Roba da matti, e poi dicono che a Firenze vogliamo troppo…
Si può, e in certi casi si deve, discutere Berlusconi per la sua attività politica, ma credo che sia pacifico che come presidente e proprietario del Milan da oltre 22 anni sia stato il massimo che potesse capitare ai tifosi rossoneri dopo la doppia serie B per scommesse e sul campo ed il quasi fallimento di Farina nella prima metà degli anni ottanta.
Nell’ultima stagione “fallimentare” hanno vinto la Coppa Intercontinenatele e la Supercoppa europea, quattordici mesi fa festeggiavano la Champions.
Si vede però che a qualcuno a Milano fanno male il caldo e Moratti ed ecco quindi la lettera aperta scritta da un gruppo non so quanto esiguo di ultras rossoneri:

Cari fratelli rossoneri. Chi ama il Milan non può non capire la situazione difficile di questi anni a livello di mercato. Galliani nelle sue interviste manifesta continuamente la mancanza di risorse economiche, la differenza di introiti, di fisco e di cultura calcistica nei confronti di Spagna e Inghilterra e questo ci fa pensare ad un futuro piuttosto che sereno – si legge nel messaggio presente all’indirizzo www.firmiamo.it/berlusconivendiilmilan – Oltretutto il nostro presidente non ha più intenzione di investire nella società e da quando è in politica il Milan non è più competitivo economicamente in Europa. Questo succede (oltre ai fattori che cita Galliani nelle interviste) per il famoso conflitto di interessi. Un patron di una società non può governare l’Italia per cercare di risollevarla e poi spendere fior fior di euro per la stessa. In effetti questo ragionamento è logico e va bene per tutti, ma non per noi – continua il messaggio – Non possono essere i milanisti a pagare per risollevare le sorti dell’Italia e degli Italiani. Oltretutto c’è una politica assurda di Fininvest che è quella di non investire più con forza nel Milan. Tutto questo dovrebbe metterci i brividi, dovrebbe farci riflettere tutti. Siamo grati al presidente per tutto quello che ha fatto per il Milan e per noi tifosi, ma la verità è che negli ultimi anni 2 anni quello che abbiamo vinto è frutto di un miracolo della squadra. Allora poichè non si vive sempre di miracoli e di fortuna, io chiedo a tutti i tifosi che come me hanno a cuore le sorti del Diavolo: Se sono questi i presupposti potrà esserci un futuro degno di questi colori? Fuori gli attributi popolo rossonero, facciamoci sentire in modo serio, per una petizione forte e manifestiamo liberamente le nostre delusioni. Firmiamo e cerchiamo di ridare al Milan la dignità che gli spetta. Per il bene di tutti ma specialmente del Milan, caro presidente vendi e restituiscici l’orgoglio di essere milanisti!!!!!â€?.

Avrei un paio di nomi da suggerire per l’eventuale acquisto della società: Tutoooonci (anche con 6 o) e Romanelli: che ne dite?

Sto parlando della storia di Mutu, davvero stucchevole.
Lui è a Miami, Mencucci rilascia dichiarazioni giustamente diplomatiche, a Roma continuano a darlo come probabile acquisto, Moggi tace, Corvino anche.
A me pare che sia in atto una specie di pace armata, è una mia sensazione, sia chiaro, però ho come l’impressione che i veleni non siano del tutto spariti.
E’ un peccato perché adesso c’è bisogno di serenità e di chiarezza per recuperare il rapporto nella sua pienezza.
Continuo a ritenere Mutu il giocatore più forte dell’attuale rosa della Fiorentina, poi speriamo che qualcuno lo superi come rendimento, ma se ci voltiamo indietro nessuno negli ultimi due campionati ha fatto meglio di lui.
Neanche Frey e nemmeno Gamberini.
Però lo vorrei sentire parlare col sorriso e dire tutte quelle belle cose che ci ha raccontato per mesi nella passata stagione e vorrei pure che lo facesse alla svelta, per smettere di avere cattivi pensieri.

