Fiorentina


Devo essermi perso qualcosa negli ultimi mesi, anche se mi pare di aver visto tutte, ma proprio tutte le partite ufficiali della Fiorentina.
Ascolto Balzaretti a Radio Blu e a precisa domanda dell’ottimo Russo sento rispondere: “chiedete a Prandelli perché non ho giocato”.
Poi arriva il procuratore di Pazienza e fa capire che il suo assistito ha bisogno di più spazio e quindi è pronto a partire.
Sono un po’ in imbarazzo perché sia Balzaretti che Pazienza sono ottime persone, con il secondo che opera nel sociale con grande impegno, ma siccome il calcio non è un circolo del Rotary o dei Lions, dove sono importanti i rapporti sociali e le cene conviviali, si impone una considerazione.
Conta solo il campo, e qui purtroppo dobbiamo dire che Balzaretti ha piuttosto deluso, mentre Pazienza ha dato come sempre tutto, ma quel tutto lo colloca, temo irrimediabilmente, un gradino sotto quella che dovrebbe essere la soglia minima per aspirare al posto da titolare in una squadra ambiziosa come la Fiorentina.
Insomma, è giusto che ognuno cerchi di migliorare la propria posizione, ma un minimo di autocritica imporrebbe una maggiore riflessione quando si rivendicano i propri diritti.

Certo, alla fine a sentire i commenti, compresi i nostri, sembrava quasi che avessimo vinto e forse sarà stata la paura per un tracollo che alla metà del primo tempo non era poi così improbabile.
Vogliamo dire una volta per tutte che in questo momento della stagione Pazzini è più in forma di Vieri?
Poi magari ad Empoli giocherà di nuovo Bobone, ma non possiamo andare avanti per stereotipi e molto conta la stampa nazionale, tanto solerte a raccontarci la rinascita di Vieri da mistificare la realtà.
Un esempio?
Domanda a Prandelli subito dopo la gara alla Rai: “con questo gol Pazzini esce da una fase grigia…”
Ma se nell’ultima gara giocata aveva segnato una doppietta, dov’è il periodo grigio?
Per il resto, qualche segno di vitalità di Semioli, dopo un primo tempo inguardabile, l’ormai solito atteggiamento un po’ fuori dalle righe di Osvaldo e la scarsa ispirazione di Mutu.
Avremmo meritato il pareggio e possiamo tranquillamente passare il turno, però magari mercoledì sera sarebbe il caso di rimettere Frey in porta.

CI SONO LE RISPOSTE, A DOMANI

Il vero uomo per cui varrebbe la pena di sfondare il tetto degli ingaggi è Cesare Prandelli.
Che differenza, per esempio, con uno come Mancini, che ad ogni infortunio chiede un nuovo giocatore!
La stampa lo pressa sull’esigenza di infoltire la rosa e lui dice che invece va bene così, mai un lamento in trenta mesi, mai una richiesta specifica inviata alla società a mezzo stampa.
Eppure Prandelli è uno che da mesi ha la città in mano: basterebbe un suo sussurro per fare girare il vento ed invece è un aziendalista straordinario, che farebbe davvero la fortuna di qualsiasi società.
A volte rischiamo di non accorgerci di questa straordinarietà, di questa anomalia perché ormai ci è diventata familiare, ma pensarci ogni tanto non fa affatto male.

Se non era contento Prandelli della Fiorentina del primo tempo, figuriamoci noi.
E però: alla fine abbiamo avuto quattro nette occasioni da gol, oltre ai due rigori, mentre il Torino ha tirato una (1!) sola volta nello specchio della porta.
Qualcuno si è accorto che siamo alla quinta vittoria consecutiva tra campionato e Coppe?
Che Prandelli vince tutte, o quasi, le partite che deve vincere contro squadre sulla carta più deboli?
Che Mutu sta segnando più del Toni dell’anno scorso?
Che Kroldrup sta smentendo tutti, compreso il sottoscritto?
Che ce la giocheremo fino al termine del campionato per la Champions?
No, perché a leggere certi sms arrivati venerdì al Penta sembra che negli ultimi ven’anni la Fiorentina abbia vinto quattro scudetti e due Champions e che per questo qualcuno sia scandalizzato dell’attuale rosa di giocatori…

