Marzo 2008


Visto, voi sospettosi che ieri sera già immaginavate un altro scontro al calor bianco?
Ed imvece no: un quarto d’ora del Corvino-pensiero senza buttarla in rissa, ma parlando solamente di calcio.
Premesso che quando si litiga bisogna essere sempre in due e detto anche dei miei titanici sforzi nelle ultime occasioni per non prendere fuoco, forse ora io e lui abbiamo imboccato una strada nuova.
Ovvero: traduciamo in realtà i nostri buoni propositi, che sono quelli di rispetto reciproco, pur nella diversità delle idee.
E poi ormai ho capito che Corvino divide i giormalisti in tre categorie: i fedelissimi (pochissimi, mi verrebbe da dire gli adepti), quelli che non lo capiscono ma con cui vale la pena discutere fino ad arrabbiarsi ed infine quelli con cui è inutile parlare.
Io sto nella seconda categoria e mi va benissimo così: non punto a salire, mi spiacerebbe retrocedere.
Parlare con Corvino di calcio è stimolante, se si lascia la Fiorentina e la continua finanche eccessiva difesa del suo (ottimo) operato è come entrare in un altra dimensione rispetto alle solite chiacchiere.
Sa veramente tutto, o quasi.
Sicocme prima di cominciare il Pentasport avevo scritto un articolo di presentazione del PSV per il Corriere Fiorentino, per una volta ero piuttosto preparato sul calcio straniero, nella fattispecie quello olandese.
Ho sparato un paio di cose con cognizione di causa e con la segreta speranza di sorprenderlo sul piano tecnico, ma non c’è stato niente da fare.
Quasi quasi gli chiedo se vuole tenere una rubrica fissa al Penta, naturalmente a prezzi stracciati.

Se adesso ci mettiamo a discutere sul livello assoluto di Frey siamo a posto.
Scrivo questo perché conosco benissimo l’ambiente e la città, e ascolto ogni tanto dei mugugni tipo: “non esce mai”, “sta pensando al Milan”, “ha qualche problema fisico”, insomma “non è più lui”.
Ora, si può tranquillamente dire che su un gol o su un altro ci sono delle sue responsabilità, ma questo è un gran portiere e non, come afferma maliziosamente Bucchioni, un portiere che fa delle grandi parate.
Giudizio personale: non ha colpe specifiche a Siena e ha invece responsabilità sul primo gol di Torino e sul primo a Liverpool.
Ma poi basta, ci ha letteralmente trascinato ai quarti e sono pentito del 6,5 finale contro l’Everton perché poteva essere un 7.
Se non ce l’avessimo un portiere così staremmo a cercarlo tutti i giorni sul mercato, mettendo ovviamente in croce il poveraccio che va in campo al posto suo.
Una risposta globale sull’eccessiva corsa dell’Everton: no, a vederli dal vivo non mi sembravano “imbenzinati”, è che hanno sparato tutto mercoledì sera ed attendo con una certa curiosità il loro prossimo risultato in campionato (e con una certa preoccupazione, il nostro).

Una sofferenza incredibile, al di sopra dell’immaginazione.
Non so se erano piu’ stanchi o intimiditi.
Scrivo in corsa dall’aereoporto di Liverpool, grandi Dainelli e Gamberini, molto bene Frey, nonostante l’errore iniziale, inguardabile Vieri.
Pero’ siamo avanti ed e’ questo che conta.
E poi i rigori bisogna saperli battere ed avere la freddezza per batterli bene.
Grandissimo pubblico inglese, che ha applaudito nonostante la delusione, in Italia dubito che sarebbe accaduto.
Noi giornalisti siamo vicini alla cottura, e i giocatori?

MA E’ POSSIBILE CHE UNO TORNI A CASA E CHE DEBBA AVERE A CHE FARE CON UN IMBECILLE, CHE E’ POI L’UNICO A CUI HO DATO UNA RISPOSTA NEL COMMENTO PERCHE’ PER IL RESTO PROPRIO NON CE LA FACCIO.
ANDATE UN PO’ A VEDERE DI CHI SI TRATTA…