Mi rifiuto di credere che la Fiorentina voglia perdere così la partita su Da Costa, cioè senza nemmeno giocarla.
Abbiamo capito che non ha un gran carattere, che fatica ad accettare le regole del gruppo (e qui aggiungo, senza nessuna polemica, che forse queste magagne caratteriali potevano essere viste prima di prenderlo), che è un indisciplinato, ma non abbiamo sempre detto che Prandelli sarebbe uno dei pochi capace di far rigare dritto Cassano?
E allora non si può provare con Da Costa prima di prendere un Simic qualsiasi, oppure svenarsi con Burdisso?
Non che debba fare il titolare, però potrebbe almeno avere la possibilità di giocarsi le sue carte tra dodici giorni a Castelrotto.
Credo che l’ingaggio corrisposto e il prezzo pagato per il suo cartellino (4,5 milioni di euro) suggerirebbero almeno un tentativo.

A me prima di questi Europei era capitato solo con l’Olanda degli anni settanta, un po’ la Germania di Netzer, e poi col Brasile del 1982, prima ovviamente della tripletta di Rossi, ed infine col Milan di Sacchi nel 1989.
Sto parlando di tifare per il calcio puro, quello che riconcilia con questo sport, il calcio meraviglioso che in tre settimane ha mostrato la Spagna.
Pallone sempre tra i piedi del compagno, tecnica eccezionale, almeno cinque/sei occasioni da gol a partita: finalmente ha vinto la squadra che meritava.
Ad un certo punto della finale sono caduto in contraddizione con me stesso perché speravo che la Germania pareggiasse per il solo gusto di allungare la gara e vedere ancora quei ricami in campo.
Un po’ come mi succede in alcune bellisime partite di tennis a Wimbledon o a Parigi, dove tifo sempre per chi sta sotto, affinché possano continuare il più possibile la sfida.
Ma se questa Spagna non avesse vinto gli Europei sarebbe stata un’ingiustizia e a questo punto viene rivalutato pure il nostro pareggio.
Siamo stati gli unici a non prendere gol da loro, ma loro hanno meritato di andare alle semifinali.
Grandissimi.

Va bene che in guerra, in amore e nel nercato tutto va bene, ma ci dovrebbe essere un limite alla decenza.
Come potrebbe fare la Roma ad offrire 25 milioni di Euro, o anche 20, alla Fiorentina per Mutu con la situazione in cui si trova la Italpetroli della famiglia Sensi è un mistero.
Speriamo che dietro non ci sia Moggi, ma non mi stupirei se fosse stato lui a movimentare un po’ la situazione prima di rinuciare definitivamente al mancato guadagno, come se non ne avessimo avuto abbastanza del tormentone estivo su Adrian.
Eppure la bufala piace e fa qualche giro di redazione, c’è anche chi le dà credito e rilancia con forza.
Su questo fronte possiamo stare tranquilli, la Roma non comprerà mai Mutu, però potremmo uno scambio, alla pari: noi diamo Mutu e loro ci danno De Rossi, o al limite Aquilani più un po’ di soldi: ci stareste?

