Accoglienza per Behrami molto fredda e non sarebbe neanche giusto, se confrontiamo il calore con cui sono arrivati a Firenze calciatori a lui inferiori sulla carta e sul campo.
Il rinforzo è di livello, pur portandosi dietro, come ormai da tradizione direi, un discreto infortunio che può aver condizionato le sue prestazioni dell’ultimo anno.
Però non può bastare e non credo che davvero il mercato sia finito.
Perché, tanto per capirci, sabato la Fiorentina giocherà a Roma con un terzino sinistro che deve fare l’inversione a U per crossare e che sarà (ci scommettiamo?) continuamente puntato in dribbling.
Visto che Felipe e Gulan non sono infortunati, è logico e lecito pensare che siano stati bocciati da Mihajlovic, come da previsioni estive.
E’ quindi senza logica pensare di fare un intero campionato solo con la terza scelta delle scorse stagioni.
E poi c’è il problema dell’attaccante: possibile che non si riesca a trovare un mestierante della serie A capace di fare quei 6/7 gol che sarebbero indispensabili per una Fiorentina appena un po’ più decente di quella vista col Lecce?
O ci dobbiamo rassegnare a ricordare gli indimenticabili Bonazzoli, Castillo e Keirrison?

Mutu chiama Vuturo e chiede scusa tramite “Viola nel cuore”, chiedendo di tornare a vestire la maglia della Fiorentina.
Lo sapevo fin da questo pomeriggio e naturalmente Pietro e Leonardo hanno gestito la cosa come meglio credevano e nella più assoluta libertà.
Non so davvero cosa pensare: sono sempre stato irresistibilmente attratto dal perdono e pure dalla retorica del bel gesto, del “ripartiamo che ti regalo un’altra possibilità”, ma qui c’entra anche la coerenza e quindi sospendo il giudizio perché nessuna delle due ipotesi mi convince fino in fondo.
E’ davvero pentito o è solo una trovata per cercare una via di fuga?
Sono contento che non spetti a me decidere, ma vorrei sentire la vostra opinione su un fatto che è destinato a dividere e dividerci.

Stanno togliendo la voglia di amare la Fiorentina, lo dimostra la mancata contestazione che è stata peggio della rabbia urlata in altri momenti.
Sono tutti colpevoli, a cominciare, diciamolo chiaramente, da Corvino che ha scelto questo allenatore e questi giocatori, puntando sulla continuazione “perché nel dicembre 2009 erevamo quarti in classifica, negli ottavi di Champions, in semifinale di Coppa Italia”.
Già, a dicembre 2009, diverse campagne acquisti fa…
A otto giorni dalla chiusura del mercato siamo qui a boccheggiare, sperando in qualche colpo finale, quando invece dovevamo presentare i rinforzi già a Bologna lo scorso 6 gennaio.
Poi Mihajlovic, che non ci ha mai fatto vedere una squadra che giocasse per novanta minuti, al massimo ce ne sono stati quarantacinque (ma contro il Lecce neanche quelli) e sempre manovrando di rimessa.
Sei mesi nel vuoto tecnico, con tanti cambi di rotta nella gestione del gruppo, con la punta dell’iceberg rappresentata da Mutu.
E veniamo ai giocatori, che pensano di poter fare tutto quello che vogliono: inqualificabili (almeno alcuni di loro) nella gestione del loro rapporto con la città e con la gente che si sta stufando, anzi forse è già stufa.
Infine i Della Valle, che stanno dimostrando di aver capito davvero poco di Firenze.
Hanno deciso l’arroccamento della società: allenamenti blindati, niente calciatori in tv, pochissime feste dei viola club, operazioni simpatia vicino allo zero, quando il popolo viola vorrebbe solo tornare ad impossessarsi la propria squadra.
Perché Andrea non è venuto oggi allo stadio?
Possibile avesse impegni così pressanti da farlo partire alla vigilia di una gara così delicata?
Torni a fare il presidente (altro errore inspiegabile e che ha lasciato il segno), perché il comandante è sempre l’ultimo ad abbandonare la nave.

Altro giro, altra corsa, stavolta in macchina: che si deve fare con questi giocatori che alle 5 del mattino cazzottano camerieri o si ribaltano con la macchina guidata, pare, da qualcuno senza patente e con alto tasso alcolico?
Sarà stata la depressione dello stare fuori, ma può un giocatore strapagato (regolarmente), per giunta in attesa del terzo figlio, non avere un minimo senso di responsabilità verso il proprio datore di lavoro e l’ambiente di lavoro?
No, qui c’è un assoluto senso di impunità che meriterebbe invece la più severa e possibile delle punizioni, e potrebbe pure darsi che il signor Vargas non abbia tratto alcun insegnamento da quanto successe davanti alla discoteca a Mutu, visto che la Fiorentina in quel caso non intervenne assolutamente, se non per aspettare l’esito del lavoro della magistratura.
Oppure no, chi lo può sapere?
Magari sospendevano Mutu dopo la bravata di ottobre e Vargas se ne andava lo stesso di notte a far danni.
Comunque sia, rivolgerei al prossimo protagonista una sola raccomandazione: non potrebbe combinare il suo bel casino entro il mercoledì, evitando accuratamente il sabato e quindi la vigilia delle partite?

