Non lo so cosa mi è preso e non era assolutamente preparato, anche perché ci ho pensato solo durante gli ultimi due minuti di recupero.
So che ad un certo punto è come se mi fossi trovato davanti ad una realtà imprevista: Fiorentina seconda in classifica, dopo dieci giornate, quando cioè il gruppo è già abbastanza sfilato.
E mi è tornata alla mente la stagione 1981/82, quella che vissi in presa diretta seguendo tutte le partite viola tranne Catanzaro.
Si vinceva alla stessa maniera, si segnava e si teneva il risultato, tanti uno a zero e via a salire fino a farci rubare lo scudetto a Cagliari.
Volevo dirlo subito, ma ho immediatamente pensato che mi avrebbero (giustamente) preso a calci nel fondo schiena, se per caso la Lazio avesse pareggiato proprio all’ultimo minuto.
Dopo l’ho detto e lo confermo oggi: stasera tifo Juve e non tanto perché un punto in più o in meno faccia chissà quali differenze (anche se noi reduci di Cagliari si potrebbe discutere a lungo sull’argomento…), ma perché punto sulla crisi di nervi dell’Inter all’indomani della sconfitta.
E’ un atto contronatura, me ne rendo perfettamente conto, ma mi dovete perdonare perchè dalle 19.50 di ieri è come se fossi entrato in una dimensione diversa, se mi fossi incamminato su una strada che molti di voi magari non seguiranno.
E vi assicuro che non ho fumato niente, anche perché in vita mia non sono mai riuscito a traspirare neanche una sigaretta.
Tra un paio di settimane magari di sveglio di soprassalto e sarò pure arrabbiato, ma intanto, per favore, lasciatemi ai miei sogni e alle mie follie autunnali.

Abbiamo un’occasione unica per vincere ancora all’Olimpico.
E’ vero che siamo stanchi, ma loro di più, e la nostra rosa è nettamente superiore alla loro.
Stavolta credo che parta Pazzini titolare e non mi stupirei di vedere Liverani in panchina e Donadel in campo.
La Lazio avrà la testa al Werder certamente di più di quanto noi si possa pensare all’Elfsborg: insomma ci sono davvero tutte le possibilità per prendere tre punti che ci lancerebbero verso il secondo posto.
E stasera Pentasport, particolare, molto particolare.
Nessuna anticipazione, sintonizzatevi e poi mi direte.

Ce ne ricorderemo di questi mesi incredibili, di questi successi a cui ormai abbiamo fatto l’abitudine?
E proprio per questa abitudine, che per alcuni rischia di diventare spocchia, qualcuno ormai si è scordato da dove siamo partiti e dove siamo oggi.
Infatti si fischia Montolivo alla seconda partita sbagliata (fischi dalla Maratona, li ho sentiti io e li ha confermati Prandelli), si fischia Liverani (dalla tribuna, e non da ieri).
Non abbiamo ancora vinto niente, ma stiamo vivendo giorni di grande gioia e, sarò fissato, ci accorgeremo meglio di quello che è successo solo quando il tempo avrà creato una specie di diaframma tra il presente ed il passato.
Ieri è andata personalmente molto meglio con Vieri: mi sbaglierò, ma forse sta nascendo un rapporto interessante.
Spero proprio che venga a cena con gli altri 33, perché non ci sono dubbi che a questo punto debba tirare fuori un bel po’ di soldi…

