Ma che vi e’ preso, mi riferisco ad alcuni di voi, nei giudizi su Mutu?
Partita bruttina, d’accordo, ma sempre di grande generosita’, andandosi a cercare il pallone in ogni zona del campo, senza mai speculare sul proprio talento.
Nelle domande da studio e nei commenti del dopo gara qui a Glasgow, invece, Mutu passa per essere stato irritante, qualcuno dava a lui la colpa del pareggio.
Ragazzi, ma qui si e’ perso la testa.
Intanto e’ assurdo essere cosi’ delusi per aver pareggiato fuori casa in Scozia, non e’ che siamo il Milan di Sacchi: abbiamo giocato una partita come il Mialn di Sacchi, a Eindhoven, che e’ diverso.
Ha ragione Prandelli a risentirsi, gli scozzesi si sono difesi nemmeno fossero l’Inter di Herrera e fuori casa la Fiorentina ha costruito di piu’ di chi in casa giocava.
Poi, certo, si puo’ sempre migliorare, ma ricordiamoci che siamo alla partita numero 51, che giocano sempre gli stessi , o quasi, e che siamo ancora totalmente in corsa.
Per Champions e finale Uefa, scusate se e’ poco.

Straordinaria conferenza stampa ad uso e consumo dei giornalisti piu’ giovani, o anche non piu’ giovani e comunque attenti, di un nostro esimio collega che sulla pubblica piazza scozzese ha spiegato a noi profani la vera essenza del giornalismo.
Non svelero’ mai la verita’ perche’ voglio tenere per me il segreto, “vedere la luce in fondo al tunnel”, spiegare ai miei fedeli il verbo.
Il bello e’ che molti di noi che seguiamo lo sport e non siamo inviati di guerra si prendono davvero sul serio. Credono di compiere una missione, magari si lamentano se putacaso la conferenza stampa ritarda di un’ora, invece di essere felici e contenti per andare a girare il mondo dietro alla Fiorentina, quando le alternative (e parlo anche per me, ovvio) potrebbero essere nell’ordine: vangare la terra, lavorare in fabbrica (io l’ ho fatto per due mesi a sedici anni e mi e’ bastato…), vendere capi di abbigliamento, tazze da caffe’, impiego al catasto.
Inutile che ci proviate: niente nomi, solo un “aiutino”, come fanno nei quiz.
Se leggendo o ascoltando vi capitasse mai di sentire parlare di cosa significa “il nostro mestiere”…

P.S. So che non c’ entra nulla con la partita di stasera, ma ogni tanto e’ bello parlare di cose di cui altrimenti non verreste mai a conoscenza e poi serve (a me) per stemperare la tensione

E’ la prima volta che vado in Scozia e stavolta penso che sia davvero bellissimo svolgere (part-time) questo lavoro, in mezzo alle mille altre cose che ho da fare.
Parto con Valentina e degli amici, ho voglia di finale, come del resto gli altri duemila che stanno preparando i bagagli per la Gran Bretagna.
Grande questa Fiorentina, che ci permette di sognare, cerchiamo di ricordarcelo sempre da qui al 18 maggio, anche se (e qui tocco tutto il toccabile) le cose non dovessero andare come tutti speriamo.
Ci aspettiamo molto domani sera all’IBrox, perché ci hanno abituato bene e adesso non vorremmo mai smettere.
La formazione? Quasi un dettaglio, conta lo spirito e come in Olanda ci possiamo fidare di Prandelli.
Rispetto alle paure di sottovalutazione dell’impegno di ieri mi pare che le cose vadano decisamente meglio: stiamo entrando in partita.

Stiamo pensando troppo a Galliani e poco all’I Brox, dove forse ci siamo convinti che sia una passeggiata, una specie di ripetizione di Eindhoven.
Non lo dico per precise informazioni ricevute, ma solo per una sensazione che avverto in giro.
A loro mancano tanti giocatori, e va bene, però è ancora da dimostare che la lezione del Goodison Park sia stata compresa dai giocatori.
E a dirla veramente tutta, trovo un po’ provinciale tutto questo timore sulle mosse che potrebbe fare Galliani fuori dal campo.
Non mi pare che la Fiorentina sia stata troppo vessata dalle direzioni arbitrali, abbiamo avuto quanto ci spettava, che è un evento più unico che raro, quindi cerchiamo di stare un po’ tranquilli sul campionato.
Insomma, pensiamo a noi, pensiamo a come fare nove punti, ma cominciamo a pensarci da venerdì mattina.

