Credo (e spero) che si sia arrivati al momento più difficile di una crisi che nessuno ha capito da cosa sia stata provocata e che soprattutto lascia intravedere una fine del tunnel ancora molto lontana.
Ci siamo tutti incattiviti e mi ci metto anch’io nel mezzo, pur sapendo di fare i salti mortali a livello mentale per non farmi contagiare da questa sempre più evidente mancanza di etica, di solidariertà nei rapporti con i nostri simili e con chi sta peggio di noi (e se ci pensate bene è quasi sempre la maggioranza delle persone che conosciamo).
Ti svegli la mattina e non sai quale cavolo di accidente planetario, europeo, nazionale o locale ti si mette nel mezzo per rovinarti la giornata.
Stamani c’è la decisione probabilmente rinviata della corte costituzionale tedesca per il via al fondo salva-Stati, due settimane fa sembrava che la Sicilia fosse fallita con conseguenze facilmente immaginabili per l’Italia, domani ci potrebbe essere un’operazione di derivati andata male che porta il Comune sull’orlo della bancarotta.
Sì, ma noi che ci facciamo il culo ogni giorno, io che lavoro quindici ore staccando in tutto l’anno al massimo per quattro settimane, domeniche comprese, cosa c’entriamo in tutto questo?
I soldi messi da parte, per chi se l’è potuto permettere, per i nostri figli li affidiamo allo Stato?
Prima era un porto sicuro, adesso sembra quasi che quando vai a sottoscrivere un BTP tu stia per entrare al Casinò di Sanremo con le stesse incertezze che hai sulla tattica da usare: punto sulla sestina di mezzo o vado tutta la sera sui miei quattro numeri fissi?
E poi il piangersi addosso: io capisco tutto, ma non è possibile che tutti si lamentino, che non ci sia mai un barlume di orgoglio e di ribellione a questo progressivo detriorarsi della qualità della nostra vita.
L’idea di fondo imperante è che andrà sempre peggio, che non ci sarà più lavoro, che i nostri soldi non varranno più niente, che non esiste futuro per chi verrà dopo di noi.
E basta!
Proviamo invece a prenderci un quarto d’ora di ottimismo quotidiano, perché se ci guardiamo indietro mica siamo stati così male fino ad oggi, proviamo a fare un sorriso in più e un pensiero funereo in meno.
E comunque la pensiate, buon Ferragosto a tutti voi.

Non è mai elegante e neanche giusto approfittarsi dei guai degli altri, in fondo dieci anni fa Inter, Milan e Juve pagarono 15 miliardi della vecchie lire per portarsi a casa Moretti e tal Ceccarelli per aiutare le quasi fallite casse viola.
E però.
Adesso che la compagnia aerea del presidente del Catania Pulvirenti è di fatto fallita, è logico immaginare che non sia così impossibile che in Sicilia stiano pensando di vendere i loro pezzi migliori pur di quadrare il bilancio.
Lo pensando ovviamente a Papu Gomez, che chiuderebbe il cerchio del mercato viola, fermo restando la grande preoccupazione per lo stato della nostra economia, ma di questo parleremo un’altra volta.

