A nemmeno sedici anni mi misi insieme con una delle più belle ragazzine della Comunità ebraica.
Insieme per modo di dire: siamo stati mano nella mano una volta al cinema, sentiti in due telefonate (era il 1976…) dopo cinque giorni mi disse che se non se la sentiva più di continuare, che non era matura per una storia con un ragazzo.
Io, che ero più intrigato dall’idea di stare insieme con una così carina che effettivamente innamorato, presi una botta tremenda e per almeno otto mesi (nel frattempo si era messa col mio migliore amico appena conosciuto in piscina, un classico) entrai in uno stato di crisi che ancora ricordo con terrore.
Parlavo con lei, oh quanto ci parlavo.
C’era grande feeling, ma quando gli chiesi una, due volte di mettersi insieme le mi disse semplicemente no (non ricordo se aggiunse la fatidica frase “non voglio sciupare un’amicizia” che uccide qualsiasi maschio in età post sviluppo, ma ci può stare).
Ecco, questa storia della Fiorentina con Montolivo ricorda molto i “tragici” eventi della mia adolescenza: a quale tentativo siamo per farci dire di sì?
Al secondo?
Al terzo?
Io ho un po’ perso il conto e Andrea Della Valle credo che abbia un po’ perso la pazienza.
Oggi credo che ne sentiremo delle belle e se poi mi sbaglio non ci sarà nessuno più contento di me.

Ragazzi, carpe diem, sfruttiamo il momento.
Mai visto Andrea Della Valle così carico come sabato scorso agli ormai ex campini, mai sentito Diego così emotivamente coinvolto nella Fiorentina.
Sembra quasi che si siano resi conto dopo nove anni di cosa hanno in mano, di quanto siamo rompipalle, ma anche di come sappiamo dare tantissimo se solo ci stimolano un po’.
Ora che li abbiamo recuperati non lasciamoceli scappare, non chiediamo lo scudetto ma facciamo capire che siamo pronti a seguirli il più in alto possibile, riservandomi sempre personalmente il diritto di critica.

Di Vincenzo Guerini ho due ricordi precisi che ormai risalgono a più di trent’anni fa.
Quando ebbe l’incidente fu portato nello stesso ospedale dove avevano appena operato mia nonna, io avevo quindici anni ed ero lì tra lo stupore ed il dispiacere di vedere arrivare in condizioni gravissime uno dei miei idoli.
Qualche anno dopo Alessio Fanfani il cugino amatissimo della prima signora Guetta, allora solo fidanzata, era il capitano della sua Fiorentina primavera.
Alessio, che ha fatto pure una panchina in serie A all’Olimpico e che sarebbe diventato titolare fisso se non fosse stato fermato da continui infortuni muscolari, adorava calcisticamente Guerini, da cui era contraccambiato.
Ho ritrovato ieri sera Vincenzo dopo oltre tre decenni ed è stata una sorpresa perché non me lo ricordavo così abile nella dialettica, così sincero.
La Fiorentina ha fatto davvero un grande acquisto prendendo un equilibratore che mancava da sempre alla squadra e alla società.
Mi pare siano venute fuori due buone ore di trasmissione e devo fare una confessione: per un po’ ho pensato alla carrambata, ma poi ho lasciato perdere per una forma di rispetto verso i protagonisti.
Credo che abbiate capito: vedendo la grande amarezza di Vincenzo per come sono andate le cose con Antognoni (che non gli ha mai risposto al telefono), immaginavo di chiamarlo e metterli insieme in diretta.
Ho rinunciato per amore verso la Fiorentina, mi sembrava una forzatura, una violazione del rapporto tra due vecchi amici che hanno accompagnato la mia adolescenza, e non sono affatto pentito.

P.S. Immonda Bestia ha scritto un commento che non mi trovava assolutamente d’accordo e che era piuttosto pesante sulle donne.
La mia vocazione alla libertà me lo ha fatto pubblicare, ma poi ho capito che poteva risultare offensivo e quindi l’ho tolto.
Poiché Antonello (alias Immonda Bestia) è capace di ben altri ragionamenti che non siano quelli qualunquisti e vagamente razzisti nei confronti del genere femminile (non è vero che le donne non possono parlare di calcio!), lo invito a riflettere e tornare a scrivere cose più sagge.
Quanto al mio rapporto con Rita Antognoni, non preoccupatevi, è tutto a posto.

