Io sono uno di quelli che ha paura di tutto, uno di quei tipi che quando va a fare l’analisi del sangue confessa subito anche di fronte ad una graziosa infermiera di avere una fifa blu.
E ogni volta, immancabilmente, mi dicono le stesse cose: “ma come, uno grande e grosso come lei ha paura?”.
Sì, io ho paura, e allora?
Ora è successo che per diverse ore sia stato preda di lancinanti (per me, ovvio…) dolori di stomaco, roba da non riuscire nemmeno ad ascoltare e controllare il Pentasport.
In questi casi, che per fortuna sono rari, proprio perché abituato da una vita estremamente fortunata a stare quasi sempre bene, io entro in un’altra dimensione.
Comincio cioè a dialogare con un’entità astratta, che ritengo assolutamente responsabile del mio stato fisico e contratto quale sia il prezzo per la mia uscita dallo stato di dolore, nemmeno fosse la trattativa per acquistare i diritti dalla Fiorentina (che in quei momenti di disperazione cederei volentieri ai miei simpatici concorrenti che ogni anno mi fanno la guerra, invece di trovare una forma di collaborazione che permetta a tutti di spendere meno).
E’ una cosa completamente idiota, lo so, e anche vagamente offensiva verso chi crede veramente, ma non ci posso far niente.
Una volta, nelle 24 ore di un’intossicazione alimentare fuori Italia, ho convenuto che il prezzo equo da pagare sarebbe stato l’adozione a distanza di un bambino.
Così feci quando tornai ad essere lucido, perché non eseguire quanto pattuito mi creerebbe dei forti sensi di colpa.
Non vi dico cosa ho accettato ieri sera (oggi va un po’ meglio, ma non troppo), ma raccontare come funziona il meccanismo mi fa sentire leggermente meno stupido.

Beh, io ci vado sicuramente e per quattro giorni, perché sono parecchio fortunato e perché mi pagano pure per raccontare la Fiorentina, ma, insomma, penso che siano in molti a porsi in queste il quesito se andare o restare.
Qui siamo vicini alla svolta: non perdiamo alla Favorita ed è quasi fatta, alla faccia dei soloni che profetizzavano con certezza l’approdo della Roma in Champions.
Ribadisco un concetto già espresso altre volte: grande Prandelli!
E’ lui a tenere insieme psicologicamente una squadra chiaramente usurata, che non è assolutamente dal punto di vista tecnico da quarto posto e che pure sta lì, quasi miracolosamente dalle parti delle tre grandi.
Siamo all’ultimo giro di pista e non sarebbe male riavere Pazzini, confidando che Jorgensen e Fiore mantengano la condizione di oggi (sì, anche Fiore, che a me continua a piacere).
Dopopartita divertente con Riganò, un grande.
Sono convinto che sua moglie (deliziosa) abbia ascoltato la radiocronaca come faceva quando il Riga vestiva la maglia viola e gli abbia riferito dei miei apprezzamenti sul suo stato di forma, con relativo, almeno secondo me, dimagrimento.
Cristian è arrivato in sala interviste e mi ha puntato subito, io l’ho messa sullo scherzo giocando sul mio peso forma (in verità, rispetto ai tempi in cui lui è arrivato a Firenze sono dimagrito di quasi dieci chili…) e siamo andati avanti così a tirarci battute velenose per qualche minuto.
Non oso immaginare cosa sarebbe successo con altri campioni o presunti tali, molto più permalosi…

Quando aveva vent’anni nulla (nella testa) faceva pensare che sarebbe diventato quello che è adesso.
Lo dico con una certa cognizione di causa, perché per colpa sua ho passato qualche brutto momento, che poi abbiamo dimenticato insieme.
Adesso che di anni ne ha trenta, è un giocatore completo: non proprio un campione in senso assoluto, ma quasi.
E nonostante stia vivendo la sua stagione più nera da quando è alla Sampdoria, io mi affido un’altra volta a Flachi perchè faccia un bel regalo alla sua Fiorentina.
Era già successo undici mesi fa contro il Bologna, quando stavamo per andare in B e potrebbe ripetersi questo pomeriggio all’Olimpico.
Forza Flachi, dunque, pensaci tu.
A noi basta e avanza rimanere concentrati sull’Empoli.

Eppure la notizia l’avevo letta almeno un paio di volte, solo chee non ci avevo fatto caso.
Poi stamani mi si è accesa la lampadina: i difensori di Alessi, di quella brava donna della sua compagna e di Raimondi hanno chiesto gli arresti domiciliari per i loro assistiti.
Eh già, quei tre mica possono reiterare il delitto o inquinare le prove.
E perché non rimandarli a vivere a qualche centinaio di metri dalla casa degli Onofri?
A me sembra di sognare: ma con quale faccia si può avere il coraggio di formulare una richiesta del genere?
Scusate, ma a quasi tre settimane dalla tragica serata del primo aprile io sono ancora incazzatissimo.
E continuo a dire che mi piacerebbe che li mettessero nelle celle comuni questi avanzi schifosi del genere umano, altro che arresti domiciliari.