Altra trasferta, stavolta stimolante anche dal punto di vista calcistico.
Bisogna passare il turno, soprattutto in un momento come questo di grande nervosismo dovuto alla stanchezza.
Sono molto curioso di conoscere la formazione che manderà in campo Prandelli e mi aspetto sorprese.
Sono stanchi i giocatori, i giornalisti e credo anche i tifosi, chiamati ad esprimersi ogni tre giorni nelle loro passione.
A me pare di essere salito su una giostra impazzita, in cui il gol di Osvaldo si accavalla a quello di Maccarone, alle prodezze di Mutu e ai precedenti quattro viaggi europei.
Il calcio un tempo era un rito e di questo rito faceva parte l’attesa.
Tiro fuori un ricordo personale, che è quello del sabato pomeriggio, quando da ragazzino andavo a giocare la schedina.
Po aspettavo i dieci minuti di calcio in televisione e la domenica vivevo nella totale pienezza dell’evento la “partita”.
Ok, sono considerazioni malinconiche, ma forse una via di mezzo si potrebbe pure trovare perché se si stanca il tifoso poi si ferma tutto il carrozzone.
A quel punto vorrei proprio vedere cosa farebbero decine di migliaia di persone che a quel pallone che gira devono il benessere nel quale vivono.

Pazzini con errore imperdonabile sotto porta e va bene, però il voto più basso è per Santana, che non ha proprio capito che clima c’era a Siena.
Ora cerchiamo di stare calmi, il Milan è sempre sotto, la qualificazione ai quarti dell’Uefa alla nostra portata e a Siena anche il pareggio sarebbe stato stretto.
Difesa quasi perfetta, centrocampo un po’ stanco alla fine, ma ha costruito molto e Montolivo ormai è un altro giocatore rispetto ad un mese fa, così come Pasqual.
Abbiamo vinto senza meritarlo ad Empoli, abbiamo perso ingiustamente a Siena: il calcio è questo, è dura ammetterlo in una serata in cui girano a mille.
Apprezzabile, molto apprezzabili, il gesto di pazzini che viene in sala stampa e si prende la colpa della sconfitta.
In trent’anni dietro la Fiorentina mi sarà capitato un altro paio di volte e a memoria non ricordo neanche di chi si trattava: ora per favore non facciamone un capro espiatorio.

Per fortuna riesco ancora ad arrabbiarmi per certe cose, altrimenti vorrebbe dire che svolgo il mio lavoro col pilota automatico e non con la passione che metto da almeno trent’anni.
Mi riferisco alla storia dell’errore di comunicazione commesso dopo la partita su Montolivo e la mancata intervista, quando della faccenda bastava parlare uno minuto invece di un quarto d’ora.
Mi sono scusato via blog e via radio ed ecco che arrivano almeno una ventina di messaggi in cui si vorrebbe la crocefissione del sottoscritto, si attaccano i giornalisti che sono il male della Fiorentina, si esalta Montolivo che avrebbe fatto bene a snobbare la stampa di questa città.
Prima riflessione: gli attacchi pieni risentimento e di livore sono arrivati tutti dal computer e nessuno nel filo diretto di ieri.
Questo spiega come molti provino godimento un po’ meschino nello scrivere “contro” nell’anonimato di un nick, ma non abbiano poi il coraggio di affrontare direttamente l’interlocutore.
Seconda riflessione: ma se ce l’avete così tanto con i giornalisti e con le trasmissioni, se ci considerate il male assoluto, perché non chiudete la radio, spegnete il computer, cambiate canale in tv, smettete di comprare il giornale?
Molti di noi si cercherebbero un’altra occupazione perché siti, radio, tv e giornali andrebbero ancora più in crisi di quanto non accada adesso.
Terza riflessione, che è poi un corollario della seconda: a me sta bene che si dica “Guetta ha sbagliato”, oppure “Radio Blu non è stata all’altezza”, ma non accetto essere messo nel mucchio, perché qui ognuno ha le proprie precise responsabilità ed il giornalismo è un mestiere in cui si sa chi scrive o parla. Quindi, per favore, smettete di dire o scrivere “voi giornalisti”.
Quarta ed ultima riflessione: 25 ore di produzione giornalistica alla settimana vogliono dire 1250 ore all’anno ed io so, come lo sanno coloro che hanno la fortuna/sventura di far parte della redazione di Radio Blu, quanto sia pignolo ed esigente nel preparare e nel far preparare ogni minuto di quelle 1250 ore.
Ho e abbiamo sbagliato per quattordici minuti: non è la prima volta e non sarà l’ultima.
Continueremo a sbagliare perché l’unica alternativa sarebbe rinunciare a metà di quelle 1250 ore e aprire i telefoni agli ascoltatori o leggere valanghe di sms (a proposito, scusatemi ancora, ma nei quaranta minuti di filo diretto ne leggiamo un quinto e mi dispiace moltissimo), cioè smettere di “fare” la trasmissione.
Sarebbe più facile, risparmieremmo tantissimi soldi, ma poi, alla fine, non so quanto vi piacerebbe.

