Altra trasferta, stavolta stimolante anche dal punto di vista calcistico.
Bisogna passare il turno, soprattutto in un momento come questo di grande nervosismo dovuto alla stanchezza.
Sono molto curioso di conoscere la formazione che manderà in campo Prandelli e mi aspetto sorprese.
Sono stanchi i giocatori, i giornalisti e credo anche i tifosi, chiamati ad esprimersi ogni tre giorni nelle loro passione.
A me pare di essere salito su una giostra impazzita, in cui il gol di Osvaldo si accavalla a quello di Maccarone, alle prodezze di Mutu e ai precedenti quattro viaggi europei.
Il calcio un tempo era un rito e di questo rito faceva parte l’attesa.
Tiro fuori un ricordo personale, che è quello del sabato pomeriggio, quando da ragazzino andavo a giocare la schedina.
Po aspettavo i dieci minuti di calcio in televisione e la domenica vivevo nella totale pienezza dell’evento la “partita”.
Ok, sono considerazioni malinconiche, ma forse una via di mezzo si potrebbe pure trovare perché se si stanca il tifoso poi si ferma tutto il carrozzone.
A quel punto vorrei proprio vedere cosa farebbero decine di migliaia di persone che a quel pallone che gira devono il benessere nel quale vivono.