Era il 4 gennaio 2006…
Come diciamo dalle nostre parti? Fatti un nome, fai pipì a letto (eufemismo) e diranno che hai sudato.
Confesso di non riuscire a capire l’innamoramento dell’Italia calcistica per Cassano ed il conseguente struggimento generale per la sua partenza.
38 reti in quattro anni e mezzo, una media da Bonazzoli, con un esordio a Roma da ricordare: a Trigoria mise il dito nel cappuccino di Totti, così, tanto per divertirsi.
Poi corna all’arbitro, bandierine divelte, patenti ritirate, fughe dagli allenamenti.
Batistuta, abituato a Rui Costa, lo detestava.
Di lui si ricordano sempre il gol straordinario segnato all’Inter all’esordio e un Europeo superiore alla media disastrosa dei suoi compagni in Nazionale.
Un po’ poco mi pare per elevarlo, non dico al livello di Baggio, ma neanche di Totti.
E’ riuscito a fare arrabbiare nell’ordine: Prandelli (che pure aveva fatto l’università degli atipici/schizzati con Morfeo), Voeller, Del Neri e Bruno Conti.
Spalletti si è contenuto a stento, Lippi dice di aspettarlo, ma intanto non ci fa conto.
In compenso, nel circo di Madrid, dove giocare è certamente l’ultimo dei pensieri, gli daranno 22 milioni di Euro netti, da qui al 2010.
Con lui la Roma ci ha perso in tutto 50 miliardi di lire, proprio un bell’affare.
La cosa più divertente è che Cassano ha fatto il bel gesto, rinunciando ai diritti di immagine che la Roma avrebbe ancora dovuto pagargli, cioè più o meno un milione di Euro l’anno.
Diritti di immagine ad uno che non dava un’intervista dal giugno del 2004!

E’ il 20 aprile 2006
Pare che a Madrid sia più famoso il sosia del Cassano vero: ingrassato e sempre fuori forma, ormai è diventato poco meno che una macchietta.
Può darsi che prima o poi esploda, intanto a luglio compirà 24 anni e alla sua età Rivera e Baggio erano già diventati quello che poi sono stati nel corso della loro strepitossa carriera e Totti aveva appena disputato un Europeo fantastico.
Non andrà ai Mondiali, non gioca quasi mai, è isolato dai compagni, però c’è qualcuno che lo rivorrebbe a tutti i costi in Italia.
Magari con Capello, magari all’Inter, perché lì stanno proprio cercando giocatori di quel tipo…

Confesso di essere sempre stato molto scettico sulle possibilità di ampliare lo stadio Franchi, oppure di costruirne uno più grande.
Perché qui ci si ricorda solo delle partite con Juve, Milan e Inter e mai di quelle con Ascoli ed Empoli.
Voglio dire che il problema dei biglieti si registra tre/quattro volte su venti gare e quindi tutta questa necessità di disporre di un impianto da 60.000 posti io non la vedo proprio, specie in un’epoca di calcio televisivo come quella attuale.
Sul discorso della copertura, che è poi un fatto di comodità per tutti, sono invece più aperto ad una soluzione positiva.
A patto però che non vengano assolutamente impiegati fondi pubblici, siano questi soldi del Comune o dello Stato.
Apriamo semmai ai privati, agli sponsor, ad investimenti che poi si ripaghino da soli.
Mi pare infatti che siano ben altre le priorità sociali da affrontare, là dove le risorse scarseggiano e non da oggi.
Capisco di essere poco popolare ad esprimere simili pensieri, ma credo si debba vedere anche al di là del proprio orticello, in questo caso calcistico.

Bello il calcio, quando regala giornate come quella di ieri.
Emozioni e speranze mescolate nel ricordo di un freddissimo pomeriggio di appena due anni fa: una partita orripilante della Fiorentina, un infortunio di Riganò e gli sberleffi del pubblico di Treviso.
Non siamo ancora in Champions (ci mancherebbe altro!), però ci stiamo proprio divertendo e ora a Roma hanno paura, molta paura.
Ieri è stata proprio una vittoria da Prandelli, nel senso che ha tenuto altissimo il livello di concentrazione della squadra e sinceramente, durante la radiocronaca, non ho mai avuto paura che potessimo solo pareggiare.
A me continua a piacere molto in queste ultime partite Fiore, ma forse mi sono un po’ fissato per via della polemica giornalistica con Sandrelli, che invece la pensa in modo opposto.
Ieri sera comunque mi ha confortato Pecci che fuori onda mi ha chiesto di domandare a Pasqual chi fosse il compagno chefino ad oggi lo avesse maggiormente aiutato a crescere.
“Vedrai che ti dirà Fiore”, mi ha suggerito sorridendo, “perché si vede da come gli appoggia sempre il pallone: lo cerca istintintivamente, si sente protetto da lui”.
Questa, quasi quasi me la rivendo alla prossima puntata di Golden Gol.
Buona Pasqua a tutti.