In un mondo governato politicamente da sempre e con pessimi risultati dagli uomini, esiste pure il razzismo della bellezza.
Quello strano retropensiero, cioè, secondo il quale se sei una bella donna è molto difficile che tu sia abbia avuto in dono pure il dono dell’intelligenza.
Un caso paradigmatico è quello della ministra Melandri: molto carina (almeno secondo me, ovvio), molto preparata (ricordate quando nel 1996 nella sfida a squadre dimostrò di conoscere il programma del centro-destra meglio di Berlusconi e fece guadagnare consensi decisivi a Prodi?), molto determinata.
Dal nostro punto di vista viola si potrà obiettare su un paio di uscite verbali a vuoto ai tempi di Calciopoli e sulla scelta alla fine infelice di Guido Rossi, ma certamente senza di lei e i suoi ultimatum saremmo ancora qui a commentare le dichiarazioni di intenti di Matarrese, le battute di Cellino e i lazzi di Zamparini.
Ed invece finalmente si sono messi d’accordo sui diritti televisivi, con una ripartizione che mi pare tutto sommato equa e che attenuerà non di poco il vergognoso divario che c’era tra le grandi e le altre.
Dal 2010 conterà un po’ di più la bravura e la programmazione ed un po’ di meno il dio quattrino ed io sono curioso soprattutto di vedere cosa accadrà all’Inter e al Milan, dove Moratti e Berlusconi dovranno drenare almeno il doppio di risorse personali se vorranno mantnersi su questi assurdi livelli (ricordo l’ingaggio netto di Bonera: 2,1 milioni a stagione).
La Fiorentina non ha neanche partecipato alla riunione per una precisa scelta strategica che non è stata spiegata.
E comuqnue non siamo arrivati troppo lontani da quello che predicava Diego Della Valle nel 2004 tra l’ostracismo generale.
In mezzo ci hanno quasi mandato in B e tolto 2 partecipazioni alla Champions: forse i Della Valle non hanno torto ad essere “leggermente” risentiti verso il sitema calcio.

Stavo ascoltando il GR1 stamani durante la corsa che dovrebbe aiutarmi a non infrangere la terribile barriera dei 90 chili e ad un certo punto mi sono detto che non era possibile, non poteva esere vero: nei titoli di apertura dell’edizione delle 6 si parlava ancora “dei due rigori fasulli fischiati contro la Juve”.
Nei titoli di testa! Al terzo giorno successivo la partita!
Ma non è più concepibile continuare con questi piagnistei e non mi riferisco solo al fuorigioco di Trezeguet a Firenze o al gol molto sospetto nel derby.
Qui mi pare in atto una deliberata campagna della lacrima e del lamento che punta ad ottenere veloci risarcimenti e che giustifica perfettamente il fatto che noi ci si ricordi ancora dei fattacci di Catanzaro il 16 maggio 1982 (costarono uno scudetto, mica un punto come a Napoli!) o che a Roma siano giustamente furibondi per il famoso gol annullato a Turone “per una questione di centimetri”.
Cobolli Gigli ha più stile di Moggi e cercamente meno arroganza di Bettega, ma il circo mediatico è lo stesso: non se ne può più.
E stasera sull’argomento, tanto per non farci mancare niente, voglio sentire cosa ne pensano Damascelli e Bucchioni.
ALLORA PROPRIO NON RIUSCIAMO A CAPIRCI: A BUCCHIONI E DAMASCELLI VOGLIAMO CHIEDERE COSA NE PENSANO DI QUESTA ASSURDA CAMPAGNA DI PIAGNONI CHE SI LAMENTANO ANCORA DEI DUE RIGORI?
CHIARO IL CONCETTO?
RAGAZZI, SCUSATE, MA A VOLTE VERAMENTE MI FATE PERDERE LA PAZIENZA

Guardate che non era affatto facile uscire imbattutti da Genova, con quel pubblico e con quella fatica accumulata in Spagna.
Va bene, anch’io all’altezza di Sestri Levante ho pensato al secondo posto e alla possibilità di essere l’anti Inter, ma non siamo ancora a quei livelli.
Continuo però a chiedermi quanto siamo distanti dalla Roma e al tempo stesso confermo quanto intuito all’inizio della stagione e cioè che la Juve ci può essere superiore solo perché non gioca le Coppe.
Ci saranno delle contestazioni per il mio 6 a Pazzini, eppure anche a freddo non credo di essere stato troppo buono, perché Giampaolo ha giocato un ottimo primo tempo ed è forse caduto nel “solito” errore di eccesso di generosità che lo porta ad essere poco lucido quando deve finalizzare.
Mostruoso Gamberini: ma come si fa a dare la palma del migliore in campo a Leon?
Misteri del calcio e di Sky.

