Mettiamoci il cuore in pace perché Andrea Barzagli non viene.
Adesso e, quasi sicuramente, neanche a giugno, a meno che Andrea Della Valle non voglia ripetere la sfortunata esperienza dell’inverno 2005, quando, sul massimo spendibile per rinforzarsi, mise di tasca propria un extra budget di sette milioni di Euro pur di prendere Bojinov.
Zamparini spara 25 milioni, probabilmente ne bastano (per modo di dire) una ventina per far tornare a Firenze il miglior difensore italiano sotto i trent’anni.
Comunque sia, un’operazione di questo genere e di questa portata economica non si può certo fare in fretta.
E’ complicatissima a giugno, figuriamoci a gennaio.
Dimentichiamoci quindi Barzagli e prpariamoci con molta probabilità a fare con quello che abbiamo in casa.

SCUSATEMI: GIORNATA PIENA, CON TANTO DI CONDUZIONE DI PENTASPORT.
CERCHERO’ DI RISPONDERE DOMATTINA ALLE VOSTRE DOMANDE,
DAVID

Da Repubblica.it
ROMA – Il Viagra è probabilmente il rimedio più discusso del pianeta.
Le testimonianze di uomini ai quali la famigerata pillola blu ha dato una “seconda vita” non si contano più.
Ma il farmaco che facilita l’erezione è pur sempre un medicinale e, a questo titolo, assumerlo in quantità eccessive, o in presenza di patologie controindicate, può avere conseguenze tragiche.
Ce lo dimostra la vicenda di un uomo che ha perso la vita dopo averne ingerito una dose eccessiva
E’ successo in via Casal del Marmo, a Roma, nella serata di ieri.
Il 49enne si trovava a casa della sua compagna quando è stato colto da malore.
I sanitari del 118 giunti sul posto lo hano soccorso ma l’uomo è morto durante il trasporto all’ospedale San Filippo Neri.
La salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Questo poveraccio aveva solo tre anni più di me, non so ovviamente di quali patologie soffrisse, ma conosco tanti coetanei o addirittura gente molto più giovane che si impasticca di pillole blu o bianche pur non avendone assolutamente bisogno.
Non esista alcuna disfunzione erettile, eppure quello inghiotte per sentirsi sicuro.
La voglia è quella di eccedere e, meglio ancora, di stupire.
Quando avevo vent’anni c’era una certa tendenza tra noi maschietti a spararle grosse: ne ho fatte quattro, io cinque e via andare e accidenti a chi diceva la verità.
Adesso le cose sono peggiorate perchè sembra che tutto ci sia consentito, che non ci sia un limite a quello che desideriamo e che possiamo prendere, anche e soprattutto nel sesso.
Non fraintendetemi, io sono per la libertà assoluta nei costumi e quando c’è consenso tra maggiorenni non mi scandalizza niente, solo che trovo mostruosamente idiota star male o addirittura morire solo “per far vedere quanto sono bravo”.

Ma l’avete letta la formazione della Juve ieri a Milano?
Con quella squadra e con Del Piero e Nedved più vecchi di un anno i bianconeri farebbero fatica a centrare anche l’Uefa, altro che scudetto.
Incredibile ma vero, si sta realizzando quello che è stato il sogno di tutti quei tifosi viola che dal 16 maggio 1982 in poi erano in grado di intendere e volere: la Juve si è ridimensionata, rimpiccolita e la serie B non c’entra niente.
Due gli eventi che determineranno in futuro l’allontanamento dei bianconeri dallo scudetto e conseguntemente dalla conquista della Champions: la morte improvvisa nel 2004 di Umberto Agnelli e la prossima ridistribuzione dei diritti televisivi.
Scomparso Umberto, gli eredi non ci pensano nemmeno a spendere vagonate di milioni di Euro per una squadra di calcio e qualcuno tra loro (sono tanti) ha pure pensato ad un disimpegno totale, cioè alla cessione della società.
Poi, certamente dal 2009 ma forse pure prima, la Juve non potrà più contare sull’enorme cifra dei diritti televisivi garantita in passato da Sky solo ai bianconeri, Inter e Milan.
L’addio della Tamoil come sponsor nelle scorse settimane mi pare una spia indicativa del loro futuro da squadra normale.
A quel punto vedremo se i tanti tifosi sparsi per l’Italia abituati a scudetti a ripetizione (Coppe poche e non sempre limpide) saranno bravi ad aspettare le nuove vittorie.
Noi siamo pronti (a prezzi modici) ad impartire ripetizioni di amore a fondo perduto.