Diciamo la verità: a noi tifosi piacerebbe avere un presidente come Moratti, o come il Berlusconi prima che entrasse in politica.
Magari ci imbarazzerebbe un po’, ma ci piacerebbe.
Perché i soldi sono suoi, li butta via per farci divertire e ogni volta che qualcuno di importante si affaccia in Europa e nel mondo potremmo benissimo pensare che domattina quello arriva da noi.
Ci è invece toccato Della Valle e ci è andata benissimo, perché ci costringe a crescere e, soprattutto, perchè abbiamo a che fare con persone estremamente serie.
L’ultimo caso sono le dichiarazioni di ADV: guardate, ha detto, che dalla prossima stagione torneremo a salvaguardare il bilancio e non spenderemo più come questa estate.
Abbiamo dodici mesi per metabolizzare parole che nessun presidente o quasi si sognerebbe di dire, anzi la stragrande maggioranza si affannerebbe oggi a cavalcare l’onda dell’entusiasmo popolare per i nuovi acquisti.
E’ uno stule davvero diverso per il mondo del calcio, lo stesso che fa stare zitti tutti i dirigenti all’indomani del quarto posto.
Poi magari succede che le cose, come speriamo tutti. vanno alla grande, che Diego e soprattutto Andrea si lasciano andare, e che, complici pure Corvino e Prandelli, un colpo di (costosa) fantasia ce lo regalano pure nel 2009.
Ma questi sono retro pensieri da tifoso, non da giornalista…

Sul mercato sono un notaio, nel senso che godo di informazioni di prima mano grazie al fatto dirigere la redazione sportiva di Radio Blu, ma più in là di questo non vado.
Domando ai miei e poi, semmai, riferisco.
E siccome ogni volta che ho domandato a più interlocutori come stava questa storia di Vargas, ogni volta ricevevo risposte confortanti, ecco che non ho fatto altro che ribadire la mia sicurezza.
D’altra parte è difficile sentire Andrea Della Valle e Corvino sbilanciarsi come hanno fatto nei giorni scorsi per un possibile acquisto.
Non lo avevano fatto, per esempio, per Vidic e neanche per Gilardino, che poi è davvero arrivato.
Stanno giocando sporco, questa storia sta diventando stucchevole e c’è un aspetto che comincia ad infastidire: ma Vargas che dice?
Ha forse perso l’uso della parola o è tenuto prigioniero in qualche sperduta caverna peruviana?
Ho come l’impressione che i Della Valle e Corvino stiano per scocciarsi, anche perché, come diceva il grande Totò, “ogni limite ha la sua pazienza”.

Ha ragione Gabriele Romagnoli oggi su Repubblica: in Italia un ex presidente è quasi sempre un prossimo presidente ed il ritorno di Lippi ne è l’ennesima dimostrazione.
Intendiamoci, meglio, molto meglio lui di Donadoni, dal carsima palesemente insufficiente per guidare la Nazionale, ma quanto ci metteremo a dire che Lippi ormai non è più quello di prima, che ha la pancia piena, che i due anni fuori dal calcio gli hanno fatto male?
Comunque non sappiamo osare, mai.
E’ qualcosa che coinvolge anche il sottoscritto e ora vi racconto un episodio, un dietro le quinte che spiega quello che ho appena scritto.
L’episodio è legato a quando, dopo dodici anni di militanza, nel dicembre scorso Ceccarini ha spiazzato tutti a Radio Blu e, dopo aver portato avanti da mesi a mia insaputa una trattativa per andare in un’altra radio, ha lasciato la redazione in tre ore.
Ma non è questo il succo del discorso, quanto piuttosto la mia reazione.
Preso in contropiede e non proferendo verbo sulla scelta di Ceccarini (nel senso che neanche lontanamente mi sono sognato di fare un rilancio, anzi l’ho ringraziato e gli ho augurato buona fortuna) ho tirato fuori una soluzione, cioè il ricorso ad una persona che a distanza di sei mesi si è rilevata vincente: Tommaso Loreto.
Il fatto è che alle 9 del giorno in cui l’ho chiamato ( ho saputo tutto alle 12) per me lui era uno dei tanti alla corte della coppia Pieri/Laserpe a Tuttoradio, ma messo alle strette mi si è accesa la lampadina e ho fatto il suo numero di telefono.
Non solo, ma grazie ad un colpo di fortuna e al gran lavoro di Paolino Biagiotti, inviperito per come erano andate le cose, in due giorni abbiamo ingaggiato un fuoriclasse come Gianluca Di Marzio.
Le cose vanno molto meglio di prima e racconto questo piccolo retroscena per confessare che se ci avessi pensato sopra due settimane certamente avrei fatto scelte diverse, andando su altre persone più “dentro” l’ambiente fiorentino e ci sarebbero stati ritorni con risultati, adesso lo posso dire, peggiori.
Temo che sia un vizio molto italiano quello di tornare sempre sulle vecchie strade, qualcosa che deriva dal nostro “mammismo”, ovvero dal senso di protezione che inculchiamo ai nostri figli e che ci hanno inculcato per decenni, direi quasi secoli.
Tornando alla Nazionale, il migliore sarebbe stato Prandelli e per fortuna non ci hanno neanche provato, ma un sondaggio per Ancelotti non si poteva fare?

