A nemmeno sedici anni mi misi insieme con una delle più belle ragazzine della Comunità ebraica.
Insieme per modo di dire: siamo stati mano nella mano una volta al cinema, sentiti in due telefonate (era il 1976…) dopo cinque giorni mi disse che se non se la sentiva più di continuare, che non era matura per una storia con un ragazzo.
Io, che ero più intrigato dall’idea di stare insieme con una così carina che effettivamente innamorato, presi una botta tremenda e per almeno otto mesi (nel frattempo si era messa col mio migliore amico appena conosciuto in piscina, un classico) entrai in uno stato di crisi che ancora ricordo con terrore.
Parlavo con lei, oh quanto ci parlavo.
C’era grande feeling, ma quando gli chiesi una, due volte di mettersi insieme le mi disse semplicemente no (non ricordo se aggiunse la fatidica frase “non voglio sciupare un’amicizia” che uccide qualsiasi maschio in età post sviluppo, ma ci può stare).
Ecco, questa storia della Fiorentina con Montolivo ricorda molto i “tragici” eventi della mia adolescenza: a quale tentativo siamo per farci dire di sì?
Al secondo?
Al terzo?
Io ho un po’ perso il conto e Andrea Della Valle credo che abbia un po’ perso la pazienza.
Oggi credo che ne sentiremo delle belle e se poi mi sbaglio non ci sarà nessuno più contento di me.