E’ giusto confessare che a volte godiamo nel pensare come stiano a friggere quelli che ci vogliono male.
E così mi viene da pensare alla quiete di Milanello ieri sera, quando i rossoneri erano lì davanti al televisore a tifare Palermo.
Normale, perfino giusto, poi mi vengono in mente certe prese di posizione di Galliani, il Milan che fa pareggiare il Brescia nel 1993 e ci spedisce in B ed uno strapotere bipartisan con la Juve che ha condizionato il calcio italiano per almeno quindici anni.
Devo anche dire che non ho mai tifato contro il Milan in Europa, anzi spesso le sue imprese sono state talmente entusiasmanti da avermi coinvolto da appassionato di questo sport.
Non è quindi la Juve, tanto per essere chiari, e però è divertente e produce un bel senso di soddisfazione pensare che forse dovranno bussare da Berlusconi per chiedere i soldi che non avranno dalla Champions.
Forse, ho detto e ribadisco, toccando ferro.
Ieri vittoria meritata e sofferta, come chiedeva Prandelli, per cui ormai non esistono aggettivi.
Speriamo che la partita di Frey sia servita a decimare il partito di quelli che… “sì è un buon portiere, ma insomma…”.

Se uno si fosse montato la testa, si potrebbe chiamare la “solitudine del direttore”…
I fatti: arrivo alle 15.30 in redazione e vengo coinvolto dal clima mercato, nel senso che i prodi Loreto e Carotenuto sono impegnatissimi a scovare numeri brasiliani, serbi, insomma di tutto il mondo.
Premesso e detto più volte che di mercato capisco il giusto, mi lascio dolcemente trasportare in questo giro del mondo via cavo.
D’altra parte, ormai le radio sono diventate un grande palcoscenico per i procuratori e bisognerebbe rimettere loro regolare fattura per la pubblicità che viene fatta agli assistiti.
Ci sono quelli competenti come il mio amico Pallavicino, con litigo spesso, ma che ha un passato da giornalista e sa cosa dire, e ci sono quelli falliti, che ormai occupano militarmente l’etere a tutte le ore pur di avere un minimo di visibilità.
Orgoglioso di tanto lavoro redazionale, dico a Loreto e Carotenuto di darci dentro ed infatti alle 17.30 ecco lì, pronti, i numeri di Cavalieri, Fabio, del procuratore di Jovetic, dell’agente di Melo e forse di qualche altro che adesso sinceramente non ricordo.
Qualcosa però non mi torna e allora, appunto in solitudine, prendo la decisione che immagino può aver deluso una parte dei nostri tanti ascoltatori: stasera nel Pentasport niente mercato, buttando così a mare il lavoro dei miei giornalisti.
Sono recidivo, perché mi era già successo, mi pare due anni fa, con Bardazzi e Russo.
Poi, certo, vado sui miei due siti di riferimento (violanews e fiorentina.it) e scopro che Cavalieri ha detto quanto sia bello venire a Firenze, che il procuratore di Jovetic è in attesa di notizie o altre simili banalità che però magari qualche giornale stamani riporterà, con tanto di citazione.
E allora ti viene il dubbio se sia stato giusto o meno prendere quella decisione.
Ma il giorno prima della partita più importante fino ad oggi per la corsa Champions si può anche sacrificare qualcosa all’ascolto, o no?

Credo che sarà molto dura: loro sono tranquilli, noi dovremmo esserlo, ma poi è difficile non pensare di essere vicini al match-ball.
Vincere sarebbe fondamentale, perché poi il braccino del tennista passerebbe al Milan e certamente a San Siro la Reggina avrà più motivazioni del Palermo.
Mi aspetto Vieri e Pasqual in campo al posto di Pazzini e Gobbi, a centrocampo terrei fuori Liverani, per preservarlo in vista di Glasgow.
Rinnovo l’invito ad essere un po’ più caldi per tutti i novanta minuti, perché ultimamente non mi pare che la squadra sia stata troppo aiutata nei momenti difficili.
Tra un mese chiudiamo, ci aspettano (spero) momenti entusiasmanti.