Confessione: anch’io per una frazione di secondo ho pensato che questo annuncio da autentico mecenate del patrimonio artistico italiano strideva maledettamente con l’irritante immobilismo del mercato di gennaio.
Ma era una reazione di pancia, perchè poi sulle cose bisogna ragionarci sopra ed è purtroppo vero che il Colosseo costa a Della Valle un nono di quanto abbia speso finora per la Fiorentina, così com’è inoppugnabile che lui, con i suoi soldi, ci fa quello che vuole.
Mi è poi venuto in mente uno che lanciava anatemi contro i nostri investimenti per potenziare il Pentasport, irrideva le nostre spese per le varie trasferte e ricordo di quanto fossi allibito quando qualcuno mi riportava queste sciocchezze.
Detto questo, il problema di fondo è sempre il solito: siamo tutti più o meno inconsciamente convinti che come Fiorentina tutto ci sia dovuto, che i Della Valle debbano buttare nella fornace del calcio milioni e milioni di euro e ci vengono quindi le crisi di gelosia se i (suoi) soldi vengono spesi da altre parti.
Invece non è così, e allora conviene circoscrivere il nostro orizzonte alla sola Fiorentina e chiederci, questo sì, di rispettare l’impegno di prendere almeno due rinforzi da prima squadra, possibilmente titolari subito.
Ma pur sapendo di essere ripetitivo e quindi pure un po’ noioso è giusto ricordare che “i soldi” li hanno cacciati, e tanti, e che li riprenderebbero solo se arrivasse qualcuno a comprare la Fiorentina.
Esiste questo qualcuno?
Ne dubito e basta andare al di là dell’Appennino o proprio dalle parti del famigerato Colosseo per accorgersene.

Io faccio il tifo perché i Della Valle tengano duro, perché rinuncino a un po’ di soldi e almeno fino a giugno non vendano Mutu, ne’ in Italia e neanche all’estero.
Sarebbe una grande dimostrazione di coerenza e di stile e sarei pure pronto a resistere a tutte le sirene di non augurabili passaggi a vuoto viola futuri che inviterebbero ad un disastroso reintegro nella rosa.
Credo che la Fiorentina abbia molto dato, anche troppo in almeno un caso, e che quindi la misura sia abbondantemente colma.
Cerchiamo quindi di fare uno sforzo tutti quanti togliendoci Mutu dalla testa, esercizio a cui peraltro dovremmo essere abituati visti gli ultimi dodici mesi vissuti ben al di là della soglia del pericolo.

…ma mancano dodici giorni alla fine del mercato e siamo al punto di partenza, cioè a zero acquisti, Neto a parte.
Non vorrei che il bel punto di Napoli diventasse un boomerang e mi permetto sommessante di ricordare abbiamo tre-centrocampisti-tre per, appunto, tre ruoli, essendo ormai partiti mentalmente e tra un po’ si spera fisicamente per altri lidi Bolatti e Zanetti (uno dei calciatori più costosi come ingaggio della storia viola, in rapporto ai minuti giocati).
Continuiamo a vivere questa straordinaria indispensabilità di Pasqual, che non ha alternative, caso abbastanza unico non solo a Firenze.
E davanti ci arrangiamo con due attaccanti soli di ruolo, altro aspetto tecnico-tattico piuttosto bizzarro.
Poiché a me piacerebbe dare un sesno a questa stagione con un piazzamento europeo ed immaginando un periodo di ambientamento di almeno due/tre settimane per i nuovi arrivati (sempre che arrivino…), ecco, senza che nessuno si offenda, a me pare che forse la Fiorentina sia un po’ in ritardo per cercare di sistemare le cose e prendere finalmente la rincorsa.

