Una maledizione ha colpito ormai da anni il cielo viola, la maledizione degli attaccanti.
Dopo le sciagurate scelte degli ultimi anni e la loro impresentabilità in maglia viola, ora il morbo si è esteso pure alla Primavera, provocando effetti impensabili ed incomprensibili.
Quello che è successo stasera nei primi cinquanta minuti di Fiorentina-Juventus ha dell’incredibile: lo svogliato Babacar si fa male praticamente all’inizio della partita e non sembra più in grado di giocare.
Zoppica, guarda implorante la panchina, non tocca palla, è chiaramente un giocatore in meno, ma l’allenatore Semplici lo lascia in campo come se nulla fosse.
Ad un punto Babacar si accascia al suolo gemendo e pensando che forse finalmente può andare a fare la doccia.
Niente, Semplici non lo toglie.
Rientrano le squadre nel secondo tempo e chiunque abbia un minimo di razionalità pensa di non vedere più “il ragazzo dai mezzi tecnici illimitati”, come lo definì il fin troppo ottimista Prandelli.
Invece rientra anche Babacar, che ricomincia più dolorante di prima, fino a quando dopo pochi minuti viene finalmente cambiato.
Qui i casi sono due: o Semplici ha ritenuto che Babacar esagerasse e che non stesse poi così male, ma che per motivi suoi non avesse voglia di giocare, oppure il tecnico ha sbagliato tutto, lasciando in pratica la Fiorentina in dieci per oltre metà gara.
In ogni modo qualcosa di unico nel suo genere, che va ad aggiungersi alle perle della prima squadra, che ancora nella serata del 18 gennaio non ha attaccanti in rosa.
Meno male comunque che abbiamo pareggiato e che il turno è ancora superabile, magari mettendo undici giocatori a Torino.

Sta andando a finire come avevo previsto a fine anno: cessione di Gilardino, panico totale, affannosa ricerca di chi lo sostituisce, accettazione di qualsiasi cosa passi il convento.
Sentimento comune che passa dalla speranza di vedere subito qualcuno del suo livello al suo posto alla paura che davvero si facciano gli ultimi cinque mesi di campionato con Jovetic-Ljajic-Babacar-Cerci (possibilmente senza fidanzata).
In questo contesto il nome di Amauri, che a giugno nessuno o quasi (a parte Ciuffi) avrebbe voluto nemmeno dipinto, diventa una specie di divinità da adorare e da implorare (per qualcuno, non per me): ti prego vieni, questa casa aspetta te.
Direi che sarebbe pure un’eccellente operazione di marketing, quasi un classico: prima crei il bisogno e poi lo soddisfi, o almeno sembra che tu stia facendo così.
Peccato che di attaccanti ce ne vorrebbero almeno due (le squadre normali ne hanno quattro in rosa) e che se anche domani non succederà niente anche a Cagliari ce la giocheremo con la coppia Jovetic-Ljajic.

La situazione è al limiti della fantascienza calcistica: dopo due settimane di mercato, e dopo aver venduto due dei tre atttaccanti che avevamo, noi ci stiamo orientando senza fretta nei meandri delle trattative per acquistare un attaccante.
Quanti ne abbiamo di effettivi in rosa?
Uno, che a quasi 19 anni ha i tempi di recupero di un quarantenne (ah, questi problemi ai muscoli addominali! ma fategli vedere in che condizioni giocava Batistuta!!) e che è stato giudicato immaturo da due tecnici, mentre il terzo non lo ha in pratica mai avuto a disposizione.
Esiste un minimo di programmazione in tutto questo?
Penso proprio di no e intanto ci abbiamo già lasciato una qualificazione in Coppa Italia e tre punti contro il Lecce, che potevano rendere meno inutile il terzo triste campionato consecutivo.
Esiste una spiegazione a tutto questo che vada al di là delle difficoltà di manovra del nostro direttore sportivo, che guarda caso arrivano dopo aver strombazzato per anni di essere il migliore di tutti?
Io non ce l’ho, mi sforzo moltissimo, davvero, ma non trovo niente.
Però forse è colpa mia, perché sono calcisticamente limitato.

Situazione delicatissima, con una squadra che è stata pure accompagnata dal calore del pubblico, cioè della Fiesole, che è poi l’unico settore pieno dello stadio.
E’ colpa della terza gara in sette giorni?
Ma non scherziamo per favore, davanti c’era una squadra scarsa, che comunque ha giocato al livello della Fiorentina.
Si continua a fischiare Montolivo, ma almeno lui ci prova a correre e a rischiare, altri come Vargas e Lazzari sono vergognosi, mentre Ljajic potrebbe battere D’Agostino nella corsa alla minusvalenza viola.
Continuiamo a giocare senza attaccanti, ma perchè?
E non tirate fuori la storia di Gilardino che non andava: si poteva pure vendere, ma avete mai visto un organico che non ha punte?
Siamo di una tristezza indicibile.

Parlare delle idiozie scritte dalla futura signora Cerci è come sparare sulla Croce Rossa e sinceramente non ne ho assolutamente voglia, è tempo sprecato perché la volgarità dei pensieri dell’aspirante Julia Roberts non meritano risposta.
Mi pare solo che ci sia una continuità con le dichiarazioni inopportune e pesanti di questa estate dell’amato e con i vari pensieri esternati dal nostro eroe via twitter.
Anche come strafalcioni grammaticali i due si intendono a meraviglia: auguri e figli maschi!
Il vero problema è che qui il signor Alessio Cerci ha giocato (alla grande) tre mesi in un anno e mezzo, facendo per il resto parlare molto più fuori dal campo che sul rettangolo verde.
Io continuo a ritenerlo un acquisto sbagliato, pagato tanto, un corpo estraneo a Firenze e alla Fiorentina che dovrebbe essere rivenduto al più presto sperando di non perderci e comunque non siamo noi a tenere i cordoni della borsa.
Ma se questo genio del calcio stava fuori con Mihajlovic, che pure stravedeva per lui, e continua a non giocare con Rossi un motivo ci dovrà essere, o no?

