Ascoltando e leggendo le reazioni al presunto interessamento del fondo saudita alla Fiorentina sono consapevole di correre il rischio di poter essere in minoranza, ma non mi interessa.

Trovo triste e al limite della volgarità la velocità con cui in tanti si sono vogliosamente lasciati affascinare dall’idea che arrivino gli sceicchi con le loro vagonate di soldi a farci sognare i prossimi acquisti di Benzema, Donnarumma e Kante.

Dobbiamo ancora consumare il nostro primo rapporto con Commisso e già siamo pronti ad andare con un altro proprietario solo perché fa luccicare una moneta più robusta? Evidentemente per parecchi tifosi sì, e a me questo non piace.

Commisso e il suo gruppo hanno commesso degli errori, che sono stati puntualmente evidenziati su questo blog e soprattutto in radio, ma ha buttato dentro un sacco di soldi e non certo per perseguire interessi personali in Italia. Basta pensare alla sponsorizzazione: 25 milioni di euro per reclamizzare nel nostro Paese un brand che in Italia non è mai stato e mai sarà commercializzato.

Non conosciamo quasi niente del fondo, ci sono anche situazioni abbastanza preoccupanti sul versante diritti umani, però non importa: vendiamoci pure a chi ha il portafoglio più pieno e a Commisso, salutato come nuovo imperatore fiorentino neanche trenta mesi fa, arrivederci e grazie.

Eh sì, siamo proprio una strana razza, ma rivendico almeno l’orgoglio e la dignità che invece mi pare si siano persi da quando esiste la possibilità di arrivare ai petrodollari in salsa viola.