Dicembre 2006


Sempre più spesso mi viene da pensare: me lo avessero detto dodici mesi fa che le cose andavano in questo modo non ci avrei mai creduto.
Non so come mai, ma sono sempre stato morbosamente attaccato al passato, alle cose che ho fatto, che mi sembrano spesso di una bellezza unica ed irripetibile.
Ho cominciato a ragionare un po’ più (oh, solo un po’…) proiettato verso il presente ed il futuro solo da quando mi è saltato il primo matrimonio e ancora di più da quando sono nate le mie figlie.
Ecco perché oggi sono un po’ meno stupito dai cambiamenti che mi lascia in eredità questo 2006.
Cose a cui non avrei mai pensato il primo gennaio scorso e che penso e spero di aver affrontato con la giusta lucidità e determinazione.
Non è stato comunque, complessivamente, un brutto anno e parlo ovviamente a titolo personale.
Non è il caso di mettersi a fare bilanci in partita doppia tra il dare e l’avere, dico solo che è stato un anno “gestazionale”, nel senso che i cambiamenti veri li vivrò nei primi tre mesi del 2007 e chissà poi quali sorprese ci saranno prossimamente, eventi assolutamente impensabili oggi.
Un abbraccio e ancora un augurio a tutti i miei compagni di avventura in questo gioco molto stimolante che è diventato il “nostro” blog.

Primo punto da chiarire con grande forza: Bojinov non è Cassano, nel senso che tra i due c’è un abisso per quello che combinano fuori dal campo e ovviamente il bulgaro è nettamente superiore al barese.
Scrivo questo perché sui giornali passano spesso in coppia come geni incompresi del calcio italiano.
Ciò nonostante, Bojinov fa cadere le braccia per queste sue esternazioni fuori luogo e fuori contesto.
Non contento delle ripetute manifestazioni di amore (non richieste) verso la Juve che gli complicheranno certamente un possibile ritorno a Firenze, adesso Bojinov dichiara ad un sito bulgaro che lo vuole il Milan, bruciando di fatto una trattativa che deve ancora decollare.
Ma non è questo il punto, o almeno non è solo questo.
Bojinov negli ultimi 18 mesi ha fatto quasi sempre la riserva nella Fiorentina e nella Juve in B: è solo colpa degli allenatori che non lo capiscono?
Eppure adesso Bojinov rivendica con orgoglio di essere un obiettivo del Milan, che magari lo prende in prestito (così la Fiorentina non riprende un euro dal clamoroso investimento di due anni fa) per tenerlo nuovamente in panchina: ma un bel bagno di umiltà per almeno sei mesi, no?
E adesso mi aspetto qualche altra bella telefonata/avvertimento che mi spieghi urlando che ho torto marcio, che ce l’ho con Bojinov e che lui è tanto innamorato di Firenze e, naturalmente, che ha solo vent’anni.

Calciomercato, ovvero il regno dei bugiardi.
Il Palermo dichiara al mondo intero di non voler comprare nessuno per sostituire l’infortunato Amauri ed invece ha già chiesto Pazzini alla Fiorentina, che per ora non ci pensa nemmeno a darlo via.
Per ora.
Ecco, io spero che non ci pensi neanche dopo (evento peraltro molto probabile) perché un raffredore od una tallonite di Toni ci creerebbero grossi problemi in attacco, a meno di non voler riproporre di nuovo in attacco come centravanti l’improponibile Reginaldo.
Dice: ma se rientra dalla Juve Bojinov, non si potrebbe dare via in prestito Pazzini per vedere come si comporta da titolare in una squadra che lotta per la Champions?
Io penso proprio di no, perchè sono due giocatori molto diversi tra loro, in campo e nello spogliatoio.
Lo so, Pazzini morde il freno e muore dalla voglia di giocare, però, se davvero aspiriamo a diventare grandi, dobbiamo fare così: tenere in panchina anche quelli molto bravi.
A meno che Foschi non vada dal suo amico Corvino e gli sussurri: “che ne diresti di intavolare una trattativa Barzagli-Pazzini?” ed allora in questo caso sarebbe davvero il caso di pensarci.

