Il pareggio era il risultato più giusto, constatazione che racchiude due sentimenti: rabbia e delusione.
Il gol di Kroldrup era regolare, ma la Fiorentina non è stata superiore al Lecce e qui suona l’allarme rosso.
Niente grinta e niente gioco, solo qualche folata, direi inevitabile vista la consistenza dell’avversario.
Che sta succedendo?
Mihajlovic è stato onestissimo a fine gara, lui vuole vedere giocare al calcio e anche noi siamo dello stesso parere.
Tre facitori di gioco dal piede dolce hanno fatto meno di Piatti, si può?
Gilardino è sempre più isolato e sbaglia la seconda grossa occasione in due partite, Ljajic gioca presuntuosamente, Cerci finisce a terra al primo contrasto, Felipe è terrorizzato da tutto, Marchionni non l’ha mai vista, D’Agostino corre meno di Zanetti: può bastare per spiegare questa vergognosa sconfitta.
Ora però piano con i processi sommari, con la Lazio rientreranno Gamberini e Vargas, peggio di così non si potrà giocare, solo che bisogna cominciare a fare punti, altrimenti si va in surriscaldamento ambientale.

Apertura in prima pagina sul Nuovo Corriere di Firenze, notizie sfiziose (in parte vere e in parte sbagliate) sulla rubrica di gossip giornalistici di firenzeviola.it, un tam tam che in fondo mi diverte: ma che starà mai succedendo nel rutilante e non molto ricco, per usare un eufemismo, mondo dei media toscani e fiorentini?
Succede che ho un editore che non si ferma mai e che insieme stiamo lavorando ad un’idea innovativa che nulla toglierà alla mia amatissima Radio Blu, anzi la rafforzerà ancora di più attraverso sinergie che nessun altro può permettersi.
Sono giorni frenetici, di consultazioni, di colloqui, di auto-proposte, di veleni e accidenti mandati da qualcuno, giorni strapieni, ed è anche per questo che sono più assente dal nostro blog e quindi più colpevole per la mancanza di risposte ai vostri post.
Qualche anticipazione comunque è esatta: Andrea Capretti, il più bravo tra i ragazzi che non sono a Radio Blu, sarà una colonna del progetto, c’è un altro ottimo elemento (nome top secret) che sta già facendo qualcosa, mentre Fabio Russo sarà decisivo, ma altro non posso e non voglio dire.
Anzi, per aumentare il mistero vi anticipo che esiste una trattativa sorprendente con un big: non so se andrà in porto, ma io ci sto provando lo stesso.
Questa sarà una grande avventura, io la imposterò e me ne occuperò nelle sue linee fondamentali perché rimarrò sempre a dirigere Radio Blu, ma vi confesso che se avessi avuto la metà degli anni che ho mi sarei buttato a capofitto con grandissimo entusiasmo nel progetto, anche solo come semplice redattore.

Un tempo il calcio era lo sfogatoio domenicale di una settimana difficile.
Oggi no, oggi è diventato il pretesto per violenze verbali assortite e quotidiane.
Faccio riferimento al Pentasport di ieri, dove un alteratissimo ascoltatore ha attaccato con una cattiveria degna di migliore causa i Della Valle “perché avevano promesso lo scudetto” e perché “con la Fiorentina ci vogliono solo guadagnare”.
Il signore in questione è fra i numero uno della categoria, ma è certamente in buona compagnia, perché poi ci sono anche quelli che non potendo passare Montolivo per le armi (sai com’è, in Italia la pena di morte è stata abolita da qualche anno…), lo vorrebbero degradare, mettere in panchina, forse mandarlo in giro per il centro con un cartello attaccato alla schiena con sopra scritto “io sono un traditore”.
Ma questa gente cosa fa nella vita?
Io all’inizio pensavo che fosse un gioco delle parti, che insomma molti ci facessero e non fossero davvvero come appare nel miserevole modo in cui si rappresentano.
Dal 2001 ho cominciato a ricredermi perché certe follie le ho vissute sulla mia pelle, certe offese, certi sfoghi di gente con gli occhi fuori dalle orbite erano senz’altro (purtroppo) veri.
Esiste davvero una violenza verbale che tendiamo spesso a sottovalutare per comodità e per assuefazione e che invece dovrebbe essere la prima ad essere combattuta, perché è il primo seme dell’altra violenza, quella fisica.
Col passare del tempo anch’io, che sono un pacifista per natura e che avrò fatto a botte due volte in vita mia, intorno ai quindici anni, non riesco più a tollerare certe situazioni e certa gente che si presenta in un modo ed è tutt’altro (ultimo esempio, un insospettabile tipo che conosco da vent’anni e che qualche tempo fa senza alcun motivo mi ha chiamato al cellulare e urlato “ebreo di merda, vengo lì e ti stacco la testa”).
No, io la violenza verbale non la tollero più, e spero di non essere il solo.