P.S. Tornando a parlare di calcio: a volte sbaglio le previsioni, ma su Ufo è da luglio che sto dicendo che se ne andrà certamente e che forse sarebbe stato meglio monetizzare.
Avete letto oggi il filo diretto de La Nazione con Corvino?

Sarò noioso, ma per me il capolavoro non sono stati i bellissimi gol di Kuz e Montolivo.
No, la cosa straordinaria dell’indimenticabile notte Uefa è stato l’approccio alla gara, la preparazione dei giorni precedenti, come se Torino non fosse mai esistita come partita.
E’ qui che si vede la grandezza di un gruppo e soprattutto la mano di un allenatore fantastico, che ha idealmente pareggiato l’impresa di Spalletti al Bernabeu.
I migliori tecnici italiani abitano a Firenze e Roma, fatto abbastanza curioso e confortante visto che il potere ed i soldi sono altrove.
Molto bene Vieri, che ha ruggito d’orgoglio, in netto recupero Pasqual, Kuz e Gamberini da urlo e Montolivo scintillante.
Su Montolivo devo dire che viene fuori la stanchezza anche in noi giornalisti: lui ha sbagliato ad ignorare indispettito la stampa fiorentina (credo non sapesse che tra le telecamere che lo inquadravano per l’intervista ci fossero anche quelle di casa nostra), però noi, ed io soprattutto, che ho la responsabilità di tutto il lavoro, l’abbiamo fatta troppo lunga nel Pentasport di fine gara.
Mi spiace e mi scuso con tutti, soprattutto con chi era all’ascolto.
Comunque l’incidente diplomatico è chiuso e d’altra parte su questo blog ci sono i post in archivio che testimoniano come da qualche settimana invitassi tutti a non essere così critici verso il giocatore.
Fossero questi i problemi…godiamoci invece un marzo che è cominciato in maniera straordinaria.

TANTO PER LA CRONACA, QUESTO E’ QUELLO CHE AVEVO SCRITTO SU MONTOLIVO LO SCORSO 11 FEBBRAIO, DOPO IL PAREGGIO DI BERGAMO….
A me sarà pure presa la fissazione su Corvino, tanto da dedicargli fin troppi post, ma a qualcuno è presa la stessa cosa con Montolivo e non mi riferisco certo a Prandelli, con cui però una volta su cento non sono d’accordo, se attribuisce a lui gran parte delle responsabilità del secondo pareggio bergamasco.
Scusate, ma mi fido dell’impressione dal vivo e vi assicuro che guardando la partita dalla tribuna stampa Montolivo ha fatto una gran cosa nel rubare con uno scatto di venti metri al novantesimo quel pallone a Coppola.
Poi è andato tutto sulla destra e, secondo me, ha provato a metterla in mezzo, non a tirare, ma era a fine corsa ed è venuto fuori un crossettino piccolo piccolo.

Passata la sbornia, è ora di pensare all’Everton.
Vedremo se e quanto è matura questa squadra dopo l’ubriacante pomeriggio di domenica.
Non festeggiamo niente giovedì sera perchè basterà una distrazione, un gol preso in casa e poi ci sarà da pedalare molto in salita.
Giocherà Vieri?
Sono molto curioso, perché l’uscita di Prandelli è stata un po’ inaspettata ed è la dimostrazione di come quest’uomo possa dire verità brucianti pacatamente, con un carisma che la maggior parte degli allenatori manco si sogna.
“Ha al massimo mezz’ora nelle gambe”, ha sentenziato Cesare ed è un po’ quello che pensavamo tutti da gennaio ad oggi, solo che a dirlo si rischiava di passare per seminatori di zizzania (io comunque l’ho detto, perché mi piace sbagliare da solo…).
Più facile quindi Pazzini dall’inizio, senza escludere la sorpresa Cacia e Osvaldo al suo fianco.