Sulla mia simpatia calcistica e umana verso Stefano Fiore credo che sia a conoscenza gran parte del popolo viola.
In televisione Sandrelli ne ha fatto un tormentone per rinfacciarmi continuamente quanto in estate la Fiorentina abbia guadagnato nello scambio tra lui e Mutu (ma Massimo sbaglia, perché il confronto deve essere fatto semmai con Santana ed il rumeno paragonato a Bojinov).
Detto questo, ho accolto con un po’ di sorpresa la mozione di affetto tecnica di Prandelli verso l’ex laziale.
O per meglio dire mi sono trovato in piena sintonia col tecnico quando ha parlato dell’uomo e della sua importanza nello spogliatoio, ma non l’ho più seguito quando ha detto che potrebbe farci comodo da adesso in avanti.
Forse è stato un modo per ringraziarlo di quanto aveva dato l’anno scorso, un risarcimento per il mancato riscatto dal Valencia ed allora in questo caso le sue parole vanno lette in un’altra ottica e ancora di apprezzate.
Fiore è uno di quei giocatori molto bravi tecnicamente che fatica ad entrare a partita in corso e quindi per lui dovrebbe esserci sempre o quasi una maglia da titolare, più o meno come è avvenuto nella passata stagione, dove Stefano è stato (con buona pace di Sandrelli) tra i più positivi della squadra.
Ma dove lo troviamo oggi un posto per Fiore in una squadra che già si permette uno splendido anarchico come Mutu?
No, Fiore non serve e lo dico con grande dispiacere perché sarebbe stato molto bello rivederlo al Franchi con la maglia viola.

Era l’estate del 1999 e Padalino non ne voleva sapere di rinnovare il suo contratto con la Fiorentina alle condizioni dei viola.
Chiedeva tre miliardi di lire nette, il suo procuratore Caliendo giocava al rialzo perché si sarebbe liberato nel giugno successivo a parametro zero ed infatti alla fine se ne andò.
Pur essendo un grande estimatore di Pasquale dentro e fuori dal campo ricordo con ancora addosso un briciolo di vergogna la sincera e appassionata battaglia mediatica che ingaggiai per impedirne la partenza.
Dal tono che usavo pareva che il calcio finisse dopo il suo addio, sembrava che la Fiorentina fosse guidata da un branco di incapaci (beh, non che sia andato troppo lontano, ma non certo per il mancato rinnovo a Padalino) e insomma proprio non mi davo pace.
Poi Pasquale partì, la società non incassò niente e la vita continuò, come sempre.
Racconto tutto questo perché non vorrei che adesso ci dividessimo su Pazzini (altro elemento che stimo moltissimo) dopo le dichiarazioni rilasciate in esclusiva a Radio Blu dal suo procuratore Tinti.
Ognuno esprima tranquillamente il proprio pensiero, ma per carità non ne facciamo una questione di vita o di morte e non ingaggiamo lotte furibonde sull’opportunità di mandarlo o meno in prestito.

Nel nome del dio denaro succede anche questo.
Succede che un bastardo accusato di atti osceni nei confronti di bambine , solo perché ha gli sponsor giri ancora a piede libero tra le televisioni locali toscane a fare programmi.
Non so come e quando finirà il processo, ma ogni volta che lo sentivo mi veniva il voltastomaco.
Nei giorni scorsi mi è anche capitato di vederlo di nuovo e allora non ce la faccio più a stare zitto.
Vi prego: non scrivete dei nomi perché non ne passerà uno, ma chi sa capisce a chi mi riferisco.

P.S. Mi rendo conto di aver sollevato un vespaio, di essere passibile di critiche che mi prendo senza problemi, ma era una cosa che sentivo dentro e lo rifarei per sfogare un sentimento di nausea che mi porto dentro da tempo.
E non è assolutamente detto che abbia la tessera di giornalista o che parli di calcio, si può andare in televisione in tanti modi.

Scusate il francesismo del titolo, ma non se ne può più.
Sto parlando della diatriba fra i Poli sua chi vada il merito per il dimezzamento del fabbisogno di cassa emerso a fine 2006.
Pare che finalmente ci si stia infilando in un circolo virtuoso, anche se il nostro deficit continua ad essere da terzo mondo e negli anni scorsi l’Euro ci ha certamente salvato da una fine simile a quella dall’Argentina.
Pur pagando personalmente più tasse dell’anno scorso, io sono completamente d’accordo con TPS (Tommaso Padoa Schioppa) sul non allentare la presa per non perdere l’occasione della ripresa economica.
Insomma, pare che l’economia stia finalmente cominciando a girare bene e quelli sono lì a becchettarsi per attribuirsi il merito del rilancio, peraltro appena accennato.
Ho come la sensazione che nessuno tra TPS, Tremonti, Prodi e Berlusconi si aspettasse la buona notizia, ma ora si mettono tutti a fare campagna elettorale postuma (o anticipata, a seconda dei punti di vista).
In questo la politica assomiglia davvero molto al calcio e mi fa venire in mente un’epica litigata di dieci anni fa a Canale Dieci tra Nassi e Corsi.
Oggetto del contendere, chi avesse portato Baggio a Firenze.
Naturalmente, se l’immenso Baggio avesse continuato a rompersi i due si sarebbero completamente dimenticati della trattativa col Vicenza.