Non so se siano aumentate negli ultimi anni, se magari sono diventato più fragile io o se prima veniva data meno importanza a certe notizie di cronaca che fanno rabbrividire.
Nel campionario degli orrori quotidiani che mi ha inseguito nelle ultime settimane scelgo l’uccisione del vigile a Milano, perché credo che ci si debba porre una domanda scomoda: poteva capitare anche a noi?
Aspettate un attimo prima di rispondere no, per favore.
Pensiamo ai gesti inconsulti che facciamo tutti i giorni, all’insofferenza con cui affrontiamo un banalissimo contrattempo che pare fermare il nostro volo verso chissà quali mete.
Pensiamo all’arroganza con cui mettiamo le nostre chiappe sulle nostre macchine (specialmente noi che ci possiamo permettere delle vere e proprie armi non convenzionali), al fastidio con cui guardiamo gli altri, i diversi, quelli più in basso.
Pensiamo a come vediamo le forze dell’ordine, i tutori della libertà: vanno benissimo se si occupano degli altri, sono odiosi se mettono il becco sulle nostre piccole (per noi) trasgressioni, dal parlare al telefonino alla sosta in doppia, tripla fila.
Ecco, dopo aver speso almeno cinque minuti del nostro preziosissimo tempo per queste riflessioni si può rispondere con una certa cognizione di causa: siamo davvero così lontani da quel bastardo che ha spezzato per niente una vita e una famiglia?

Una botta e una delusione difficile da spiegare perché per più di un’ora ho visto una squadra viva, che mi ha ricordato i tempi migliori di Prandelli.
Dopo un anno e mezzo di assenza di gioco, la Fiorentina è stata divertente, piacevole, poco concreta davanti e sciagurata in difesa.
Rimane il dubbio di non sapere cosa sarebbe potuto accadere con una punta davanti, un attaccante vero, e Jovetic dietro a regalare lampi di classe purissima, ma è probabile che ci avrebbero buttato fuori lo stesso perché non si possono regalare tre reti come abbiamo fatto ieri sera.
E’ una sconfitta che fa male perché ci esclude dall’Europa, però la strada è quella, bisogna ricominciare a giocare a calcio e a Roma lo abbiamo fatto, e anche molto bene, per due terzi della partita.

Non ho capito perché domani a Roma dovremmo fare diversi cambi di formazione.
A me sembra più importante all’Olimpico che domenica al Franchi contro il Lecce, semmai modifichiamo qualcosa alla terza partita, notoriamente la più a rischio.
Al limite Neto per Boruc, ma togliere Cassani per De Silvestri e Salifu per il lento Lazzari degli ultimi tempi mi pare sia un indebolire una formazione che già parte svantaggiata dal fattore campo e dal pronostico.
Abbiamo trovato finalmente un minimo di assetto?
Continuiamo con quello, soprattutto in una partita della cui importanza mi pare si siano accorti in pochi.
Se passiamo il turno, la stagione comincia a cambiare colore e dal grigio scuro si passerebbe a tonalità più sfumate e certamente più gradite.

Oggi ho rivisto cose che dai tempi di Baggio non vedevo: sto parlando naturalmente di Jovetic, che si è divertito a giocare e si capiva benissimo ammirandolo dalla tribuna.
Ripeto la sensazione avuta in diretta: non avrebbe sfigurato da titolare nel Barcellona di Messi, Pedro, Sanchez e Villa ed è stato molto bello sentire lo stadio di Novara che lo applaudiva subendolo.
E’ stata una partita giocata molto bene dalla Fiorentina, con intelligenza e vorrei sottolineare, oltre a Ljajic, le prove di Cassani e Montolivo, che non hanno sprecato un pallone.
La prudenza è d’obbligo, vista anche la consistenza dell’avversario, esattamente come comprare un attaccante, meglio due, così facciamo contento Silva e lo rimandiamo a casa, ma intanto Rossi comincia ad aggiustare i conti.
E siccome prima di partire per Novara avevamo tutti una gran paura, stasera possiamo andare a letto un po’ più leggeri e soddisfatti.

Adesso manca solo che si prenda Candreva per arricchire il già corposo album di calciatori ne’ carne ne’ pesce: Cerci (il migliore, ma se lo mettono in panchina fisso un motivo ci sarà), Kharja, Lazzari, volendo pure Romulo, spacciato per terzino ed invece misterioso tornante dal tocco divertente.
A me Candreva non è mai piaciuto, troppo discontinuo, non utile tatticamente, spesso finito in panchina in quasi tutte le squadre dove ha giocato, dalla Juve al Cesena.
Ci serve a qualcosa? Direi proprio di no.
Mentre invece mi permetto umilmente di far notare ai rispettabilissimi signori che si occupano del mercato viola prossimo venturo che il sottoscritto in 45 anni di passione viola e 31 di trasferte al seguito della Fiorentina non aveva mai visto una squadra partire senza un attaccante di ruolo tra i convocati.
Se pensiamo che i due infortunati (ma la storia di Silva è veramente curiosa, tra influenze lunghissime e altro) sono stati ampiamente bocciati per motivi diversi, io mi chiederei se non sia il caso di portare a casa almeno due punte, perché alla fine qualche gol bisognerà pure farlo in questo campionato.

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