Io non l’ho mica capito il perché si stia alzando questo venticello fastidioso contro Frey.
Ieri sera Radio Blu ha dato in anteprima l’acquisto di Cavalieri dal Palmeiras grazie all’ottimo Di Marzio (un vero colpo di fortuna averlo ingaggiato a gennaio e complimenti a quel sito che, pur di non citarci, ha scritto che era stata Sky a tirare fuori la notizia…) e naturalmente manca la conferma viola, che a tempi brevi non avremo mai.
Se Cavalieri arriverà davvero, avremo dato l’ennesima anticipazione del 2008, altrimenti ci scuseremo con gli ascoltatori perché ogni tanto può capitare di non centrare il bersaglio.
E però da tempo nell’aria c’è questa idea che… sì, Frey è bravo, ma non è poi tutto questo gran portiere,che è solo uno che fa grandi parate, che nelle uscite è scarso, che “certe dichiarazioni non ci sono piaciute” e via a seguire.
Ora, come il 99% di voi io non ho mai visto giocare una sola volta Cavalieri così come quasi ignoravo l’esistenza di Fabio, ma mi basta quello che vedo in Italia, dove meglio di Frey c’è solo Buffon, perché io Doni o Julio Cesar mica lo scambierei con il nostro.
Se Frey andrà davvero via, ce ne faremo una ragione, ma per favore cerchiamo di essere obiettivi e ripensare a quante partite ha davvero sbagliato in tre anni in viola.
Poche, pochissime, ve lo assicuro.
E non vorrei tra qualche mese stare qui a rimpiangerlo.

Tutto fa brodo nel calcio, anche dimenticarsi del recente passato.
Sale in cattedra Mancini (per la serie “senti chi parla”…) e bacchetta Totti, ammonendo il mondo pallonaro sulla diversità di trattamento tra il capitano della Roma ed il calimero del calcio italiano, Antonio Cassano.
L’intervento è chiaramente strumentale, oltre che decisamente poco elegante: se Rizzoli tirava fuori il rosso, a Totti davano un paio di giornate e la Roma aveva qualche problema in più.
Premesso che Totti meritava l’espulsione, tirare fuori Cassano è però proprio fuori luogo e lo sanno bene i tifosi viola.
16 dicembre scorso, Sampdoria-Fiorentina: va in onda una delle più incredibili sceneggiate mai viste in serie A.
Cassano viene ammonito e comincia a piangere, perché salterà la gara contro la Roma.
Poi si butta a terra disperato, sembra mio figlio Cosimo quando gli si toglie di mano qualcosa di pericoloso.
E’ uno psicodramma collettivo: l’arbitro Gava lo guarda e dovrebbe espellerlo, ma non lo fa, Mutu lo consola, Mazzarri prova ad inventarsi qualcosa, una specie di pronto soccorso psicologico, gli altri assistono attoniti.
Succede quindi che Cassano rimanga in campo e la Samp in undici e che proprio lui segni il gol del pareggio finale: Fiorentina penalizzata, senza il minimo dubbio.
La domanda che le persone di buon senso si sono poste a fine gara è stata: ma se fosse successo ad un altro di dare di fuori in quel modo, sarebbe rimasto in campo?
Risposta: certamente no.
Ecco, qualcuno lo vada a spiegare a Mancini, io non sono adatto perché i rapporti con lui ultimamente, cioè nei passati sette anni, sono un po’ freddini…

allora come la mettiamo?
è più triste per la sconfitta viola o per la sconfitta di veltroni?
mi dia retta; si occupi solo di sport da qui in avanti.
grazie

Ecco, questa è il post che ha mandato quel tizio che voleva parlassi solo di calcio.
Credo che chiunque frequenti questo blog, e comunque ci sono gli archivi, mi debba riconoscere di aver sempre esercitato l’arte del dubbio.
Su ogni vicenda del nostro tempo, che sia politica, sociale o economica, provo a ragionare con la mia testa.
Ecco perché mi arrabbio quando ho a che fare con interlocutori invasati, che ragionano con il paraocchi.
Ho sempre espresso le mie idee politiche senza problemi partendo da un concetto fondante: se sto un po’ peggio io, ma a chi sta sotto nella scala sociale va un po’ meglio, beh allora va bene per tutti, e quindi anche per me.
E’ questo il motivo per cui fatico a sganciarmi da un’idea progressista, nonostante le nefandezze compiute dalla mia presunta classe politica di riferimento.
Ma su valori come la meritocrazia, il rispetto della legge, la certezza della pena le mie idee collimano più con la destra che con la sinistra e spero sempre in una felice e vagamente utopistica sintesi tra queste due posizioni.
Qui stiamo (anzi, stanno) a scannarsi in lotte fratricide dimenticando la gravità della situazione economica e sociale che riguarda centinaia di migliaia di persone.
Ha vinto il centro-destra e va bene, non mi sento affatto sconfitto perché mi sento italiano e attendo solo di essere governato con giudizio da una maggioranza finalmente solida che ci porti fuori dal tunnel.
Cosa che non è risucito a fare Prodi e questo va ricordato in modo netto ed inequivocabile.
E agli invasati che pensano all’Italia e alle cose serie come il lavoro, la salute, la scuola, come ad un eterno Fiorentina-Juventus dico solo di lasciarmi in pace.
Non ho tempo per le loro idiozie.

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