Nessuno o quasi ha fatto caso ad un dato molto particolare che riguarda Pazzini: da quando è arrivato a Firenze, il suo valore è aumentato.
E’ un dato inoppugnabile che ha due spiegazioni: la serietà ed affidabilità del giocatore da un lato, la bravura di Prandelli dall’altro.
Fateci caso, Bojinov e Pazzini sono arrivati insieme, il primo pagato 15 milioni di Euro, il secondo 6 ed etichettato da Zoff come un ragazzo che si sarbbe formato solo in un futuro neanche vicinissmo.
Eppure adesso Pazzini vale 10 milioni di Euro (lasciamo stare quanto vale Bojinov per non farci del male…), e non è che abbia giocato e segnato più del bulgaro, ma è una questione di immagine.
Io credo che raramente si verfichi nel calcio un evento del genere, cioè di un giocatore che pur scendendo in campo una volta sì e due no aumenti, e neanche di poco, la propria quotazione.
Fosse stato così bravo Cimoli in Alitalia…

Buon anno a tutti, queste sono informazioni di servizio per i tanti che mi hanno chiesto quali saranno le novità del 2007 di Radio Blu a proposito del Pentasport.
Eccole qui:
1) Ogni giorno, da giovedì prossimo, avremo tre edizioni di un quarto d’ora ciascuna del Pentasport: alle 11.15, alle 13 e alle 16.15. Questo vuol dire che un giornalista resterà in redazione dalla mattina alla sera, pronto ad intervenire non appena ci fossero novità importanti in qualsiasi momento della giornata e non solo negli orari prestabiliti. Scompare pertanto il vuoto che avevamo dalle 20 alle 18 e che veniva interrotto solo dalla pillola di tre minuti delle 13.
2) Entro, spero, il mese di gennaio Radio Blu sarà ascoltabile con grande facilità via internet e quindi la partita (che sarà trasmessa in esclusiva regionale almeno fino al 2009) e le varie edizioni del Pentasport potranno essere seguite senza problemi dai tifosi viola di tutto il mondo.
3) Dal mese di febbraio alle 22 e alle 2 di notte andrà in onda il “Meglio del Pentasport”, con dentro le fasi più importanti della trasmissione.
4) Finalmente non staccheremo più per tutto il mese di agosto, ma saremo fermi solo nella settimana che comprende il 15 e per farvi capire che abbiamo aumentato il passo sabato prossimo (6 gennaio) saremo regolarmente in onda alle 18 con l’inviato in Spagna ed il giorno 10 trasmetteremo la partita di Algeri.
Sono impegni importanti ed estremamente stimolanti, io non vedo l’ora di iniziare.

Sempre più spesso mi viene da pensare: me lo avessero detto dodici mesi fa che le cose andavano in questo modo non ci avrei mai creduto.
Non so come mai, ma sono sempre stato morbosamente attaccato al passato, alle cose che ho fatto, che mi sembrano spesso di una bellezza unica ed irripetibile.
Ho cominciato a ragionare un po’ più (oh, solo un po’…) proiettato verso il presente ed il futuro solo da quando mi è saltato il primo matrimonio e ancora di più da quando sono nate le mie figlie.
Ecco perché oggi sono un po’ meno stupito dai cambiamenti che mi lascia in eredità questo 2006.
Cose a cui non avrei mai pensato il primo gennaio scorso e che penso e spero di aver affrontato con la giusta lucidità e determinazione.
Non è stato comunque, complessivamente, un brutto anno e parlo ovviamente a titolo personale.
Non è il caso di mettersi a fare bilanci in partita doppia tra il dare e l’avere, dico solo che è stato un anno “gestazionale”, nel senso che i cambiamenti veri li vivrò nei primi tre mesi del 2007 e chissà poi quali sorprese ci saranno prossimamente, eventi assolutamente impensabili oggi.
Un abbraccio e ancora un augurio a tutti i miei compagni di avventura in questo gioco molto stimolante che è diventato il “nostro” blog.

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