Sono un grande fan del Barcellona, da anni talmente bravo da farmi dimenticare il furto del 1997 al Camp Nou, con Robbiati lanciato a rete e fermato per la fine della partita.
Perfino Valentina, di solito interessata al pallone quanto lo sono io al balletto, sa di Messi e delle vittorie catalane in Champions, questo per spiegare la dimensione del fenomeno.
Sono talmente forti che a volte ti verrebbe voglia di palleggiare con loro, magari ogni tanto esagerano e ti chiedi cosa mai aspettino a tirare in porta, a buttarla dentro quando sono in area di rigore.
E così, a furia di aspettare, succede che a volte non vincano partite come quelle di ieri sera, una gara dominata e a tratti mortificante per il Milan, che non riusciva a superare la metà campo.
70% di possesso palla, una cosa impressionante (contro il Milan!), imbarazzante per chi subisce.
Però hanno pareggiato ed è questo il sale del calcio, il suo mistero più affascinante, quello che ai miei occhi lo rende infinitamente più attarente di qualsiasi altro lo sport: non è sempre detto che i più deboli perdano.

Stacco dalla Fiorentina per raccontarvi dell’umiliazione provata da italiano di fronte ad uno Stato che non esiste più e che è ormai diventato piazzista del nostro futuro.
Per evitare un default non più purtroppo impossibile, il Governo sta ora cercando di vendere i nostri BTP alla Cina, dopo aver preso per i fondelli la BCE, che ci ha dato morfina per almeno un mese.
La cosa che più mi indigna e mi preoccupa è che siamo i primi a non credere in noi stessi, abbiamo sempre bisogno del cavaliere bianco (quello mascarato ce l’abbiamo sul groppone da quasi diciotto anni…) che ci salvi il fondo schiena.
Ok, mettiamo che la Cina ci compri i titoli, e poi?
Continuiamo a prenderci in giro con l’abolizione dei costi della politica, con il risanamento che deve partire dalla lotta all’evasione e con tutte le belle cose promesse e disattese in questa estate da incubi?
E con la Cina come la mettiamo?
Chi avrà il coraggio tra i nostri leader di discutere ancora di diritti civili in un Paese che uccide oscura tutto quello che non è allineato con il potere?
Ma non riusciamo proprio ad avere uno scatto d’orgoglio, una fase come quello post guerra, una reazione da italiani orgogliosi di essere nati qui, in questo Paese che una minoranza di scellerati si sta mangiando giorno dopo giorno?

Vittoria senza discussioni, con un grande pubblico, una curva finalmente unita e molto più saggia di tanti menagramo.
Si è visto giocare a calcio, dunque viva Mihajlovic e viva pure Cerci, impressionante per come abbia rovesciato il mondo a suo favore in pochi mesi.
Tenersi Gilardino è un grande valore aggiunto, perché, come ho ripetuto fino alla noia, a segnare non ti insegna nessuno, o ce l’hai nel sangue oppure è meglio cambiare scelta.
Una domenica davvero bella, che chiude un fine settimana da ricordare, dopo un’estate dai troppi veleni.
A piace molto Lazzari e Pasqual sembra tornato quello di sei campionati fa, forse oggi è stato il migliore in campo.
Intanto siamo in testa alla classifica e ci godiamo i prossimi giorni.

Un filotto notevole: il nuovo centro sportivo, la vittoria con la Juve, il pomeriggioper Andrea.
Tutto è andato molto bene, meglio di così era impossibile.
Andrea Della Valle si è ripreso la Fiorentina e mi è sembrato carico al punto giusto per cominciare la stagione.
Babacar ha steso la Juve e dopo il successo dell’Olimpico continua il magic-moment della Primavera.
E l’ora insieme ad Andrea, condotta insieme ad un Tenerani in gran forma, mi ha emozionato, sperando che lo stesso sia avvenuto con le oltre duecento persone intervenute.
Ora non rimane che vincere contro il Bologna per chiudere un week-end con i controfiocchi.

