Fiorentina


La stessa cosa del dopo Bologna, con la differenza che il Genoa è più forte e che Frey è davvero fortissimo.
Il gioco è arrivato quasi alla fine, per una decina di minuti, prendiamo come buon segno in attesa delle prossime partite.
C’era troppa esagerazione nei commenti dopo Roma ed è in questi casi che sono sempre più convinto della scelta di Radio Blu di far parlare i giornalisti, i protagonisti, gli addetti ai lavori, piuttosto che aprire le linee telefoniche o riempire le trasmissioni di sms.
Non ascolto mai o quasi, ma chi è deputato a farlo mi ha raccontato di scenari apocalittici, spesso assecondati per paura di contraddire da chi sta dall’altra parte del mirofono.
L’unica controindicazione sono i costi: in quel modo i programmi costano un quarto del Pentasport…
Tornando al calcio, non stiamo benissimo ora, ma non eravamo morti prima.
E su Gilardino meglio stare zitti, altrimenti rischieremmo la retorica, però un salto dalle parti di Milanesso mi piacerbbe farlo.
Ma ci pensate: pensavano di averci dato una fregatura ed invece ora hanno tre palloni d’oro che girano vorticosamente?

Sarò infamato da Prandelli, ma stasera il risultato conta più della prestazione.
Urge salire in classifica, non importa come.
Certo, vorremmo vedere più collaborazione in campo, magari pure qualche urlo tra compagni, se è il caso, perché fa parte della logica del calcio, mica siamo ad un torneo di bridge.
Per quanto riguarda gli esclusi dalle convocazioni, la scelta più sorprendente è quella di Pasqual, fuori pure in Champions.
E’ il segnale di un malessere profondo, che a questo punto potrà essere curato solo a gennaio con un’eventuale cessione.
E per la partita valutiamo con attenzione la prova di alcuni in particolare, per capire se hanno capito le parole di Prandelli e Corvino.

Stefano Borgonovo legge e sente tutto, per esempio ha letto il post di Fagotto.
E allora ha scritto a Carlo Pallavicino, che mi ha autorizzato a pubblicare qui le sue parole che sono dirette a tutti quelli che gli vogliono bene.

cavolo carlo sono eccezzionali,sono quasi imbarazzato,ma tu
sai perfettamente quanto io ami firenze,la sua gente,la loro
schiettezza,la loro fantasia,e coerenza… poi,al mondo non
c’è nulla che possa minimamente,eguagliare l’amore
che hanno verso la FIORE…GRANDI!!
ciao,STEFANO.

Due nomi su tutti: Mutu e Montolivo.
Perché sono tra i più gravi, perché non avevavno giocato o quasi contro il Bologna, perché dall’alto danno l’impressione di giocare con sufficienza, e su quello sbaglierò certamente io, però è così.
Ma non solo loro, naturalmente.
Le differenze tra l’ultimo impalpabile Pasqual e il costosissimo Vargas non si sono viste, Felipe continua a prendere un cartellino a partita, Kuz era un altro rispetto a domenica.
Solo Gilardino nel primo tempo e (per dignità, non altro) la coppia centrale nella difesa meritano complessivamente qualcosa più del 5.
Frey è un altro discorso, anche se ha sbagliato sul gol di Siviglia.
Un disastro, insomma, annusato peraltro da Prandelli sabato e ribadito con grande sincerità da Cesare ieri sera.
Ma era solo una partita ed è questo il bello del calcio, ora però svoltiamo davvero pagina.

Oh ragazzi, ci si può sbagliare.
Dopo ampia e lunga riflessione e ripensando che le partite sono decise da episodi, sia pure fortunati.
E allora è vero che Santana ha preso una traversa (per me era in una posizione molto favorevole), fatto l’assist del gol fortunoso e preso un rigore non dato (alla fine la cosa migliore della sua partita).
Quindi il 5,5 è un voto sbagliato, che teneva conto dei molti errori del giocatore in fase di palleggio e della conclusione su assist di Gilardino.
Quindi rettifico: il voto è 6.

E basta con quelli che hanno sempre qualcosa da ridire.
La vittoria col Bologna è stata meritata, c’era un rigore su Santana (da 5,5 e comunque qualcuno si è fissato negativamente su di lui), ci sono i tanti tiri del secondo tempo.
Impossibile che fosse pure una Fiorentina brillante, dopo Lione e con tutti quei cambi.
A me è piaciuto molto l’esordio di Comotto e su Gamberini ogni parola è sprecata perchè lui si sta avviando a diventare uno dei leader della squadra.
Jovetic si è molto speso e con tutta quella quantità era quasi impossibile avere una pari qualità, mentre Gilardino non è troppo distante dal primo Toni.
Eppure qualcuno non è contento, vorrebbe di più e lo vorrebbe subito: sono gli incontentabili a prescindere.
Certo che si può migliorare, ma oggi questi tre punti sono stati davvero un gran bel ricostituente.