Davvero ci conviene far scadere il contratto di Donadel e vederlo così partire a costo zero?
Per questioni anagrafiche, di impegni lavorativi e forse anche di voglia da tempo non frequento più i giocatori viola, come invece mi succededeva negli anni ottanta.
Eppure qualche idea, dai pochi incontri avuti con alcuni di loro, me la sono fatta lo stesso, magari un’idea superficiale, però buona da esporre nel blog: Donadel è uno vero, uno di cui ti puoi fidare.
Ieri ero per altre faccende allo stadio e ho assistito alla parte finale della sua conferenza: al di là dell’eloquio forbito, non proprio comune nemmeno tra i giornalisti, mi ha colpito la sua intelligenza e onestà.
Non è un campione, tira qualche pedata di troppo, però è sinceramente attaccato alla maglia.
E’ “funzionale al progetto”, come direbbero oggi gli algidi e impalpabili funzionari del calcio, e non credo neanche che voglia la luna per rimanere: non è il caso di farci un pensierino?

Serata unica nel suo genere, in postazione, ma senza la radiocronaca, con Camilla recuperata all’ultimo tuffo accanto a me come unica interlocutrice a cui spiegare la partita.
Serata da ricordare per Cesare, per la sua timidezza, i suoi applausi, i suoi grazie a chi ancora gli vuole molto bene.
Bellissima la sua passeggiata sotto la curva, ottima l’idea di giocare la prima in Italia al Franchi.
Ho incrociato Rivera prima della partita (fantozziano il mio grido alla radio “signor Rivera!!!” per richiamare la sua attenzione, ma era uno dei miei idoli da bambino…), purtroppo non ho visto Baggio, peccato davvero.
Ribadisco il concetto che tanto fa arrabbiare la parte più dura del tifo viola (compresi i grandi conduttori di “Viola nel cuore”): non riesco a capire come si faccia tifare contro l’Italia, per me è incomprensibile e mi piace pure sentire l’inno con gli azzurri schierati a centrocampo.
A fine gara abbraccio con Palombo, che si è messo a ricordare con me i tempi di quando era solo un ragazzo promettente che Terim però non vedeva nelle giovanili.

Il solito film: il giocatore straniero va in Nazionale ed esterna, spesso a bischero, sulla propria avventuta in Italia.
Ultimo caso, Boruc.
Sinceramente non credevo che dopo la prima partita ufficiale in panchina sbottasse di già, pensavo ad un’incazzatura a più lunga conservazione.
Ripassiamo alcuni concetti fondamentali dell’affare Boruc: la Fiorentina ha fatto un affare nell’acquistare ad un costo quasi ridicolo un vice Frey molto più forte di Avramov (che, come Seculin, però purtroppo non è riuscita a piazzare, così ora la Fiorentina ha più portieri che attaccanti).
La bravura di Boruc è una sicurezza per chi è stato costretto a mandare in campo Frey con un ginocchio malandato proprio perché il portiere di riserva non dava adeguate garanzie.
Detto tutto questo, pensavo che a Boruc qualcuno (il suo procuratore, Mihajlovic, lo stesso Corvino) avesse spiegato che venendo a Firenze se la sarebbe giocata alla pari con uno dei più forti concorrenti europei e che quindi la possibilità di restare, almeno all’inizio, non fosse così folle.
Fra l’altro Boruc ha trent’anni e forse un po’ d’esperienza nel calcio dovrebbe averla maturata.
Mi aspetto una multa, un discorso chiaro fatto dalla società, magari con due parole a corredo di Mihajlovic, uno che sa come farsi capire.