Mi rendo conto di spararla grossa, eppure sono convinto: se ci fosse stato Pazzini al centro dell’attacco della Nazionale, non sarebbe certo andato peggio di Toni.
E’ questo il pensiero in qualche modo rassicurante che ha un po’ alleviato il dispiacere per l’eliminazione azzurra, peraltro meritata.
Era sconfortante sentire il commento di Bagni (ma perché non rimettono Mazzola, anche se ilmigliore resta Capello), che cercava in tutti i modi di difendere il suo quasi concittadino.
Credetemi, non ho nulla di personale contro Toni, ma, accidenti, in 11 partite delle fasi finali tra Mondiale e Europei ha segnato solo 2 reti, tra l’altro inutili, e procurato un rigore.
Andate un po’ a vedervi le medie di Rossi, Baggio e Vieri e fate voi la differenza.
Sul piano fisico, un disastro e ha pure tolto la palla gol a Grosso.
Non dico certo che bisognasse portare agl Europei Pazzini o Gilardino, ma almeno provare Borriello quello sì, tanto peggio di Toni non poteva fare.
Se continua così, ho l’impressione che il Bayern tra dodici mesi avrà qualche mal di pancia a spendere 11 milioni di euro a stagione per il suo stipendio.
E veniamo agli imbecilli, cioè al centinaio di mancamentati mentali che a Milano hanno aggredito pochi tifosi spagnoli.
A meno che non ci siano state gite non annuciate di tifosi viola, andati in Lombardia per prendere il caldo laggiù, dovrebbe trattarsi di energumeni locali che sarebbe bene individuare e schedare, sempre che non scatti l’omertà.
Questi sono gli idioti per cui a volte ci si vergogna di essere italiani.

Non mi sforzo neanche più: ho preso una battuta di Tremonti che mi sembrava emi sembra molto efficace e l’ho riportata, sperando di trovare un grado di maturità maggiore.
Macché, è impossibile, c’è un clima da post guerra civile che atterrisce, mai che si riconosca le ragioni dell’altro.
No, si pensa sempre alla malafede, io, elettore di centrosinistra, provo a sforzarmi a non farlo, ma vedo che siamo in pochi, veramente in pochi a ragionare così.
Passiamo ad altro, di più divertente e di più calcistico.
Ieri sera ho rivisto a Sky per la prima volta il gol di Osvaldo alla Juve.
Sembrerà impossibile, ma si corre talmente tanto da non avere la possibilità di fermarsi un attimo per riassaporare sensazioni bellissime (e la storia della velocità vale anche a giustificazione per le mie mancate risposte).
Ho fatto una cosa da malato: ho alternato Croazia-Turchia a Juve-Fiorentina, di cui sapevo già tutto, io che non vado al cinema a vedere un film tratto da un libro che ho letto perché conosco già la trama…
Devo dire che il gol è molto più bello di quanto mi ricordassi, anche perché a Torino ero dalla parte opposta e quindi ho visto il cross di Papa Waigo e poi la palla dentro.
Bello, bellissimo e mi faceva ridere pensare che in tanti telefonini la suoneria è il mio urlo su quell’azione di cui non ricordavo la dinamica.
E sono andato a dormire soddisfatto, saltando pure i supplementari.

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