CI SONO LE RISPOSTE, A DOMANI

Non sono così convinto che domani sera giocherà Vieri e credo che lo stesso Prandelli non abbia ancora deciso.
Continuo a credere che Bobone sia più utile sulla breve distanza, magari quando gli altri sono un po’ più stanchi e lui può sfruttare il suo grande senso del gol, superiore a quello di tutti gli altri giocatori viola, Mutu compreso.
Ma ributtare Pazzini in panchina dopo aver vista che sta benissimo ed è pure arrabbiato al punto giusto, non mi sembra una mossa straordinaria.
Occhio quindi alle sorprese.

CI SONO (FINALMENTE) LE RISPOSTE

Non può essere questo, Semioli.
Si vede chiaramente che non è tranquillo, che si deprime strada facendo, magari, come è accaduto ieri, dopo un gol sbagliato.
“E’ un ragazzo sensibile”, ha detto Prandelli a Radio Blu, facendo capire come gran parte dei problemi non siano fisici o tecnici, ma psicologici.
Non è possibile che Semioli non azzecchi un cross, che non azzardi un dribbling vincente, che abbia fatto un solo gol in sei mesi.
Se fosse davvero questo, si sarebbero sbagliati nell’ordine: Donadoni, che lo ha voluto e rivoluto in Nazionale, Corvino, Prandelli e molti operatori di mercato che lo consideravano un gran colpo per la Fiorentina.
In tutta onestà mi sembra un po’ troppo e allora preferisco pensare che a sbagliare siano tutti quelli che attaccano la società per questo acquisto da 7,5 milioni di Euro che sta facendo così fatica.
Aiutiamo quindi Semioli, in attesa che prima o poi Semioli si aiuti da solo.

P.S. Nessun commento su Pazzini, solo una condivisione di gioia per i suoi due gol e nessuna risposta sul precedente post perché quello è un libero confronto di idee e non mi pare il caso di stare a ribattere se qualcuno non la pensa come me.
Grande soddisfazione invece per i tanto attesi dati annuali Audiradio nel giorno medio: nel 2007 Radio Blu ha fatto il 3% in più rispetto al 2006, in un anno di grandi cambiamenti che in qualche modo si pagano.
Abbiamo aumentato il distacco con la concorrenza (sto parlando di chi ogni giorno propone, come noi, trasmissioni sportive) e questo è uno stimolo per cercare di fare sempre meglio. Grazie a tutti voi.

DOVETE SCUSARMI, MA TORNO ORA (20.50) COMPLETAMENTE COTTO DA UNA GIORNATA RICCA DI SODDISFAZIONI ED ESTREMAMENTE IMPEGNATIVA.
CI RITROVIAMO DOMANI CON UN ALTRO ARGOMENTO, O PROSEGUENDO SU QUESTO, DECIDERO’ COME SEMPRE SENZA AVERE NULLA DI PRECOSTITUITO

No, basta: mi arrendo.
Non intendo entrare in polemica con Pantaleo Corvino e non mi interessa se fossi o meno tra quelli che lui avrebbe desiderato vedere oggi, durante l’attacco alla categoria dei giornalisti.
In verità mi parrebbe di aver già dato, ma non si sa mai.
Ieri, dalle 17 in poi ho ripetuto almeno cinque volte tra radio e televisione che trovavo assurdo parlare dopo la partita di tetti ingaggi e non celebrare invece ed analizzare la bella vittoria di Parma, ma può darsi che abbia detto una mezza parola fuori posto, che abbia usato un aggettivo non funzionale al progetto della Fiorentina, che abbia sbagliato un congiuntivo (difficile, ma non si sa mai), insomma che abbia tradito la fiducia che il popolo viola ripone in me.
Non so più che dire sull’argomento, tranne che sarebbe giusto precisare chi, come e quando ha riportato scorrettamente le frasi della società (sempre seguendo la linea del Corvino-pensiero).
Basta sfogliare l’archivio di questo blog per leggere di più e di peggio contro la così poco stimata categoria, ma questo giochino di mettere i tifosi contro i giornalisti (o i giornalai, come veniamo chiamati da alcuni tifosi) è stucchevole e forse ci vorrebbe pure qualche idea migliore per passare il tempo.
E comunque ribadisco per l’ennesima volta: Corvino è quanto di meglio potessimo pretendere come direttore sportivo.
Ultimamente soffre di una certa incontinenza verbale, ma non si può avere tutto dalla vita.

