Si sta sgonfiando la Roma: due pareggi e due sconfitte nelle quattro partite che dovevano segnare una svolta alla loro stagione.
L’impressione è che si piacciano un po’ troppo, che a furia di dire che giocano il miglior calcio in Europa, che sono il nuovo Barcellona, abbiano finito per crederci davvero e che aspettino di vincere le partite quasi per diritto naturale.
Qualcuno si lamenta di Pazzini, ma penso che sbaglierebbe la metà dei gol falliti dai loro attaccanti e che a Roma lo prenderebbero a braccia aperte.
Il fatto è che il calcio non è solo spettacolo, non è solo un palleggio prolungato alla ricerca dell’effetto bellezza.
Me ne accorsi la prima volta a neanche quattordici anni, quando ci misi un paio di giorni a cercare di capire come diavolo la strepitosa Olanda avesse potuto perdere la finale contro una squadra di brutti, sporchi e cattivi (la Germania).
Eppure è così, è sempre stato così e solo il Milan di Sacchi riuscì a vincere dando spettacolo, ma probabilmente meno di quanto avrebbe potuto e dovuto.
MI SPIACE, MA SONO TORNATO ADESSO E HO APPENA AVUTO IL TEMPO DI MODERARE I COMMENTI: IN QUESTO PERIODO COSI’ FRENETICO POSSO SOLO LIMITARMI A PROPORRE

Da brividi: eravamo in tanti questa sera alla festa a sorpresa per il compleanno di Leo, vorrei dire tutti, ma poi ho paura di esagerare.
Inutile mettere i nomi, basti sapere che non esiste un giornalista di Firenze, dai grandi inviati a quelli alle prime armi, che non abbia mollato gli impegni che aveva per venire ad abbracciarlo.
E poi i tecnici di Canale Dieci (alcuni non li vedevo da anni), gli amici fuori dal nostro microcosmo, il babbo, la sorella, il mondo che gli vuole bene e che aspetta solo che lui ritorni.
Ne ha fatta di fatica Laura per portarlo a cena fuori, ma quando è arrivato al ristorante vicino allo stadio è stato emozionante
A me veniva quasi da piangere a vedere quanta fatica facesse Leo per trattenere la commozione.
Tutti insieme lì per lui, per dirgli: guarda che non sei solo a combattere, guarda che non puoi permetterti di mollare neanche di un centimetro.
Ad un certo punto ho origliato anche una telefonata di Corvino che gli faceva gli auguri e so che la Fiorentina gli è stata vicino più di una volta.
E ora aspetto solo di sentire un Pentasport che cominci con una frase a me molto cara: “amici viola all’ascolto…”

Ho tifato come sempre per il Torino durante Golden Gol e quasi non volevo credere che avessero vinto il derby in quel modo, però alla fine è meglio così.
Ma sì, è meglio così perché per una settimana si parlerà di una Juve che potrebbe entrare nella corsa scudetto, si intervisteranno autorevoli opinionisti ed ex campioni, si farà insomma un po’ di aria fritta.
Ed invece a me pare che Ranieri debba fare miracoli con una squadra che non vale la Fiorentina, soprattutto se dal viale del tramonto non ci saranno segni di risveglio di Nevded e Del Piero.
La Juve adesso sono Buffon e Trezueget: qualcuno potrà obiettare che è come la Fiorentina con Frey e Mutu, dimenticando la crescita di gioco e di personalità che c’è intorno ai nostri due campioni.
Anche se hanno un punto in più in classifica, stavolta partiamo davanti noi.
SCUSATE SE MODERO E NON RISPONDO, MA STIAMO PREPARANDO UNA GRANDE SORPRESA, DOMANI VI RACCONTO…