Tutta la storia viola di Vargas è un po’ ammantata di mistero.
Soprattutto quando parte per gli impegni della Nazionale o per casi molto dolorosi come la scomparsa del nonno, a cui era legatissimo.
In ogni caso almeno io, che pure sono dentro l’universo Fiorentina, non sono mai riuscito a capire bene i tempi dei suoi ritorni.
Una volta, mi pare, ci mise quasi tre giorni per raggiungere Firenze, neanche fossimo col piroscafo ad inizio novecento.
Il fatto è che tra Coppa America, permessi e altro qui la stagione comincia un po’ com’era finita la precedente: non si sa se su Vargas si possa contare oppure no.
Il mio non è cinismo di fronte al suo lutto, non mi permetterei mai, ma una semplice constatazione che tiene conto proprio del valore del giocatore.
Perché qui siamo tutti contenti di Lazzari, e ci mancherebbe, ma se Vargas ha una quotazione tripla un motivo ci dovrà pure essere, e allora a me piacerebbe vedere tutto quel valore impiegato costantemente con e per la Fiorentina.

Mi ha fatto ridere un commento di ieri al post precedente: alle 13.50 mi sembrava di essere in un universo parallelo, c’eri te che parlavi a Lady Radio.
Con una battuta potrei dire che visto che non sono riuscito a portare nel Pentasport l’unico in giro che giudico all’altezza di Radio Blu, alla fine sono andato io da lui, per fare un po’ di radio insieme…
La verità è che, al di là della stima professionale per Mario Tenerani, il motivo che ci ha unito via etere si chiama Andrea Pazzagli, di cui entrambi siamo stati amici.
La famiglia Pazzagli abita qualche chilometro sopra Grassina ed il sabato mattina mi capitava spesso di incrociare Andrea davanti al fornaio o al fruttivendolo, ognuno a leggere gli ordini impartiti dalle mogli.
Ed era impossibile pensare che quel signore così alto e cortese fosse stato un Campione del Mondo.
Era talmente semplice che disarmava, ti metteva sempre a suo agio con una simpatia spontanea.
Poco più di un anno fa facemmo un’intervista sul “personaggio” in un piccolo bar del nostro paese e convinsi Valentina a venire con me per vedere come si costruisce un articolo.
Anche lei rimase conquistata da Andrea, il tempo trascorse velocissimo, più di un’ora a parlare di tutto, entrando in profondità, senza mai nascondersi.
I primi giorni dopo la sua morte sono stati un piccolo choc anche per me, che ho la sua età, tre figli come lui, una vita serena e senza troppi problemi.
Era nel piano di servizio di Radio Blu della settimana successiva, c’erano tante piccole cose da fare insieme, con le sue canzoni e la sua arguzia.
Io spero che veniate in tanti sabato alle 16 al Teatrino Lorenese all’interno di Calcio Expo (chi vuole prendere un biglietto omaggio per quel giorno può chiamare Radio Blu durante Anteprima Pentasport e Pentasport 0574 571721) perché Andrea merita un abbraccio.
Non sarà una cosa triste, con Mario almeno ci proveremo, ci aiuterà pensare di avere su di noi quello sguardo ironico e un po’ malinconico che ci ammonisce: “ragazzi non esagerate…”.

Confessione: non ho capito bene cosa sia cambiato nell’ultimo mese nei rapporti tra la Fiorentina e Montolivo e, soprattutto, nella volontà del giocatore di prolungare il suo rapporto con Firenze.
Eppure è tutto un fiorire da parte dei dirigenti viola di dichiarazioni molto positive sulla continuazione del rapporto.
Leggo stamani su Stadio che la nuova offerta sarebbe 5 anni a 2 milioni netti a stagione, più il ruolo di uomo immagine (se firma gli ridanno la fascia di capitano? Magari togliendola a Gamberini?).
Se non sono completamente andato via di cervello, mi pare la stessa offerta che da un anno giace abbandonata a se stessa sul tavolo dei procuratori del giocatore, perché ora dovrebbe dire di sì?
Si è poi parlato di un prolungamento breve per permettere alla Fiorentina di ricavare una cifra adeguata da una sua cessione nella prossima estate e qui mi sembra di leggere una favola.
Scusate, ma quello che guadagnerebbe la Fiorentina lo perderebbe Montolivo, perché tanto più di quello una società qualsiasi (diciamo il Milan?) non tira fuori.
Ed io in trentadue anni non ho mai visto un calciatore rinunciare ai soldi per far felice il proprio presidente.
Per quale motivo dunque Montolivo dovrebbe cedere adesso dopo un pressing infinito?
Naturalmente spero di sbagliarmi, cioè che Montolivo firmi e si viva tutti più felici e contenti, ma la mia impressione è che di fronte ad un più che probabile no si vada allo scontro finale e forse anche alla tribuna fissa.

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