E vai ancora con la dietrologia.
Dunque il Milan batte l’Inter e quindi arriverà certamente scarico alla gara con la Roma e farà vincere all’ultima giornata i giallorossi a Milano, chiaro no?
Ma allora perché non pensare che a questo punto, con una Juve cotta e stracotta, il Milan non possa addirittura pensare di vincere lo scudetto?
Io sono uno dei tanti che non si è mai ripreso completamente dall’assurda retrocessione del ’93, dal maledetto Carnevale e anche dal Brescia che, se non ricordo male, vinse clamorosamente a San Siro proprio contro il Milan appena diventato Campione d’Italia, ma voglio pure ricordarmi di quello che fecero nella passata stagione Sampdoria e Lecce contro Bologna e Parma.
Basta, davvero basta, ragionare sempre in stile andreottiano: è vero che a pensare male si commette peccato, ma spesso ci si azzecca come recita il dogma del senatore a vita, ma io ci aggiungerei che ci si rovina pure il fegato e, nel caso specifico, la gioia di una grande stagione.
Pensiamo a noi, che è meglio, a battere il Treviso e poi ne riparliamo.
Ed infine alcuni vostri messaggi mi raccontano che via radio, alla vigilia della difficile partita di domani, sono stati sparsi veleni su, diciamo così, fantasiose ipotesi di acquisto dell’Inter da parte di Della Valle, sull’addio di Prandelli e via a seguire.
Purtroppo ascolto poco certe trasmissioni, solo una volta mi capitò di sentire sparare a zero sulla vita privata di Bojinov e scrissi quello che pensavo di un certo modo di fare giornalismo dal buco della serratura.
Questa volta invece mi scuso con chi di voi mi ha indirizzato post di indignazione e rabbia, post che ho dovuto censurare per non avere guai con una categoria molto suscettibile com’è quella dei giornalisti.
E poi dico che ognuno si ascolti pure il programma che gli pare.
Ci sarà pure un motivo perché Radio Blu ha una media di 114.000 ascoltatori (quasi il doppio nel Pentasport), mentre per altre emittenti vi invito ad andare sul sito www.audiradio.it…

Bravo Spalletti e brava Roma: quando ci vuole, va detto e scritto.
Questi sono forti davvero e se andranno in Champions a spese nostre vorrà dire che se lo saranno meritato.
A meno che non succeda qualcosa di strano nelle ultime partite, è chiaro, ma dobbiamo dire che fino ad oggi è stata una sfida molto leale.
Ieri la Roma ha stupito, ha sconfitto la dietrologia e, a parte i nostri interessi personali, ha pure scritto una bella pagina di calcio.
Niente patti scellerati con il Palermo, dunque, ma una volata appassionante in cui comunque non partiamo battuti.

Avvertenza per Piersilvio e per quelli come lui che pensano di occupare lo spazio di questo blog con scempiaggini del tipo “dobbiamo impedire ai comunisti di occupare il potere”: ebbene, non saranno più pubblcati post del genere.
Ovviamente vale anche per chi dalla parte del centrosinistra dovesse manifestare intolleranza verso il pensiero altrui.
Basta.
Il bipolarismo va bene, l’odio fra le parti politiche no.
Non so se capita pure a voi di sentirsi ormai a disagio nell’esternare un qualsiasi pensiero che vada oltre la banalità e costringa ad una precisa presa di posizione.
Si viene etichettati, bollati, insomma sembra che siano scomparsi gli italiani e che ci siano solo quelli di destra e di sinistra. Pro o contro Berlusconi.
Non so come Prodi riuscirà a governare con una maggioranza così risicata, ma mi auguro che finiscano questi veleni da fondamentalisti della politica, veleni che in Italia si sono respirati solo nel dopo-guerra, ma almeno lì c’era una (tragica) ragione alle spalle.
Basta, davvero.
Ognuno si tenga le proprie idee politiche senza ritenersi il depositario della verità assoluta, che non esiste.
Vogliamo tornare a dialogare, invece di urlare tra sordi?

« Pagina precedentePagina successiva »