Piccolo sforzo di fantasia: siamo nel dicembre 2005 e ci dicono che per rinforzare una difesa sinceramente non straordinaria come quella del passato campionato possiamo prendere Kroldrup, già ottimo difensore dell’Udinese. strapagato dall’Everton e ora acquistabile alla non indifferente cifra di tre milioni e mezzo di Euro.
Che facciamo?
Visto che Nesta e Materazzi non si muovono, che Cannavaro è una colonna della Juve di Capello e che per Barzagli Zamparini chiede una follia, rispondiamo quasi entusiasti che Kroldrup va benissimo, anzi ce ne fossero come lui.
Non è andata nei fatti proprio così, ma quasi, e oggi, ad un anno di distanza, il problema si ripete.
Canini (ancora mezzo rotto), Heitinga, Rinaudo, Loria, Zapata (25 milioni di Euro ha chiesto Pozzo!)?
Mah, non mi sembrano sulla carta tanto diversi dal Kroldrup del 2005 e capisco che non sia facile “rassegnarsi” a quelli che abbiamo (Krokdrup compreso), ma forse sarebbe bene ricordare che in questo momento la Fiorentina non può comprare se non vende, oppure se i Della Valle non ci mettono ancora una volta un extra budget.
Per andare un po’ più con le mani libere sul mercato bisognerebbe che la Juve ci facesse la grazia, e riscattasse a 6 milioni di Euro la metà di Bojinov, ma pare che quelli non ci pensino nemmeno e rimandino la pattata bollente a Corvino.
E per risolvere il problema del turbolento talento bulgaro ci vorrà davvero una giocata da fuoriclasse del più fantasioso tra i direttori sportivi.

Mi capita di scivolare sul terreno della retorica ed è per questo che stavolta ci sto attento e non metterò il popolo viola al primo posto della speciale classifica 2006 in chiave Fiorentina.
Troppo facile.
Il mio personale oscar lo consegno invece a Prandelli, per come ha retto il timone e per il pragmatismo dimostrato in questi dodici mesi difficili come non mai.
Straordinario costruttore di gioco, Prandelli è migliorato fuori dal campo nel capire ed in qualche modo guidare l’ambiente, perché Firenze è così: o bere o affogare, non ci sono vie di mezzo.
Al secondo posto certamente Toni, che si sta ripetendo e che va molto meglio in campo che fuori (intendo dire i terribili mesi di giugno e luglio, più l’inizio di agosto).
Poi i Della Valle, che hanno tenuto botta, speso ancora e dimostrato coerenza nel confermare uomini innamorati di Firenze e della Fiorentina (Mencucci, tanto per capirci) che la maggior parte dei presidenti loro colleghi avrebbe scaricato.
E Corvino? Non scandalizzatevi, ma è quarto perché lui è un Maradona tra i dirigenti calcistici ed il voto è molto alto (diciamo 7,5?), ma in mezzo a tante perle straordinarie, a cominciare da Mutu, ci sono un paio di operazioni che ho capito poco: Lobont (contratto quinquiennale) e Kroldrup, pagato tanto, molto probabilmente troppo.
Tutti i direttori sportivi penso che avrebbero sbagliato molto più di lui, ma siccome, appunto, è Maradona, da Corvino vogliamo, magari sbagliando, quasi la perfezione.
Tra un anno non mi stupirei se nell’Olimpo entrasse Mutu, ed è un augurio, oltre che una previsione.

P.S. HO VISTO SU CANALE DIECI UN GRAN BEL SPECIALE SULLA FIORENTINA DEL SECONDO SCUDETTO, COMPLIMENTI A LORENZO MARUCCI E MILKO CHILLERI CHE LO HANNO CONFEZIONATO.
SICCOME HO LAVORATO CON ENTRAMBI, MI FA PIACERE VEDERE CHE NON SI SONO FERMATI, ANDANDO AVANTI NEL LORO LAVORO CON PASSIONE E PROFESSIONALITA’.

Auguri a tutti quelli che mi hanno tenuto compagnia in questo 2006, anche quelli che mi hanno arrabbiare di brutto, sperando che continuino a contestarmi ma senza mai mettere in discussione la buona fede.
Stacco per qualche giorno, però non è detto che non mi venga voglia di intervenire se accade qualcosa di importante e se mi viene in mente qualcosa: in fondo la libertà e la bellezza del blog è proprio questa.
A prestissimo!

