boh, io non capisco proprio e regalo pure un altro consiglio (non richiesto) a Pantaleo: basta con la storia dei quattro scudetti vinti.
Ha ragione, sono stati risultati straordinari, e lo abbiamo capito.
Ma qui a Firenze gli scudetti veri li abbiamo vinti due volte e in almeno altre sei occasioni siamo andati vicinissimi a conquistarli.
Continuare sul ritornello vuol dire conoscere poco lo spirito (polemico e terribile) dei fiorentini.

Non sto chiaramente parlando della Fiorentina a Bologna, ma di “Viola nel cuore”, una trasmissione che ho fortemente voluto e su cui ho lavorato parecchio negli ultimi mesi.
Senza Leonardo Vonci non l’avrei mai fatta, lui è l’unico che può seguire le tracce di Ciuffi (peraltro inimitabile) e dopo di lui siamo riusciti ad avere come ospiti fissi tifosi storici come Brazzini e Vuturo, oltre all’apporto continuo di Valter Tanturli.
La prima puntata è andata oltre le più rosee aspettative, perché se è vero che il programma “sfrutta” l’enorme traino del Pentasport, è altrettanto certo che l’orario della messa in onda è assolutamente televisivo.
Ed invece i “ragazzi” avrebbero potuto continuare per almeno un’altra ora, tra telefonate e sms.
Lunedì prossimo aspettatevi una sorpresa straordinaria, da non perdere assolutamente, ma non voglio dare neanche un indizio.
Ormai mi sento sempre più un allenatore che un giocatore e non a caso parlo pochissimo in radio, ma non vi potete neanche immaginare la soddisfazione che si prova a vedere realizzati i propri progetti.

Via ragazzi, non è mica male Lorenzo De Silvestri, e se davvero c’è qualcuno che avrebbe preferito Oddo, che ha 33 anni, beh allora io davvero non capisco.
De Silvestri è un ottimo investimento per il futuro, ma va bene pure subito, per migliorare quella fascia destra che sta funzionando proprio male.
Ci manca ancora il centrale in difesa e poi siamo a posto.
O quasi, perché io vorrei un segnale di speranza da Montolivo e/o Kuzmanovic, due che sul 16 mesi fa ci trascinavano ai quarti in Uefa con i gol all’Everton.
Possibile che siano peggiorati invece di migliorare?

Pareggio giusto, e già questo la dice lunga perchè penso proprio che il Bologna sia destinato a lottare fino al termine per non retrocedere.
La palla gira troppo lentamente, Montolivo non si capisce cosa abbia, Marchionni non regge evidentemente due partite in pochi giorni, Jovetic è ancora acerbo (imperdonabile l’errore sul gol di Osvaldo), Pasqual sembrava quello di due anni fa e Comotto per 60 minuti è stato imbarazzante.
Così non va, ma lo deve aver capito anche Andrea Della Valle, nerissimo a fine partita: la difesa va davvero rinforzata.
Se soffriamo contro Mingazzini, Vigiani e Bombardini, che succederà in Champions?
Non sono diventato improvvisamente disfattista, è che un calo così non me lo aspettavo proprio.
Magari è solo colpa del caldo e dell’agosto che costringe a forzare tutto, sarebbe bello fosse così, ma dubito.
La Fiorentina è sembrata una squadra stanca, in cerca di qualcosa che la potesse accendere.
E’ arrivato Mutu e ci ha salvato, ma dobbiamo andare avanti e cambiare qualcosa, molto in difesa.

Sarà perché lo considero molto importante, sarà perché sono e siamo un po’ prevenuti, ma a me lo stop di Zanetti che rischia di non esserci domani a Bologna preoccupa molto.
Magari è davvero solo un affaticamento muscolare (scusate, è una botta alla caviglia, anzi un problema al dito del piede) e forse sarebbe stato lo stesso a riposo per turn-over, ma insomma l’inizio non è dei più promettenti.
Speriamo che Zanetti possa essere disponibile almeno per una quarantina delle partite della stagione (sono molto fiducioso per l’Europa…), perché le speranze viola della stagione appena iniziata dipendono molto dalla sua presenza.

