Vogliamo almeno aspettare che Prandelli prenda la parola prima di impallinarlo, come invece mi è capitato di sentire stasera nel Pentasport e a Viola nel cuore?
Diego Della Valle ci ha rassicurato sul futuro viola, che sarà almeno da quinto posto, e ha chiesto a Cesare che dica chiaro e tondo che non andrà alla Juve, facendomi venire in mente le pressanti richieste rivolte dai tifosi a Baggio più o meno di questi tempi, giusto vent’anni fa.
Solo che qui, invece che agli ultras, siamo di fronte ad uno degli uomini più potenti d’Italia, mentre dall’altra parte c’è un signore di 52 anni e non un ragazzo di 23.
Robertino promise (“ma ve lo devo scrivere sui muri che non andrò mai alla Juve?”) e poi sappiamo come andò a finire.
Non ho assolutamente idea di cosa dirà domani Prandelli in conferenza stampa, e anche se vorrà o meno affrontare la questione, so solo che questo considerarlo già un venduto mi pare assurdo, ingeneroso e perfino volgare.
Scusate, ma non era stato lui a dire due settimane fa di essere pronto a discutere un nuovo contratto di cinque anni?
Intanto nessuno pensa all’Udinese e in Friuli si stanno fregando le mani dalla soddisfazione.

La cosa più sorprendente è che mi sorride quasi sempre in pigiama, in poltrona o dal letto nei giorni della sua lunga malattia, che però a me è sembrata troppo breve.
Niente o quasi dei 35 anni precedenti: le bischerate, le paranoie, le ragazze, i sogni di ieri e le realtà dell’oggi.
Domani sarà un giorno speciale perché Alberto Cirà era una persona speciale.
Lo è stato anche quando ha pensato a quello che sarebbe successo dopo: ha lasciato tutto a Emergency e a Medici senza frontiere, anche perché purtroppo non aveva figli, lui che sarebbe stato un padre fantastico.
Forse un po’ troppo apprensivo (ma chi non lo è?), ma davvero meraviglioso.
Rimangono i genitori e domani per loro sarà una festa, voglio che sia una festa: in via Ghibellina 148/r sarà inaugurata l’ultima mostra di Alberto, “Scorze”, e i ricavati dei suoi quadri andranno tutti a Medici senza frontiere.
Ho mandato il comunicato ai giornali e ho così scoperto il lato professionale della sua vita: era bravissimo e molto quotato.
Buffa questa cosa, due amici veri che non sapevano nulla o quasi del lavoro dell’altro, io di pittura (sono un ignorante totale) e lui di calcio.
Come faccio a dirvi di venire perché i suoi quadri sono belli?
Mentirei.
A me piacciono, ma non sono da prendere in considerazione.
Però, se potete, partecipate, io dalle 18 in poi sarò lì stando attento a non dire troppe bischerate perché Alberto ci controlla da lassù (se c’è un lassù…).

Che la sconfitta sia stata immeritata sono d’accordo tutti, perfino qui a Catania.
I problemi però sono due: il primo è che non avremmo meritato di vincere, e dopo l’ottima prova contro il Genoa e contro una squadra tecnicamente inferiore era invece lecito pensarlo, anche perché la componente ambientale (erano in meno di 15.000 allo stadio) ha inciso davvero poco.
Il secondo problema è che questo stop ci azzera ogni sogno di Champions e ci costringe a pensare ad una volata difficile (Coppa Italia a parte) per un traguardo che fatichiamo a considerare importante, anche se secondo me lo è.
Ormai è chiaro che fatichiamo a reggere lo stesso ritmo a distanza ravvicinata e pur andando bene, ma non benissimo, non abbiamo certo avuto la stessa continuità di sabato scorso.
Col pareggio non sarebbe cambiato molto in termini di classifica, perché questa, lo ripeto, era una partita decisiva per la nostra rincorsa al quarto posto.
Capitolo Jovetic.
Senza aver letto i giornali, immagino di essere ancora una volta quello che gli ha dato il voto più basso, ma se col Genoa ci poteva stare il 7 invece che il 6,5, stavolta voglio spiegare il perché del 6 sul Corriere Fiorentino.
I primi venti minuti di Jo-Jo sono stati quasi da 7,5, poi si è eclissato facendosi vedere solo a tratti e lasciando il peso della manovra soprattutto su Montolivo e Santana (per me il migliore).
Sarebbe stato ancora sul 6,5 , proprio in virtù di quello splendido inizio, se non avesse avuto un pallone d’oro, nel finale, con nessuno davanti a se’ in area di rigore e non avesse sparato alto.
Può darsi che sia molto severo con lui perché mi attendo molto ed è giusto ricordare che deve ancora compiere 21 anni, però adesso, senza Mutu, è diventato un big della squadra e non può più essere considerato alla stregua di un Babacar o di Ljajic.
E’ molto cresciuto rispetto all’anno scorso e dovrà sopportare la croce di avere sempre grandi aspettative che lo riguardano.

