Primo tempo da sette, secondo da cinque e mezzo, la media è comunque più alta della sufficienza e quindi ancora una volta Prandelli (auguri Cesare!) ci ha guidato con i giri giusti al primo appuntamento che davvero contava.
Certo, è stato decisivo Frey, perché se loro segnano subito diventa un inferno, ma Frey ormai non è più una novità, così come le difficoltà della difesa.
Dopo cinque minuti ci siamo dimenticati del precampionato triste e abbiamo cominciato a giocare, bene, a tratti benissimo.
La palla girava che era una bellezza, specialmente con Marchionni, Zanetti e Vargas, peccato che mi sia completamente sbagliato su Mutu, si vede che le mie sensazioni erano più da tifoso che da giornalista.
Potevamo chiuderla lì e non l’abbiamo fatto, così è venuta fuori una partita simile a Lione, con qualche differenza sostanziale: l’arbitro ci ha voluto piuttosto bene (mancaa espulsione diretta di Gamberini e niente secondo giallo a Dainelli), Vukcevic è un matto e Gilardino il fenomeno lo ha fatto alla fine invece che nel primo tempo.
Però abbiamo sofferto, un po’ troppo per avere un uomo in più, ma l’abbiamo sfangata e l’inizio della stagione è stato ancora una volta positivo, alla faccia di tutti i gufi e uccellacci del malaugurio che da due mesi volteggiano sopra la Fiorentina.
Conclusione in chiave personale perché ieri ho fatto per la prima volta le pagelle per il Corriere Fiorentino.
Prima considerazione intrisa di malcelato orgoglio: mi porto sempre dentro i sei anni (ah, la gavetta!) in cui ho scritto per Il Tirreno centinaia di piccoli articoli a cui sono molto affezionato e dedicati al basket, pallavolo, rugby e baseball (ancora però non ho capito come funzioni…), sognando invano sempre di poter almeno una volta bella vita pubblicare venti righe sulla Fiorentina.
Beh, trentadue anni dopo sono contento, molto contento di cosa ho combinato negli ultimi tre decenni senza avere uno straccio di raccomandazione e rifiutando qualsiasi accostamento alla politica intesa come aiuto e non diritto-dovere civico, e almeno qui tra di noi lo voglio dire.
La seconda considerazione è di carattere tecnico.
Le pagelle in notturna sono una bellissima corsa sfiancante contro il tempo, anche perché le mie di ieri sera erano vergini, cioè scritte in presa diretta al novantesimo e non preparate per ovvi motivi durante la gara, come succede sempre in questi casi.
Magari alla fine risultano, spero, più “fresche”, ma vi assicuro che prosciugano e che a mezzanotte, pur facendo il giornalista, si è orgogliosamente stanchi.