Adesso, dopo aver atteso mesi e mesi diversi giocatori, da Montolivo a Pazzini, per Mutu non si possono neanche aspettare quattro, cinque partite?
Ragazzi, ma siamo impazziti?
Qui non è che c’è da stabilire se lui sia in grado o meno di offrire certe prestazioni, perché chi sia Mutu lo sappiamo e qualcuno mi pare che abbia la memoria corta o faccia finta di non averla affatto la memoria.
Contate voi le partite in cui ha veramente giocato male negli ultimi tre anni e quelle invece in cui è stato decisivo e poi vedrete se il bilancio non è ampiamente positivo.
Dice: ma gioca male perché pensa alla multa da pagare.
Semmai si allenerebbe male (e qui chi meglio di Prandelli può saperlo e quindi decidere se schierarlo oppure no?), perché poco concentrato, ma davvero credete che dopo aver saltato Rui Patricio sia andato troppo largo per via dei 17 milioni da dare al Chelsea?

Primo tempo da sette, secondo da cinque e mezzo, la media è comunque più alta della sufficienza e quindi ancora una volta Prandelli (auguri Cesare!) ci ha guidato con i giri giusti al primo appuntamento che davvero contava.
Certo, è stato decisivo Frey, perché se loro segnano subito diventa un inferno, ma Frey ormai non è più una novità, così come le difficoltà della difesa.
Dopo cinque minuti ci siamo dimenticati del precampionato triste e abbiamo cominciato a giocare, bene, a tratti benissimo.
La palla girava che era una bellezza, specialmente con Marchionni, Zanetti e Vargas, peccato che mi sia completamente sbagliato su Mutu, si vede che le mie sensazioni erano più da tifoso che da giornalista.
Potevamo chiuderla lì e non l’abbiamo fatto, così è venuta fuori una partita simile a Lione, con qualche differenza sostanziale: l’arbitro ci ha voluto piuttosto bene (mancaa espulsione diretta di Gamberini e niente secondo giallo a Dainelli), Vukcevic è un matto e Gilardino il fenomeno lo ha fatto alla fine invece che nel primo tempo.
Però abbiamo sofferto, un po’ troppo per avere un uomo in più, ma l’abbiamo sfangata e l’inizio della stagione è stato ancora una volta positivo, alla faccia di tutti i gufi e uccellacci del malaugurio che da due mesi volteggiano sopra la Fiorentina.
Conclusione in chiave personale perché ieri ho fatto per la prima volta le pagelle per il Corriere Fiorentino.
Prima considerazione intrisa di malcelato orgoglio: mi porto sempre dentro i sei anni (ah, la gavetta!) in cui ho scritto per Il Tirreno centinaia di piccoli articoli a cui sono molto affezionato e dedicati al basket, pallavolo, rugby e baseball (ancora però non ho capito come funzioni…), sognando invano sempre di poter almeno una volta bella vita pubblicare venti righe sulla Fiorentina.
Beh, trentadue anni dopo sono contento, molto contento di cosa ho combinato negli ultimi tre decenni senza avere uno straccio di raccomandazione e rifiutando qualsiasi accostamento alla politica intesa come aiuto e non diritto-dovere civico, e almeno qui tra di noi lo voglio dire.
La seconda considerazione è di carattere tecnico.
Le pagelle in notturna sono una bellissima corsa sfiancante contro il tempo, anche perché le mie di ieri sera erano vergini, cioè scritte in presa diretta al novantesimo e non preparate per ovvi motivi durante la gara, come succede sempre in questi casi.
Magari alla fine risultano, spero, più “fresche”, ma vi assicuro che prosciugano e che a mezzanotte, pur facendo il giornalista, si è orgogliosamente stanchi.

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