Serata unica nel suo genere, in postazione, ma senza la radiocronaca, con Camilla recuperata all’ultimo tuffo accanto a me come unica interlocutrice a cui spiegare la partita.
Serata da ricordare per Cesare, per la sua timidezza, i suoi applausi, i suoi grazie a chi ancora gli vuole molto bene.
Bellissima la sua passeggiata sotto la curva, ottima l’idea di giocare la prima in Italia al Franchi.
Ho incrociato Rivera prima della partita (fantozziano il mio grido alla radio “signor Rivera!!!” per richiamare la sua attenzione, ma era uno dei miei idoli da bambino…), purtroppo non ho visto Baggio, peccato davvero.
Ribadisco il concetto che tanto fa arrabbiare la parte più dura del tifo viola (compresi i grandi conduttori di “Viola nel cuore”): non riesco a capire come si faccia tifare contro l’Italia, per me è incomprensibile e mi piace pure sentire l’inno con gli azzurri schierati a centrocampo.
A fine gara abbraccio con Palombo, che si è messo a ricordare con me i tempi di quando era solo un ragazzo promettente che Terim però non vedeva nelle giovanili.