Sinceramente non lo se e non voglio neanche pormi il problema: me la godo e basta.
Così come mi godo Osvaldo su cui, tanto per chiarire, non ho mai espresso un giudizio perché ho candidamente ammesso ad agosto di non conoscerlo.
Mi godo questa certezza di essere una squadra che ha un’anima che in tanti in Italia si sognano di avere e continuo ad avere fiducia in Pazzini.
Non è questo il momento del regolamento dei conti tra i critici feroci ed i suoi sostenitori: il “Pazzo” serve alla Fiorentina e state tranquilli che se non fosse così Prandelli lo avrebbe già spedito in panchina.
Ci aspetta una gran bella settimana, da vivere con poche polemiche e molti sorrisi.
P.S. Tempo di “Corri la vita” sui 10,5 km: 68 minuti, ma quante salite, molte più di quanto immaginassi.
Sono molto soddisfatto e, udite udite, a fine gara ho pure parlato a Lady Radio, facendo loro i complimenti (più che meritati) per come avevano organizzato radiofonicamente l’evento.
E’ il buonismo che avanza…

Il risultato della Fiorentina è ovviamente incerto, il mio invece sicuro: a Livorno sarò certamente spernacchiato dai tifosi labronici e pure dai nostri per questa mia battaglia, ormai di retroguardia, per provare a riportare i rapporti tra le due tifoserie in un ambito di civile convivenza.
Non ho detto e scritto gemellaggio, ma CONVIVENZA.
Eppure verrei meno a quello che sento se facessi finta di niente, se accettassi silenziosamente che i facinorosi delle due parti avessero la meglio sugli altri.
Qualcuno un giorno mi dovrà spiegare perché non sia possibile andare d’accordo con i livornesi.
Per i cento idioti che nel 2004 ci prendevano in giro e ci davano di ripescati?
Per gli invasati della politica con falce e martello che pretendevano una trattativa stile Road Map per fare il gemellaggio?
Ma cerchiamo di andare oltre, e magari blocchiamo anche i “gemellati” idioti e teppisti che con la scusa di stare con noi vanno, da destra, a regolare i propri conti.
Intanto per domani, oltre che vincere, mi aspetto una serata tranquilla.
Per provare a ripartire e almeno parlarci tra noi.

…poteva battere un rigore neanche a cucchiaio, ma a “cucchiaino”, ma siccome quel “pazzo” si chiama Adrian Mutu noi gli perdoniamo tutto e ora che è andata bene troviamo la cosa pure divertente.
Che partita fantastica!
Adoro fare la radiocronaca, ma per una volta giuro che me la sarei voluta godere da spettatore/tifoso ed è strano che molti di quelli bravi tecnicamente abbiano marcato visiti.
Parlo di Liverani e Santana, sempre fuori dalla gara, dell’incerto Semioli e (purtroppo) anche di Pazzini, che, come mi ha detto Prandelli, avrà pure lavorato tanto, ed è vero, ma qualcosa in più doveva lasciare in termini di conclusioni.
Molto bravo Vieri, male invece Pasqual, forse in serata storta.
La squadra va, l’ambiente un po’ meno.
Lo dico da osservatore esterno perché davvero pur facendo tutti gli sforzi possibili non mi riconosco tra coloro che dubitano o hanno dubitato della Fiorentina (la mia unica perplessità, ormai strapopolare, era su Vieri).
Sarà perché provengo da mille stagioni passate con i Pontello e Cecchi Gori in cui la pace tra media e società era l’eccezione e non la regola, però davvero non riesco a vedere a livello generale tutta questa acidità e/o critica di cui hanno parlato in tempi diversi Corvino, Prandelli e ieri sera Andrea Della Valle.
Ma può darsi che mi sbagli io, solo che forse sarebbe il caso di rasserenarci un po’ tutti perché poi alle bordate polemiche dei protagonisti seguono, inevitabili, i risentimenti dei giornalisti innestando così una spirale deleteria per tutti.
GRAZIE A TUTTI PER GLI AUGURI: COME AVERE 47 ANNI E…SENTIRLI UN PO’