Vinciamo a Catania e poi ci si diverte.
E’ la partita più difficile, perché loro sono molto tosti, discretamente motivati e la partita arriva in mezzo alla settimana.
Niente calcoli di formazione, devono giocare i più forti e basta.
L’anno scorso vincemmo piuttosto bene e se non mi sbaglio segnò pure Zauri, una rarità.
Non scordiamo poi l’effetto paura nei confronti delle altre pretendenti al quarto posto, la Fiorentina è la squadra che ha vinto le ultime due volate Champions, nel 2008 contro il Milan e nella passata stagione contro Roma prima e Genoa poi.
Ma, ripeto, bisogna fare questi tre punti tanto importanti quanti difficili.

Se fossi un prossimo avversario della Fiorentina, avrei qualche preoccupazione al pensiero di incontrare i viola.
La squadra sta bene fisicamente e pare liberata mentalmente: nove gol in tre partite, contro Bayern, Napoli e Genoa e senza Gamberini, Mutu, Vargas e Marchionni.
Contro il Genoa abbiamo vinto senza discussioni, con la forza delle seconde linee e con la lucidità di Prandelli, che io vorrei fortissimamente firmasse il prolungamento del contratto il prima possibile.
Adesso viviamo alla giornata, giocando per vincere pure a Catania, impresa tutt’altro che impossibile se rimaniamo concentrati e non facciamo troppi calcoli.
Al momento buono sarebbe bello risentire certe trasmissioni e certi commenti post vittoria inutile col Bayern, quando sembrava che fosse inutile giocare le ultime gare di campionato e venivano aperti processi legati anche e miserevoli vicende personali.
Chiudo con la severa applicazione delle regole a Firenze a proposito dello striscione anti-Platini: bene, se la legge lo impone che vengano pure identificati gli autori di un pensiero che nemmeno mi sembrava così pesante.
Ma i venti teppisti della tribuna di Napoli che sabato scorso hanno minacciato di picchiarci, che hanno tirato uno sputo a Sardelli e varie bottigliette con scarsa mira al sottoscritto la devono passare liscia?
Scusate, sapete che ho (credo giustamente) minimizzato l’episodio del San Paolo, ma a sentire che è in vista una possibile sanzione per la Fiorentina e i suoi tifosi mi ribolle il sangue.

Sembra che allo stadio si vada solo in ventimila e le cause sono molteplici, a cominciare dall’orario infelice.
Peccato, è comunque il segno piuttosto chiaro di una certa disaffezione che non ha alcun fondamento se rapportata ai risultati ottenuti nelle ultime quattro stagioni.
E però oggi pomeriggio potrebbe cominciare un altro campionato, che va guardato con fiducia, soprattutto se si considera che in questo campionato il famoso “filotto targato Prandelli” ancora non si è visto.
Prendere tre punti oggi è fondamentale, perché poi Catania non è certo un avversario impossibile e magari in Sicilia rientra Vargas, che col Genoa farebbe un comodo enorme sulla sinistra.
Tutto quello che viene dal dopo Bayern in poi è guadagnato ed è pure uno schiaffo da tirare ai catastrofisti, sperando che non ci siano brutte soprese, a questo punto della stagione davvero irrimediabili.

Con i tre punti che ci portano più vicini all’Europa è ripartito il tormentone: ma ha senso fare una competizione che non sia la Champions?
La mia risposta, senza riserve, è sì.
Altrimenti non mi spiegherei il perché si vada in campo, se non per ottenere il miglior risultato possibile.
Capisco che l’appeal sia completamente diverso, che dopo aver mangiato per due anni il caviale, adesso sia dura tornare ad una pur ottima pasta e fagioli, ma l’astinenza mi sembra molto peggio.
Ci sono quelli che fanno il seguente calcolo: non abbiamo impegni infrasettimanali e spariamo tutte le cartucce in campionato, pensando magari di vincerlo.
A me sembrano discorsi privi di logica, io voglio l’uovo oggi, anche se è magari meno nutriente del solito.