Questa va raccontata, senza vergogna.
Ho un carattere un po’ difficile, perché penso sempre al dopo, a ciò che dovrò fare, a come organizzarmi e a cosa dovrò organizzare.
Per questo mi godo poco il momento, diciamo che in questo aspetto del mio carattere, di buono c’è il fatto che è difficile che dorma sugli allori.
E così è acacduto anche mezz’ora dopo la partita di ieri, mentre giostravo impegnatissimo tra radio, televisione e giornale pensavo “sì, va bene, è acacduto, e adesso?”.
La stessa sensazione che ho provato a Bergamo nel 1996, dopo la vittoria in Coppa Italia.
Poi per fortuna deve essermi venuto in soccorso il “fanciullino” del Pascoli, che tutti noi ci portiamo dentro e che ci sforziamo, chi più e chi meno, di tenere nascosto.
Beh, sono stato folgorato da un ricordo che avevo completamente rimosso nella baraonda degli impegni di ieri: ma questa, mi sono detto, è la MIA partita, quella che sognavo di vincere da bambino, proprio per 3 a 2 e proprio all’ultimo minuto.
Escludendo il fatto che potesse segnare il gol decisivo uno dei miei idoli Brugnera o Chiatugi, ormai ultra sessantenni, mi sono dovuto “accontentare” di Osvaldo…
E allora, credo tra il divertito stupore di chi ha visto la scena, ho lasciato il collegamento a Pestuggia e Loreto e me ne sono andato in campo, visto che la postazione era per fortuna fuori dallo spogliatoio.
Quaranta secondi sull’erba, a tornare bambino, fino a quando non sono stato portato via cortesemente, ma quasi di peso da un inserviente della Juve.
Ma quei quaranta secondi, credetemi, valgono una vita calcistica.

GRAZIE A TUTTI, SONO IMBARAZZATO, ANCHE PERCHE’ SONO QUESTI I MOMENTI IN CUI CAPISCO QUANTO SIA FORTUNATO A FARE UN LAVORO COME QUESTO.
FORTUNATO ED IMPEGNATISSIMO, TANTO DA NON RIUSCIRE A RISPONDERE.
LA “PARTITA” DI IERI, CIOE’ I 4 MINUTI PIU’ INTENSI DA MOLTI ANNI AD OGGI, LI POTETE SCARICARE DA VIOLANEWS. COM (GRAZIE SAVERIO, TRA L’ALTRO PROFETICO…)

Accompagno mia figlia a Ponte a Niccheri a vedere i compagni di scuola che giocano, classe 1995, Belmonte contro Scandicci.
Gol annullato allo Scandicci, a fine partita assalto vergognoso dei genitori della squadra all’arbitro di colore.
Gli urlano di tutto, da “cioccolatino” a “torna nella foresta”, piovono sputi, ci sono degli spintoni.
Era, lo ripeto, una partita dei bambini/ragazzini di 12/13 anni, al campo di Ponte a Niccheri.
Spero che qualcuno leggendo quello che scrivo e riconoscendosi tra i protagonisti si possa vergognare di appartenere alla razza umana.

SCUSATE, MA VORREI CHIARIRE IL MIO PENSIERO.
CI POTEVA ESSERE LO SCANDICCI O IL GRASSINA E NON CAMBIAVA NIENTE.
NON SO NEMMENO SE IL GOL ERA DA ANNULLARE OPPURE NO, QUI IL FATTO E’ CHE QUELLE PAROLE VERSO L’ARBITRO SONO VOLATE DAVVERO E CHE GLI SPUTI CI SONO STATI.
LE FONTI SONO INOPPUGNABILI, TANTO CHE E’ PERFINO ARRIVATA UNA MULTA.
AGLI AMICI DI SCANDICCI FACCIO UNA PROPOSTA: HO MILLE COSE DA FARE, MA MI METTO A DISPOSIZIONE PER UNA SERATA IN CUI SI PARLA DI CALCIO GIOVANILE E DI COME SI POSSA FARE PER EVITARE CHE CERTE SITUAZIONI DEGENERINO.
LA MIA ARRABBIATURA NON ERA CON LO SCANDICCI, MA CON QUELLE PERSONE (CHIAMAMOLE COSI’, MA FACCIO FATICA) CHE HANNO DATO VITA ALLA GAZZARRA.

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