Come promesso, adesso ci rilassiamo e godiamo un po’, senza farcene troppo accorgere dal nostro straordinario frate trappista, che predica umiltà e sofferenza (ha ragione, ma noi, a cominciare dal sottoscritto, siamo degli impenitenti peccatori…).
Bellissima l’idea del saluto/ringraziamento iniziale, pareva avessero letto il post precedente, interpretandolo a modo loro, cioè alla rovescia.
Io chiedevo che fosse lo stadio a ringraziare squadra, Prandelli, Corvino e Della Valle a fine gara ed invece sono stati loro a ringraziare noi all’inizio, quando poteva anche portare male.
La partita è stata facile perché siamo davvero forti ed io ho rivisto Baggio nel gol di Mutu: come Robertino nostro, quello corre con la palla tra i piedi come se non la avesse ed è cattivo come lui in area di rigore.
E qui, alla faccia del grande Nanni Moretti, il dibattito è aperto.

A me piacerebbe vedere questa scena alle 17 di questo pomeriggio: la squadra e Prandelli vanno a centrocampo e ringraziano nel corso di una standing ovation lunghissima i quattro settori dello stadio mentre il popolo viola ringrazia loro per un 2006 sinceramente inaspettato e bellissimo sul campo.
Certo, sarebbe meglio se tutto questo avvenisse dopo un’altra vittoria ed è proprio questo il regalo finale che chiediamo, pur sapendo benissimo che oggi è giornata di sorprese, con tre partite in sei giorni per quasi tutti.
Ecco, noi le sorprese le rimandiamo a Pasqua, siamo per la tradizione e per i tre punti con il Messina.
Po, non ce ne voglia Prandelli, ci rilassiamo un po’ e per almeno tre settimane sogniamo qualcosa di immenso che ci iscriverebbe di diritto nella storia del calcio.

Da quasi tredici anni siamo ossessionati da Berlusconi, nel bene e nel male.
Ora, credo che tutti voi sappiate a chi in una gara tra il Cavaliere e Michele Serra vadano le mie simpatie, ma l’ultima uscita di uno dei più brillanti polemisti italiani lascia molto, molto perplessi.
Scrive in pratica Serra che Berlusconi ha sbagliato a farsi curare negli Stati Uniti perché per una cosa di routine (?) come innestare un pace-maker poteva rimanersene tranquillamente in Italia.
In questo modo, aggiunge Serra, scredita la classe medica italiana e, per ironizzare, ipotizza che adesso, per moda, chiunque per una caria vorrà andare dal dentista in Australia.
A me pare una caduta di stile enorme perché sulla salute non si scherza, la salute nostra e quella degli altri.
Per far contento l’ex direttore di Cuore, Berlusconi avrebbe dovuto sottoporsi ad un intervento al cuore senza essere completamente convinto dell’affidabilità dell’equipe che lo operava, ma la pelle è sua mica di Serra.
Al posto di Sua Emittenza io avrei fatto esattamente come lui, naturalmente se me lo fossi potuto permettere.
Consideriamolo un incidente di percorso e aspettiamoci presto le scuse di Serra a Berlusconi.

Sì, poi ci divertiamo, ma dal 23 sera in avanti: per adesso facciamo finta che non sia successo niente.
Stiamo belli concentrati al pezzo per chiudere alla grande un 2006 che ci ha visto protagonisti, che ci ha fatto disperare e godere.
Chiudere a 18 punti, con un filotto di 10 punti nelle ultime 4 partite (quello che avevo scritto giusto qualche giorno fa…) sarebbe straordinario, ma proprio stando a Cagliari mi sono ricordato delle bucce di banana di quella stagione splendida e maledetta.
Pareggiammo in casa con Ascoli e, appunto, Cagliari e forse lo scudetto lo lasciammo lì, al di là dei furti che ci furono certamente.
Chissà se Ufo rimarrà centrale: non credo, però a me sembra che anche Kroldrup ne sia uscito meglio.
Rimettiamoci comunque a Prandelli e andiamo in massa allo stadio, per un unico grandioso applauso finale.

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