La finale di Coppa Italia (possibilmente da vincere), le gioie incancellabili di Champions, il sesto posto e quindi l’Europa: possono bastare per non considerare fallimentare la stagione, come invece i fautori del tanto peggio tanto meglio vorrebbero farci credere?
Io penso proprio di sì e per questo direi di infilarci tutti quanti nel tunnel della positività, facendo almeno quattro punti tra Genoa e Catania, cercando pure di non prendere il solito gol.
Intanto dovremmo rivedere in mezzo Zanetti e Montolivo e in più abbiano la variante Babacar, che potrebbe sparigliare spesso le carte.
Non mi sembra uno scenario nerissimo.

Sono imbarazzato: intanto grazie a Fiorentina.it e Firenzeviola.it per la solidarietà espressa e un abbraccio agli amici di Canale 9 e di Radio Marte di Napoli che al San Paolo sono intervenuti in diretta stigmatizzando l’aggressione e cercando di calmare quella ventina di esagitati che erano “leggermente alterati” nei miei confronti per via dell’esultanza agli ultimi due gol viola.
Tutto alla fine si è risolto con un paio di bottigliette lanciate con scarsa mira, tre placcaggi sui più atletici e un poderoso sputo che (ma l’ho saputo dopo) ha beccato sui capelli il malacapitato Sardelli.
Mi sono spaventato solo cinque secondi, quando ho notato l’agilità dei tre atleti/teppisti ed è lì che ho chiesto all’attonito Giovanni “ma icché vogliono questi?”, domanda in verità leggermente retorica…
Ma non c’entra nulla Napoli (mi ricordo i gas di Bergamo e certe uscite secondarie di Brescia) e comunque è stata una cosa da nulla: dopo 28 anni di radiocronache sono episodi che uno deve mettere nel conto, a Bari per un rigore procurato un po’ così da Robbiati mi è volato di tutto a due centimetri dal naso, i due schiaffi presi ad Ascoli e Pestuggia ha litigato un’unica volta col pubblico a Verona col Chievo
A Firenze nel 1988 difesi Pelegatti dalla furia della tribuna e Benedetti, caliente radiocronista della Lazio, è più volte entrato in collusione verbale pesante col Franchi inducendomi spesso ad intervenire.
Non siamo per niente degli eroi, semmai degli innamorati pazzi della propria squadra e semmai, a freddo, mi fanno un po’ sorridere due episodi: il fatto che me ne sia fregato delle prime minacce al gol del due a uno (ragazzi, ho quasi cinquant’anni e forse mi dovrei dare una regolata) e l’arrivo strepitoso di Tommaso Loreto, voto alto, che ci ha chiesto se c’era da tirare…

E’ stata una serata che ci ha riconciliato col calcio.
Una Fiorentina bravissima per 75 minuti, con sette assenze e una capacità di giocare palla a terra che è sempre stata una caratteristica di Prandelli.
Tre punti fondamentali per ripartire, senza dire assolutamente dove possiamo arrivare.

Forse la vicenda Prandelli, su cui ho sempre volutamente tenuto un profilo basso, non è del tutto conclusa, ma intanto la mossa di Cesare di ieri è stata strepitosa e anche la risposta di Andrea Della Valle è stata all’altezza.
Mi domando ora, per niente angosciato, di cosa parleranno quelli che davano concluso il ciclo, quelli che accusavano il tecnico viola delle maggiori responsabilità per l’andamento in campionato.
Ore e ore di trasmsissioni prima del Bayern sul nulla, a fare ipotesi catastrofiche, a sparare a palle incatenate sui Della Valle, su Corvino e su Prandelli.
Le critiche le abbiamo fatte anche noi, per carità, e magari ci siamo pure sbagliati o le abbiamo indirizzate a chi non aveva colpe, però credo che ci debba essere riconosciuta la misura negli interventi, anche su questo blog: non c’è bisogno di urlare per essere ascoltati.
A me è sinceramente sembrato che ad un certo punto sia partito il “bomba libera tutti”, una specie di corsa al “tanto peggio, tanto meglio” in cui hanno naturalmente primeggiato i soliti noti (?): presunti procuratori sull’orlo di una crisi di nervi, i soloni in cerca di una tribuna da cui far partire le proprie incontrovertibili verità.
Nomi ovviamente non ne faccio perché questo blog ha soli fini benefici e ho già sborsato diversi soldi (per fortuna devoluti ad associazioni che aiutano gli altri) per sistemare situazioni con chi si è sentito preso di mira e ha avviato cause (ma molti altri hanno visto rispedita al mittente la propria richiesta di quattrini, perché tanto è a quello che puntano), ma basta dare un’occhiata al nostro triste circo mediatico per capire di chi sto parlando.

« Pagina precedentePagina successiva »