RISPONDO A TUTTI IN SERATA!

Gli incontentabili sottolinereanno le occasioni del Parma, io dico invece che questa vittoria al Tardini è la più importante tra quelle ottenute fino ad oggi in campionato.
Bella partita e Fiorentina sorretta a centrocampo da Liverani e Donadel, più che da Montolivo, ma soprattutto trascinata da Mutu.
In sala stampa ho chiaramente percepito il feeling tra lui e Prandelli, che si sono dati il cambio nelle interviste.
Ho come la sensazione che nella “sua cameretta” (per dirla alla Ciuffi) questa presenza dell’unico allenatore che gli sa tirare fuori il meglio e anche bacchettarlo, quando è il caso, sia fondamentale per orientare le future scelte del campione romeno.
Un’altra buona prova di Kroldrup ed una partita di Vieri fatta apposta per capire come il calcio sia spesso indecifrabile.
L’avrei cambiato a metà del secondo tempo, e non credo che sarei stato il solo, ma poi quel satanasso ti inventa il rigore decisivo e finisce alla grande la gara.
Chiaro che manca la controprova e che magari Pazzini entrava e segnava, però in tanto questo è il quarto rigore che portiamo a casa.
Se sommiamo i sei gol segnati nella stagione, arriviamo a dieci, un numero che mi dice qualcosa…

A me Mutu piace soprattutto quando gioca male, quando non è ispirato, per dirla alla Brera, dalla dea Eupalla.
Lì mi ricorda Rui Costa, che non speculava sul suo grande talento, che non si tirava mai indietro ed infatti una volta Perugia andò in campo dopo un’ora di riscaldamento per un infortunio muscolare e ovviamente si strappò.
Mutu rincorre l’avversario, se occorre fa pure il mediano e se non passa il pallone lo possiamo pure perdonare, anche perché la Fiorentina è piena zeppa di onesti ragionieri calcistici.
Mi piacerebbe, questo sì, che tornasse sulle sue dichiarazioni contro la tribuna e le smorzasse, perché non è mai bello prendersela con i propri tifosi, che oltretutto pagano cento euro a partita per vederlo giocare.
E comunque l’ultimo mese di Mutu è stato piuttosto effervescente ed immagino che in casa qualcosa sulle famose foto in discoteca avrà pure dovuto dire, fosse soltanto riderci sopra (ma una signora al sesto mese di gravidanza ha veramente poca voglia di scherzare su certe cose).
Per questo vorrei che domani Adrian giocasse una gara da…Mutu, cioè una gara decisiva: farebbe benissimo a lui, ma pure a noi.

Siamo alle solite: incontro mediatico tra me e Corvino e molti che pensano che tra me e lui ci sia dell’astio, della prevenzione.
Da parte mia assolutamente no, da parte sua non credo, ma se così fosse sarebbe un suo problema.
Ero tranquillissimo all’inizio dei quaranta minuti di intervista e lo ero ancora di più alla fine.
Ho fatto delle domande e (all’inizio) non ho avuto delle risposte, per questo sottolineavo, ribadivo, tornavo sull’argomento.
L’ho spiegato a Pantaleo e poi in diretta: spesso a Corvino vengono riferite cose dette durante il Pentasport (che lui considera la trasmissione di maggiore impatto tra i tifosi e ha ragione, visti i dati di ascolto) e quindi accumula, salvo poi scaricare rabbiosamente il suo punto di vista alla prima ondata.
Non mi ha assolutamente “cazziato”, come ha scritto qualcuno e le nostre vite professionali vanno avanti con il reciproco rispetto.
Ribadisco che è il migliore direttore sportivo che abbiamo avuto negli ultimi vent’anni, che è un po’ troppo permaloso e che, come tutti, può sbagliare.
Meglio però lui, di uno bravo con i congiuntivi, che magari mi liscia in diretta, ma che poi non prende i giocatori giusti.

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