Ci sono i calcioni a Balotelli, gli sputi all’Europeo, ma anche i diversi assegni staccati un po’ per tutti, a cominciare dagli ospedali pediatrici romani.
E ora ci sono queste rose rosse inviate in Campidoglio con una dedica: a Sakineh.
Sakineh, per chi non lo sapesse, è la donna iraniana che ieri si è presa 99 frustate perché fotografata senza velo (ma pare non fosse lei e anche se lo era la condanna è ripugnante) e che ogni mattina si sveglia pensando che quella sia la ultima mattina, perché da lì a poco sarà lapidata per adulterio, ovvero per “relazioni illecite con due uomini, dopo la morte del marito”.
In questo caso Totti, ma anche Ranieri che ne ha parlato esplicitamente, è arrivato prima di tanti altri, a cominciare dal nostro Presidente del Consiglio che mi pare silente sull’argomento.
Per rappresaglia l’agenzia di Stato iraniana Irna, ha deciso di boicottare per un mese ogni notizia riguardante l’A.S. Roma e c’è da chiedersi come faranno a resistere a Teheran senza informazioni su Vucinic e Brighi.
Sarà durissima per loro, intanto io un applauso a Totti quando viene a Firenze glielo farò certamente perché questi gesti valgono molto più di un gol.

Ieri ho fatto una grande sciocchezza da giornalista, roba che se fosse successa a Russo, Loreto o Sardelli si sarebbero beccati un paio di meritati urlacci.
Mi sono completamente dimenticato di parlare di Montolivo a Mihajlovic, ho proprio rimosso la questione, nonostante che nel pomeriggio la faccenda fosse già montata.
Il bello è che mi sono accorto della cavolata solo quando oggi pomeriggio mi ha chiamato Rialti che, sapendo dell’intervista, mi ha chiesto cosa avesse detto Mihajlovic sulla vicenda del capitano viola.
Quando gli ho risposto che non glielo avevo chiesto e neanche mi era passato per la testa di domandargli qualcosa, lui si è sorpreso, mi ha bonariamente rimproverato, ma siccome cane non mangia cane (e giornalista che ha, in tutti i sensi, un certo peso non mangia giornalista) ha preferito non infierire.
Poiché anche se mancano ormai solo 23 giorni al mio cinquantesimo anno non credo di essere completamente rincoglionito, vista la mole di cose che mando avanti quotidianamente, ho cercato la risposta al perché della dimenticanza in altre sedi, nel mio inconscio.
L’unica spiegazione è questa: io ho rimosso completamente la faccenda Montolivo, e l’avevo pure scritto ieri, perché la polemica sul suo rinnovo mi sembra degna del peggiore Tafazzi.
Insomma, con questa storia dei 100mila euro, delle motivazioni e di tutto il resto ci stiamo veramente tirando delle martellate sui santissimi e questo mi pare intollerabile, ovviamente da innamorato della Fiorentina e non da giornalista.
Su quel piano sono indifendibile, anche se poi Mihajlovic magari sarebbe stato diplomatico, però era lo stesso interessante ascoltarlo.
Chiaramente sono ore che rimugino sullo sbaglio, perché se sono rompiballe con chi lavora a Radio Blu, riesco a raggiungere vertici di autoflagellazione notevoli con me stesso, e anche questo post in fondo fa parte del percorso di espiazione.

La prima impressione è stata ottima, domande a ruota libera, con l’imposizione (da parte mia, non sua) di parlare solo di calcio.
Stasera ascolterete alle 18.30 l’intervista piuttosto lunga con Mihajlovic e giudicherete, io vi posso intanto raccontare del clima, che era di grande serenità.
Si sta spendendo completamente su e per la Fiorentina, perché capisce che questa è una grande occasione.
Sono partito con il lei e alla fine lui mi ha dato del tu, visto che sono di otto anni più vecchio ho cambiato anch’io.
Guardiamo che rapporto verrà fuori, intanto mi sono chiarito con Corvino a proposito della famosa trasmissione di due ore su Frey titolare.
Il programma era naturalmente il Pentasport ed eravamo entrmbi in buonafede nel sostenere le nostre ragioni, diciamo che è stato un po’ come il telefono senza fili: tu dici una cosa e al quarto passaggio quel concetto arriva al potenziale destinatario completamente stravolto.

Ma perché ci si deve accapigliare ora per il rinnovo di Montolivo, che ha ancora due anni di contratto?
Ci dobbiamo avvelenare i prossimi venti mesi?
No, io non ci arrivo proprio a capire a meno che l’accelerazione dei contrasti, con tanto di schermaglia dialettica, non sia un gioco delle parti.
Una cosa del genere sarebbe comprensibile da marzo in poi, non oggi.
E meno male che ci sono poche soste di campionato…

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