Sono prevenuto, lo ammetto, e vi spiego anche il perché.
Dai 16 ai 25 anni non conto neanche quante sportellate ho preso in faccia nel tentativo di fare il giornalista: gente che si negava, promesse che duravano lo spazio di una settimana, mille consigli di lasciare perdere.
Gli unici incoraggiamenti che provenivano da chi si degnava di ascoltare una cassetta o leggere trenta righe erano preceduti sempre dallo stesso suggerimento: “qualcosa si intravede, ma se non ti iscrivi ad un partito e hai chi ti spinge non arrivi da nessuna parte”.
E lì inevitabilmente mi bloccavo, forse perché il mio naturale partito di riferimento, quello socialista, aveva Craxi e la sua banda, quindi non riuscivo neanche a votarlo.
Mi ricordo che negli anni ottanta c’era una battuta, che poi tanto battuta non era e raccontava che quando alla Rai assumevano dieci giornalisti, quattro erano democristiani, tre socialisti, due comunisti e uno era bravo.
Comunque sia, se uno ci crede davvero, se ha la forza di non mollare mai, se considera questo lavoro full-time (e magari sposa una giornalista, perché una “normale” mica le accetta tanto facilmente certe cose) alla fine in qualche modo alla meta ci può arrivare, portandosi dietro e dentro l’enorme vantaggio di non avere cambiali da pagare.
Ho fatto questa lunga premessa per dire di stare attenti agli sbarramenti che la politica fiorentina, ma forse anche nazionale, metterà allo splendido progetto dei Della Valle, a cui va un complimento aggiuntivo e cioè quello di essere stati bravissimi nel non far trapelare niente fino alla presentazione.
Bravi loro, ma anche quelli che lavorano per loro.
La battaglia è decisiva per l’autonomia della Fiorentina dai soldi dei Della Valle o dell’industriale di turno, ma ve l’ho già detto: io sono prevenuto e quindi sarò l’ultimo a stupirmi quando leggerò o ascolterò di intralci e impicci vari.
Qualche mozione dei verdi, un attacco di rifondazione, l’opposizione che precisa e via a seguire: vedrete che non ci faremo mancare niente.

Se una fedele amica del blog come Lucia mi dice che scrivo meno, si impone una riflessione sincera e quindi…è vero, da inizio settembre il mio mondo lavorativo è diventato ancora più veloce.
Per questo ho meno tempo per rispondere e anche per proporre nuovi temi.
I recenti impegni e sforzi di Radio Blu impongono ritmi elevatissimi e stiamo studiando come partire al meglio per il primo ottobre, quando la nostra informazione sportiva sarà completa e unica in Toscana come quantità (io credo anche come qualità, ma mi rendo conto di essere un po’ presuntuoso…).
Poi ci sono le trasferte, i colpi bassi da parare, quelli da dare a chi cerca di fare il furbo e, insomma, ci vorrebbero le giornate davvero di 36 ore.
Senza contare, ed è invece la cosa più importante, che in casa Guetta abbiamo una completa collezione di figli e di splendide problematiche per ogni età: l’adolescenziale (Valentina), la bambina in piena evoluzione (Camilla) e il piccolo Hulk-Cosimo, che non riesce a capire il perché non possa spaccare tutto quello che gli capita a tiro.
Non ci si annoia mai e a volte ho l’impressione di essere inseguito dalle cose da fare, dalle decisioni da prendere, dai controlli da effettuare sulle trasmissioni (eh sì, perché anche se non parlo quasi mai alla radio, ascolto tutto, per la disperazione di chi trasmette).
Spero che tutto quello che vi ho raccontato basti a giustificarmi almeno un po’.

Ieri sera, alla fine delle interviste, ero spossato come raramente mi era capitato nelle precedenti 33 trasferte europee.
Molto per la partita e per il lavoro, un po’ per via di aver girato un’ora e mezzo a piedi a cercare dove diavolo avevamo parcheggiato la macchina e scoprendo che il Rodano ha una biforcazione che divide la città in pratica in quattro parti…
Ero molto arrabbiato per i due punti lasciati lì e confesso di aver fatto tutta la radiocronaca nel secondo tempo proiettandomi al dopo vittoria: si vede che nonostante l’esperienza e gli anni che passano, quando le partite sono così importanti prevale l’istinto ed il tifo.
Se riguardo la gara freddamente (mica facile, però) penso che il pareggio sia un risultato giusto, ma quel gol del Lione con Zauri a terra resterà una pietra miliare della stagione.
Non ho capito come quasi tutti il perché sia entrato Santana, mentre al contrario di molti non mi è dispiaciuto Montolivo e vorrei che qualcuno sottolineasse la grande prova di Dainelli.
Su Gilardino c’è poco da dire, mi sembra tornato quello di Parma, ora non ci rimane che aspettare il Mutu dello scorso anno.
Dimentichiamoci però in fretta l’amarezza di ieri sera, anche se ora che sono appena tornato a Firenze io continuo ancora a pensare all’occasione persa.

Dai, divertiamoci.
Non abbiamo nessun obbligo, al contrario del campionato: giochiamo con personalità, proviamoci, ma senza poi fare processi se le cose dovessero andare male.
Questi sono forti, più di noi, inutile girarci intorno.
La città a prima vista è molto gradevole, i francesi meno, ma questa è una vecchia storia, loro se la tirano molto, non parlano inglese, ma in fondo non sono troppo diversi da noi.
Stasera me la voglio proprio godere, sei anni fa ero ad Arezzo (come voi, del resto) a studiare la formazione della Sangiovannese.
Sì, lo so so che tre anni prima urlvavo come un indemoniato a Wembley, però per deformazione professionale e personale penso sempre a quando stavo peggio…

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