Ad un certo punto è stato chiesto a Corvino quali altre squadre ci fossero sulle tracce di Neto e lui, memore forse del Manchetser City che cercava Cerci, ha risposto glissando ed invitando l’interlocutore a rivolgere la domanda al portiere brasiliano “per evitare strumentalizzazioni”.
Lo ritengo un buon segnale, una dimostrazione di ritrovata misura, così come tutta la ristretta (per i tempi normali delle conferenze di Corvino) chicchierata con la stampa mi è sembrata più in linea con i compiti che deve avere un direttore sportivo.
Dopo l’ostentazione eccessiva dei propri meriti, dopo le inutili risse verbali con coloro che non erano e sono suoi fedelissimi a prescindere, dopo le dannose e pericolose liste di proscrizione di giornalisti, forse siamo arrivati ad un rapporto più corretto.
E’ divertente annotare quel che pensa la gente del mio rapporto con Corvino: almeno la metà è convinta che io ce l’abbia con lui, una buona parte è assolutamente certa che io sia invece troppo buono nei suoi confronti, mentre solo una minoranza ha inquadrato la verità, almeno per la mia parte.
Il mio giudizio sull’operato di Corvino è infatti semplice e al limite della banalità: fino all’estate 2009 lui è stato davvero, come ho detto e scritto, il migliore direttore sportivo avuto negli ultimi trent’anni.
Una valutazione che tiene conto di un periodo calcisticamente lungo (dal 2005 al 2009), in cui pochi a Firenze si sono misurati proprio perché hanno sbagliato talmente tanto da essere cacciati prima.
Dall’estate 2009 (ricordate il post “Insufficiente” scritto a caldo il 31 agosto dopo la cessione di Kuzmanovic a proposito della campagna acquisti/cessioni?) ne ha azzeccate veramente poche e poiché è nel bene e nel male il responsabile dell’area tecnica della Fiorentina si potrà dire o no che ha notevoli colpe negli ultimi disastrosi dieci mesi viola?
Non ho quindi alcun pregiudizio e/o prevenzione nei suoi confronti, non lo frequento mai e ci parlerò al masimo due o tre volte l’anno, al contrario di altri collghi che un po’ lo devono fare per mestiere e un po’ per diletto, perché si sa che è sempre bello stare vicino al sole, almeno fino a quando splende.
Ecco, a me piacerebbe che l’astro di Corvino tornasse a brillare alto nel cielo viola perché come lui auspico la concordia dell’ambiente, pur nel rispetto dei ruoli e dell’esercizio di critica, e soprattutto perché vorrebbe dire che tutto va secondo i desideri dei tifosi e gli investimenti fatti dai Della Valle.
Sperando poi che certi errori mediatici e di comunicazione non si ripetano più.

Ognuno di noi disegna la sua realtà secondo il metro delle proprie esperienze, della propria morale e anche della propria immaginazione, desideri inconfessabili compresi.
Ebbene, io sarò un po’ limitato (ma chi mi conosce bene è pronto a negarlo), ma il dedalo mignottesco che sta emergendo dalle parti del nostro Presidente del Consiglio non sarei mai riuscito neanche ad impegnarmi parecchio.
Una specia di fabbrica della marchetta, una mercificazione della donna standardizzata a prezzi molto alti che pare coinvolga potenti e compiaciuti signori sopra i settanta anni, che magari fanno pure bene ad occuparsi ancora di certe cose, ma che dovrebbero stare attenti perché oltre un certo limite, abbondantemente oltrepassato, siamo alla malattia.
Comunque sia, lo sputtanamento (e mai termine mi pare più appropriato di questo…) planetario è servito.
E chissà per quante settimane ancora ci divideremo (perché ci sono concittadini e concittadine disposte a difendere l’indifendibile) sul bunga-bunga, mentre magari rischiamo di finire tra i PIGS (nessun riferimento a quel che succede ad Arcore o a Villa Macherio o in Sardegna, ma piuttosto ai 4 Paesi europei in grave difficoltà economica: Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna).
Va bene, continuiamo pure così: facciamoci del male…

Dopo il primo tempo mi ero illuso di essere alla svolta, speravo cioè di vedere finalmente novanta minuti da Fiorentina vecchia maniera, quella persa quasi un anno fa.
Non è andata proprio così, ma è andata bene lo stesso, perché da Napoli esce un’idea diversa di squadra, un inizio di qualcosa che potrà essere sviluppato nelle prossime settimane.
Gran partita di De Silvestri e Pasqual, più protetti dai tre centrali, anche se Montolivo e D’Agostino sono parecchio lontani dalla loro migliore condizione fisica, però già così possono bastare a far girare la squadra.
Potevamo vincere? Non esageriamo, ma vorrei rivedere quell’affossamento di Gilardino passato nell’indifferenza generale dell’impaurito Banti.
Dalle due partite giocate non si riesce a capire come mai il tanto decantato, esaltato e forse sopravvalutato Napoli abbia tanti punti in più e non è comunque questo il tempo per i rimpianti, perché c’è da prendere la rincorsa e provare a tornare in zona Europa League, che, come dicevamo venti giorni fa, sarebbe il traguardo minimo per una società che molto ha speso, non sempre in modo adeguato, specialmente negli ultimi due anni.

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