Proviamo a sbagliare insieme: giocano Pazzini, Montolivo, Pasqual, Semioli e Gamberini e mi stupirei se non fosse così, visto che hanno riposato a Villareal.
La grande incognita è Liverani.
Lo scorso anno a Marassi giocò molto male, ma in Spagna è stato fondamentale per dare equilibrio a centrocampo ed allora io punto sul classico trio: Liverani, Montolivo e Donadel.
Certo che a guardarla bene questa rosa non è poi così esigua, almeno numericamente, visto che andranno (penso) in panchina Vieri, Balzaretti, Kuzmanovic, Kroldrup, Jorgensen e Pazienza, tutti titolari a Villareal.
Fossi in Prandelli farei come i grandi manager, o presunti tali.
Aggiungerei infatti sul contratto una sorta di stock option, cioè una percentuale sulla differenza dei valori di mercato dei 26 giocatori tra un anno e un altro; anzi per essere più precisi, tra agosto e giugno.
Io dico che verrebbe fuori come minimo un altro ingaggio stile Mancini…

Pare proprio che dovrò mettere mano al portafoglio: diavolo di un Corvino, l’ha azzeccata anche con Vieri, non più vecchia scarpa finita, ma attaccante vero, spesso decisivo.
Ormai sono quasi certo di essermi sbagliato, chiedo scusa a Vieri e a Corvino, rivendicando però il fatto che quella fosse la mia (grossa) perplessità della campagna estiva.
Grande Fiorentina, che spettacolo vedere imporre il proprio gioco in Spagna, dove spesso ci hanno fatto a fette proprio sul piano della manovra.
Ricordo prove imbarazzanti con Barcellona (1999), Valencia (con furto, è vero, ma giocammo malissimo),Deportivo (amichevole 1998), Atletico (1989, tutti in difesa) ed invece ieri il Madrigal applaudiva la Fiorentina dopo il gol di Bobone.
TORNO STASERA DALLA SPAGNA E QUINDI NON POSSO RISPONDERE AI COMMENTI, MA SOLO MODERARLI, A DOMANI

Ad un certo punto è stato davvero imbarazzante, oltre che pericoloso.
E’ successo durante le due ore di volo da Pisa a Valencia: una decina di tifosi viola hanno sinceramente esagerato e si sono messi a “molestare verbalmente” tutto il gruppo, compresi ignari viaggiatori a cui del calcio non importava assolutamente niente.
Un po’ di cori vanno bene, ma il turpiloquio gratuito, l’ostentazione della volgarità, no.
Ne è uscito un quadro desolante che ad un certo momento ha rischiato di diventare incendiario, nel vero senso della parola.
Perché uno di questi ragazzi (che magari sono pure miei ascoltatori) si è messo ad appiccare il fuoco ad un giornale, così, tanto per fare una bischerata, dimenticandosi di essere dentro un aereo.
So benissimo che questo è un post politicamente scorretto, perché secondo una corrente di pensiero molto in voga “i nostri tifosi sono sempre i migliori, a prescindere”, ma bisognerebbe un po’ riflettere sul perché poi arriviamo alle esagerazioni di non far entrare allo stadio i ragazzi con le magliette anti-Juve.
Per la cronaca i dieci sono stati fermati dentro l’aereo dalla Guardia Civil, che qui non scherza.
E ora via con la partita: qui a Valencia non gliene importa niente a nessuno, ma a Villareal, mi racconta il giovane Russo (nettamente migliorato con l’inglese), sono tutti eccitatissimi.
Sull’assenza di Montolivo devo dire che mi ha un po’ sorpreso, ma un giorno scrissi che Prandelli avrebbe potuto allenare pure nudo, tale era il credito conquistato.
Figuriamoci quindi se non può lasciare a casa Gobbi, Semioli e, appunto, Montolivo.

Questa volta mi piace molto di più, anche se sono ancora in Italia.
Sarà la Spagna, sarà l’avversario, sarà che ci vado con mia figlia Valentina, sarà quel che sarà, ma sento nell’aria molta più elettricità rispetto a settembre e quasi mi spiace che non sia ad eliminazione diretta.
Lo so che avremmo rischiato, ma vuoi mettere il brivido?
Questa sì che è una prova di maturità: se usciamo imbattuti anche dal Madrigal, potremmo davvero cominciare a pensare in grande.
Lascio alle spalle tutta l’amarezza personale per la sconcertante serata di domenica in televisione, tendo metaforicamente la mano a Corvino e mi preparo a vivere un full immersion viola in una città che già conosco ai tempi di Bati e Rui.
Sembra un’era geologica fa ed invece era solo il duemila.

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