Ieri sera, alla fine delle interviste, ero spossato come raramente mi era capitato nelle precedenti 33 trasferte europee.
Molto per la partita e per il lavoro, un po’ per via di aver girato un’ora e mezzo a piedi a cercare dove diavolo avevamo parcheggiato la macchina e scoprendo che il Rodano ha una biforcazione che divide la città in pratica in quattro parti…
Ero molto arrabbiato per i due punti lasciati lì e confesso di aver fatto tutta la radiocronaca nel secondo tempo proiettandomi al dopo vittoria: si vede che nonostante l’esperienza e gli anni che passano, quando le partite sono così importanti prevale l’istinto ed il tifo.
Se riguardo la gara freddamente (mica facile, però) penso che il pareggio sia un risultato giusto, ma quel gol del Lione con Zauri a terra resterà una pietra miliare della stagione.
Non ho capito come quasi tutti il perché sia entrato Santana, mentre al contrario di molti non mi è dispiaciuto Montolivo e vorrei che qualcuno sottolineasse la grande prova di Dainelli.
Su Gilardino c’è poco da dire, mi sembra tornato quello di Parma, ora non ci rimane che aspettare il Mutu dello scorso anno.
Dimentichiamoci però in fretta l’amarezza di ieri sera, anche se ora che sono appena tornato a Firenze io continuo ancora a pensare all’occasione persa.