Uno può raccontarsela come gli pare, ma questa storia dell’assenza di Totti (e Perrotta) a me pare una gran botta di fortuna perché Vucinic non vale neanche la metà del capitano giallorosso.
Questo non vuol dire che saremmo delusi in caso di mancata vittoria, ma, insomma, un’occasione così per battere la Roma sarà difficile che capiti di nuovo, anche perché loro mi sembrano un po’ compressi tra Firenze e i prossimi impegni contro Inter e Manchester.
Se poi saranno talmente bravi da esserci superiori sul piano del gioco con tutte queste assenze, vorrà dire che si meriteranno di lottare fino al termine del campionato per lo scudetto.
Mi aspetto molto da Pazzini e non solo per simpatia personale ma perché mi è sembrato fisicamente in crescita e poi c’è Mutu: oggi Spalletti ha parlato bene di Adrian, ma ha fatto chiaramente capire che tra lui e Totti c’è ancora una certa differenza.
Può anche darsi che abbia ragione, però guardiamo un po’ cosa penserà domani sera alle 22.30…

Considero fondamentale aver vinto a Catania e non sono assolutamente d’accordo con coloro che sbuffano per la fatica con cui siamo arrivati ai tre punti.
Mi è molto piaciuto l’atteggiamento di Prandelli, che sembrava visibilmente contrariato per la scarsa attitudine della squadra a chiuderle prima certe partite: è il segno che ormai ragioniamo da grande squadra, evento quasi irripetibile a Firenze, dove le grandi stagioni negli ultimi vent’anni sono sempre coincise con l’eccezionale momento di alcuni campioni, in primis Baggio e Batistuta.
Mutu è stato stratosferico e sul litigio con Vieri c’è poco da dire, capita a tutti di mandare a quel paese il compagno di stanza o di redazione.
Ora stiamo calmi per mercoledì perché sarà molto più difficile, però intanto ce la giochiamo quasi alla pari e, considerate le premesse estive, questo mi pare già un ottimo risultato.

Ho molta paura della partita di domani perché sono cotto io che non ho giocato e mi immagino come si sentano uomini che dovranno dare il meglio di loro su un campo avvelenato, contro avversari che invece si sono allenati senza problemi per l’intera settimana.
Mi accontenterei di un pareggio, che non è in assoluto un gran risultato contro il Catania, ma che diventerebbe importante se ottenuto con il gioco.
Curiosità assoluta per la formazione, mi dicono che potrebbe addirittura esordire Osvaldo, forse al posto di Mutu, che molto si è speso e poco ha prodotto a Groningen.
Dall’altra parte Baldini e Stovini, due di casa nostra con cui è divertente passare una serata a parlare di calcio e non solo di quello.

Confesso di aver rivisto i fantasmi di Innsbruck 2000, quando ci presero a pallate per novanta minuti ed erano una squadra inferiore a noi.
Ma siccome in panchina c’era Prandelli e non Terim, ecco che dopo quasi trenta minuti di non gioco e’ venuta fuori, anche se a fatica, la mano del tecnico.
Si e’ capito insomma che anche nei giorni piu’ grigi questa squadra ha un’anima e schemi di gioco collaudati che la soccorrono quando la vena dei suoi uomini migliori e’ inaridita.
Un rischio calcolato mettere Vieri al posto di Pazzini, ma l’azzardo non ha pagato anche per due motivi completamente diversi: la squadra lo serviva male e lui aveva sbagliato i tacchetti.
E’ incredibile pensare che quello con piu’ esperienza internazionale tra i ventidue in campo sia potuto incorrere in questo errore da motovelodromo delle Cascine, ma in fondo e’ un modo per ricordarci ogni tanto che il calcio oltre che un business e’ ancora un gioco.
Azzeccata invece la scelta davvero a sorpresa di Kroldrup, il migliore dopo Gamberini.
Si riparte dall’Olanda con una gran voglia di Italia, anche oggi cielo grigio, vento e pioggia a scrosci, domani Sicilia.
E poi uno si domanda perche’ sono cosi’ tanti a voler fare il giornalista…
SONO APPENA TORNATO DA GRONINGEN, SCUSATE SE NON HO RISPOSTO, CI LEGGIAMO DOMANI CON UN NUOVO POST

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