Siamo tutti d’accordo sul fatto che abbiano fatto un’ottima campagna acquisti, peraltro molto superiore a quella della scorsa estate a cui peraltro avevo dato sciaguratamente (mea culpa!) sette?
Un mercato che ha ridato slancio all’ambiente, che fa respirare aria nuova, che si è mosso a 360 gradi, invece di privilegiare sempre i soliti amici e gli amici degli amici.
Ebbene, forse non tutti sanno che sono stati spesi per ora appena 8 milioni di euro, cioè poco più della metà dei 15 cacciati fuori per i vari Romulo, Kharja e pessima compagnia cantante (ottimo pezzo di Simone Bargellini su violanews.com).
Con i soldi di Cerci e Vargas (se lo porta via qualche amatore: bella idea due anni fa quella di dire no ai 10 milioni offerti…) prendiamo un attaccante e abbiamo chiuso, come a scala quaranta.
Certo, poi dal dire al fare, cioè a vederli giocare bene e vincere, c’è la stessa differenza che passa tra quando mi alleno andando a correre la mattina e poi penso di riuscire a fare la mezza maratona, ma intanto siamo tornati ad essere la Fiorentina.
Ecco perché ho criticato tanto dall’estate 2009 Corvino.
Perché negli ultimi due anni ha fatto malissimo il proprio lavoro principale, che sarebbe stato quello di costruire la squadra con i non pochi soldi che i Della Valle gli avevano dato, anche quando parlavano di auto-finanziamento.
La mia era fin dall’inizio una semplice analisi tecnica di quanto era successo nei suoi ultimi trenta mesi mesi, direi da Felipe Kharja.
Ho il merito di averlo detto subito mentre molti scondinzolavano nelle spassose (?) riunioni conviviali che si svolgevano a pranzo e a cena in qualche locale vicino allo stadio.
E ho la colpa di essermi fatto trascinare dalla sua arroganza in un terreno di faida dialettica personale, anche se l’ho fatto solo sul blog, che considero qualcosa di personale e non di professionale, visto che lo faccio gratis, e comunque sono scoppiato dopo aver resistito più di un mese dalle sue affermazioni lesive della mia onorabilità.
Non ho saputo non reagire, passano gli anni e resto sempre lo stesso, di questo mi scuso con voi che mi seguite sul blog perché mi rendo conto di poter risultare a lungo andare pesante.
Ma la verità è che gli ultimi due anni di Corvino a Firenze sono stati devastanti, che hanno distrutto l’ambiente perché all’uomo ormai in confusione è stato colpevolmente permesso di tutto, compresi continui sconfinamenti con nei rapporti con i media e zero rapporti con lo spogliatoio.
Andrea Della Valle si è accorto di tutto questo con colpevole e lunghissimo ritardo, ci ha messo una pezza, un altro bel po’ di milioni e adesso la Fiorentina è tornata ad essere una società normale per cui è bello soffrire e gioire.

P.S. Mi scuso con tutti: per una mia distrazione per un giorno è rimasto un post vergognoso da cui mi dissocio completamente. Grazie all’amico Mario che me lo ha fatto notare, qualcuno si approfitta della mia distrazione…

Sto parlando della Fiorentina, ma anche noi di Radio Blu che avremmo dovuto fare uno stacco di sette giorni, Ferragosto e domenica compresi, e che invece domani alle 13 saremo in diretta per la presentazione di David Pizarro.
E’ veramente una gran fortuna poter fare un lavoro che ti piace e non ti pesa per niente, sarebbe bene che nel nostro ambiente tutti se lo ricordassero invece di tirarsela (alcuni) in vario modo.
Sta nascendo una squadra intrigante, con una qualità che può sembrare anche eccessiva e che potrebbe riportare tanta gente allo stadio.
Contro il Galatasaray si è visto poco in chiave tecnica, ma mi è molto piaciuto l’atteggiamento di Montella e anche la stoccatina a Jovetic, che rimane il migliore di tutti (sembrava indolente all’inizio e poi ha fatto due assist deliziosi e preso la traversa…) e su cui continuo ad avere molte perplessità se lo si vuole impiegare da centravanti.
Pizzarro è ottimo, se ha ancora qualcosa da dare, qui siamo all’eccellenza pura ed è costato zero…

Sfortuna allo stato puro, oggi vedremo per quanto tempo Viviano dovrà stare fuori, ma intanto che facciamo?
Ogni possibile soluzione ha la sua controindicazione e così a pelle confesso di essere terrorizzato dall’idea di cominciare la stagione con Lupatelli in porta.
Nulla di personale, per carità, solo che già non mi sembrava il massimo dell’affidabilità otto stagioni fa, figuriamoci adesso, dopo tanta panchina.
Ci teniamo Neto fino a gennaio, chiedendogli di fare gli straordinari, cioè una settimana sola di ferie dopo le Olimpiadi e poi di corsa da noi per l’inizio del campionato?
Prendiamo un altro portiere (ipotesi altamente improbabile) se Emiliano dovesse essere out per più di un mese, magari cercando di vendere Neto?
Visto sullo schermo del computer, mentre ascoltavo la radiocronaca dell’ottimo Sardelli, ho pensato anch’io a conseguenze gravissime, tali da compromettere addirittura la stagione.
Diciamo che nella sfortuna non ci è andata malissimo, ma intanto adesso siamo senza portiere.

Visto che Jovetic vuole l’8, Aquilani mi pare l’unico in grado di “sopportare” il peso di una maglia così carica di significati com’è quella dieci della Fiorentina.
E’ un giocatore che a me è sempre piaciuto moltissimo e sinceramente non me ne frega niente delle sue passioni politiche, che probabilmente sono agli antipodi delle mie, ma visto che parliamo di calcio a me interessa solo quello che esprime sul campo, anche perché al contrario di altri non mi pare abbia mai deragliatocon dichiarazioni infelici.
Lui ha detto che se la sente e quindi mi pare che il discorso sia chiuso e che si possa archiviare con con disgusto quello che è accaduto nell’ultima stagione con Olivera (ma lo vendono? Un acquisto davvero incomprensibile, uno dei tanti) e quella specie di attaccante che è stato Silva.
Insomma, forse riusciremo a dare nuovamente a quella maglia così oltraggiata il prestigio che merita.

Sì, io mi aspetto quindicimila abbonati per ritrovare un punto di partenza dopoe le ultime due allucinanti stagioni.
Sono troppo ottimista?
Non direi, almeno a sentire quello che accade in città dove la gente che non è andata in ferie (e quanti sono!) è tornata a sorridere quando parla di Fiorentina.
C’è voglia di vederla, di scoprirla, di viverla questa squadra che promette di far divertire, pur senza voler pretendere troppo per la classifica.
La società per ora non comunica niente e quindi è un po’ come giocare al buio, tutte le ipotesi sono palusibili, ma davvero ci rimarrei male se non recuperassimo almeno il 20% rispetto all’abisso (più che giustificato, a cose fatte) del 2011.

Più di metà rosa cambiata (e meno male), pochissimi titolari tra quelli che l’anno scorso ci hanno rovinato la domenica, il sabato e il mercoledì.
Bisognerà tenere conto di tutto questo prima di giudicare nel bene e nel male la Fiorentina di Montella che già oggi pomeriggio sbatterà contro un avversario tosto e piuttosto cattivo (diretta su Radio Blu dalle 17).
Metto le mani avanti perché Montella non è Silvan, non fa giochi di prestigio, e penso che pure Mourinho e Guardiola avrebbero dei bei problemi a far girare in un paio di settimane una squadra in pratica inventata di sana pianta.
Cerchiamo quindi armarci di pazienza, senza esaltarci o deprimerci troppo alle prime folate di vento favorevoli o contrarie.

Dopo Mihajlovic e Rossi sta per alzare bandiera bianca anche Montella: pare proprio che non ci sia nulla da fare con Alessio Cerci, che pure si era pacificato con l’ambiente che lo prende ormai per quel “matto” senza cattiveria che è.
Si vede però che in allenamento non convince, e se a distanza di un anno dall’esclusione dalla rosa che andava in Inghilterra arrivano i rimproveri sempre più spazientiti del nuovo allenatore, che pure lo conosce meglio di tutti gli altri per averlo visto crescere nella Roma, beh allora c’è davvero poco da fare.
Se va via, come a questo punto pare più che probabile, è l’ennesima scommessa persa degli ultimi disastrosi anni, anche se questa volta rimane il rammarico.
Perché qualcosa questo eterno immaturo ce l’ha pur fatto vedere e potenzialmente (ma non basta) sappiamo che è fortissimo.
Ma la Fiorentina deve guardare avanti e non può più permettersi di aspettare Cerci.

Sensazioni antiche e dolcissime: siamo tornati la Fiorentina ed era giusto puntare tutto su Andrea.
Ad un certo punto, lo sapete, anch’io avevo perso le speranze, ma si vede che deve essere scattato qualcosa nella sua testa, forse orgoglio, forse passione, chi lo sa.
Per me manca ancora la punta, anche se mi assicurano che è “l’ultimo dei problemi”: sarà, ma Jovetic centravanti mi pare un grande azzardo.
Ora davvero vediamo chi è più bravo tra questa conduzione tecnica e quella precedente, che negli ultimi due mercati ha speso molto di più di quanto paghino per i giocatori Pradé-Macia con i penosi risultati che sappiamo.
Perché il bello è proprio questo: i Della Valle, che nel bene e nel male sono i primi responsabili di quanto accade alla Fiorentina perché autorizzano l’operato dei loro amministratori, sono andati soto di trenta milioni di euro per finire esimi, essere sbertucciati da molti e insultati da qualcuno.

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